"You've gotta let it go, you're losing all your hope
Nothing left to hold, locked out in the cold
You painted memories then washed out all the scenes
I'm stuck in between a nightmare and lost dreams."
BROKEN HOME – 5 SECONDS OF SUMMERABBIE
"Ci vediamo domani Cindy", salutai la proprietaria della libreria, prima di voltarmi ed uscire dal negozietto.
Non feci in tempo a mettere piede sull'asfalto che mi ritrovai ad andare a sbattere contro qualcuno.
"Oh scusa." Riconobbi subito la sua voce, "Abbie?"
Alzai lo sguardo verso di lui, verso Niall e lo osservai. Il tono che aveva usato sembrava sorpreso, ma più lo guardavo, più mi rendevo conto che c'era qualcosa che non andava. Era come se stesse fingendo, ma non capivo a che scopo lo stesse facendo.
"Niall", dissi piano, indietreggiando leggermente, così che il suo corpo non fosse a contatto col mio.
Ormai ci avevo rinunciato. Dopo Luke e soprattutto dopo la cazzata che avevo fatto andando da Danny, avevo capito che non c'era più niente da fare. Avevo capito che avrei dovuto accettare la mia situazione e che mai niente e nessuno avrebbe potuto aiutarmi in nessun modo.
"Che ci fai qui?" chiese, continuando a cercare di apparire sorpreso.
Decisi di stare al gioco, troppo stanca per ottenere risposte. "Ci lavoro da poco."
"Oh, che coincidenza. Io ero venuto a comprare un piccolo regalo da portare a mia cugina." Sorrise, avvicinandosi involontariamente a me, di poco. "Qualche consiglio?"
Indietreggiai ancora, impercettibilmente. "Uhm, prova con questo", dissi, infilando una mano in borsa ed afferrando un piccolo libricino che avevo dovuto comprare non appena i miei occhi vi si erano posati sopra.
Era un'edizione limitata di Orgoglio e Pregiudizio, rilegato e con illustrazioni fatte a mano. Lo vendevano solo in quel negozietto e sarebbe di certo stato un regalo gradito, per una ragazza.
"Oh, ma è tuo, non voglio..,"
"Tranquillo, posso sempre prenderne un altro io." Annuii, porgendoglielo.
Le sue dita sfiorarono le mie nell'afferrarlo, ed io cercai con tutta me stessa di far finta di niente. Forse sussultai, forse no, fatto sta che lui non se ne accorse, o forse non lo diede a vedere.
"Grazie, allora." Sorrise, infilandoselo in tasca.
Annuii e feci per voltarmi ed andarmene, quando la sua voce interruppe nuovamente la mia ritirata.
"Aspetta, Abbie."
Inspirai a fondo e mi voltai. "Dimmi."
"Ti andrebbe di accompagnarmi? Non mi va di stare da solo."
Non so cosa mi convinse ad accettare la sua proposta. Forse il modo dolce in cui lo disse oppure i suoi occhi, che sembravano tanto sinceri che per un istante gli credetti. Per un istante mi convinsi che era davvero solo quello il motivo per il quale mi aveva chiesto di seguirlo, solo perché si sentiva solo.
"Okay", acconsentii, "andiamo."
MICHAEL
"Lo studio è poco lontano dalla casa di Gemma, arriva lì e poi continua sempre dritto finché non vedi due pazzi esagitati che si prendono per i capelli", istruii Blue, impegnata a premere il piede sull'acceleratore senza tamponare qualcuno.
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photograph
FanfictionPoi mi rivolse quello sguardo. Il mio sguardo. Quello di cui avrei voluto possedere una foto, da osservare e riosservare nei momenti bui. Vi riversava tutte le proprie sensazioni e poi me lo donava, in tutta la sua disarmante purezza. "Ti aspetterò...