Non odiarmi perché ti amo..[COMPLETO]

Capitolo 3

Il modo in cui mi fissa mi fa sentire spoglia e a disagio. Sta di fatto che non riesco a distogliere lo sguardo e dopo un po' non capisco se sia diventata una gara di chi distoglie prima lo sguardo.
<<Che cazzo hai da guardare?>> ringhia infastidito. Che maleducato. Distolgo subito lo sguardo infastidita e lo abbasso fissando il pavimento. Vorrei non sentirmi suggestionata da lui visto che non è nessuno per farmi sentire così.
<<Non ci presenti la tua amichetta?>> Rialzo gli occhi e capisco che è stato Tyler a pronunciare quelle parole.
È bipolare questo ragazzo? Prima mi risponde male e adesso vuole che Grace mi presenti? Almeno si ricorda della scenata di stamattina?
<< Tyler lui è Alex Cooper, e lei è Camryn Clark, la mia compagna di stanza>> Tyler si alza subito e si mette di fronte a me.
Indossa una maglia blu con sopra una giacca di pelle nera e dei jeans neri strappati. A quanto pare il nero è il suo colore preferito.
Continua ad avvicinarsi fino a che riesco a sentire il suo respiro. Ha davvero un buon profumo. Perché gli stronzi hanno sempre un buon profumo?
<<Sei tu quella ragazza che ho visto in stanza oggi giusto? perché non ti avevo riconosciuta con tutto questo trucco e questo vestitino>> mi fissa le tette e sulla faccia gli compare un sorriso che sarebbe da prendere a schiaffi.
<<Io sono Tyler>> si presenta ma non mi porge la mano, anzi, si gira e si mischia tra la folla.
Alex rimane in silenzio senza dire nulla, ma dalla sua espressione capisco che questo Tyler non gli ha fatto una buona impressione. <<Diamine, ma da chi avrà preso quel coglione>> sbuffa Grace portandosi le mani sui fianchi.
<<Da chi avrà preso?>> Grace la sorella di Tyler? Adesso che la guardo meglio, hanno qualche somiglianza, anche se non posso dirlo con certezza visto che lo avrò visto massimo pochi secondi in faccia.
<< Sono la cugina, anche se certe volte vorrei che non fosse così>> dice quasi sussurrando l'ultima parte e se non stessi vicino a lei non sentirei neanche io le sue parole. Da come ne parla sembra che questo Tyler sia un teppista. L'aria tesa di prima viene subito rimpiazzata con le risate dei ragazzi e i giri di shottini alla quale mi tengo con piacere alla larga.
Grace continua il giro di presentazioni e anche se i ragazzi che presenta sono pieni di tatuaggi o piercing, come Tyler, in realtà sono tutti cordiali e gentili. Tutti tranne Tyler. Ma questo dimostra che non si deve giudicare un libro dalla copertina, ad eccezione di lui.
Mezz'ora dopo Grace ormai sta sul divano con Mike a baciarsi.
Alex ha fatto conoscenza con alcuni ragazzi che gli ha presentato Grace e sembra preso da una discussione sulle moto, o solo Dio sa cosa, discorsi maschili. Io sono seduta su uno sgabello a sentire la musica e a vedere la gente che da lontano balla e beve. Non so come facciano a divertisti in questo modo, è una cosa che non mi spiegherò mai. Li guardo e penso, perché non sono rimasta in camera mia? Avrei potuto rileggere qualche libro che mi sono portata da casa.
Quando la canzone di prima si ferma, parte la canzone degli Eiffel 65- Blue a tutto volume vedo Grace staccarsi da Mike e venire versi me.
<<Balliamo!>> mi grida Grace e senza neanche darmi il tempo di rispondere mi prende per mano facendomi ritrovare in pista con tutta la gente che balla a ritmo di musica.
Sfortunatamente amo questa canzone e non riesco a frenare l'impulso di ballare, inizio così a muovermi anche io muovendo il bacino e saltando a ritmo.
Continuiamo a ballare fermandoci tre canzoni dopo tutte sudate e stanche e con i piedi che fanno malissimo per colpa dei tacchi, che anche non essendo molto alti sono comunque scomodi. Grace va a prendere da bere a entrambe mentre io rimango sola ad aspettarla. Quando pensavo alle feste organizzate per i ragazzi del primo anno immaginavo sempre una celebrazione abbastanza sobria, e non un party stile festa per i 18anni, ma non posso negare a me stessa che sto iniziando a divertirmi.
Pochi secondi dopo si avvicina un ragazzo con una lattina di birra in mano e anche abbastanza carino.
<<Hey, ti ho visto ballare e cavolo ci sai fare>> Adesso non c'è più bisogno di gridare perché il volume si è un po' abbassato e le pulsazioni alla testa si sono magicamente fermate. Non devo fare neanche fatica a sentire quello che mi dice.
<<Non era niente, muovevo solo i fianchi, non so ballare>> mi faccio aria con le mani iniziando a sentire caldo. Mi fissa per un lunghissimo tempo e anche se non lo vedo sento i suoi occhi addosso.
<< Andiamo fuori a prendere un po' d'aria?>> propone non smettendo neanche un secondo di fissarmi.
Guardo tra la folla ma non vedo Grace e adesso che ci penso avrei proprio bisogno di una boccata d'aria. Sembra un ragazzo cordiale e non è ubriaco, quindi accetto.
Usciamo fuori la discoteca e mi accorgo che la temperatura si è abbassata.
<<Mi chiamo Burt>> mi porge la mano e io la stringo.
<<Camryn>> gli sorrido gentilmente. Poco dopo ci ritroviamo a parlare.
Lui mi racconta alcune cose sul suo conto e io resto ad ascoltare. Rispetto a lui io non gli dico quasi niente di me e per tutto il tempo è solo lui a parlare.
Non è un ragazzo del primo anno, da anni frequenta il college ma questa festa è aperta per tutti e lui ha deciso di venire perché gli ricorda i suoi primi anni al college.
Dopo segue un lungo silenzio imbarazzante, io sono appoggiata a una ringhiera e tengo le braccia strette al petto per il freddo. Non so che fare, se tornare dentro o rimanere ancora qui.
Dentro morirei dal caldo e non riuscirei a respirare, invece qui si sta bene anche se fa un po' freddo, in più la musica alta mi ha fatto venire mal di testa e ora che mi è passato non voglio che torni di nuovo. Mentre sto valutando le opzioni Burt si posiziona davanti a me e mette le mani sulla ringhiera ai miei lati per chiudermi.
<<Parlando di prima, sei davvero brava a muovere il bacino>> si lecca le labbra e non voglio sapere dove vuole arrivare anche se credo di sapere esattamente cosa gli passa per la mente.
Ora mi accorgo che venire qui fuori non è stata una buona idea. Era meglio morire dal caldo e aspettare Grace che probabilmente mi starà cercando.
<< Potresti venire a casa mia e mostrarmi meglio come sai muovere i fianchi, ma senza questo vestito>> si avvicina cercando di baciarmi e io cerco di scansarmi spingendolo via ma quando cerco di liberarmi mi afferra per un braccio
<<Dai non scappare voglio solo divertirmi, ti divertirai anche tu>> Mi tira stringendomi i polsi con una mano non farmi liberare e l'altra me la poggia sul sedere.
Sento qualcosa dentro di me che va in frantumi, ho le lacrime agli occhi.
<< Ti farò divertire tantissimo>> riesco a prendere coraggio, gli ho un calcio sotto le palle. Burt si accascia dal dolore e ne approfitto per scappare.
Quando sto per entrare in discoteca vado a sbattere contro qualcosa, anzi qualcuno.
<<Ma che cazzo?!>> dice quella persona con la quale mi sono scontrata.
Alzo lo sguardo e incontro due occhi verde smeraldo. Il suo sguardo di rabbia cambia quando vede il panico nei miei occhi
<< Che succede?>> mi mette una mano sulle spalle e mi fissa negli occhi.
<<Un ragazzo ha cercato di toccarmi>> cerco di spiegare con la voce che trema. Tyler guarda dietro di me per poi spostarmi dietro di lui facendomi da scudo.
Burt si è ripreso ed è a pochi passi da noi.
<<Amico lasciala stare ci stavamo solo divertendo >> dice Burt usando un tono divertito, ma Tyler non si muove di un passo rimane dov'è, davanti a me.
<<Non mi sembra che lei si diverta>> Tyler lentamente si avvicina a lui. Non posso vedere il suo sguardo ma ha il tono apparentemente calmo. << Sai cos'è che mi fa incazzare?>> dice sghignazzando e stringendo una mano a pugno.
<<I bugiardi del cazzo>> gli sferra un pugno che lo fa crollare a terra e quando Burt cerca di rialzarsi Tyler gli sferra un calcio nello stomaco facendogli emettere dei versi di dolore.
<< Adesso levati dalle palle pezzo di merda>> Anche se le parole sono poco gentili, il suo tono è sempre tranquillo, ma allo stesso tempo autoritario.
Tyler si volta e mi prende per un braccio portandomi dentro la discoteca e lasciando Burt lì a terra in agonia.