TYLER
Le asciugo una lacrima che le ha rigato il viso e lei guarda le chiavi nella sua mano, guarda me e poi guarda la macchina, non ci crede che adesso è sua. Non avendo più la patente non potevo usarla. Forse più avanti rifarò quello stupido test per la patente, ma ora ha più bisogno lei di una macchina.
<<Questo regalo batte tutti i nostri>> dice l'amico di Cam, nonché fidanzato di mia cugina.
<<Questo sì che è romantico>> dice Grace. Non capisco perché abbia detto così, ma ricevo da lei uno sguardo pieno d'orgoglio. Lo ricevo rare volte, visto che in tutta la mia vita non ho mai fatto gesti del genere. Non capita tutti i gironi di regalare a qualcuno una macchina così costosa. Ma lei non è un semplice qualcuno lei merita questo regalo, è l'unica a cui potrei fare un regalo del genere, visto che questa macchina è praticamente tutta la mia vita.
<<Lasciamoli soli. Tanto adesso la nostra amica è in buone mani>> dice Grace usando un tono allegro e intanto trascina Alex lontano da noi, lui sembra opporre un po' di resistenza ma poi lei sussurra qualcosa al suo orecchio che gli fa cambiare subito idea. Se ne vanno lasciandoci soli. Finalmente.
Lei rimane ancora incredula a fissare le chiavi nella sua mano.
<<Che ne dici se andassimo a fare un giro?>>
<<Fantastico>> gioisce lei fiondandosi verso la macchina. Sale al posto di guida e infila la cintura di sicurezza. Io prima di salire guardo un'altra volta la mia macchina da fuori. É stato il mio rifugio quando volevo restare da solo, quando dovevo sbollire la rabbia, quando avevo bisogno di schiarirmi le idee o avevo bisogno di trovare delle risposte. In un certo senso è stata quasi come una casa per me, e adesso è sua. Solo lei può possedere una parte di me, perché questa macchina è parte di me.
Salgo al posto del passeggero di fianco a lei.
<<Mi fa uno strano effetto. Non sono mai salito da questo lato della mia macchina, in genere guido sempre io>> lei mi guarda con gli occhi che le brillano. Infila la chiave nel blocchetto di accensione e dopo essersi sistemata parte. Sembra abbastanza tesa. Ha le braccia allungate sul volante e sta andando molto lenta. Ha paura che possa rovinarla o cosa simili? Se solo sapesse tutte le botte che ha preso questa macchina, ormai è abituata alle ammaccature e ai graffi.
<<Dove andiamo?>> le chiedo.
<<Dove ti pare. Almeno sai guidarla? Ti vedo abbastanza tesa>>
<<Quando avevo 17 anni io e Alex ci divertivamo sempre a guidare la macchina di sua madre, era molto simile a questa, quindi non è la prima volta per me>> immaginare Cam diciassettenne alla guida sfrenata di una macchina come questa mi fa desiderare di averla conosciuta molti anni prima.
<<Conosci il centro commerciale dietro al campus?>> lei sembra rifletterci un po' e poi annuisce.
<<Andiamo là. C'è un campo enorme abbandonato, possiamo fare tutte le sgommate che vogliamo>>
<<Non so se questo riesco a farlo>>
<<Non sai sgommare?>> scuote la testa.
<<Almeno non come sai fare tu>> le mie sgommate mi sono costate settimane di prove e ho dovuto ricomprare le gomme un milione di volte perché ne consumavo una ogni settimana. Percorriamo la strada per arrivare al campo abbandonato vicino al centro commerciale e man mano che ci avviciniamo lei aumenta di velocità. Sapevo che doveva solo sciogliere il ghiaccio, quando siamo a metà strada guida ormai a tutta velocità, approfittando anche che non ci sia nessuno per la strada. Ha gli occhi fissi davanti la strada e sembra divertirsi parecchio. Io mi soffermo sul suo vestito. È bellissima con questo vestito che sembra essere stato cucito apposta per lei. Si adatta a tutte le forme del suo corpo, è una goduta per i miei occhi e per quanto lei stia bene vestita così, preferirei vederla senza questo vestito, preferirei vederla senza niente addosso. Al locale avercela proprio di fianco a me con quella gonna così invitante mi ha fatto cedere. Le ho passato una mano sulla gamba accarezzandola dolcemente anche se avrei voluto di più, in quel momento le avrei infilato tutta la mano sotto la gonna con grande piacere. Adesso quel pensiero non è per niente cambiato.
<<E ora?>> mi chiede guardandomi. Caccio indietro il pensiero della mia mano sotto la sua gonna e mi guardo intorno. Siamo arrivati al campo.
<<Hai tutto un campo davanti. Divertiti>> lei mi guarda insicura. Si morde l'interno guancia.
<<Sicuro che sarò in grado di farlo? Non so neanche da dove iniziare>> mi confessa timidamente. Le porto una mano sulla spalla per rassicurarla. É solo una sgommata non morirà nessuno. Il fatto che si preoccupi così tanto anche per una sgommata mi fa sorridere, ma non lo faccio perché questo per lei è un momento molto serio.
<<Segui i miei comandi, okay?>>
<< Va bene>> respira profondamente.
<<Assicurati di avere la strada spianata e non avere nessun ostacolo né di fronte e neanche di lato>> accende i fanali e si guarda da tutte le parti.
<<Nessun ostacolo, tutto vuoto>> perfetto.
<<Schiaccia la frizione e metti la prima>> fa esattamente quello che le dico.
<<Non staccare il piede dalla frizione, accelera fino ad arrivare alla velocità che vuoi>> La lancetta del contagiri segna 2.000, una velocità per me bassa ma essendo la sua prima volta basta e avanza.
<<Quando ti senti sicura lascia la frizione e tieni sempre la mano sul cambio. Non lasciare bruscamente la frizione o sarebbero guai, va bene?>> annuisce poco convinta di quello che sta per fare. So che può farcela, mi fido di lei.
<<Mi fido di te>> le dico alla fine. Dopo quelle parole la sento respirare profondamente. Chiude qualche secondo gli occhi e quando li riapre stringe il manubrio con forza. Ha cambiato sguardo. Ora nei suoi occhi c'è una luce diversa, c'è più sicurezza. Fa rombare l'auto che è aspetta solo di muoversi. Lascia la frizione e partiamo a tutto gas. Percorriamo metà campo in pochi secondi e prima di schiantarci contro la rete di ferro che divide il campo dal parcheggio del centro commerciale sterza per attraversare la curva, tira il freno a mano e ridà gas, arriva alla curva e...Finalmente sgomma. Non è una sgommata perfetta, ma per essere la sua prima volta le è riuscita davvero bene. Frena di schianto e riprende fiato. Sapevo che potevo fidarmi di lei.
<<Ho sgommato>> dice a bassa voce più a sé stessa che a me, come se non ci credesse.
<<Ho sgommato>> ripete ancora però questa volta con più sicurezza. Mi guarda e gli occhi le si illuminano di gioia.
<<Sei stata fantastica>> le sorrido orgoglioso e lei si lascia andare in un grido di gioia. Alza le braccia in cielo in segno di vittoria. Io la guardo non perdendomi nessuna sua performance per l'entusiasmo.
<<Hai sommato quasi meglio di me>>
<<Non è vero>> dice capendo che la sto prendendo in giro.
<<Hai ragione nessuno è meglio di me nelle sgommate. Ma te la sei cavata alla grande>> ridiamo insieme ma quando finiamo di ridere ci ritroviamo a guardarci intensamente negli occhi. C'è una scarica elettrica che passa attraverso i nostri sguardi, non so cosa sia, ma sembra che entrambi ne siamo avvolti, non riusciamo a guardare altrove. Sono catturato dal suo sguardo. Le sue labbra stanno chiamando disperatamente le mie.
<<Vederti fare quella sgommata è stata la cosa più eccitante che tu potessi fare>>
Le sussurro sporgendomi verso di lei, e lentamente le sfilo la cintura di sicurezza. Continuando a fissarla negli occhi l'afferro per la vita e la faccio sedere a cavalcioni su di me. Ha la gonna, cavolo che bella la gonna. Le scosto una ciocca di capelli dietro l'orecchio per guardarla meglio. Lei spinge la sua parte intima sopra il rigonfiamento dei miei pantaloni. Se prima riuscivo a controllarmi ora non più. Le faccio abbassare la testa e la bacio con passione. Le nostre lingue si incontrano subito e i nostri respiri si fondono. Le porto una mano sulla schiena e la spingo di più verso di me. Lei si dondola avanti e indietro a movimenti lenti che mi fanno perdere la testa.
<<Cazzo>> dico staccando le labbra dalle sue e attaccandomi al suo collo dove inizio a succhiare la pelle. Lei ansima senza smettere di muoversi. Le mie labbra ne vogliono ancora, sono bramosia, desiderano le sue labbra.
Le porto le mani sotto la gonna dietro il suo sedere e la spingo costringendola ad aumentare i movimenti. Il fatto che abbia la gonna rende tutto più eccitante. Si ferma qualche secondo e io stacco le labbra dal suo collo per guardarla negli occhi.
<<Non smettere di muoverti, mi stai facendo impazzire>> ammetto e quelle parole le fanno riprendere con i movimenti. Si spinge sicura di sé contro di me. Mi sta facendo letteralmente salire il sangue al cervello. Lì sotto è così duro che fa quasi male, ho paura che a momenti mi esploderà il pantalone. Ma non importa, la desidero troppo e non ho mai desiderato nessuna come desidero lei. Voglio tutto di lei fisicamente e non.
<<Al locale avrei voluto metterti una mano sotto la gonna ma, cazzo, quanto ho resistito per non farlo>>
<<Io avrei voluto che tu lo facessi>> ammette paonazza in viso. Questa ragazza mi ucciderà prima del previsto. Deve stare attenta con le parole perché se sarà così schietta ancora una volta morirò davvero.
<<Ci godi a farmi soffrire vero?>> <<Non sai quanto>>lei sorride e anche io.
Stacco le mani dal suo sedere e gliele porto alle guance attirandola a me e baciandola. Non smette mai di muoversi sopra di me, anzi, aumenta i movimenti. Io stacco le labbra dalle sue e butto la testa all'indietro respirando a fatica. Lei sbottona la mia camicia e passa le mani sui miei addominali, dal suo sguardo capisco che le piacciono parecchio. Non vado quasi mai in palestra, ma riesco comunque a mantenere una buona forma fisica.
Pulsa da morire lì sotto e so anche lei sta provando la stessa cosa.
<<Girati>> le ordino. Lei smette di muoversi.
<<Cosa?>> chiede confusa.
<<Girati ti ho detto>> le ripeto e lei mi ascolta. L'aiuto a girarsi e la faccio sedere sulle mie gambe, ma questa volta con le spalle verso di me. Le afferro i fianchi e spingo la sua schiena sul mio petto.
<<Allarga le gambe>> le sussurro vicino all'orecchio. Lei lo fa. Sto fremendo. Stacco la mano destra dal suo fianco e gliela poso sul ginocchio. Dal ginocchio salgo lentamente fin sotto la gonna. Le do un leggero bacio dietro l'orecchio e con la mano mi spingo fin sopra l'elastico delle sue mutande. Cam posa la testa sulla mia spalla e si morde il labbro inferiore. Sento già da qui le sue pulsazioni.
<<Vuoi che mi fermi?>>
<<No, non fermarti>> le sembrerà una domanda stupida, ma non voglio fare qualcosa che forse lei non vuole che io faccia. Adesso che ha detto quelle parole sento che non riuscirò più a prendere il controllo delle mie facoltà motorie. Questo vestito bianco è così puro e lei sembra così innocente, sto perdendo la testa.
Le infilo mano dentro la mutanda e lei trattiene il fiato. Inizio ad accarezzarla dolcemente ruotando il medio e l'anulare si muovono in maniera sincronizzata formando piccoli cerchi sulla sua parte più sensibile. Le lascio piccoli baci sulla tempia e lei si limita solo a fare dei versi di piacere.
Aumento i movimenti con le dita godendomi i suoi versi di piacere. Lei muove di poco i fianchi venendo incontro al mio movimento.
<<Sei così bagnata>> le dico. Quando sento che si irrigidisce capisco che sta per raggiungere il limite. Aumento il ritmo con le dita, Il suo respiro aumenta e quando arriva al limite si lascia andare in un suono che è musica per le mie orecchie.
Trattengo il suo peso e rilassa la testa sulla mia spalla. Le bacio la tempia sudata e stacco la mano dalle sue mutande. I finestrini sono appannati e mi chiedo come sia possibile che in poco tempo si siano appannati in questa maniera.
<<É stato...Bellissimo>> riprende fiato rannicchiandosi in braccio a me. Io la circondo con le braccia e le lascio un bacio in testa. Mi riabbottono la camicia.
<<Non ti eri mai...?>> lei chiedo e lei mi dice di no, neanche una volta. Mi fa piacere che io sia stato il primo ad averle fatto capire cosa si prova. Mi fa piacere pensare che solo io ho sentito i suoni di piacere escono dalla sua bocca, e mi fa piacere che nessuno l'abbia mai toccata come l'ho toccata io. Eppure, mi chiedo un corpo così bello come abbia fatto a non essere stato mai toccato da nessuno, non che io volessi questo, anzi, mi dà fastidio anche solo immaginare un altro ragazzo al di fuori di me che la tocchi. Si suda in questa macchina con i finestrini alzati, ma in fondo voglio rimanere così e non voglio abbassarli, qui dentro ci sono i nostri respiri che si sono mischiati fra di loro. Questa macchina è sempre stata il mio posto preferito e adesso lo è anche lei, lo è sempre stata, dovevo solo ammetterlo ad alta voce nella mia mente. La guardo mentre si sposta dalle mie gambe e si risiede al posto di guida, si sistema la gonna e dallo specchietto retrovisore si aggiusta un po' di trucco sotto gli occhi.
<<Pensi che Grace si accorgerà che mi hai...?>>
<<Toccato e fatto venire?>> dico senza peli sulla lingua e lei arrossisce come se sentendolo dire ad alta voce realizzasse davvero quello che ha fatto.
<<Come fa ad accorgersene?>> mi trattengo dal ridere. É buffo il solo fatto che lei abbia pensano una scemenza del genere.
<<Non lo so>>
<<Solo tu puoi farmi certe domande>> la prendo in giro mettendole una mano sopra la testa e arruffandole i capelli. Lei fa dei versi contrariato e mi spinge indietro la mano.
<<Ho passato quasi un'ora con la piastra>> piagnucola cercando di riparare il guaio che ho combinato sopra i suoi capelli.
<<Preferisco I versi che fai mentre ti tocco, non i versi di quando ti lamenti>> La stuzzico e mi becco solo un pugno sulla spalla. Ma alla fine riesco a farla ridere.
Rido anche io insieme a lei. É la risata il suono più bello che io possa sentire della sua bocca. Anni fa di una ragazza non volevo sentire nient'altro che versi di piacere dalle loro bocche, da lei no. Realizzo che il suono della sua risata è la melodia più bella che io abbia mai sentito e che, se solo potessi, vorrei sentirla tutta la vita. Guardo le sue guance rosse, i suoi capelli, che anche se sono stati rovinati da me, in qualche modo sono sempre bellissimi. Guardo le sue labbra e la loro forma perfetta, poi guardo i suoi occhi sereni e ordinati fissi sulla strada che poi incontrano i miei incasinati e imperfetti.
Il caos che incontra l'ordine. Riporta gli occhi sulla strada e parte. Le poggio una mano sulla gamba e con la coda dell'occhio la vedo sorridere.
<<Accendo la radio>> dice e io glielo lascio fare, tanto ora la macchina è sua. Gira su alcune stazioni radio e quando trova la canzone che le piace inizia a cantarla a squarciagola e anche se è un po' stonata è così felice che la lascio fare. Mentre attraversiamo la strada buia con in sottofondo Viva La Vida dei Coldplay, realizzo che il mio posto è vicino a lei e che nessuna era e sarà mai come lei. Ce ne saranno di ragazze più belle di lei, ma Camryn è Camryn, e io ne sono totalmente innamorato. Ammetterlo non è così spiacevole come immaginavo fosse. Quando smette di cantare si gira averso di me con il suo solito sorriso felice. Penso che sia una ragazza davvero stupenda, non perché abbia un seno abbondante e un bel culo, insomma anche per quello, ma lei è ben altro. Mi fa provare cose che non ho mai provato in tutta la mia vita con nessun'altra. Riesce a farmi dimenticare tutto lo schifo che mi circonda riuscendo a farmi sorridere anche quando tutto nella mia vita va male.
Mi chiedo ancora uno stronzo come me come faccia a stare con una ragazza come lei. Come faccia lei a stare ancora qui, come facciamo noi a essere qui, dopo tutto. Dopo quello che le ho fatto passare riesce ancora a sorridere come la prima volta. Mi fa piacere sapere che uno stronzo come me non le abbia tolto completamente il sorriso, perché quando sorride non riesco a pensare a niente di brutto, riesco solo a vedere lei quanto sia magnifica facendomi dimenticare del resto del mondo, perché quando sorride, in quel preciso momento, esiste solo lei, il resto non conta. Ed è per questo che io la amo.Parcheggia la macchina davanti l'edificio.
<<Dovrei essere io il gentleman che ti riaccompagna a casa>>
<<Vero, ma dal momento che io ho una macchina e tu no, stasera ho fatto io un gesto cavalleresco>> dice con una finta voce maschile.
<<Ci vediamo domani?>> le chiedo e lei annuisce.
<<Allora a domani>> mi dice e dopo cala il silenzio. Per salutarla mi sporgo e ci diamo un leggero bacio a stampo. Mi lecco le Labbra ed esco dalla macchina. Le squilla il telefono ma non risponde subito. Io la saluto con la mano e mi avvio verso l'ingresso dell'edificio, ma prima di entrare mi rigiro dalla sua parte e la vedo ancora ferma in macchina che parla animatamente al telefono.
<<Che significa che è successo qualche ora fa? Non potevi chiamarmi prima? No, non mi importa io vengo adesso!>> Riesco a capire solo alcune cose di quello che dice, è letteralmente nel panico. Si porta una mano tra i capelli e chiude gli occhi cercando di calmarsi. Non mi piace la reazione che sta avendo.
<<Io sto venendo>> stacca il telefono e poggia la testa sul manubrio iniziando a singhiozzare così forte che la sento anche da qui. Oh no, mi precipito da lei.
<<Che succede?>> alza la testa dal manubrio e mi guarda. Una lacrima le ricade sulla guancia e ha gli occhi rossi.
<<Niente>> mente.
<<Non dirmi cazzate. Hai ricevuto una chiamata e adesso stai piangendo>>
<<Si tratta di mia madre, è in ospedale. Mi ha chiamato mio zio e mi ha detto che ha avuto un incidente in casa. Ora sto andando da lei>> singhiozza, odio vederla così. Salgo in macchina e mi siedo vicino a lei. Mi guarda strano, con il palmo della mano si asciuga le lacrime. Le tremano le mani.
<<Che fai?>>
<<Vengo con te>> mi guarda come se avessi detto una pazzia.
<<Tyler, non si tratta di una visita veloce devo passare la notte in ospedale>> se pensa che dopo questa frase l'abbandonerò si sbaglia di grosso. Mi da solo un motivo in più per non lasciarla sola.
<<Allora passerai la notte in ospedale con me>> annuisce e tira su col naso.
<<Ma prima devo andare a prendere alcune cose in camera>>
<<Andiamo allora>> partiamo e ci dirigiamo di corsa ai dormitori femminili. Arriviamo in un batter d'occhio e appena parcheggia si fionda fuori dalla macchina.
<<Aspettami qui, prendo delle cose e arrivo>>
<<Va bene>> si avvia a passo svelto verso i dormitori e io rimango solo nel parcheggio al buio e immerso nel silenzio. Come abbiamo fatto a ritrovarci dallo stare in macchina a divertirci al correre in ospedale? Mi sembrano due scene così separate che non mi sembra vero ciò che sta succedendo. Dopo un paio di minuti, che a me sembrano interminabili, ritorna con un piccolo borsone. Si è anche cambiata I vestiti. Indossa dei jeans neri e una maglia rosa.
Mette il borsone nel cofano e sale in macchina. Ha ancora gli occhi rossi. Gira lo specchietto retrovisore dalla sua parte e si toglie il trucco da sotto agli occhi.
<<Andrà tutto bene>> le dico afferrandole la mano che smette di tremare. Mi sorride ed è un sorriso di gratitudine per essere rimasto al suo fianco. Non la lascerò, non adesso che lei ha bisogno di essere forte. Se dovesse servire le donerò anche la mia di forza.-Instagram : federica_fusco_
-Instagram : rycabooks
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Non odiarmi perché ti amo..[COMPLETO]
Romance> Camryn è la tipica ragazza intraprendente e determinata sopra ogni cosa. È pronta ad affrontare il suo grande obbiettivo , il College. Camryn sembra una ragazza felice e sicura di se, ma un evento passato l'ha segnata dai suoi 16 anni. È convint...