Capitolo 12

23.4K 712 19
                                    

CAMRYN
Dopo che sono entrata nella mia stanza ho trovato Grace appisolata con ancora i vestiti della sera prima. Era così stanca che non è riuscita neanche a cambiarsi.
Dal modo in cui russa capisco che è veramente molto stanca. Non voglio svegliarla, ma so che al suo risveglio le dovrò dare delle spiegazioni del perché non ho passato la notte qui. Ora come ora non so ancora cosa le racconterò.
Metto in carica il telefono, quando si accende noto le tantissime chiamate di mia madre. Più tardi la chiamerò, ora però devo mettermi i miei vestiti.
Indosso un jeans con scarpe da ginnastica e una felpa nera non molto larga. Dopo essermi data una sistemata esco fuori dalla stanza e richiamo mia madre.
<<Che fine hai fatto?>> è molto preoccupata lo si capisce dal tono. Alza così tanto la voce che sono costretta ad allontanare il telefono da vicino l'orecchio.
<<Mamma sto bene, il telefono si è spendo e dopo aver studiato sono andata subito a letto>> mi spiace mentirle, vorrei dirle la verità ma non mi sembra proprio il caso. Non vorrei mai far venire un infarto a mia madre. Decido di sviare l'argomento.
<<Hai novità mamma?>> fortunatamente mia madre non dice nulla, mi asseconda e cambia anche lei argomento rispondendomi. Deve essersi bevuta la bugia dello studio.
<<Le solite cose, la casa è vuota senza di te>> la sua voce è roca, anche se non posso vederla la immagino con le lacrime agli occhi. È una cosa che mi fa stare male.
Non è abituata a non vedermi in casa. L'ultima, e unica volta, che ho passato del tempo fuori casa è stato ai primi anni di liceo. Era estate, una delle mie amiche aveva una casa al mare. I suoi genitori ospitarono me e altre mie amiche. Ci restammo per una settimana intera, ricordo che a quel tempo ero molto più spensierata di ora.
Adesso che ci rifletto, è triste pensare a come le cose possono cambiare in pochi anni.
<< Mamma dovresti prenderti un cane. Dicono che tengono compagnia>> mia madre ama i cani, ma non ne abbiamo mai avuto uno perché papà era sempre in disaccordo.
Adesso però mi sembra una buona idea, potrebbe anche aiutarla a non sentirsi più sola.
<<Ci penserò>> il suo tono è più allegro il che mi fa sentire meglio.
Mentre continuiamo a parlare sento dei rumori dalla stanza, decido di attaccare per controllare di che si tratta.
<< Mamma adesso devo andare, ti richiamerò o ti manderò un messaggio.>> dico di fretta, prima che mia madre ricambi il saluto stacco la chiamata.
Entro in stanza e trovo Grace a terra.
<<Sono caduta>> ride lei, dal tono direi che è ancora stordita dall'alcol di ieri.
Se Tyler non mi avesse aiutato sarei anche io nelle sue stesse condizioni.
<< Lo vedo>> l'aiuto ad alzarsi.
Grace si raddrizza e anche se barcolla un po' riesce a non cadere.
<< Non ricordo nulla di cosa sia successo ieri, so che Mike mi ha riaccompagnato qui. Ma prima proprio nulla>> si aggiusta il vestito che le è salito fin troppo sopra le gambe.
<<Tu ti sei annoiata qui?>> mi chiede fissandomi negli occhi. Mi acciglio non capendo cosa voglia dire, ma poi capisco che lei era troppo ubriaca per notare la mia assenza. Colgo l'occasione e decido di reggerle il gioco.
<< Mi hanno fatto compagnia alcuni libri>> prendo un libro a caso sulla scrivania e lo alzo per farglielo vedere.
<< Io ho bisogno di una doccia e di un'aspirina. >> si porta una mano alla fronte e sul suo volto compare una smorfia di dolore. <<Non ti ubriacare mai. Fa schifo>> posso capirla.
Si gira e va in bagno chiudendo la porta a chiave. Questo mi fa capire che non uscirà prima di due ore. Mi metto comoda sul letto rimanendo non so quanto tempo a fissare il soffitto con i pensieri che galleggiano nella mia mente. Prendo il telefono e
invio un messaggio ad Alex chiedendo se sta bene. Ma non ricevo risposta ciò significa che sta ancora dormendo, così decido di andarmi a fare un giro per il campus tanto per perdere il tempo. Sempre meglio che sentire Grace cantare sotto la doccia.
Avviso Grace che sto per uscire ma non ricevo risposta. Il getto d'acqua della doccia copre la mia voce. Lascio stare e dopo aver preso le mie chiavi della stanza esco chiudendomi la porta alle spalle.
Cammino senza meta con le cuffie nelle orecchie. Non tira vento e si sta bene.
Mentre cammino incontro alcuni amici che frequentano i miei stessi corsi di lingua straniera, mi fermo anche per scambiare qualche chiacchiera. Poi perseguo la mia passeggiata.
Non riesco a dimenticare quel bacio. Io so che a lui non importa e adesso si starà divertendo a chissà quale festa, a ubriacarsi, mentre io sto qui con questi pensieri e non so cosa fare. Che brutto aver provato una sensazione così bella per una persona come lui. Certe emozioni dovrebbero essere provate in due.
A risvegliarmi dai miei pensieri è una Crossover bianca che mi si piazza davanti, bloccandomi il passaggio.
Mi tolgo una cuffia e fisso la macchina davanti a me.
Non mi sembra di conoscere nessuno in questo college che abbia una macchina del genere.
Quando il finestrino nero si abbassa scopre alla guida un ragazzo con gli occhiali da sole neri.
Un po' ironico visto che in macchina non servono a nulla, e non ci sta nemmeno il sole.
Ha dei capelli riccissimi di colore marrone.
<< Ciao>> mi sorride il ragazzo riccio, e si toglie gli occhiali. Ha gli occhi marroni e un piercing sul sopracciglio destro.
<< Ci conosciamo?>> inarco un sopracciglio. Che cosa vuole questo, anzi questi.
Solo dopo mi accorgo che affianco a lui sta un altro ragazzo con i capelli biondi raccolti in un codino che mi sta sorridendo.
<<Noi stiamo andando a una festa. Verresti con noi?>>
<< Cosa vi fa pensare che io voglia venire con voi?>> metto le braccia incrociate guardandolo dritto negli occhi come per fargli capire che non ho voglia di andare a nessuna festa.
<<Devi sapere che il mio amico non accetta un no come risposta>> mi avverte il ragazzo seduto di fianco a lui.
Il ragazzo riccio alla guida continua a parlare.
<<Ti promettiamo che poi dopo ti riaccompagniamo qui, partecipano molti ragazzi di questo college. Non siamo cattivi ragazzi>>                                                                                                                          <<Mi sono già fidata di uno che sembrava un bravo ragazzo e non è finita bene>> Loro si guardano a vicenda perdendo la pazienza. << Okay, c'è questo nostro amico che ha organizzato una festa e ha bisogno di membri, sono tutte brave persone, non sei costretta a stare con noi una volta arrivata lì...Facciamo così, se una volta arrivata alla festa vorrai andare via sarai libera di farlo. Ma non puoi sapere se ti divertirai o meno, in più aiuteresti il nostro amico>>
Aspettano una risposta e io so che se non accettassi mi ci porterebbero con la forza. Senza aggiungere nulla salgo in macchina. Non mi fido, e sono sicura che andrò via senza neanche aver messo il secondo piede a questa festa, ma forse sono così giù di morale che non ho le forze per replicare oltre. Mal che vada mi troverò pur sempre in un posto pieno di gente e non starò da sola.
<< Ottima scelta, ci divertiremo>> dice il ragazzo biondo ma io non sono tanto sicura della sua affermazione.
Si iniziano a presentare.
Il ragazzo che guida si chiama Chad e quello di fianco a lui Bob. Mi presento anche io.
<< Sei davvero Carina Camryn, non so come non ti abbia notato prima >> mi fissa Chad dallo specchietto retrovisore, io raddrizzo sul sedile a disagio.
<< Stiamo andando davvero a una festa o volete portarmi altrove?>> chiedo sapendo che anche se avessero cattive intenzioni non verrebbero a dirle alla sottoscritta.
<<Tranquilla stiamo andando veramente a una festa>> risponde Chad in modo cordiale.
<< E quindi è così che fate? costringete le ragazze a venire a questa festa?>> guardo fuori dal finestrino cercando di mettermi più comoda possibile sul sedile.
Ma è impossibile perché mi sento a disagio e non sono molto comodi questi sedili.
<< In realtà le altre ragazze hanno accettato subito, tu sei l'unica che ha fatto storie per venire>> ridacchiano Chad e Bob. Io non li imito, non ci vedo nulla di divertente.
Quando arriviamo al luogo della festa noto che è organizzata in casa. Pensavo si facesse in un locale. Non so cosa sia peggio. Forse di giorno i locali non si possono affittare per le feste? Ora che ci penso, a chi viene in mente di organizzare una festa in pieno giorno? Forse si sono sempre fatte ma non essendo abituata a parteciparvi non me ne intendo.
Chad scende e fa il giro della macchina per aprirmi la portiera.
<<Entriamo>> Una volta scesa dalla macchina Chad mi spinge per le spalle entusiasta.
La casa non è ancora molto affollata. Forse è davvero la prima festa tranquilla alla quale potrei partecipare. Se continuasse così potrei anche decidere di restare, infondo meglio questo che stare chiusa in camera a fissare il soffitto con i pensieri che martellano la mente.
Chad mi afferra per il braccio e per un attimo oppongo resistenza. Chad mi lancia uno sguardo rassicurante e decido di lasciarmi trascinare. Ammetto che sono un po' ansiosa, insomma non conoscerò sicuramente nessuno a questa festa e devo pregare che Chad mantenga la promessa di riaccompagnarmi in dormitorio. Questa cosa mi mette non poca ansia visto che l'ultima volta che ho voluto fidarmi di uno sconosciuto è finita male. Non aveva detto che mi avrebbero lasciata in pace arrivata qui?
<<Ti voglio far conoscere un mio carissimo amico>>
mi sorride per calmare l'ansia che emanano i miei occhi.
Forse Chad non è così male.
Adesso che lo guardo meglio noto che è anche un ragazzo affascinante.
Bob è già andato chissà dove e Chad mi sta ancora trascinando quando all'improvviso si ferma, e io quasi sbatto contro la sua schiena.
<<Camryn, Ti presento il mio amico>> annuncia con tono fiero.
Giro lo sguardo verso il ragazzo seduto sul divano a fumarsi quella che suppongo sia una canna. Con una ragazza bionda seduta in braccio a lui.
<< Camryn, ti presento Tyler>> in quel momento incrocio gli occhi del ragazzo che da un po' è il centro dei miei pensieri.
Tyler si alza di scatto facendo cadere la bionda per terra e si avvicina a me.
<< Camryn>> pronuncia il mio nome con grande sorpresa.
Anche se mi sembra più un tono di richiamo che di sorpresa. Sono io quella ad essere sorpresa. Sgrano gli occhi e lo guardo attentamente come per realizzare se è davvero lui.
I suoi occhi color smeraldo sono fissi nei miei occhi e quasi me li buca con lo sguardo.
<<Come sei arrivata qui?>> ringhia dalla rabbia e si passa una mano tra i capelli.
<<L'ho scovata io. Ma sembra che tra di voi le presentazioni non servono, vi conoscete?>> si intromette Chad spostando lo sguardo da Tyler a me.
<< Chad riportala indietro subito>> Usa uno tono gelido che non gli ho mai sentito, questo mi infastidisce non poco. Chi crede di essere?
<< Amico hai detto che ti servivano i membri per la festa e io ti ho accontentato >> si giustifica Chad ma più che altro sembra leggermente irritato.
<< Tra tutte le ragazze proprio lei?>> gli ringhia in faccia Tyler a Chad. Ma Chad non sbatte ciglio, come se non avesse paura di lui.
Proprio io? Perché proprio io?
ma che problemi ha con me? Vorrei scagliarmi contro di lui con rabbia ma non provo rabbia sono solo... sorpresa anzi no, delusa.
Quello a organizzare questa festa è Tyler. Sapevo che non si era posto minimamente il problema di ciò che è successo stamattina. Si è messo addirittura a organizzare una festa. Si vede che gli capita spesso con le altre ragazze quello che gli è capitato con me, forse i battiti accelerati del suo cuore mi avranno illuso convincendomi di qualcosa che non esiste minimante, e mai esisterà.
La bionda da dietro gli stringe il braccio a Tyler, ma lui tira via il braccio e lei quasi cade all'indietro.
<< Stronzo>> piagnucola e se ne va, ma Tyler non si gira neanche.
<<Adesso è un tuo problema>> Chad punta un dito al petto di Tyler, facendolo leggermente arretrare. Un tuo problema? Che sono un oggetto?
Chad è di poco più alto di Tyler, ma Tyler è più muscoloso. In una lotta tra loro due non saprei davvero chi ne uscirebbe illeso.
Si fissano per qualche secondo negli occhi e Chad poco dopo se ne va. Tyler si gira dalla mia parte e serra la mascella fissandomi. Sento che adesso mi dirà qualcosa di cattivo. Beh, Non mi sbaglio.
<<Se pensi che ti farò ancora da babysitter ti sbagli di grosso>> questa volta non usa quel tono duro come sempre, non mi sta neanche gridando contro. La sua voce è bassa e calma.
Prima che possa rispondere Tyler si si gira e se ne va. Io mando un messaggio a Grace dicendole che sto bene e che non si deve preoccupare. Anche se è una bugia ma non posso farla preoccupare.
Da quando mi ero ripromessa che non sarei andata più a nessuna festa mi ci ritrovo sempre, anche di controvoglia. E mi ci ritrovo sempre con Tyler.

Non odiarmi perché ti amo..[COMPLETO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora