Capitolo 16

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CAMRYN
Impiego qualche secondo per realizzare ciò che i miei occhi stanno vedendo. I battiti del mio cuore accelerano ogni secondo che passa. Più realizzo che è lui è qui più i battiti aumentano.
Sembra sorpreso quanto me nel vedermi, non credo si aspettasse di vedermi in un locale del genere. Subito dopo assume un'aria indifferente.
<< Tyler la conosci?>> gli sussurra la ragazza con i capelli ricci di fianco a lui. È molto più alta e magra di me, ed è così piena di trucco che sembra una bambola di plastica.
Tyler mi lancia una veloce occhiata indifferente.
<<Si. Ma non ricordo bene. Forse me la sarò scopata qualche volta>>
Sento che qualcosa di mio è appena stato calpestato. Forse la mia dignità, il mio cuore o entrambi. Cala il silenzio. La ragazza riccia mi guarda con pietà, come se fossi stata veramente la sua ragazza usata e poi abbandonata. Vorrei dirle che non è vero e che magari a lei stasera toccherà questa sorte, ma non ci riesco.
Non riesco a dire nulla e le lacrime iniziano a rigarmi il viso appannandomi la vista. Mi sforzo di ricacciarle indietro ma è tutto inutile.
Non pensavo che fosse capace di inventare una bugia del genere.
È un colpo basso persino per uno come lui. Non so da dove provenga tutto questo odio nei miei confronti.
Mi volto ed esco dal bagno asciugandomi le lacrime con le maniche della camicia.
Quando Alex mi vede con gli occhi rossi assume un'aria preoccupata.
<<Che è successo?>>
<<Niente è il fumo di questo locale che mi fa bruciare gli occhi. Sai che non sopporto l'odore del fumo>> fingo un sorriso e fingo che vada tutto bene, fingo che qualche attimo fa la mia dignità non è stata buttata nel cesso.
Mi volto in direzione del bagno e due secondi dopo esce Tyler seguito dalla ragazza. Anche Alex sta seguendo entrambi con lo sguardo e dal modo in cui mi sta fissando capisco che lui ha capito tutto.
<<Ti ha fatto qualcosa?>> non ho voglia di dirgli quello che è successo. Finirebbe sicuramente male.
<<Non mi ha fatto niente >> So che non mi crede, ma non ho la minima intenzione di restare qui un secondo di più.
Alex decide di non insistere e quando mi chiede se io me ne voglia andare, riesco solo ad annuire. Paga tutto Alex e finalmente usciamo da quel posto orribile.
Si avvia al parcheggio lasciandomi sola fuori dal locale. È stata una mia decisione stare un po' da sola. Volevo prendere un po' d'aria e restare qualche secondo con me stessa, è una cosa di cui ora ho un po' bisogno.
Pochi secondi dopo inizio a tremare dal freddo e cerco di scaldarmi le mani mettendole in tasca. Mi sembra così assurda la situazione di prima, non mi sono mai senta così tanto umiliata. Come può una persona arrivare a tanto?
<< Pensavo te ne fossi andata >> Questa che sento alle mie spalle è l'ultima voce che voglio sentire in questo momento.
Mi giro cercando di ignorare la fitta che ho nel petto mentre sostengo il suo sguardo, ma devo sostenerlo, non posso abbassare la guardia, deve essere convinto che non mi abbia ferita, anche se è proprio così. Non gli darò la soddisfazione di vedermi crollare.
<<Hai ancora il coraggio di parlarmi dopo quello che hai detto prima?>>
Gli urlo contro tutta la rabbia e l'odio che provo verso i suoi confronti.
Tyler non mi risponde, abbassa lo sguardo e si passa una mano tra i capelli mentre con l'altra si mette una sigaretta tra le labbra. Sembra... Indifferente. Infila una mano in tasca e caccia l'accendino per accendersi la sigaretta. Fa un lungo tiro ed espira il fumo dal naso. Per quanto abbia sempre cercato di giustificare qualsiasi suo comportamento questo davvero non posso giustificarlo.
<< Perché non mi rispondi?>> mi rendo conto che sto ancora urlando quando lui mi urla contro.
<<Smettila di gridare, ti ho sentito cazzo!>> mi ringhia contro, togliendosi la sigaretta dalle labbra e gettandomela alle spalle, mancandomi di pochi centimetri.
<<Mi dispiace cazzo, non so perché io abbia detto quella cosa. La mia bocca dice stronzate prima che la mia mente rifletta>> mi sta urlando ancora contro e gli si gonfia una vena sul collo. Io rimango zitta a fissarlo.
Tra di noi cala il silenzio dove io riesco a sentire il suono del suo respiro irregolare. Un silenzio che mi inghiottisce.
Tyler si passa ancora la mano tra i capelli tirandosi le punte e riprendendo fiato.
Non mi bastano le sue scuse, è da quando ci siamo conosciuti che non fa altro che comportarsi male nei miei confronti.
Mi ha fatto passare per una ragazza usata e mi ha umiliata. Se pensa che io mi farò trattare ancora male si sbaglia di grosso.
<<Tu sei pazzo>> mi esce quasi come un sussurro, così basso che a stento mi sento da sola. Fa un passo verso di me facendomi indietreggiare. << Cosa?>> chiede confuso. La sua faccia viene illuminata dai fanali della macchina di Alex.
Io lo lascio lì e corro subito in macchina. Alex mi guarda per qualche secondo, poi guarda dal finestrino Tyler aspettando delle spiegazioni del perché stessi con lui.
<< Ti prego parti e basta.>> gli supplico guardando fuori dal finestrino. Non fa domande e parte subito. Il tragitto è silenzioso ed io, in questo momento, preferisco di gran lunga il silenzio che rispondere alle sue domande.
Per quanto io voglia tenermi lontana da Tyler sono consapevole che dopo la responsabilità che mi sono presa stamattina non potrò permettermi il lusso di tenermi alla larga da lui.
Una volta arrivati Alex ferma la macchina davanti ai dormitori. Per qualche secondo c'è solo silenzio e so che adesso inizierà a fare domande.
<< Sei sicura di stare bene?>>
<< Alex tranquillo stavamo solo parlando. Sto bene >> è una mezza verità. Stavamo veramente solo parlando, ma io non sto per niente bene.
Lui capisce sempre quando mento, ma per adesso non vuole insistere e gliene sono grata. Sa che per oggi ho già incassato troppi colpi e che sono stanca.
<< Sai che per qualsiasi cosa puoi sempre contare su di me>> gli sorrido dandogli un bacio veloce sulla guancia scendendo dalla macchina per avviarmi verso i dormitori.
Quando entro in stanza la trovo vuota. Noto un bigliettino sul mio letto lasciato da Grace "Sto da Mike tornerò domattina". Poteva anche inviarmi un messaggio. Ma forse così la cosa è più teatrale. Sono felice che non ci sia, così potrò godermi un po' di pace. Mi butto sul letto stanca e i miei demoni non tardano ad arrivare. Adesso ci sta un demone in più che non mi darà pace di notte. Per tutta la notte non faccio altro che sognare i suoi occhi pieni di rabbia e i miei pieni di lacrime. 

Non odiarmi perché ti amo..[COMPLETO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora