Capitolo 60

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TYLER 

  UN'ORA PRIMA

Mi metto in punta di piedi e guardo nello spioncino della porta della camera dei miei genitori. Stanno parlando ma papà sta alzando la voce. Non mi piace quando alza la voce. Apro la porta ed entro in camera. Appena si accorgono della mia presenza smettono subito di parlare. Mi avvicino a mamma che si abbassa per prendermi in braccio. Mi piace quando la mamma mi prende in braccio e mi stringe a sé facendomi sentire il suo profumo.

<<Oggi il nostro ometto compie cinque anni>> papà cambia sguardo. I suoi occhi infuriati si rilassano e mi sorride. So che è un sorriso falso, lo fa spesso, non sono come i sorrisi della mamma. Lei quando mi sorride mi trasmette felicità, papà no... I suoi sorrisi sono vuoti.
<<Stai crescendo piccolo Tyler>> mi strofina i capelli, il suo profumo forte prevale sul dolce profumo della mamma che mi rimane attaccato alle narici anche quando si allontana per avvicinarsi all'armadio.
<<Sto facendo tardi a lavoro>> prende dei fogli dalla scrivania. Si gira e si avvicina a me e alla mamma.
<<Sarò di ritorno stasera>> si avvicina e mi dà un bacio in fronte.
<<Auguri figlio mio>> si allontana e lancia a mamma uno strano sguardo per poi girarsi ed uscire dalla stanza.
<<Mamma perché papà va sempre a lavoro? Io voglio che festeggi il compleanno con noi>> la sento sospirare, ha lo sguardo rivolto verso la porta, non so a cosa stia pensando ma so che in questo momento sta pensando a qualcosa...Qualcosa che le mette tristezza. Quando lei è triste lo sono anche io.
<<Stasera staremo tutti e tre promesso>>
Usciamo dalla stanza e mi porta in cucina. Mi fa sedere sul seggiolone.
<<Mamma sono grande non voglio stare più qua>>
<<Hai ragione, ormai sei un ometto>> mi prende in braccio e mi fa sedere sulla sedia al posto di papà, a capo tavola. Il tavolo è molto alzo e non ci arrivo, mi metto in ginocchio.
<<Perché io e te non passiamo la giornata a vedere qualche bel film?>> propone.
<<Possiamo mangiare il gelato?>> Mamma annuisce e io batto le mani felice. Apre il freezer e caccia una vaschetta di gelato al cioccolato, il mio preferito. Lo mette in un bicchiere e me lo passa. Noto una macchia viola sul polso.
<<Mamma che hai qui?>> le indico il segno e lei ritrae subito la mano. Copre il polso con la manica della maglia.
<<La mamma è caduta e si è fatta male>> mi spiega, mi dispiace che la mamma si sia fatta male. Non mi piace quando si fa male. Ogni volta ha segni diversi sul corpo e quando le faccio delle domande mi dice sempre che è caduta. Peccato che io non l'abbia mai vista cadere.
<<Mamma sei molto sbadata>>
<<Hai ragione piccolo mio. La mamma è molto sbadata>>
<<Se cado mi faccio anche io quei brutti segni?>> annuisce.
<<Allora cercherò di non cadere>>
<<Basta parlare. Che ne dici di scegliere insieme qualche bel film da vedere?>>
<<Siiii. Ma prima finisco di mangiare il gelato>>
Passiamo tutta la mattina a vedere i miei film preferiti e a mangiare gelato. Lei rimane vicino a me tutta la giornata, non mi ha fatto neanche andare all'asilo.
Il pomeriggio siamo andati a fare un giro al parco e la sera la mamma mi ha letto alcune pagine del nostro libro preferito, Le pagine della nostra vita. Nel mezzo della lettura sentiamo la serratura della porta che fa alcuni scatti e quando si apre vediamo entrare papà.
<<Papà sei tornato! >> scendo, con fatica, sul divano e mi avvicino a lui. É molto alto e quindi sono costretto ad alzare la testa per guardarlo in faccia. Ha gli occhi spenti. Quando torna dal lavoro è sempre stanco, ma stasera ha qualcosa di diverso.
<<Dobbiamo parlare>> dice in tono serio alla mamma e anche lei si fa scura in volto.
Si alza dal divano, posa il libro e vanno in cucina lasciandomi in salone.
Sono sicuro che papà mi ha preparato una sorpresa e adesso ne starà parlando con mamma. Anche se non dovrei, in punta di piedi mi avvicino alla porta della cucina, che è chiusa, ma comunque se avvicino l'orecchio riesco a sentire cosa dicono.
<<Stai scherzando?>> sento dire dalla mamma. Stanno parlando della mia sorpresa di compleanno? Sono così felice.
<<No. L'azienda ha fallito e hanno mandato a casa molti lavoratori. Era solo questione di tempo prima che licenziassero anche me>> la voce di papà è molto triste. Licenziato? Che significa? Cerco di sentire tutto quello che dicono, ma alcuni passaggi mi sfuggono. Dicono troppi paroloni che non capisco e quando sento la voce della mamma triste capisco che non stanno parlando del mio regalo di compleanno.
<<Troveremo un modo>> dice la mamma
<<Non essere ridicola, sai anche tu che ci metterò mesi per trovare un altro lavoro che mantenga tutti>> alza la voce papà.
Continuano a parlare e quando sento che stanno per uscire dalla cucina mi allontano e corro nel salone. Mamma arriva poco dopo e io ho paura che abbia capito che ho sentito tutto, ma continuo a far finta di nulla. Non ho capito tutto il loro discorso, molte parole non so che significhino, ma dal loro tono capisco che non è nulla di buono.
<<Mi spiace Tyler, so che ti avevo promesso che avremo festeggiato il tuo compleanno ma tuo padre è stanco ed è andato a letto>> è triste, non voglio che la mamma sia triste. Anche se mi dispiace che papà non ci sia faccia finta che mi vada bene.
<Non fa niente mamma, puoi continuarmi a leggere il libro?>> mi guarda confusa, si aspettava che mi mettessi a piangere ed è quello che vorrei fare. Stamattina ero felice, ma ora non più. Mamma mi fa sedere sulle sue gambe e mentre legge mi coccola. Voglio bene alla mia mamma e voglio vederla felice, e se vederla felice significa dire una bugia allora dirò una bugia, anche se mi ha sempre detto che dire le bugie è una cosa sbagliata.
Sento dal piano di sopra rumori pesanti come se qualcuno stesse mettendo a soqquadro la camera da letto.
<<Mamma cosa sono questi rumori?>>
<<Non farci caso Tyler>> poggio la testa sul suo petto, mentre dal piano di sopra capisco che papà sta rompendo ogni cosa. Quando è arrabbiato lo fa spesso. Quella sera dormii tranquillamente tra le braccia di mamma ma non avrei neanche lontanamente immaginato che quella sera sarebbe stata una delle ultime volte che avrei dormito così bene. Era solo la quiete prima della tempesta.

Non odiarmi perché ti amo..[COMPLETO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora