Capitolo 65

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CAMRYN
Il forte odore di alcol e disinfettante mi fa venire mal di testa, mentre percorro l'ospedale dove mia madre è stata ricoverata. Odio quest'odore. Mi fa venire in mente ricordi di quando venivo qui da piccola per alcune visite mediche, e anche la più semplice visita, con questo fastidioso odore, mi metteva un'ansia assurda. L'ospedale dista non molto lontano da casa mia, ma dista molte ore dal college. Per tutto il tragitto in macchina non facevo altro che resistere dallo scoppiare a piangere, e Tyler non faceva altro che sussurrami frasi di confronto. Ora è qui di fianco a me che mi stringe la mano. Al telefono mio zio mi ha detto poco quanto niente. Ero così turbata che di tutto ciò che mi avrà detto io avrò capito solo il 25% delle cose. Ha avuto un incidente a casa con i fornelli e la cucina ha preso fuoco, ha fatto uscire di casa il suo cane Ares, ma lei per scappare è scivolata e ha battuto la testa.
Mi sembra di rivivere il mio incubo, specialmente quando ricordo il modo in cui io ero vestita prima, e il modo in cui è vestito ora Tyler. Io di bianco e lui con vestiti scuri, sì...Il mio incubo è diventato realtà. Alla fine del corridoio scorgo mio zio e mia nonna girati di spalle che parlano con un dottore. Il quel momento il dottore si allontana e loro si girano verso di me, come se mi avessero sentito arrivare. É il fratello maggiore di mia mamma, ci somiglia molto, gli stessi occhi marroni e la stessa forma del viso. Non lo vedo da tanto tempo, ma sembra non essere invecchiato neanche un po'.
Attraverso il corridoio con Tyler che non mi lascia neanche per un secondo. Lascia la mia mano solo quando abbraccio mio zio. Il suo profumo mi fa venire in mente tanti ricordi sfuocati che sfumano via appena mi stacco da lui. Guarda Tyler dietro di me ma non fa domande.
<<In che stanza si trova?>> chiedo guardando mia nonna scura in volto. Il nonno è morto quando ero piccola, non l'ho mai conosciuto, la nonna è una donna molto forte, sicuramente è da lei che mia mamma avrà preso il suo forte carattere. In tanti anni non l'ho mai vista così triste, con me si faceva sempre vedere solare e felice, come se niente potesse turbarla dopo la morte di suo marito.
<<Stanza numero 15. Alla fine di questo corridoio>> guardo il corridoio di fronte a noi che mi sembra lungo e interminabile.
<<Come sta?>> chiedo col cuore in gola
<<Il dottore non ci ha detto molto, per ora sappiamo solo che quando ha battuto la testa ha subito un trauma cranico, fortunatamente è lieve>> trauma cranico, non ne so molto al riguardo, ma al liceo feci una ricerca sui sintomi e le ripercussioni future riguardo il trauma cranico. Adesso che sto ricordando tutte le informazioni su quella dannata ricerca sento che mi stanno per cedere le gambe.
Mi faccio forza solo perché Tyler mi riprende la mano. Lo guardo e lui mi sorride per darmi forza, ma anche il suo è un sorriso spento. Ringrazio comunque il fatto che lui riesca a mostrarsi forte davanti a me.
<<Dovrebbe essersi svegliata. Sarà meglio che tu vada da lei>> annuisco.
<<Vengo con te>> mi dice Tyler con uno sguardo serio. Non rispondo perché averlo al mio fianco è davvero rassicurante, e perché so che se dovessi cadere a pezzi lui sarà lì pronto a prendermi. Percorriamo il corridoio, che sembra non finire mai, e penso che una volta che la vedrò su quel lettino tutto ciò diventerà reale e quindi dovrò accettare le conseguenze di questo trauma. Anche se la paura mi paralizza non posso tirarmi indietro. Arrivati alla fine del corridoio prima di entrare nella stanza numero 15, in quel preciso istante, esce un dottore che sta leggendo una cartella clinica. Quando alza lo sguardo e ci vede fa una strana faccia.
<<Che volete fare? Sapete che non potete entrare se non siete parenti del paziente vero? >> ci chiede.
<<Sono la figlia. Voglio solo parlare con mia madre>> le gambe mi tremano.
<<E tu sei un parente?>> chiede rivolto a Tyler.
<<Sono il marito della ragazza>> dice prendendomi per mano. Anche se dentro di me sono sorpresa fuori rimango impassibile e annuisco per reggergli il gioco. Spero davvero che lo lasci entrare. Se non sono definitivamente crollata è solo grazie a lui che è sempre stato al mio fianco.
<<Questo fa di me un parente>> continua Tyler con un tono piatto. Il dottore non sembra tanto convinto delle sue parole ma non lo biasimo, insomma, chi si sposa a diciannove anni. I casi sono rari, ma non sono impossibili, quindi lui alla fine sembra crederci, o forse avrà letto la disperazione nei miei occhi.
<<Va bene. Ma tra dieci minuti ritornerò a farle altre visite. Avete solo dieci minuti>> vorrei abbracciarlo dal sollievo, ma non lo faccio. Lui si allontana e io entro in stanza. Appena entro la prima cosa che noto è il suo profumo che ha riempito questa stanza. Finalmente posso ritornare a respirare qualcosa che non sia detersivo e alcol probabilmente mischiati all'odore del sangue. Il solo pensiero mi fa venire la nausea. In realtà tutta questa situazione mi fa venire la nausea. Tyler chiude la porta alle nostre spalle e in quel momento mia madre apre gli occhi. Sembra illuminarsi quando mi vede.
<<Tesoro, quando sei venuta?>> mi avvicino a grandi passi verso di lei e quando sto per abbracciarla mi fermo. É collegata a diversi macchinari e ho paura che se la toccassi potrebbe succedere qualcosa.
<<Non farti impressionare, abbracciami>> ha la voce debole e l'aria stanca. L'abbraccio e mi sento subito sollevata.
<<Qualche ora fa mi ha chiamato zio Chester e mi ha detto tutto, non potevo non venire>>
<<Io sto bene. Ho avuto solo un piccolo incidente. Tu dovevi restare al college, non dovevi venire qui>> è proprio nella natura di mia madre fare la donna forte e sminuire ogni cosa, sarebbe capace di dire che sta una favola nel punto della sua morte pur di non farmi preoccupare. Da bambina credevo alle sue scuse, ma ora non sono più una bambina. Sentire la sua voce, anche se debole e stanca, smuove qualcosa dentro di me. La stringo forte e inizio a piangere.
<<Tesoro, non vorrai fare brutta figura davanti questo bel giovanotto>> scherza accarezzandomi la schiena per rassicurarmi. Tyler...Per un secondo la mia mente aveva rimosso la sua presenza qui. Mi stacco da lei e mi asciugo le lacrime girandomi verso di lui. É davanti al letto con le braccia incrociate ed è scuro in volto. Neanche lui sembri amare gli ospedali, è da quando siamo arrivati qui che sembra essere messo male quanto me. Sembra che sia rivivendo un incubo nella sua mente.
<<Mamma, lui è Tyler>>
<<Il tuo fidanzato?>> sospiro. Mia madre non si smentisce mai, mi vede con un ragazzo che non conosce e subito pensa che ci sia una storia tra di noi. Sorride speranzosa, non sembra una donna che ha appena avuto un incidente. Ha una benda sopra la testa e ci sono alcune macchie di sangue, distolgo lo sguardo ignorando il peso al petto.
<<Si, sono il fidanzato>> risponde allungando la mano verso di me è io gliela stringo. Lo guardo non capendo perché abbia mentito, capisco la scusa del matrimonio col dottore, ma non aveva motivo di mentire a mia madre.
<<Finalmente hai deciso a trovarti un ragazzo, pensavo che saresti rimasta single a vita>> ride facendo sorridere anche Tyler. Io non riesco a sorridere come loro. Sento ancora le gambe deboli per l'accaduto.
<<Mamma, ti prego>>
<<Oggi è il tuo compleanno, mi spiace che tu sia venuta qui il giorno del tuo compleanno, non ti ho fatto neanche gli auguri>>
<<Non preoccuparti. Il cane dov'è?>>
<<È a casa di tuo zio, non lo lasciano entrare in stanza qui con me>> annuisco.
Lei esamina Tyler da capo e piedi. Ecco che inizia con le domande. Non ho mai avuto un fidanzato, non che lui sia il mio ragazzo, ma adesso per mia mamma siamo una coppia e ora vorrà sapere tutto su di lui.
<<Allora Tyler, cosa ti ha spinto a metterti con questa ragazzaccia?>> mi indica e io vorrei davvero sprofondare in questo momento.
<<Mamma, sul serio?>> lei non bada a me. Lui sembra leggermente imbarazzato. Poverino, non sa che ora dovrà subire un interrogatorio.
<<Sua figlia è una rompi scatole, ma mi è piaciuta dal primo momento che l'ho vista>> mi sorride e io ricambio il sorriso anche se so che tutte quelle parole sono inventate.
<<Datevi un bacio>> guardo male mia madre. Certe volte quando è felice si comporta come una bambina.
<<Mamma>> la richiamo e lei mi fa la linguaccia. Si, è proprio una bambina. Ma per certi aspetti ho preso da lei.
<<Non ci sono problemi>> dice lui avvicinandosi a me.
<<Tanto lo facciamo sempre giusto?>> continua poggiando le braccia ai lati dei miei fianchi. Tanto è solo una bugia, dico nella mia mente. Lui mi attira a sé e ci diamo un bacio a stampo.
<<Siete davvero carini ma...Tesoro potresti lasciami sola con Tyler?>> dice lei con uno strano tono. Non capisco il perché, sono tentata dal dirle di no ma alla fine accetto.
<<Okay>> rispondo, ma prima di uscire dalla stanza guardo lui che mi lancia uno sguardo sicuro di sé, come per dirmi che se la caverà nel caso dovesse inventarsi un'altra bugia su di noi. Chiudo la porta alle mie spalle e penso che in una sera sono diventa sua moglie e la sua ragazza allo stesso tempo, e la cosa peggiore è che nessuna delle due è vera.

Non odiarmi perché ti amo..[COMPLETO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora