Capitolo 38

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CAMRYN
Vengo svegliata nel bel mezzo della notte dai fuochi d'artificio di cui aveva parlato Chad.
Accendo la lampada sulla mensola e noto che sono le due di notte passate.
Aspetto qualche minuto che finiscano, visto che il rumore forte non mi lascia dormire, ma continuano a passare i minuti e i fuochi d'artificio non smettono. L'unica cosa bella è la luce colorata che entra nella stanza illuminandola.
Mi alzo dal letto e decido di fare un giro e aspettare che terminino.
Forse non è stata una buona idea prendere la stanza con il balcone che dà proprio sulla spiaggia dove hanno deciso di fare uno spettacolo pirotecnico.
indosso una felpa sopra il pigiama, perché la temperatura è un po' scesa, e infilo delle scarpe da ginnastica.
Esco nel corridoio e chiudo pianissimo la porta per non farmi sentire da nessuno, anche se non so come questo fuochi d'artificio non abbiano svegliato nessun'altro tranne me.
Mi avvio vicino le scale e scendo avviandomi in cucina ma sento la porta dell'ingresso che viene aperta.
Vado a controllare ma nel buio non riconosco subito la sagoma.
<<Che ci fai sveglia?>>
<<Che ci fai tu sveglio?>>
Tyler chiude piano la porta dietro di se e si avvicina a me.
<<Non riesco a dormire, vado a fare quattro passi. Vuoi venire?>>
Annuisco e mi fa con una mano segno di stare in silenzio mentre con l'altra mi indica la porta d'ingesso dicendo "dobbiamo fare piano mentre ce ne andiamo o sveglieremo tutti".
Io annuisco e lo seguo chiudendo più piano che posso la porta alle mie spalle.
Arriviamo in pochi secondi sulla spiaggia, visto che è di fronte a noi. I fuochi d'artificio non hanno ancora smesso e io per quanto li abbia sempre trovato affascinanti sto iniziando seriamente a odiarli.
<<Perché non riesci a dormire?>> mi chiede Tyler mentre iniziamo a camminare con fatica sulla sabbia.
Io gli indico i fuochi d'artificio e lui annuisce.
Dopo un po' mi scoccio di camminare con le scarpe sulla spiaggia visto che è solo più difficile e noioso, amo il contatto della sabbia sui piedi nudi. Mi piego e mi sfilo le scarpe rimanendo a piedi nudi.
Tyler si ferma e mi fissa.
<<Che c'è? Così si cammina meglio>>
Pochi secondi dopo si sfila anche lui le scarpe rimanendo a piedi nudi.
Decidiamo di lasciare le scarpe lì, tanto al ritorno le ritroveremo al solito posto.
Iniziamo a passeggiare e io mi rilasso a quel contatto con la sabbia fredda sotto i piedi.
<<Tu invece? Perché non riuscivi a dormire?>>
<<Non riesco quasi mai a dormire di sera, per questo dormo di pomeriggio>>
<<Per questo arrivi in ritardo in biblioteca>> Tyler ride e da un calcio a un rametto sulla sabbia.
Ha detto che non riesce quasi mai a dormire perché lo ha detto?
<<Tyler>> lo richiamo e lui si gira a guardarmi senza mai smettere di camminare. Spero solo che sappia dove stiamo andando.
<<Dimmi>>
<<Per caso fai incubi? Per questo non riesco a dormire?>> ammetto che ci ho pensato per un po' e questa mi è sembrata la spiegazione più plausibile.
<<Una cosa del genere>>
Ci sono ancora troppe cose che non conosco di lui e troppe cose che mi incuriosiscono sul suo conto.
<<Io non so praticamente niente di te>> affermo alla fine e lui tira un sospiro.
<<Cosa vuoi sapere?>>
Mi sta davvero chiedendo cosa voglio sapere? Forse questa è un'opportunità che non capiterà mai più e io non voglio farmela sfuggire.
Decido di porgli una domanda che mi incuriosisce da troppo tempo.
<<Di chi erano i vestiti che mi hai prestato quando venni per la prima volta nel tuo appartamento?>> quando glielo chiesi quel giorno mi disse che non dovevo fare domande del quale non volevo sapere la risposta. Prima non ero sicura di volerlo sapere, ma ora si.
Tyler disegna dei cerchi sulla sabbia e sembra che non mi voglia rispondere ma alla fine lo fa.
<<Di alcune ragazze>> fa una piccola pausa e io aspetto che continui.
<<Alcuni giorni prima ero andato a una festa e quando sono tornato nell'appartamento ho portato con me alcune ragazze. E quando siamo andati in camera...>>
<<Aspetta>> lo blocco prima che continui a parlare. So come potrebbe finire questa storia e adesso le mie sicurezze di sapere la risposta sono tutte crollate.
<<Ti assicuro che ho lavato e disinfettato i loro vestiti dopo che se ne sono andate>> alza le mani in sua difesa ma questo non mi fa sentire meglio.
<<Come facevano ad essere lì? Insomma, dopo come hanno fatto a tornare a casa senza i loro vestiti?>>
<<Credo fossero già abituate a una situazione del genere e infatti ne avevano altri e mi hanno voluto lasciare i loro vestiti per "ricordo". Non ricordo neanche perché non li buttai subito, ma a quanto pare sono stati utili>> fortuna che quel giorno decisi di buttarli dopo che mi sono cambiata. Una cosa è certa non mi farò mai prestare dei vestiti da Tyler che non siano i suoi.
<<Perché in macchina odi il silenzio?>>
<<Cosa?>> quel cambio di argomento lo spiazza a tal punto che si gira di scatto dalla mia parte. Aggrotta le sopracciglia e sulla fronte gli spuntano delle piccole rughe.
Quel discorso di prima stava diventato disgustoso, quindi ho deciso di cambiare subito argomento.
<<Beh, perché quando stai in silenzio inizi a pensare, pensare è anche ricordare e per me è meglio di no>>
<<Ricordare cosa? >>
<<Tutto>> afferma sospirando e io limito solo ad annuire.
<<Quel tatuaggio che hai sulla spalla che significato ha?>>
<<Ti riferisci a questo?>>
Si alza la manica e scopre la spalla mostrandomi il tatuaggio. Annuisco sperando davvero che mi risponda.
<<Significa rinascita, cambiare vita. Avevo diciassette anni quando me lo tatuarono>> è un significato molto profondo. Mi sorprendo di come stia rispondendo alle domande poste anche un po' a casaccio.
Mi avvicino e gli sfioro il tatuaggio con le dita. È semplice ma mi affascina molto, specialmente adesso che conosco il significato.
<<Tu vorresti cambiare vita?>>
<<Una cosa del genere.>> sospira abbassandosi la manica.
Annuisco e decido di non porgli più domande, perché per quanto sembri disponibile stasera a rispondere alle mie domande non voglio essere troppo opprimente e rischiare che si arrabbi. Voglio provare a godermi del tempo con lui in maniera spensierata senza intoppi.
Continuiamo a camminare senza meta continuando a parlare di altre cose. Gli racconto di quando stavo al liceo, delle mie disavventure e spesso Tyler mi prende in giro o fa battutine facendomi ridere.
Scopro che sa essere anche carismatico. Arriviamo così lontano che a un certo punto non sentiamo più neanche più i fuochi d'artificio.
La spiaggia è vuota e silenziosa, se non fosse per il rumore in sottofondo delle onde.
È quasi tutto buio, ma ci sono alcuni fari e alcune luci in lontananza che, anche se poco, illuminano la spiaggia.
<<Ci sdraiamo?>> chiedo fermandomi. Lui alza le spalle e si siede a terra per poi sdraiarsi.
Io faccio lo stesso vicino a lui.
<<Lo facevo sempre con mio padre>> affermo guardando il cielo poco stellato.
Sento che Tyler gira la testa dalla mia parte e mi fissa.
<<Stavamo in silenzio e sentivamo il rumore delle onde che arrivavano sulla riva. Guardavamo il cielo per vedere se c'era qualche stella cadente e spesso facevamo la gara a chi ne vedesse di più>>
Sospiro e chiudo gli occhi sentendo il rumore delle onde che mi riporta a tanti anni fa.
Rimango in silenzio finché non sento Tyler che mi afferra la mano intrecciando le sue dita nelle mie. La sua mano si adatta perfettamente alla mia.
Anche se fa freddo la sua mano è sempre calda.
Apro gli occhi e mi giro a guardarlo e anche lui ricambia lo sguardo girandosi dalla mia parte.
I suoi occhi color smeraldo quasi brillano sotto i raggi della luna e io ne vengo catturata.
Sembra un'atmosfera un po' magica, con noi due che ci fissiamo negli occhi e in soffondo il rumore delle onde.
Se fosse un film ci sarebbero due ragazzi innamorati e un bacio. Questo però non è un film, perché Tyler distoglie lo sguardo da me voltandosi dall'altra parte, e lui non è il ragazzo innamorato.
<<Chissà se saranno finiti i fuori d'artificio>>
Chiede continuando a guardare dalla parte in cui siamo venuti.
<<Stupidi fuochi d'artificio>> affermo all'inizio seria, per poi scoppiare a ridere.
Rimaniamo in silenzio ma non per molto perché Tyler ricomincia a parlare.
<<Si saranno accorti che non ci siamo più?>> chiede sedendosi sulla sabbia e guardando avanti a se il mare, poi si gira a fissarmi.
Alzo le spalle come per fargli capire che non mi interessa perché in questo momento l'importante è che io sia qui con lui.
Mi siedo anche io, unisco le ginocchia al petto e le circondo le con braccia.
Tyler si guarda in torno e quando sembra che qualcosa abbia catturato la sua attenzione si alza all'improvviso posizionandosi di fronte a me e porgendomi una mano.
<<Vieni>> lo guardo con aria di domanda ma poi gli afferro la mano e mi alzo.
<<Vogliamo fare una pazzia?>>
Mi scruta con gli occhi carichi di desiderio.
<<Che tipo di pazzia?>>
Mi poggia una mano sulla spalla e mi fa voltare mostrandomi un magazzino.
Non mi ero neanche accorta che fosse un magazzino, credevo fosse vecchio bar abbandonato sulla spiaggia. Con questo buio non si vede quasi nulla e in più non ho il telefono per utilizzare la torcia.
Mi fa avvicinare e quando leggo il cartello con sopra scritto "Moto d'acqua" subito capisco le sue intenzioni.
<<Non se ne parla>> gli sposto la mano sulla spalla e indietreggio di un passo.
<<Dai, ci divertiremo>> è così entusiasta che a stento contiene l'eccitazione. Sembra un bambino la mattina di Natale quando non vede l'ora di aprire i suoi regali.
<<Ci sarò io con te non ti farai del male e non cadrai in acqua te lo prometto>> cerca di rassicurarmi e alla fine io cedo. Non capirò mai tutta questa fiducia per lui da dove nasca.
<<E va bene, ma se le cose si faranno pericolose torniamo subito a riva>>
Tyler si porta una mano sul cuore in segno di giuramento.
Si avvicina al magazzino e fortunatamente, per lui, la porta è di legno così con un calcio la sfonda e riesce ad aprirla. Mi guardo alle spalle
<<Andremo in prigione per atti vandalici, me lo sento>> piagnucolo mentre lui entra nel magazzino uscendo poco dopo con una moto d'acqua e un giubbotto salvagente.
<<Nessuno andrà in prigione. La smetti di fare la melodrammatica?>>
Trascina la moto d'acqua fino a riva senza il minimo sforzo.
<<Tieni>> mi lancia il giubbotto e io lo indosso avvicinandomi a lui.
Tyler si siede sulla moto d'acqua e sfila la maglia buttandosela dietro sulla spiaggia. Io mi siedo dietro di lui rendendomi conto che questo giubbotto è troppo ingombrante quindi me lo tolgo.
<<Sei sicura?>> si gira a fissarmi.
<<Si, parti a basta>>
Tyler sorride e accende il motore facendolo prima rombare.
Potrebbero sentirci e potrebbe mettersi davvero male per noi.
<<Puoi partire e basta? Qualcuno potrebbe sentirci>> lo richiamo
<<Si, i pesci sott'acqua potrebbero sentirci. Cam non c'è anima viva, rilassati.>>
Mi appoggio a lui abbracciandolo da dietro e appoggiando la testa sulla sua schiena.
<<Non lasciare per niente al mondo la presa, okay?>>
Non avevo comunque intenzione di farlo. Annuisco e lui inizia a muoversi.
Parte prima piano e inizia a fare dei giri larghi.
<<Vedi, non è così male>>
Mi fa notare, io apro gli occhi e vedo che ci stiamo già muovendo un po' più veloce e che ci siamo allontanati di molto dalla riva.
Forse non è così male, potrebbe essere quasi divertente.
<<Adesso tieniti forte>>
Tyler fa rombare il motore e parte a tutto gas.
Io sono costretta a tenermi stretta a lui senza riuscire mai ad aprire gli occhi dalla paura e dal vento forte che preme sulla mia faccia.
<<Ti prego dimmi che non hai gli occhi chiusi perché non sai che ti stai perdendo>> mi grida da sopra il rumore prodotto della moto d'acqua.
Mi faccio coraggio ed apro gli occhi.
All'inizio sono tentata dal richiuderli ma alla fine prendo coraggio e quasi allento la presa da lui.
Tyler continua ad aumentare di velocità e quando curva quasi la moto gira dalla velocità ma lui non si preoccupa, anzi sembra quasi non accorgersene. Forse sono io che mi sto facendo paranoie inutili mentre lui si diverte così tanto che non si accorge dei pericoli.
Arriviamo vicino a un grande faro che superiamo girandoci in torno più di una volta a tutta velocità per poi tornare indietro fino ad arrivare vicino la riva.
<<Che figata. Vuoi guidare tu?>> mi chiede passandosi una mano tra i capelli umidi.
<<Scordatelo>> scoppiamo entrambi a ridere. Devo ammettere che mi sono divertita parecchio. Tyler riporta la moto nel magazzino e subito dopo torniamo indietro come se nulla fosse successo.
Raccoglie la maglia da terra ma non se la infine. Non glielo faccio notare perché quella visione non può che farmi piacere, è la seconda volta che lo vedo a torso nudo ma ne rimango incantata come se fosse la prima volta. Senza farmi notare ammiro ogni centimetro del suo corpo nudo soffermandomi sugli addominali.
<<Dovremo andare a dormire, domani mattina dobbiamo andare al mare>>
<<Hai sul serio letto quella stupida lista dei programmi di Chad?>>
Chad ha inviato tramite messaggio a tutti noi una lista dove spiegava tutti i piani di questo weekend, ma a quanto pare Tyler non ha letto nulla.
<<Scommetto che tu non lo hai neanche letto giusto?>>
<<In realtà ho eliminato direttamente il messaggio senza neanche leggerlo>>
Chissà perché la cosa non mi sorprende.
Arriviamo davanti casa e i fuochi d'artificio fortunatamente sono finiti, almeno riuscirò a dormire per qualche ora.
Prendiamo le scarpe e senza neanche infilarcele rientriamo in casa.
Mentre Tyler cerca di chiudere piano la porta io inizio a salire le scale in punta di piedi.
Arrivo in cima le scale seguita poco dopo da Tyler.
Mi avvio in camera e gli sussurro un "buona notte" chiudendo la porta alle mie spalle ma lui la blocca con il piede prima che si chiuda.
<<Niente bacio della buona notte?>> piagnucola rimanendo sulla soglia della porta.
Certo che voglio dargli un bacio quindi non me lo faccio ripetere due volte.
Mi avvicino e lui mi viene in contro cingendomi i fianchi e sporgendosi per baciarmi.
<<Meglio se adesso vado in camera o non riuscirò più ad uscire da questa stanza>> mi sorride malizioso e io lo spingo via ridacchiando.
Faccio un respiro profondo e mi poso una mano sul petto sentendo il cuore che batte forte. Mi sento piena di energie ma allo stesso tempo le gambe leggere, come se a momenti potessero cedermi. Che strana sensazione.
Baciare Tyler riesce a farmi sempre lo stesso effetto, come se fosse sempre la prima volta.
Lui apre la porta ma si ferma sulla soglia e si gira dalla mia parte.
<<Notte Cam>>
A quel punto entra in stanza e chiude lentamente la porta.
<<Buonanotte, Tyler>> sussurro al corridoio buio e silenzioso.

Non odiarmi perché ti amo..[COMPLETO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora