Capitolo 15

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CAMRYN
Grace si butta sul suo letto scoppiando a ridere. Sta andando avanti così da non so quanto tempo. Non le fa male la pancia a ridere così tanto?
Da quando le ho raccontato quello che è successo in aula non ha più smesso di ridere. Sto iniziando a pensare che forse è stata una cattiva idea raccontarle l'accaduto.
<<Smettila, non fa ridere>> non so cosa le faccia ridere di tutta questa storia.
Grace finalmente si siede sul letto e smette di ridere. Ha lo sguardo sereno come se stesse pensando a qualcosa, ma pochi secondi dopo ricomincia di nuovo a ridere. Stava davvero ripensando a ciò che le ho raccontato?
<<Cos'è che ti fa ridere?>> incrocio le braccia e mi siedo sul mio letto posizionandomi davanti a lei. Grace si asciuga una lacrima e finalmente ricevo una risposta.
<< Non ci credo che tu ti sia messa in mezzo a questa situazione. Perché l'hai fatto?>> Non lo so neanche io. Non era il mio obbiettivo dividere la punizione con lui, non lo è mai stato. Volevo solo aiutarlo a giustificarsi col prof. Però non capisco proprio del perché Tyler abbia reagito così se non prova nient'altro che odio per me. Questa cosa mi confonde non poco. Poteva anche fregarsene del commento che ha fatto Neil su di me.
Anche stamattina ha insistito per mettersi di fianco a me. Perché l'ha fatto se non mi voleva rivolgere la parola e mi rispondeva sempre male?.
<<Cam, il tuo telefono sta squillando>> Grace mi passa il telefono e sullo schermo leggo il nome di Alex.
Non me ne ero neanche resa conto che mi stesse squillando il telefono, troppo presa dal parlare con lei di questa faccenda.
Mi affretto a rispondere al telefono. Avevamo un appuntamento dopo la lezione e io me n'ero proprio dimentica. È brutto non avere nessun corso un comune, ci permetterebbe di passare più tempo insieme. Ma è già tanto che siamo nello stesso college e questo è stata una grandissima cosa. Senza di lui mi sarei senta persa qui, e credo che in fondo lui abbia scelto questo college per starmi vicino.
<< Alex, scusa, ti giuro che mi ero proprio dimenticata dimenticare dell'appuntamento>> mi posiziono il telefono tra la spalla e l'orecchio.
Vado in bagno e mi fisso allo specchio mentre alzo i capelli per farmi il codino.
<<Cam, è da un po' che non passiamo del tempo solo io e te>> dal suo tono di voce intuisco che è deluso.
Riecco che riaffiorano i sensi di colpa. Finito di legarmi i capelli non contenta del risultato li sciolgo. Non mi piaccio con i capelli legati. Sbuffo e vado a buttarmi sul letto. Il letto cigola appena mi ci butto sopra.
<< Mi farò perdonare. Stasera possiamo andare a mangiare fuori e pagherò io promesso>> cerco di infilarmi l'elastico al polso, anche se con una mano non è semplice e rischio quasi di far cadere il telefono a terra vedendo che Grace si trattiene dallo scoppiare dal ridere. Adesso riderà per ogni cosa che farò?
<<Non ti farei mai pagare Cam. Voglio solo passare una serata con la mia migliore amica>> È sempre così dolce e comprensivo con me anche quando non me lo merito.
Non saprei davvero come farei senza di lui. Mi è stato vicino per anni e nel momento più buio della mia vita è stato la mia colonna portante.
<<Io conosco un posto che potrebbe piacervi>> Grace si intromette nel discorso, avendo il volume alto avrà sentito tutto quello che Alex mi avrà detto.
<< Ti manderò il nome e la postazione del luogo tramite messaggio Alex.>> Spero che questa serata riuscirà a tenermi lontana dai brutti pensieri e da Tyler.
<<A stasera allora>> Anche se non posso vederlo lo immagino che sta sorridendo.
Grace mi aiuta a scegliere cosa indossare per uscire. Voleva prestarmi altri vestiti suoi ma io ho rifiutato.
<< Pensi che un jeans e una camicetta andranno bene?>> mi squadra dalla testa ai piedi soffermandosi sulla camicetta. Non mi sembra molto sicura.
<<Non fare quella faccia >> le dico fissandomi allo specchio.
<< Sei davvero sicura di non voler indossare nessun mio vestito?>> assume un'aria delusa per convincermi, ma io non ci casco.
<< È il mio migliore amico non ho bisogno di nessun vestito super elegante>> <<I miei vestiti non sono eleganti, sono solo...molto belli da vedere e indossare>> Neanche lei è sicura delle sue parole.
Vado in bagno e inizio a truccarmi. Passo una buona mezz'ora a cercare di mettere l'eyeliner ma la linea mi viene sempre storta.
Dopo quello che credo sia il settimo tentativo mi arrendo e butto l'eyeliner nel lavandino.
<<Ti serve una mano?>> Grace sbuca dalla porta del bagno. Non c'è bisogno che le risponda che subito passa all'opera, truccandomi e avendo pazienza quando mi muovo o quando mi lacrimano gli occhi.
<< È impossibile truccarti se ti muovi ogni secondo>> ride anche e se so che sta per perdere la pazienza. Io stringo le labbra per non ridere ma la sua risata fa ridere anche me, facendomi sbavare ancora il trucco per l'ennesima volta.
Alex passa a prendermi alle 8:00 e Grace ci saluta augurandoci buon divertimento.
Spero solo che il locale non sia niente di troppo elegante. Non ho minimamente pensato di chiedere a Grace di che locale sì trattasse.
<< Hai utilizzato la lacca?>> ormai il profumo di lacca ha riempito tutta la sua auto.
Sorride soddisfatto che io l'abbia capito. Gli ho sempre detto che non avrebbe mai avuto bisogno della lacca visto che ho sempre adorato i suoi capelli rossi alla rinfusa.
<< Ho voluto cambiare. Sai che amo provare cose nuove>> si gira un secondo e mi sorride. Il resto del tragitto lo affrontiamo facendo battute e parlando del più e del meno, tutti discorsi fatti solo per colmare il silenzio. Forse dopo tanto tempo mi sento davvero spensierata, come se fossimo tornati a un mese fa prima di arrivare qui. Passare del tempo con Alex mi aiuta sempre.
Una volta arrivati, entrati nel locare, quello che mi trovo davanti è del tutto diverso da quella che immaginavo di trovare. L'aria è piena di fumo che mi riempie le narici e la forte puzza di alcol mi fa girare la testa.
La musica non è molto alta ma neanche bassa e non riesco a sentire bene quello che mi dice Alex.
Ci sono ragazzi e adulti che bevono, brindano o fumano.
Una cosa è certa, non chiederò mai più a Grace di consigliarmi qualche posto dove uscire. Io e Alex ci scambiamo un rapido sguardo.
<<Se vuoi andiamo via>> Alex mi prende per mano e quando sta per portarmi all'uscita lo blocco.
Ormai siamo qui, tanto vale rimanerci, anche perché non saprei in quale altro posto potremmo andare a quest'ora.
<<No rimaniamo. Non sembra tanto male, e forse ci divertiremo>> cerco di usare un tono convincente, anche se sto convincendo più me stessa che lui.
Ci guardiamo intorno per cercare un posto libero. Quando troviamo un tavolo con due posti liberi andiamo subito a sederci.
Mentre aspettiamo che un cameriere si avvicini a noi, inizio a raccontare ad Alex l'accaduto di questa mattina, tralasciando i dettagli. Sembra comunque molto sorpreso e non la prende proprio bene.
<<Non mi piace proprio quel ragazzo. E pensavo non piacesse neanche a te. Non capisco, perché hai accettato di aiutarlo?>> Per quanto cerchi di spiegargli il motivo della mia azione sembra proprio non capire. Certe volte Alex ha proprio la testa dura.
<<È stata anche colpa mia se si è beccato la punizione, ma una cosa è certa...L'ultima cosa che volevo era beccarmi quella punizione anche io>> incrocia le braccia al petto e si appoggia allo schienale della sedia.
Lo so che è preoccupato, ma io ho le mie ragioni del perché mi sia messa in mezzo. Almeno credo. In realtà non so se Tyler lo abbia fatto per difendermi o per difendere sé stesso. Non so cosa dire, qualunque cosa direi Alex rimarrebbe della sua idea e smuoverlo è impossibile.
Quando sta per aggiungere altro si avvicina un ragazzo che ci fa ordinare. Prendiamo due semplici pizze, anche perché a quanto pare in questo locale si può solo fumare e bere, non è proprio un ristorante.
Fortunatamente Alex dopo cambia totalmente discorso parlandomi della sua mattinata e io rimango ad ascoltarlo in silenzio. Per stasera basta parlare o pensare a Tyler, voglio stare solo col mio migliore amico. Se avessi potuto evitargli la storia della punizione l'avrei fatto, ma l'avrebbe comunque saputo da Grace o col tempo si sarebbe chiesto del perché io il pomeriggio dovessi scappare in biblioteca con Tyler dopo la chiusura e avrebbe potuto farsi strane idee. Ho pensato che sarebbe stato meglio se gliel'avessi raccontato io e non terze persone.
Continuiamo a parlare anche quando ci portano le pizze e anche dopo averle finite di mangiare. È questo quello che ho sempre adorato del nostro rapporto. Riusciamo sempre a parlare per ore, spesso anche quando non abbiamo nulla da dirci. Quando penso che il discordo di prima sia chiuso Alex decide di riaprirlo.
<<Almeno sai i giorni che tu e lui dovrete andare a pulire la biblioteca?>> almeno questa volta si sforza di non usare un tono irritato.
<<Subito dopo lezione sono passata in biblioteca e ho ritirato il foglio con gli orari. Abbiamo solo il turno di Martedì, inso->> non finisco di parlare che sento un gruppo di ragazzi dietro di noi che inizia a ridere e brindare come pazzi.
<<Che coglioni >> Alex guarda infastidito dietro di me in direzione dei ragazzi.
Mi volto per vedere chi sono questi ragazzi e due tavoli più dietro di noi vedo un gruppo di ragazzi e ragazze che ride a crepapelle e beve, alcuni fumano e bevono allo stesso tempo, ma i miei occhi cadono su dei capelli ricci familiari.
Non ricordo precisamente il suo nome, credo che si chiami Chad.
Subito dopo mi paralizzo. Se Chad e gli altri suoi amici sono qui ci sarà anche lui. Mi guardo intorno ma non lo vedo.
<<Cam, tutto bene? Sembra che tu abbia visto un fantasma>> Tutto questo fumo mi sta facendo girare la testa. Forse cambiare aria mi farà bene. Mi volto verso di lui e mi alzo aggiustandomi la camicetta.
<< Vado un attimo in bagno>> mi guarda preoccupato.
<<Sei sicura che vada tutto bene?>> gli rivolgo un sorriso dolce per fargli capire che sto bene e lui sembra rilassarsi.
<<Se entro dieci minuti non torni verrò a prenderti io personalmente >> alza un sopracciglio per farmi capire che non sta scherzando. Non ha bisogno di farmelo capire, lo conosco e so che ne sarebbe capace.
Nel bagno l'aria non è migliore che nel locale, ma almeno qui posso respirare normalmente senza che i miei polmoni vengano invasi dal fumo.
Sarei voluta uscire fuori, ma stasera fa davvero molto freddo.
Mi appoggio al lavandino e mi guardo allo specchio cercando di aggiustarmi qualche ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Mi sento una stupida ad aver pensato che forse lui potesse essere qui con i suoi amici e che il solo pensiero mi potesse far piacere.
Starà sicuramente in giro a fare l'idiota o solo lui sa cosa.
D'un tratto sento delle risate provenire dal bagno. Pensavo di essere sola visto che fino a pochi secondi fa l'unica cosa che faceva rumore era il lavandino che gocciola.
Non ci penso e apro il rubinetto per lavarmi le mani. Subito dopo ricominciano le risate.
<<Tyler non qui. Potrebbero sentirci>> ridacchia una voce femminile.
Quando sento quel nome alzo lo sguardo verso lo specchio attraverso il quale vedo il riflesso della porta chiusa dove provengono quelle risate.
Sto per dire a me stessa che Tyler potrebbe essere chiunque e non quel Tyler. Quando all'improvviso la porta si spalanca, dallo specchio vedo il riflesso di due occhi verdi, fissi su di me.

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Non odiarmi perché ti amo..[COMPLETO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora