CAMRYN
Faccio un respiro profondo e cerco di non pensare che sto per rivelare a Tyler la cosa più brutta del mio passato.
<<Non ti ho mai raccontato che io a differenza degli altri ragazzi non sono di queste parti, vengo da San Diego. Quando ero piccola mio padre non mi faceva mancare mai niente. Non sono mai stata una bambina viziata, ma quello che volevo lui me lo faceva sempre avere>> faccio un respiro e poi continuo.
<<A quindici anni ho iniziato a desiderare di entrare in questo college, ma era un periodo in cui con gli affari in casa non andava molto bene e pensai subito che ci avrei dovuto rinunciare. Mio padre invece no, voleva garantirmi un futuro e sapeva quanto io ci tenessi ad entrare a questo college>>
Tyler rimane ad ascoltarmi in silenzio senza mai staccarmi gli occhi di dosso.
<<Mio padre lavorava per dei boss pericolosi, tutt'ora non so chi siano o in che giro si fosse introdotto per fare soldi facili ero troppo piccola per saperlo>> non faccio altro che tormentarmi il vestito giocherellando con la stoffa, abbasso lo sguardo perché non riesco a guardarlo negli occhi, mi distrarrei.
<<Un giorno gli proposero di fare un lavoro per un grande boss che gli avrebbe portato un sacco di soldi. Ma questo lavoro poteva costargli la vita. Mio padre non pensò alla sua vita, pensò che con quei soldi avrei potuto pagarmi gli studi in questo college e avrebbe migliorato la nostra condizione di vita a casa. Anche se mia madre non voleva, lui decise di accettare>>
Sento le guance che iniziano a diventare calde e sento che stanno per arrivare anche le lacrime.
<<Il giorno del mio sedicesimo compleanno litigai con mio padre per non ricordo neanche cosa, ricordo solo che era una cosa stupida. Lui il giorno dopo andò a svolgere quel lavoro che gli era stato affidato e io per la rabbia non lo salutai neanche quando uscì di casa. Pochi giorni dopo i soldi arrivarono però...Una settimana dopo si presentò davanti la porta di casa nostra un uomo che lavorava per quel boss e che a quanto pare aveva svolto quel compito con mio padre. Fu lui a dare la notizia a me e mia andare. È stato...Straziante>> mi fermo per riprendere fiato e quando sbatto le palpebre le lacrime mi rigano il viso. Non cerco neanche di opporre resistenza contro le lacrime perché ormai escono da sole.
Ricomincio subito a parlare perché se aspetterò ancora non riuscirò più ad andare avanti nel racconto. Il mio cuore batte così forte che quasi fa male, fa male come ogni parola che scivola via dalla mia bocca.
<<Mio padre è morto per farmi entrare in questo college, io non gli ho potuto dire neanche addio. Non gli ho neanche potuto chiedere scusa per quello stupido litigio e non gli ho neanche potuto dire quanto lo volessi bene e che avrei rinunciato al college dei miei sogni se fosse servito a non fargli accettare quell'incarico. Mi sento tremendamente in colpa.>> mi mordo il labbro superiore per non singhiozzare. Non voglio neanche girarmi e vedere il suo sguardo di pietà.
<<Guardami Cam>>
Scuoto la testa, ma Tyler si alza e si posiziona di fronte a me inginocchiandosi e poggiando le mani sulle mie ginocchia scoperte.
So cosa dirà, che gli dispiace e altre stronzate varie. Non voglio la sua pietà. Non voglio che provi pena per me. Troppe persone mi hanno rivolto sguardi di pietà, e da lui non riuscirei a sopportarlo.
<<Tuo padre non è morto per colpa tua. È stata una sua decisione, l'ha fatto per garantirti un futuro e tu non devi sentirti per niente in colpa. È questo che fa un padre, mette sua figlia al primo posto, anche davanti sé stesso>> Quelle parole mi sorprendono e alzo di poco lo sguardo per fissarlo negli occhi, anche se con le lacrime agli occhi ci vedi ben poco. Parla come se mi capisse e queste parole sono così sincere che si vede gli sono venute da cuore, e le pensa veramente.
<<Tyler, se non fosse per colpa mia e le mie stupide lagne su questo college mio padre sarebbe ancora vivo>> è più difficile parlare tra i singhiozzi. Lui stringe la presa, con la mano sana, sul mio ginocchio.
<<No, ti sbagli...>>
<<Io non riesco a non sentirmi in colpa>> parlo prima che lui possa finire la frase e altre lacrime mi rigano il viso. Vorrei non ridurmi sempre così ogni volta che si parla di questa storia, ma è inevitabile.
Lui alza una mano e mi asciuga una lacrima ricaduta sulla guancia. Quel contatto improvviso mi fa sussultare e quando lo guardo negli occhi mi ci perdo per qualche secondo e i miei singhiozzi si fermano.
<<Non è colpa tua Cam. So che è per te è difficile da credere, ma non devi darti colpe che non hai. Stai portando un peso troppo grande inutilmente.>>
Quelle parole mi fanno solo piangere di più. Il mascara mi brucia gli occhi e le lacrime mischiate col trucco ricadono sul vestito bianco macchiandolo. Spero solo che Grace non si arrabbi che le ho macchiato il vestito, ma adesso non voglio pensare a questo.
Tyler si alza sulle ginocchia e mi attira a sé abbracciandomi e facendomi piangere sulla sua spalla, e pensare che fino a poche ore fa a stento ci parlavamo e adesso ci ritroviamo qui a parlare di questa storia e io mi ritrovo a singhiozzare come una bambina sulla sua spalla. Spero che questa fase del Tyler buono non duri poco.
<<Tyler, per qualche ora non odiarmi ti prego>> dico senza staccarmi dall'abbraccio.
Lui si allontana leggermente da me e mi stampa un leggero bacio sulla fronte.
<<Io non ti odio Cam>> appoggio la testa sulla sua spalla e lui mi stinge forte.
Rimaniamo così abbracciati per qualche minuto finché il nostro abbraccio non viene interrotto da qualcuno che entra in stanza. Io e Tyler ci stacchiamo subito e io mi alzo da letto aggiustandomi la gonna del vestito.
Sbarro gli occhi per la persona che compare sulla soglia della porta.
<<Alex che ci fai qui?>> Mi avvicino a lui asciugandomi gli occhi ancora bagnati dalle lacrime di prima. Non mi sono vista allo specchio ma le mie guance saranno rigate dal mascara, segno evidente che ho pianto.
<<Cam, perché stai piangendo?>>
Chiede Alex poggiandomi una mano sulla spalla ignorando la mia domanda.
Subito dopo guarda dietro di me e quando vede Tyler la sua espressione diventa dura e minacciosa.
<<È stato lui?>> dice con voce ferme sorpassandomi e avvicinandosi a lui.
<<No Alex>> cerco di dire ma non mi sente e continua ad avanzare contro Tyler, quando è vicinissimo lo afferra per il bavero.
<<Questa è l'ultima volta che ti comporti male con Cam>> lo minaccia mentre Tyler ha uno sguardo impassibile che non lascia trasparire nessun'emozione.
<<Chi è questo stronzo?>> bofonchia lui senza curarsi minimamente che Alex che lo tiene ancora per il bavero. Si sono visti solo una volta, alla festa per quelli del primo anno ma dubito si ricordi di lui.
<<Sono il suo migliore amico. Ora rispondi, perché l'hai fatta piangere?>> Risponde Alex al posto mio.
<<Non devo dare spiegazioni proprio a te>> risponde secco Tyler alzando gli occhi al celo.
Alex gli lascia il bavero, ma stringe la mano in un pugno e colpisce Tyler in piena faccia facendolo indietreggia. Lancio un grido contrariato e mi copro la bocca con le mani.
<<Merda!>> grida Tyler portandosi una mano sul naso che inizia a sanguinare.
Alex si fissa la mano che gli è diventata rossa per il colpo troppo forte.
Tyler lo fissa con uno sguardo truce, e gli rivolge un sorriso provocatorio.
<<È tutto qui quello che sai fare?>> dice in tono di sfida. Perché lo provoca? Perché i ragazzi non potrebbero parlare e basta, senza prendersi sempre a pugni.
Alex gli corre in contro e si abbassa afferrandolo e buttandolo a terra.
Tyler ha ancora la mano ferita e dal suo sguardo di dolore capisco che gli sta facendo malissimo.
Io non mi ero resa conto di gridare finché non smettono entrambi di prendersi a pugni e rimangono fermi a terra a fissarmi.
<<Finitela entrambi!>> grido dall'esasperazione. Tyler spinge Alex togliendoselo di dosso e si alza in piedi cercando di tamponare il sangue al naso.
<<Cam...>> inizia a dire Tyler cercando di trovare le parole e facendo un passo verso di me, ma io indietreggio.
<<Alex se solo mi avessi ascoltato ti avrei detto che non è stato lui a farmi piangere>> dico cercando di soffocare la rabbia, sono ancora sotto shock per quello che è successo prima e adesso si mette anche la rabbia, la mia testa sta scoppiando, troppe emozioni che non riesco a controllare.
Alex si alza e si spazza via la polvere dai jeans.
<<Non mi piace questo tipo>> Alex indica Tyler usando un tono disgustato che gli fa digrigna i denti e fa un passo verso di lui.
<<"Questo tipo" ha un nome cazzone. E neanche tu mi piaci ma non vengo a prenderti a pugni>>
<< Se facessero del male a una persona a cui tieni reagiresti anche tu come me...Ma tu non puoi capirmi giusto? A quanto pare tu non hai nessuno a cui tieni veramente.>>
Se non conoscessi Tyler direi che si è offeso a quelle parole, perché invece di rispondere con la solita battutina pronta riamane fermo in silenzio.
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Non odiarmi perché ti amo..[COMPLETO]
Romance> Camryn è la tipica ragazza intraprendente e determinata sopra ogni cosa. È pronta ad affrontare il suo grande obbiettivo , il College. Camryn sembra una ragazza felice e sicura di se, ma un evento passato l'ha segnata dai suoi 16 anni. È convint...