Capitolo 71

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CAMRYN
Abbiamo optato per prendere la mia macchina, ma abbiamo anche optato, e con abbiamo intendo solo lui, che sia lui a guidarla, a quanto pare gli mancava la sensazione di guidare la sua amata macchina.
Mi prendo un secondo per starmene ferma a vedere quanto sia bello. Con la questione prima di Neil non ho avuto il tempo di vedere come si è vestito per il nostro primo appuntamento. Indossa una giacca nera con sotto una camicia bianca e ha messo la cravatta.
<<Ti sei messo anche la cravatta?>> Tyler guarda la sua cravatta.
<<Ma che strano, chissà come ci sarà finita qui>> scherza riportando gli occhi sulla strada. Com'è bello quando sorride.
<<Volevo essere davvero elegante per una volta e non indossare il mio solito giubbino di pelle>> continua a dire.
<<Si, però io amo quel giubbino>>
<<E io amo te, so che questa serata è importante e volevo mettere qualcosa di diverso, anche se questo non è proprio il mio genere>> che belle parole, alla faccia tua Neil. Okay, forse non è un pensiero molto maturo, anche perché lui non può sentirmi, ma mi fa sentire bene il fatto che Tyler mi dica determinate cose dopo che Neil ha parlato male di lui.
<<Pensavo che avresti indossato quel vestito bianco che ti piace tanto, e piace tanto anche a me>>
<<Si ma riporta alla mente brutti ricordi>> lui annuisce con uno sguardo triste. Svoltiamo in una strada più isolata e silenziosa. Non so dove mi porterà, è tutto una sorpresa, ammetto di essere curiosa e spaventata allo stesso tempo. Questo è il nostro primo appuntamento, voglio davvero che le cose vadano bene. Spero che il ristorante sia carino ma non troppo, non che io faccia molto peso su questioni del genere, anzi, alla fine basta che io stia con lui e ogni posto diventa perfetto. Tyler alla fine della strada isolata svolta a destra e sbuchiamo in una strada piena di locali e di gente. Non me lo sarei mai aspettata, un minuto prima eravamo da soli e ora in mezzo a tanta gente. Sembra di essere sbucati in un'altra parte del mondo, al lato della strada ci sono locali, discoteche e bar pieni di gente. Non conoscevo questa zona, non ci sono mai venuta. Capisco che siamo arrivati quando Tyler parcheggia la macchina e mi dice di scendere. Mi prende per mano e mi conduce di fronte al ristorante. Da fuori non mi dice niente, davvero, non so che pensare è abbastanza semplice, ma non voglio giudicare troppo in fretta. Entriamo e rimango di sasso. Sembra uno di quei ristoranti che si vedono nei film, i ristoranti che si può permettere solo la gente molto ricca. Si avvicina a noi un signore in smoking che ci chiede se abbiamo una prenotazione.
<<Ho prenotato a nome di Kade, per due persone>> il signore prende il suo tablet e dopo aver controllato ci mostra i nostri posti. Tyler sposta la sedia indietro per farmi sedere, che gesto dolce. Mi fa piacere che si comporti così per dimostrarmi che vuole cambiare, non ne avrebbe bisogno perché io lo amo così com'è, ma non posso non esserne felice.
<<Ti piace questo posto?>>
<<È stupendo, come l'hai trovato?>>
<<Google>> mi guardo intorno sbalordita. La gente è vestita super elegante come se fossero ad un matrimonio. Mi soffermo su una coppia di anziani che sta brindando, lui in smoking e lei con un vestito lungo nero, è semplice ma qualcosa mi dice che solo quel vestito le sarà costato più di tutto il mio guardaroba.
<<Sei stupenda stasera>> distolgo lo sguardo da quella coppia e riporto lo sguardo sul bellissimo ragazzo seduto di fronte a me.
<<Anche tu, mi piace come ti sta la giacca e la cravatta, insomma tutto il completo>>
<<In realtà non è tutto merito mio>>
<<Cioè?>>
<<Ho chiesto qualche consiglio a Chad. Non sapevo benissimo cosa indossare a un appuntamento, non volevo fare brutta figura>> il fatto che abbia chiesto consigli a Chad per non fare brutta figura mi fa sorridere e allo stesso tempo essere orgogliosa di lui, so per certo che non si trova a suo agio con vestiti del genere e so che ogni cosa che farà stasera sarà per rendere questa serata perfetta e io sento di non poter chiedere di meglio.
<<Mi saresti piaciuto con qualsiasi cosa addosso>> per me lui è bello con tutto.
<<E tu mi saresti piaciuta con niente addosso, ma non possiamo avere sempre quello che vogliamo giusto?>> mi fa l'occhiolino e io arrossisco guardandomi intorno per vedere se qualcosa abbia sentito. Tutti sono troppo impegnati a farsi i fatti loro.
Arriva il cameriere che ci lascia i menù.
Li apro e leggo le portate ma appena leggo prezzi mi viene un colpo. Come fa una semplice aragosta a costare così tanto?
Abbasso leggermente il menù per sbirciare lo sguardo di Tyler, lui, a differenza mia, ha uno sguardo tranquillo e sembra che non gliene freghi niente dei prezzi.
<<Spaghetti integrali con crema di zucchine e salmone, Paccheri con patate e cozze>>
<<Perché stai leggendo il menù ad alta voce?>>
<<Qui c'è troppo silenzio e io odio il troppo silenzio>> ha ragione, qui nessuno parla, e se parlano lo fanno davvero a bassissima voce. Mette un po' suggestione questo ristorante. L'unico rumore che si sente è quello dei bicchieri quando qualcuno brinda, o i passi dei camerieri per andare da un tavolo a un altro. Getto un altro sguardo al mio menù e decido di prendere la cosa meno costosa. Non mi piace che lui paghi così tanto per una cena.
<<Hai deciso?>> mi chiede senza staccare gli occhi dal suo menù.
<<Pasta con funghi e gamberetti>>
<<Funghi... Hai preso il meno costoso perché? Pensi che i soldi siano un problema?>>
<<Sono solo curiosa di assaggiare questo piatto>> mento e lui annuisce poco convinto. Non pensavo riuscisse subito a capire la questione del prezzo. Arriva il cameriere a prendere le nostre ordinazioni.
<<Per me Paccheri con patate e cozze, mentre per la mia ragazza...Tagliatelle con calamari e gamberetti>> sgrano gli occhi ma lui fa finta di niente, il cameriere prende i nostri menù e se ne va.
<< Perché hai dato un'altra ordinazione?>>
<<Tu odi i funghi, hai chiesto quel piatto solo perché è il meno costoso, credi che io non ti conosca?>> apro la bocca per rispondere ma lui mi guarda serio e io non dico più nulla, ha ragione lui, mi conosce troppo bene, per lui sono come un libro aperto e questa cosa non sembra va a mio favore.
<<Allora com'è andato l'incontro con tuo padre e Lydia?>> metto in mezzo un nuovo argomento cercando di evitare argomenti che ci possano far litigare. Spesso parlare con Tyler è come camminare su un campo minato, non sai mai quando toccherai un argomento che lo farà esplodere dalla rabbia.
<<L'abbiamo rimandato perché mio padre aveva la febbre e non voleva mischiarla a Lydia>>
<<Capisco>> il cameriere arriva con le nostre ordinazioni, che velocità.
<<Non pensavo fossero...>>
<<Così veloci? É uno dei ristoranti migliori della zona, ho letto le recensioni e molti dicevano che il servizio qui è ottimo>>
<<Non ti facevo uno che legge le recensioni>>
<<E io una che ordina qualcosa solo per i prezzi>> sospiro. Non voglio discutere, non stasera.
<<Non voglio litigare>>
<<Neanche io, ma non voglio neanche che tu pensi che io abbia un problema di soldi>>
<<Non lo penso>> non l'ho mai pensato.
<<E allora non guardare più il prezzo, se vuoi qualcosa ordinalo, okay?>> addolcisce i toni e anche il suo sguardo si addolcisce. Mi fa piacere che si sia calmato senza dover prima discutere o tenere il broncio.
Iniziamo a mangiare e il piatto che aveva ordinato Tyler al posto mio è buonissimo. Sicuramente anche il suo perché svuotiamo entrambi i piatti in pochissimo tempo. Le dosi erano perfette e tutto cucinato alla perfezione, adesso capisco perché questo ristorante sia così caro. Non so a Tyler quanto sia costato prenotare qui, ma di sicuro vale tutti i soldi spesi. Guardo i diversi dipinti sulle pareti, ci sono dipinti di diversi pittori su ogni singola parete.
<<Ti ho fatto una foto>> mi dice Tyler mostrandomi il suo telefono con la mia foto sopra. Che Déjà-vu questa scena.
<<Ero così presa a vedere i quadri che non me ne sono neanche resa conto>>
<<Per questo ti ho fatto una foto, sei stupenda quando hai lo sguardo preso nel vedere ciò che ti piace>> guarda la mia foto sul telefono e sorride. Il mio cuore sta esplodendo.
<<E poi il telefono vecchio con la tua foto sopra ha fatto una brutta fine, voglio avere una tua foto>> okay il mio cuore è davvero esploso e ogni singolo pezzo è sparso in questo ristorante. Mi vengono le lacrime agli occhi.
<<Perché piangi? Ho detto qualcosa di male? >> rido e mi asciugo una lacrima, come può pensare che con quella dichiarazione mi abbia detto qualcosa di brutto? Non può pensare che sto piangendo perché ha detto qualcosa di bello? Forse è troppo abituato a dire cose cattive da non aver mai fatto piangere una persona dalla felicità.
<<No, al contrario sei stato davvero dolce>>
<<E allora perché piangi?>>
<<Lascia stare>> dico sorridendo, lui mi guarda con uno sguardo di domanda, ai suoi occhi apparirò pazza, sto piangendo ma sto anche sorridendo. Quelle parole mi hanno davvero emozionato, sono felice che lui mi dica certe cose, cose che prima non pensavo potesse mai dire. É cambiato, è cambiato per me e questo è molto più di quanto io possa mai desiderare. Non è vero che la gente non cambia, la gente può cambiare, ma solo se davvero lo vuole. Il cameriere si avvicina al nostro tavolo e ci dà i menù per ordinare il secondo.
<<Questa volta scegli quello che vuoi davvero>> dice serio e io annuisco.
<<Allora, ho adocchiato l'aragosta ma secondo me è troppo grossa quindi potremo prenderne una e dividerla>>
<<Va bene>> optiamo per l'agosta. Il cameriere prende le nostre ordinazioni e se ne va. Io e Tyler continuiamo a parlare di ogni cosa mi venga in mente e adoro il modo in cui riesca a star dietro ad ogni mio argomento. Anche quando arriva il cameriere con la nostra aragosta, che è davvero enorme come dicevo, non smettiamo mai di parlare. Non affrontiamo mai un argomento specifico passiamo da un argomento a un altro, per questo il tempo passa e noi non ce ne accorgiamo.
<<Vuoi il dolce?>> gli chiedo. Lui mi guarda con uno sguardo, lo stesso sguardo che fa prima di spogliarmi, uno sguardo di desiderio.
<<Vorrei te in questo momento>> mi sussurra sporgendosi verso di me.
<<Anche io, e se solo fossimo soli... >> lascio a metà la frase e mi alzo.
<<Andiamo su>> dico per tenerlo sulle spine. Lui mi guarda deluso. Non smetterò mai di stuzzicarlo.
<<Continua la frase>> piagnucola seguendomi. Fortunatamente Tyler mi ha detto che ha già pagato via carta di credito sul computer e questo mi ha dato l'opportunità di fare la mia uscita teatrale. Mi prende per mano e mi trascina in una stradina isolata di fianco al ristorante. Mi mette alle spalle al muro e posiziona le mani ai lati della mia faccia.
<<Devi imparare che non mi devi lasciare mai in sospeso>> mi bacia con ardore e con una mano scende sul mio fondoschiena.
<<Tu sei come il fumo...Ti respiro e non riesco a smettere>>
<<Cosa?>> dico riprendendo fiato per il bacio di prima.
<<Non ne ho mai abbastanza di te, più ho un pezzo di te e più ne voglio di più, non so se hai capito>> lo guardo negli occhi, nei suoi occhi verdi, mi ci perdo dentro. Vorrei dirgli che è la stessa cosa anche per me, che non ne ho mai abbastanza di lui, è una droga, vorrei dirgli tutto questo, ma alla fine gli prendo la faccia e lo bacio. Perché parlare quando posso dirgli tutto con un bacio?
<<Merda>> boccheggia e all'inizio non capisco del perché di questa sua imprecazione ma poi abbasso lo sguardo e vedo il rigonfiamento nei suoi pantaloni. Oh...Sorrido.
<<Dammi solo un secondo>> dice allontanandosi un po' da me. Io non posso che ridere.
<<Brava ridi, tu sei fortunata a non essere un maschio e a non avere questi problemi>> si lamenta indicandosi il rigonfiamento, fa dei respiri profondi e poi torna da me.
<<Andiamo in macchina>> trattengo un'altra risata e lo seguo fino in macchina.
<<É stata una bellissima serata>>
<<Non è finita>>
<<Cosa?>> cosa potrebbe esserci di meglio?
<<Voglio portarti in un posto>> la mia curiosità si accende. Lui parte e io fremo dalla voglia di sapere quale sarà la nostra prossima tappa.
Ripercorriamo la strada da dove siamo venuti e ci fermiamo un po' prima che la strada piena di locali finisca. Pensavo che andassimo più lontano, ma in fondo tutti i bar e i locali sono in questa strada. Scendiamo dalla macchina e seguo Tyler dentro un locale. Le luci sono basse e la musica lenta. C'è un forte odore di fumo, credo che la luce sia bassa perché coperta dal fumo che c'è qui. Andiamo a sederci su dei sgabelli girevoli vicino al bancone.
<<Perché mi hai portato qui?>> gli chiedo fissando la pista da ballo dove alcune coppie stanno ballando.
<<Non volevo che la serata finisse in maniera banale>> lascia la frase a metà, fa un cenno al DJ dietro il bancone e lui annuisce come se si fossero capiti con uno sguardo.
<<Che sta succedendo?>> chiedo guardandomi intorno. La canzone di prima si ferma e ne parte un'altra. La riconosco subito. With me dei Sum 41.
Tyler mi prende per mano e mi conduce in pista.
<<Tu hai organizzato tutto?>> lo abbraccio e iniziamo a muoverci dolcemente come le altre coppie intorno a noi.
<<Volevo davvero che questa serata fosse speciale>> mi bacia sulla tempia.
<<É tutto perfetto>> poggio la testa sulla sua spalla. Mi vengono in mente i ricordi del la prima volta che ballammo insieme. Questa canzone è così bella, questa serata lo è. Abbraccio Tyler e lui ricambia l'abbraccio stringendomi forte. Smettiamo di muoverci e rimaniamo fermi in pista abbracciati, anche se la musica non si è fermata e la gente intorno a noi sta ancora ballando.
<<Ti amo>> gli sussurro all'orecchio.
<<Ti amo anche io. Mi spiace di averlo capito troppo tardi>>
<<Troppo tardi?>>
<<Io sapevo già di amarti, avevo solo paura di ammetterlo a me stesso, sono stato un coglione, a quanto pare questo ruolo mi riesce davvero bene>> rimango con le braccia intorno a suo collo, ma stacco la testa dalla sua spalla per guardarlo negli occhi. Tyler posa le mani sui miei fianchi e riprendiamo a dondolarci.
<<Non sei un coglione, anch'io avevo paura di ammettere i miei sentimenti per te>>
<<Paura, tu?>>
<<Avevo paura che il mio amore non fosse ricambiato e che sarei rimasta ferita dal tuo rifiuto>> mi guarda serio. Mi guarda fisso negli occhi come se volesse leggermi dentro, non che ne abbia bisogno, a lui basta guardarmi solo pochi secondi per capire quello che provo o che penso.
<<Io penso ancora di essere bravo solo a ferirti>> non so più come fargli capire che si sbaglia di grosso. Come si fa a togliere un pensiero fisso dalla testa di un ragazzo cocciuto?
<<Credo che tu sia il fidanzato migliore che una ragazza possa desiderare. Andiamo, chi porta la sua fidanzata in un ristorante di lusso non badando a spese e perlopiù dopo la porta anche a ballare con una canzone stupenda>> mi sembra di vedere quella nuvola nera di autocommiserazione scomparire, il suo sguardo diventa più dolce. Tyler non si autocommisera mai, non così, mi dispiace che lui sia convinto di una cosa che io non penso. Lui forse si è dimenticato di tutti i gesti dolci nei miei confronti, ma io di sicuro non ho rimosso nulla.
<<Possono farlo tutti>>
<<Quindi? A me importa che l'abbia fatto tu. Tu sei il mio ragazzo, non tutti>>
Mi guarda qualche secondo fisso negli occhi prima di baciarmi. So che le mie parole non bastano a fargli cambiare definitivamente idea, e so che dovrò insistere ancora, ma sono anche disposta a ripetergli le stesse cose mille volte.
Mi riabbraccia e balliamo per tutta la notte qualsiasi canzone metta il DJ.
La serata passa così, noi due che balliamo, ridiamo e ci baciamo in compagnia di sconosciuti. Questo appuntamento non poteva essere migliore di così.
Quando si sono fatte le due usciamo dal locale con i piedi che ci fanno male.
la strada è ancora piena di gente che esce, ed entra, nei locali e nelle discoteche. Io e Tyler saliamo in macchina e ci dirigiamo ai dormitori. Io mi metto comoda sul posto del passeggero togliendomi i tacchi e poggiando la testa sul finestrino. Lui mi guarda qualche secondo e poi riporta gli occhi sulla strada, adesso la macchina è mia e posso mettermi in tutte le posizioni comode che voglio e lui sa bene che non può dirmi nulla.
<<Sappiamo entrambi che la serata potrebbe finire ancora meglio>> mi mette una mano sul ginocchio, io apro gli occhi assonnata.
<<Ma probabilmente mi addormenterei prima di finire l'opera, quindi per stasera può andar bene così>> conclude non togliendo la mano sul mio ginocchio. Poggio la mia mano sopra la sua e le nostre dita si intrecciano. Tyler mi sveglia quando siamo arrivati e io non mi ero neanche resa conto che avessi preso sonno.
<<Vuoi che ti accompagni fino in camera?>> mi chiede.
<<No, Grace starà dormendo e non voglio svegliarla>> anche perché avrà avuto anche lei una serata stancante, domattina mi dovrà raccontare tutto.
<<Sicura? Posso portarti in braccio se sei stanca>>
<<Sono sicura, tu vai a casa e non preoccuparti>>
<<Va bene, ma quando sei in camera fila subito a letto, okay?>>
<<Sissignore, e tu tratta bene la mia macchina>> faccio il saluto da militare e riesco a farlo ridere. Quando ride chiude gli occhi ed è una cosa troppo adorabile.
<<Te la riporto domattina>> annuisco. Scendo dalla macchina e Tyler rimanere fermo in macchina a guardarmi, parte solo quando io entro nell'edificio. Salgo le scale e mi trascino assonnata fino alla mia camera. Entro e trovo Grace seduta sul pavimento con una bottiglia di vodka e due bicchierini.
<<Vedo che è andata bene la serata>> scherzo indicando la bottiglia.
<<Si, ho la conferma che non amo Mike, ma devo pur dimenticarmi di questo strano appuntamento. Vuoi farmi compagnia?>> mi propone porgendomi un bicchierino. In pochi secondi la stanchezza di prima scompare, anche se non del tutto, prendo il bicchierino e mi siedo di fronte a lei con la schiena poggiata sulla porta.
<<E il tuo appuntamento?>> mi chiede Grace riempendo il bicchierino di vodka.
<<E' stato dolcissimo>>
<<Mio cugino e la parola dolcissimo non vanno bene insieme>>
<<Lo pensavo anch'io, ma stasera si è rivelato davvero dolce>>
<<Beh, davvero raro, neanche io ho mai assistito a nulla del genere>> ridiamo entrambe, sembriamo già ubriache e non abbiamo ancora bevuto.
<<Brindiamo>> mi porge il bicchierino.
<<Brindiamo a cosa?>> lei ci riflette un po'.
<<A lasciarsi dietro il passato>> facciamo toccare i nostri bicchierini e beviamo il contenuto tutti d'un fiato. A ogni bicchierino diamo una diversa ragione per brindare. Per alcuni shottini passiamo anche diversi minuti a pensare per cosa brindare. All'inizio sembrava davvero stupido ma a metà bottiglia più nulla sembra stupido.

Non odiarmi perché ti amo..[COMPLETO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora