Capitolo 80

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TYLER
Mi sono chiesto molte volte se fosse la cosa giusta, se lei fosse la persona giusta per questo incarico. Non ho smesso di chiedermelo neanche una volta. A telefono le ho spiegato poco quanto niente, ma ci siamo dati appuntamento direttamente fuori la casa-famiglia dove le racconterò tutto. Preferisco parlargliene dal vivo. Per quanto riguarda Cam, non ha fatto molte domande al riguardo, in più per mia fortuna ha avuto un altro impegno che la sta tenendo momentaneamente occupata. Non mi piace mentirle, anche perché le bugie ci portano solo a dividerci. Ma sembra che più io cerchi di essere sincero con lei più nascono cosa nuove. Arrivo di fronte il luogo prestabilito con cinque minuti di anticipo, ma vedo la macchina di Lois già parcheggiata di fronte l'entrata. Scendo e mi avvicino alla macchina. Picchetto sul finestrino per farle notare la mia presenza. Lei esce dalla macchina.
<<Ora mi spieghi che succede? Ieri a telefono sei stato molto generico nel dirmi le cose>> inizia a parlare senza neanche darmi il tempo di salutarla. A questo punto saltiamo i saluti.
<<Mi serve il tuo aiuto>>
<<Questo l'avevo capito, ma per cosa?>>
<<É morta la proprietaria di questo posto, era una mia carissima amica. Ora mi ha lasciato la casa con i bambini>> lei si gira a guardare la casa. Cercherò di essere più breve possibile.
<<Non posso gestirla da solo, ho bisogno di una persona che sia presente qui, io ho il college...>> lei mi ferma.
<<Ho capito, vuoi che io venga a darti una mano qui>> annuisco. Entriamo in casa per mostrarle la situazione interna.
I medici volontari continuano a fare le loro faccende senza badare a noi. Le mostro il piano di sotto e poi saliamo al piano di sopra. Lei fissa attentamente ogni cosa. Ho paura che alla fine di tutto mi dirà di no. So che le sto chiedendo un gran bel favore. Non voglio illudermi che mi dirà di sì solo perché sono il ragazzo di sua nipote.
<<Prima che tu decida, sappi che dopo aver saputo la tua storia, quello che hai passato durante il college...>> si tocca la pancia.
<<Hai una grande sensibilità e sei una donna molto forte. Ho bisogno del tuo aiuto>> cerco di non sembrare troppo disperato, come in realtà sono. Lei è la mia ultima scelta, dopo mi ritroverei completamente da solo.
<<Dovrei trasferirmi qui stabilmente>>
<<Non sei obbligata, ma sì>>
<<E dovrei badare a tutti questi bambini>>
<<Si>>
<<Starei lontana dalla mia famiglia>> dice ma sembra che si rivolga più a sé stessa, è un pensiero detto ad alta voce. Sospiro. É la mia unica chance, non ho più opzioni.
<<Dove devo firmare?>> accetta?
<<Accetti?>>
<<Non ho mai avuto un bambino e io amo i bambini. Non mi dispiacerà darti una mano. Però vorrei sapere come funziona con le bollette e il resto>>
<<Per le bollette non ci sono problemi>>
<<Non pago le bollette della casa?>> le spiego di no perché è lo stato che paga tutto e ricopre le spese della casa. Mi sono informato parecchio per essere pronto a qualsiasi sua domanda. Anche io mi sono sorpreso quando ho saputo che Melissa non doveva pagare tutte le bollette della casa, visto che offre un servizio molto particolare allo stato.
<<Non ho ancora deciso se verrò ad abitare qui o meno, perché ho una casa tutta mia, ma accetto. Dove devo firmare?>> prendo il foglio dalla tasca. Lei caccia una penna dalla sua borsa e dopo aver poggiato il foglio sul muro, e averlo letto un po', firma.
<<Sara un piacere darti una mano>> mi sorride. Sarà la felicità, o non so cosa, ma l'abbraccio e la alzo. É molto leggera. Lei non doveva aspettarsi questa mia reazione perché quando la poggio a terra noto che è diventata tutta rossa in faccia. Mi sento libero da un grande peso. Scendiamo al piano di sotto ed usciamo.
<<Mi trasferirò qui verso gennaio. Ma farò determinati turni con una mia amica così non verrò a vivere qui stabilmente>>
<<Va bene>> allunga la mano verso di me.
<<Ci si rivede collega>> sorride, le stringo la mano.
<<Ci si rivede>> sale sulla sua macchina e se ne va. Metto il contratto in tasca e dopo essere salito in macchina mi dirigo verso l'ufficio di Wesley Comey, grazie alla posizione segnata sul biglietto da visita che mi lasciò. Gli devo assolutamente consegnare il contratto firmato. Ora che questa situazione, in parte, è risolta, mi sembra di sentirmi più leggero.

Non odiarmi perché ti amo..[COMPLETO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora