Capitolo 19

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TYLER
Non riesco a toglierle gli occhi di dosso.
Da quando è arrivata al mio appartamento non riesco a non guardare nient'altro che non sia lei. Non si accorge neanche che la sto fissando, è troppo occupata a guardarsi intorno. Come se non fosse già stata in qui. Stare qui di nuovo con lei mi fa venire in mente il nostro bacio.
Era già successo la sera prima a quella festa, ma visto che lei era ubriaca non lo conto come bacio. Tutt'ora non so se lei lo volesse davvero oppure no.
<<Dove posso metterle il giubbotto?>> mi chiede passandomelo davanti agli occhi come se non lo vedessi.
<<Appendilo lì, vicino la porta>> le indico l'appendi abiti vicino la porta e lei va a riporre il suo giubbotto.
È così impacciata che lo fa cadere a terra. Si abbassa per prenderlo e quel gesto fa ricadere il mio sguardo sul suo sedere. Cazzo, sento i boxer farsi più stretti e sono costretto a buttare lo sguardo altrove.
<<Io vado ad apparecchiare>> butto lì una scusa per allontanarmi da lei. Lei annuisce mente riprova a posare il giubbotto, questa volta senza farlo cadere. Non può farmi questo effetto ogni volta che la vedo, non voglio.
Mentre sono lontano da lei ne approfitto per ordinare le pizze.
<<Che pizza prendi?>> le chiedo mettendo la tovaglia.
<< Quella che prendi tu basta che non contenga funghi>> mi risponde affacciandosi in cucina.
Chiamo una delle tante pizzerie che conosco e dopo aver ordinato aspettiamo un'oretta prima che le pizze arrivino. Per tutto il tempo lei rimane seduta sul divano a guardare la tv e io sul divano difronte col telefono a cazzeggiare.
Ha insistito un bel po' perché voleva pagare la sua parte, ma gliel'ho vietato. Non la lascerei mai pagare, perché cazzo sono uno stronzo, ma non scendo così in basso da far pagare una ragazza.
Anche se all'inizio miss cocciutaggine ha insistito per pagare lei, alla fine, dopo alcuni battibecchi ho vinto io.
Mentre mangiamo parliamo poco quanto niente e c'è un po' d'imbarazzo, ovviamente da parte sua non da parte mia. Sembra un pezzo di legno seduto su una sedia.
<<Spero che ti sia piaciuta la pizza che ho scelto>> anche se sembra aver gradito la mia scelta voglio comunque assicurarmi che le sia veramente piaciuta.
Camryn si asciuga la bocca con un fazzoletto prima di rispondermi.
<< È stata buonissima.>> mi sorride calorosamente.
Non sono abituato a ricambiare certi sorrisi, quindi, annuisco e guardo altrove. I miei pensieri sono proiettati a quello che è successo oggi in biblioteca.
Apprezzo il fatto che abbia deciso di non parlarne. Di solito una ragazza irritante e cocciuta, ma sembra che sappia stare al suo posto, quando vuole lei.
Prendo la mia lattina di birra e faccio un lungo sorso svuotandola.
Cam si alza e inizia a sparecchiare. Anche se odio farlo, mi alzo anche io e decido di darle una mano. Restiamo in silenzio mentre mettiamo tutto in ordine.
Scommetto che anche lei sta pensando a oggi in biblioteca. Glielo si legge in faccia che è imbarazzata il che sta iniziando a farmi arrabbiare. Non voglio che si senta imbarazzata con me. Si comporta come se fosse stata costretta a farlo, io non le ho costretto a fare un bel niente, non ho mai costretto nessuna ragazza a fare certe cose con me e non voglio che lei mi faccia sentire quel tipo di ragazzo.
Cazzo, tutte le ragazze che ho conosciuto erano sempre state spavalde e non si facevano problemi a dirmi quello che volevano da me, mentre lei no.
Lei arrossirebbe anche solo se la guardassi. Non sono abituato a questo tipo di reazione da parte di una ragazza. Non so mai come comportarmi con lei, il che mi irrita. Mi irrita anche il fatto di essere così attratto da lei.
<<Sul serio?>> dico all'improvviso, lei si blocca e si gira verso di me accigliata.
<<Che?>> mi chiede con un filo di voce spaventata.
Averla spaventata mi fa sentire così di merda da costringermi ad addolcire i toni.
<<Te ne sei pentita di quello che hai fatto oggi?>> faccio un passo verso di lei facendola indietreggiare. Perché indietreggia? Per paura? Insicurezza? Sembra voglia mettersi sulla difensiva, come se non volesse che mi avvicinarsi troppo a lei. Riesco a leggere l'insicurezza nei suoi occhi, insicurezza non riguardo a me, ma a sé stessa, sa che se mi avvicinassi troppo a lei e la toccassi si lascerebbe andare. É questo che la porta ad indietreggiare, ha paura di perdere il controllo con me. Il mio egoismo dopo questo mi fa solo desiderare di più di farle perdere il controllo.
<<Perché me lo chiedi?>> ho attirato la sua attenzione.
<<Perché vedo che sei imbarazzata a stare qui con me. Insomma, cazzo se te ne sei pentita dimmelo e basta>> mi appoggio con le mani sulla sedia e lei sembra incantarsi per qualche secondo, anche se subito dopo si riprende.
So che le è piaciuto quello che le ho fatto provare oggi, deve esserle piaciuto. Ma voglio lo stesso che sia lei a dirmelo. Voglio sentirmelo dire da lei.
<<Io non sono a disagio, e non mi sono pentita di nulla>> lo dice con così tanta sicurezza che mi coglie alla sprovvista. Dove ha preso tutta questa sicurezza? E io pensavo che l'unica cosa che sapesse fare era arrossire.
Cristo, è così sexy quando sembra sicura di se che il mio cervello non connette più.
Mi avvicino a lei facendola indietreggiare, non questa volta Cam, adesso non lascerò che lei si allontani da me, le prendo i fianchi bloccandola e abbasso la testa per baciarla.
Si irrigidisce per quel contatto improvviso ma non oppone resistenza come pensavo che facesse, anzi, subito dopo si rilassa completamente. So che cerca di ignorarmi e tenersi alla larga da me perché sono uno stronzo, ma sappiamo entrambi che è difficile. Non può resistermi e lo stesso vale per me.
L'afferro per le natiche e lei mi salta in braccio avvolgendo le sue gambe intorno ai fianchi senza mai staccare le labbra dalle mie.
La faccio sedere sul bancone della cucina mentre le sue gambe sono ancora avvinghiate intorno a me. Mi spingo contro di lei premendo il bacino in mezzo alle sue gambe.
Cam mi cinge con le braccia intorno al collo, lasciando che i nostri respiri si mescolino. Ci stacchiamo solo un secondo per riprendere fiato.
<<Non possiamo cont->> non la faccio finire di parlare che mi rimpossesso delle sue labbra zittendola. So che cosa vuole dire. Non possiamo andare avanti così e bla, bla, bla. Spero però capisca che si tratta solo di attrazione fisica e di nient'altro.
Lei mi preme le mani sul petto allontanandomi un po'. Respira a fatica e anch'io. Il suo cuore batte a mille come il mio e ha le guance tutte rosse.
<<Tyler, non possiamo>> sussurra come se qualcuno potesse sentirci.
<<Perché no?>> cerco di nascondere la delusione nella mia voce.
Non pensavo che fosse così forte e che opponesse così tanta resistenza in un momento del genere. Ammetto che io non ci sarei mai riuscito.
<<Perché ci sta ancora una questione che non abbiamo risolto. Ricordi l'ultima discussione che avemmo in macchina?>> cerco di ricordare, ma in questo momento la mia mente non pensa lucidamente, e non parlo per birra che ho bevuto poco fa. Mi risulta difficile pensare a qualcos'altro che non sia lei che è ancora avvinghiata con le gambe intorno ai miei fianchi.
<<Non puoi sempre far finta di nulla dopo che ci baciamo. Non puoi venirmi a dire che devo far finta che non sia successo nulla.>> è arrabbiata, o forse solo delusa. Per un secondo, un brevissimo secondo, mi dispiace quasi che lei si senta così.
<<Quindi te ne penti di avermi baciato?>> le richiedo.
<<Cavolo Tyler no!>> sbuffa esasperata alzando gli occhi al cielo. Per lei devo apparire davvero uno stupido in questo momento.
Prima che voglia aprire quel discorso cerco di mettere le cose in chiaro.
<<Camryn senti. Non voglio illuderti che tra di noi ci possa essere una relazione o cose del genere perché io non sono tipo da relazione. Non sono il tipo per quelle cazzate>> mi rendo conto di essere stato troppo rude quando vedo i suoi occhi perdere quella lucentezza di pochi minuti fa.
Non capisco se stia piangendo o no perché vengo interrotto da suono del campanello.
<<Merda>> impreco tra me e me.
<<Tu non ti muovere da qui.>> le ordino mentre vado a vedere dallo spioncino chi ha rovinato un momento come questo.
Mi ritrovo davanti una massa di capelli ricci che conosco fin troppo bene. Apro la porta solo quando sento che la voglia di sgozzarlo è passata.
<<Che cazzo ci fa qui?>>
<<Cavolo, per una volta potresti non avercela con il mondo?>>.
Chad ha una bottiglia di birra in mano. Ma da com'è ridotto suppongo che non sia l'unica che si è scolato stasera.
<<Perché ti sei ubriacato?>> incrocio le braccia al petto. Chad in genere non si ubriaca quasi mai, a meno che non voglia davvero divertirsi o non sia molto depresso. La seconda opzione è quasi impossibile, lui difficilmente è triste, quindi, nella maggior parte dei casi lo fa per divertirsi.
Lui ignora completamente la mia domanda guardando dietro di me.
<<Bene, avevi compagnia>> ridacchia guardandomi in modo malizioso. Mi volto e noto Camryn che si è affacciata dalla cucina.
La fulmino con lo sguardo. Le avevo detto di rimanere in cucina, per una buona volta potrebbe ascoltarmi?
<< Non è come credi>> cerco di giustificarmi, o forse è proprio quello che crede lui?. Mi ignora ed entra in casa sorpassandomi.
<<Madame, io sono Chad>> si presenta avvicinandosi a lei. Chad le porge la mano ma subito dopo la ritrae per guardarla meglio in faccia.
<<Io ti ho già visto da qualche parte>> si avvicina di più socchiudendo gli occhi e Camryn rimane ferma palesemente a disagio.
Il mio amico quando è ubriaco è proprio un idiota. Mi avvicino e mi metto in mezzo a loro due allontanandoli.
<<Che ci fai qui? E perlopiù ubriaco?>> nel mio tono non nascondo la mia irritazione per averci disturbati. Una cosa pessima di Chad è proprio il tempismo.
<<Il mio coinquilino vedendomi così ridotto mi ha cacciato, solo per stanotte. Quindi ho pensato che il mio amicone potrebbe ospitarmi>> beve un altro sorso di birra e si pulisce la bocca con la manica del giubbotto, facendo comparire sul volto di Camryn un'espressione disgustata.
<< Ho portato anche da bere>> mi fa l'occhiolino ed esce dalla porta.
Due secondi dopo riappare con una cassa piena di bottiglie e lattine di birra.
<<Sarà un bellissima nottata>> va in cucina e io lo seguo, posa la cassa sul tavolo facendo un gran rumore.
<<Non posso bere, devo riaccompagnare Cam>> mi passo una mano fra i capelli. Gesto che faccio spesso quando sono stressato o arrabbiato. Ormai è diventato un gesto quotidiano visto che la rabbia e lo stress sono due emozioni che ormai conosco fin troppo bene.
Mi volto e noto che Camryn mi sta già fissando con una strana espressione in viso. L'ho chiamata di nuovo Cam, mi chiedo se le dia fastidio.
<<Ho interrotto qualcosa? Insomma, vi stavate dando da fare?>> Chad passa lo sguardo da Camryn a me, lei sgrana gli occhi e tossisce per la poca delicatezza. Ecco perché mi trovo con lui, siamo fatti quasi della stessa pasta.
<< Hai capito male Chad io e lui non andiamo a letto insieme>> si giustifica lei.
<<Forse adesso non andrete a letto insieme. Ma succederà. Non puoi semplicemente essere sua amica, lui non ha amiche femmine >> Camryn sbuffa e butta gli occhi al cielo. Non mi dispiacerebbe se la supposizione di Chad dovesse avverarsi, ma lei sembra non gradire e forse la parte del "Non ho amiche femmine" poteva evitarla.
La sta mettendo a disagio e se non chiuderà il becco glielo farò chiudere io.
<<Chiudi quella cazzo di bocca>> uso un tono calma ma Chad capisce che deve tacere.
<<Posso restare qui stasera?>> Per quando sia spesso un coglione non posso ignorare che in passato mi ha aiutato molte volte, quindi se stasera ha bisogno di un posto dove stare io lo aiuterò.
<<Certo>> rispondo e Chad schiocca le dita dalla felicità.
<<Ma prima devo accompagnare Cam al dormitorio>> sposto lo sguardo verso di lei, ma lei ha gli occhi fissi a terra sicuramente con la testa piena di pensieri.
Mi chiedo a cosa stia pensando, non abbiamo nemmeno finito quel cavolo di discorso.
<<Può restare anche lei a bere. Ci divertiremo, più siamo meglio è>> dice Chad iniziando a disporre le birre sul tavolo, lei non dice niente, ma io rispondo al posto suo.
<< Non se ne parla. Lei qui non rimane, domani ha anche lezione>>
<<Perché no?>> rimango sorpreso quando noto che quelle parole sono uscite dalla bocca di Camryn e non è stato Chad a pronunciarle.
<<Domani mattina non ho lezione e il mio amico Chad vuole solo stare con noi>> mio amico? Da quando sono amici quei due. E perché diavolo sta accettando?
<<Ottima scelta ragazza, anzi, amica>> gli sorride mentre le passa una bottiglia di birra che lei l'accetta con un sorriso. Io mi appoggio al bancone mentre Camryn brinda e scherza con Chad. Cazzo questa ragazza sarà la mia fottuta rovina.

Non odiarmi perché ti amo..[COMPLETO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora