Capitolo 82

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TYLER
Sapete cosa significa essere morti dentro? Significa non provare nulla, sentirsi vuoti. Non provi felicità, tristezza, rabbia. Sei in uno stato catatonico dove tutto diventa bianco e nero. É così che mi sento appena apro gli occhi. Bianco. É tutto ciò che vedo. Sono morto? piano piano inizio a sentire delle voci. Cerco di alzare la testa per guardarmi intorno, ma avverto un forte dolore su tutto il corpo che mi costringe a stare fermo. Sono in ospedale, mi trovo su un lettino e sono ricoperto da varie bende bianche. Avverto una fitta al braccio. Scosto le bende e trovo una cicatrice chiusa con dei punti di sutura. In questa stanza ci sono altri due lettini, ma sono vuoti, sono da solo, meglio così.
<<Ti sei svegliato>> entra nella stanza una dottoressa abbastanza giovane. Si avvicina e posiziona una mano sulla mia fronte.
<<Non scotti neanche più>>
<<Che...É successo?>> cerco di ricordare, ma niente, la mia mente è un foglio bianco.
<<Avete avuto un incidente con la macchina>>
<<Aspetta avete?>>
<<Si, tu e la ragazza con cui eri in macchina>> Cam, penso subito, ma alla mia mente arrivano solo alcuni frammenti di ricordi.
<<Perché non ricordo?>>
<<Hai preso una botta alla testa, è normale che tu ti senta intontito, pian piano inizierai a ricordare>> la dottoressa Norah, nome che leggo sulla targhetta appesa al suo camice, prende quella che credo sia la mia cartella medica appesa vicino al mio letto.
<<Non hai riportato lesioni dei tessuti molli, commozioni cerebrali o altre lesioni traumatiche al cervello. Solo una leggera botta che ti ha creato questo vuoto di memoria... >> inizia ad elencare tutti i problemi, che per mia fortuna non ho riportato, ma la mia domanda è solo una.
<<Come sta la ragazza?>> chiedo sperando di ricevere buone notizie. Lei sospira. Sta per rispondere alla mia domanda, ma una sua collega la chiama d'urgenza e lei scappa lasciandomi da solo, perfetto. Mi allungo per prendere la mia cartella medica. Solo ora mi rendo conto di essere legato a una flebo.
Leggo le mie condizioni sulla cartella medica. Rottura del braccio destro e presenza di schegge nella parte inferiore del braccio. Ecco a cosa sono dovuti i punti, mi si erano conficcati dei pezzi di vetro dentro, ma come? Come vorrei ricordare, mi spaventa non ricordare nulla. Decido di aspettare Norah, ma quando mi rendo conto che non verrà nessuno, me ne vado. Esco dalla stanza e mi trascino lungo tutto il corridoio, portando con me il macchinario al quale sono attaccato con la flebo.
Mi affaccio in ogni stanza per cercare Cam. La trovo finalmente nel corridoio di fianco al mio. La stanza è chiusa a chiave. La prima cosa che vedo è sua madre seduta sul divanetto vicino al letto che le stringe la mano, la parte peggiore è quando sposto lo sguardo sul lettino. Cam sta dormendo con un respiratore attaccato alla bocca. É attaccata a diversi macchinari, il più importante e quello che le controlla i battiti. Vedere la linea verde che sale e scende mi fa capire che è ancora viva. Vederla ridotta così mi crea un dolore così lancinante che sono costretto a chiudere gli occhi per non vedere più quella scena, ma ormai anche ad occhi chiusa è impressa nella mia mente e sarà difficile cancellarla. Anche se dovessimo entrambi superare questa situazione i sensi di colpa non mi abbandoneranno mai più.
<<Tyler>> mi sento chiamare. Mi giro e vedo Grace pallida in viso con una coperta sulle spalle, di fianco a lei c'è Alex. Entrambi mi guardano con l'aria afflitta. Sui loro volti spenti compare un leggero sorriso.
Grace fa cadere la coperta a terra per venirmi in contro e abbracciarmi.
<<Ti sei svegliato>> dice iniziando a tremare sulla mia spalla.
<<Svegliato? Ho dormito?>> chiedo guardando Alex, sperando che almeno lui mi dica qualcosa. Ha il naso rosso, come se si fosse fatto male. Non mi piacciono i loro volti afflitti, so che la situazione non è delle migliori, ma di sicuro loro con quelle facce appese non sono di grande aiuto.
<<Sei stato in coma per due giorni>> mi spiega Alex in maniera delicata, ma l'impatto che ha su di me non è poi così tanto delicato. Ecco perché Grace aveva la coperta sulle spalle, hanno passato la notte qui, entrambi.
<<Anche Cam è in coma, ma a differenza tua lei non si è ancora svegliata. Non sappiamo neanche se riuscirà a svegliarsi>> continua a dire, e gli occhi gli diventano rossi. Ripenso alla scena di prima, ecco perché è ancora attaccata al respiratore. Il mio di respiro inizia a rallentare, tutto inizia a girarmi in torno. Ho la nausea. Corro verso il cestino più vicino e vi riverso tutto ciò che ho in corpo, un bel cazzo di niente. Escono solo coniati e saliva. Mi sforzo di far uscire qualcosa, ma nulla. Non mangio da due giorni, non bevo. Sono stato in coma per due fottuti giorni, ma la cosa peggiore è che Cam è ancora in coma. Mi appoggio alla parete e mi siedo per terra. Non ricordo cos'è successo due giorni fa. E se non dovessi più ricordare?
<<Tyler, grazie al cielo sei sveglio>> alzo la testa e vedo Lois. Non mi alzo, non rispondo. Non voglio parlare con nessuno. Finché non riavrò i ricordi voglio starmene da solo. Mi alzo e senza dire nulla mi avvio di nuovo verso la stanza dove mi sono, svegliato. Cerco di non girarmi vero la camera dove c'è Cam, rivederla in quello stato mi farebbe crollare. Non so come non sono uscito pazzo dopo tutto ciò che ho saputo in meno di un'ora, se crollassi sarebbe la fine. Nessuno di loro mi ferma nel tornare nella mia camera, semplicemente mi lasciano andare. Appena entro trovo la dottoressa di prima.
<<Dov'eri finito? Sdraiati, dobbiamo farti subito dei controlli>> mi ordina seria e preoccupata allo stesso tempo. Io eseguo quel gesto senza neanche pensarci. Sono in uno stato di trance. Mi lecco le labbra secche ma avverto un forte bruciore sul labbro inferiore, avrò sicuramente un taglio. Durante la mia vita, in certe situazioni, ho desiderato che il mio corpo smettesse di provare emozioni, che smettesse di sentire il dolore o la rabbia, ora che è così mi rendo conto di quanto faccia schifo. Sono un morto vivente che cammina, anzi, sono solo un morto che cammina perché dopo tutto questo, non c'è più nulla di vivo in me.

Non odiarmi perché ti amo..[COMPLETO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora