Capitolo 43

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TYLER
«Ognuno ha il proprio passato chiuso dentro di sé come le pagine di un libro imparato a memoria e di cui gli amici possono solo leggere il titolo
-Virginia Woolf.»

Leggo e rileggo questa frase più volte finché non rimane impressa nella mia mente. È scritta col gessetto sopra una lavagnetta dai contorni in legno bianco, appesa dietro il bancone di questo locale.
Che frase del cazzo in un posto del genere, la gente qui viene per bere nessuno si metterebbe a leggere queste frasi, eppure io lo sto facendo...forse perché non sono venuto per bere ma solo per stare un po' da solo a schiarirmi le idee.
In questo momento desidero starmene da solo, ma desidero di più stare da solo con lei. È proprio per questo che mi devo schiarire le idee, vorrei non sentirmi così, sentire questo continuo bisogno di averla vicino. È una sensazione nuova che mi fa quasi paura, anzi no, ho paura delle sensazioni che sto provando e che potrei ancora provare con lei. Non sono abitato a sentirmi così dipende da qualcuno, ma lei riesce a farmi perdere il controllo il 99% delle volte e io mi sento impotente, è qualcosa che non posso controllare, credo che sia qualcosa più grande di me. Mi manca già il suo corpo forse è per questo che voglio starle vicino solo per ammirarla, sappiamo entrambi che tra di noi c'è una forte attrazione fisica ed è così deve rimanere è così rimarrà, una semplice attrazione fisica, niente di più.
<<Sei sicuro che non vuoi ordinare niente?>> mi richiede la barista.
Non ha fatto altro che fissarmi per tutto il tempo e spesso si avvicinava con la scusa di offrirmi qualcosa, ma io ho sempre rifiatato.
<<Ho detto che non voglio niente>>
<<Allora perché sei qui?>> si porta una mano sotto al mento e si appoggia con i gomiti sul bancone.
<<Il motivo del perché sono qui...sono cazzi miei>>
<<Che caratterino. Fammi indovinare, non sei di queste parti vero? Perché non ti ho mai visto>> che irritante impicciona, odio chi mi fa domande personali, è più forte di me. Mi ricorda com'era all'inizio con Cam, si impicciava su ogni cosa per questo non la sopportavo, mentre ora sono impaziente di rivederla, come sono fatte a cambiare le cose? Anche se lei è ancora un'impicciona che investiga su di me.
<<Hai indovinato>> guardo dietro di lei riportando di nuovo lo sguardo su quella lavagnetta. Perché non riesco a smettere si leggere quella frase?
La barista sembra accorgersene perché si gira e fissa anche lei la lavagnetta.
<<Bella frase vero?>> annuisco e distolgo lo sguardo guardando altrove.
<<Piacere Zoey>> vedo con la coda dell'occhio che allunga la mano ma io non gliela stringo. Mi volto e la guardo negli occhi, ha gli occhi nerissimi, sono troppo scuri e sopra i suoi capelli tinti di un viola chiaro non stanno per niente bene.
<<Tyler>> dico poggiando i gomiti sul bancone e tamburellandoci sopra con le dita.
<<Che ci fai in un posto del genere?>>
<<Sono con degli amici, una specie di vacanza>>
<<A fine settembre?>>
<<Perché no?>> perché sto rispondendo alle sue domande?
<<Non fraintendere non c'è niente di male a fare una vacanza a settembre solo...non hai scuola?>>
<<Sto al college>> lei sembra illuminarsi perché mi sorride e mi rivolge uno sguardo di improvviso stupore.
<<Non sembri un tipo che frequenta il college>> sembra così sorpresa che non capisco se la sua sia un offesa o meno.
<<Perché?>> ammetto che sono proprio curioso di sapere la sua risposta.
<<Beh, per i tatuaggi e la tua aria da cattivo ragazzo>> è una cosa così ridicola che non riesco a trattenere una risata. La gente non dovrebbe fermarsi alle apparenze.
<<È la prima volta che sento una cosa del genere>>
<<Sono felice di essere stata la prima>> ridacchia portandosi un ciuffo di capelli viola dietro l'orecchio, così facendo scopre sul collo un tatuaggio. Prima non lo avevo notato perché era coperto dai capelli ma adesso riesco a vedere cos'è. È una nota musicale colorata di nero con sotto una stellina sempre colorata di nero.
<<Zoey vieni a servire questi tavoli, sbrigati>>
La richiama un signore di mezza età che presuppongo sia il capo di questo locale.
<<Arrivo subito >> risponde velocemente.
Mette una mano in tasca e poco dopo caccia una penna e un foglio. Ci scrive velocemente qualcosa sopra poi lo piega e poi me lo passa.
<<È stato un piacere conoscerti>> mi sorride e si allontana per andare a servire ad alcuni tavoli.
Prendo il biglietto e mi alzo dal bancone dirigendomi all'uscita.
Non mi ero reso conto di quando la luce in quel locale fosse bassa, finché quando esco dal locale non vengo accecato dalla luce del sole.
Potrei indossare i miei occhiali da sole ma ricordo di averli dati a Cam, stanno molto meglio addosso a lei.
Apro il foglio e ci trovo una serie di numeri e affianco una stella con una nota musicale, la stessa che ha incisa sul suo collo. Mi ha lasciato il suo numero di telefono ma non ho intenzione di chiamarla. Ripiego il bigliettino e lo infilo in tasca.
Metto una mano nell'altra tasca e caccio il pacchetto di sigarette, lo apro e me ne infilo una in mezzo alle labbra, infilo una mano in tasca per prendere l'accendino e accendo la sigaretta. Devo smettere di fumare, non ne sono mai stato dipendente, ma in qualche modo mi rilassa, rimane comunque il fatto che non fa per niente bene alla salute.
La mia mente inizia a proiettare le immagini di alcune ora fa, quando io e Cam eravamo in stanza da soli, e di quello che abbiamo fatto. È da quando è successo che non faccio altro che pensarci, non riesco a pensare a nient'altro. Ho la testa così piena di pensieri che se mi scoppiasse non mi sorprenderei. È piena di domande senza risposta, pensieri futili e di parole non dette al momento giusto.
Faccio un lungo tiro e caccio fuori il fumo con uno sbuffo.
Questa passeggiata per schiarirmi le idee è stata davvero un disastro, adesso ritornerò a casa solo più confuso. Dopo aver fatto alcuni tiri ripercorro i miei passi per tornarmene a casa.
Quando arrivo a casa trovo Chad seduto sulla poltrona in soggiorno e di fianco Gemma, stanno guardando la Tv.
Quando l'ho lasciato stamattina stava davvero di merda e adesso non sembra stare meglio, forse avremmo dovuto evitare di bere a prima mattina.
<<Dove sei stato?>> chiedono all'unisono, Chad non stacca gli occhi dalla Tv Gemma invece si alza e mi viene in contro.
<<Dov'è Cam?>> è la prima cosa che chiedo ignorando completamente la loro domanda. Gemma sembra quasi infastidita dalla mia domanda ma io la ignoro. Non so quando sia nata nella sua mente bacata l'idea che stiamo insieme.
<<Credo sia uscita con Grace, visto che non c'è neanche lei>>
Annuisco e mi volto dirigendomi sulle scale ma quando ho percorso metà della rampa di scale sento la porta d'ingresso aprirsi e quando sento la sua risata mi blocco. Una risata che risuona in tutta la casa, una risata che mi fa battere il cuore.
Mi volto e la vedo, con lei c'è anche Grace che ha qualcosa di diverso, adesso i capelli le arrivano a malapena sulle spalle, se li è tagliati tantissimo.
Quando alza lo sguardo e mi vede fermo sulle scale smette di ridere. Grace la guarda e poi segue il suo sguardo che si posa su di me.
<<Sei tornato>> mi dice Cam.
<<Anche tu>> rispondo e segue una pausa dove c'è uno scambio di sguardi, alla fine Grace tossisce e inizia a parlare spezzando quel silenzio.
<<Io vado a sistemare questa roba in camera, e controllo se Mike è sveglio>> prende anche delle buste in mano a Cam e inizia a salire le scale, prima di sorpassarmi mi dà una pacca sulla spalla e poi continua a salire.
<<Tutto bene?>> mi chiede e sale fermandosi ai primi gradini come per tenersi a distanza da me, io scendo alcuni gradini avvicinandomi a lei, non voglio che stiamo distanti, mi piace osservarla più da vicino.
Non ne sono sicuro che vada tutto bene, mi sento solo molto confuso e in genere passeggiare mi aiuta a schiarirmi le idee ma questa volta non è per niente servito quindi non saprei cosa rispondere.
Annuisco fingendo di star bene perché è una cosa che mi riesce davvero bene, fingere.
<<Tu come stai?>> sospira e guarda per qualche secondo a terra e poi rialza lo sguardo.
<<Confusa>> è confusa anche lei? Sono sollevato che io non sia l'unico ad essere confuso.
<<Ragazzi! Ragazzi!>> grida Chad sbucando dal soggiorno con il braccio alzato e il telefono in mano. Cam si schiarisce la voce e scende alcuni gradini aumentando di nuovo la distanza tra di noi.
<<Mi hanno ricontattato due miei amici di vecchia data e ci hanno invitato a un festino che si svolge all'altra parte della spiaggia, noi dobbiamo assolutamente andarci>> ci spiega entusiasta.
<<Scordatelo, non ne ho proprio voglia, in più tu devi ancora smaltire tutto l'alcol che abbiamo ingerito stamattina>>
<<Sto una favola>> si passa una mano tra i ricci scompigliandoli ma dal viso ancora pallido e dal suo orribile aspetto sta palesemente mentendo.
<<Dai Ty, ci divertiremo>> la vocina irritante di Gemma mi mette solo di cattivo umore. Compare anche lei dal soggiorno e si avvicina a me mentre si intreccia una ciocca di capelli biondi intorno al dito.
<<Cristo, smettila di farlo>> imito il gesto del suo avvolgere i capelli intorno al dito.
<<E non chiamarmi mai più Ty>> la guardo con disgusto e lei alza gli occhi al cielo sbuffando. Adesso che la guardo meglio mi chiedo come cavolo io abbia fatto a portarmela a letto, dovevo essere davvero disperato. Quando mi scelgo le ragazze da portare a letto me le scelgo almeno carine ma più guardo Gemma è più mi rendo conto che non si avvicina neanche minimamente ad essere carina, è solo un concentrato di irritazione e volgarità.
<<Io ve l'ho detto, ora sta a voi decidere che fare, sta di fatto che io stasera andrò a quel festino. Vado ad avvisare gli altri che stasera si esce>> Chad sale le scale sbattendo il palmo sul corrimano in legno entusiasta.
Mi volto per guardare Cam, ma in quel preciso istante mi supera salendo le scale, una volta arrivata in cima si ferma e si gira a guardarmi per poi sospirare e avviarsi in camera scomparendo dalla mia vista.

La spiaggia è gremita di gente e la musica è così alta che riesce quasi a sovrastare i miei pensieri il che non è un male. È sempre meglio avere la mente invasa da qualcos'altro che non siano i miei pensieri.
Non so come diavolo abbiamo fatto a convincermi per venire a questo festino in spiaggia, forse perché ho pensato che stare qui è meglio che passare il sabato sera in quella noiosissima casa da solo, in più tutti gli altri starebbero stati qui, anche Cam. Non la vedo da quasi un'ora e non vedo quasi da un'ora neanche Grace e quella rompi scatole di Gemma.
Io, Chad, Alex e Mike siamo seduti sul muretto che divide la spiaggia dal marciapiede per aspettare i suoi amici.
Chad scrive qualche messaggio a non so chi mentre io fisso la gente che passeggia.
Avvicino la bottiglia alla bocca bevo un sorso e quel liquido amaro mi finisce in gola, mentre con l'altra mano infilo una sigaretta tra le mie labbra e faccio un lungo tiro riempendo i miei polmoni di nicotina e tutto ciò che potrebbe uccidermi.
<<Ubriacone>> mi prende in giro Grace sedendosi vicino al suo noiosissimo fidanzato Mike.
<<Bentornate ragazze. Dove eravate?>> chiede Chad che mi prende la bottiglia di birra dalle mani e ne beve un sorso.
<<In giro>> Risponde alzando le spalle e io mi giro per cercare Cam. Non era con loro? È rimasta da sola in mezzo a questa folla?
<<Camryn?>> chiede Alex rivolto verso Grace e Gemma.
<<Stava parlando con due ragazzi e abbiamo deciso di non disturbarla. Erano anche molto carini>> ridacchia Gemma ma l'unica cosa che capisco è che è si trova da sola con due ragazzi che avranno sicuramente brutte intenzioni con lei. Mi alzo di scatto e faccio un lungo tiro dalla mia sigaretta e infine butto il mozzicone a terra.
<<L'avete lasciata sola in mezzo a questa folla?>> mi sposto di fronte a Grace e lei sembra del tutto tranquilla.
<<Si vedeva che erano bravi ragazzi, starà bene, e se dovesse succedere qualcosa ha il numero di me e di Alex, può chiamarci per qualsiasi cosa>>
Perché ho una cugina così ingenua? Si vede che ha poca esperienza in fatto di ragazzi.
Se pensa che qui i ragazzi abbiano buone intenzioni con Cam, si sbaglia di grosso. Posso immaginare con che tipo di ragazzi si trovi e l'ultima cosa che voglio da lei è farsela amica, loro vogliono farsela e basta. conosco i loro trucchetti, perché anche io usavo questi trucchetti con le ragazze, solo che prima sembrava figo mentre ora mi fa solo voltare lo stomaco.
Mi passo una mano tra i capelli e quando fisso Alex vedo che anche lui è teso quanto me.
<<Vado a cercarla>>
<<Vengo con te>> dice Alex avanzando di un passo, ma gli punto un dito al petto bloccandolo.
<<Rimani qui nel caso dovesse chiamare>> anche se sembra voler esitare alla fine annuisce e fa un passo indietro. Adoro quando la gente mi sta a sentire senza fare troppe storie.
<<Non credi di esagerare Ty? Insomma, se vuole divertirsi con quei ragazzi lasciala fare>> ignoro Gemma perché altrimenti le direi solo cose orribili, come per esempio che Cam non è come lei, perché è una ragazza seria e non si diverte in giro con i ragazzi. Mi butto tra la folla spostando lo sguardo su più persone che posso per cercare di vederla. Dopo aver passato la prima mezz'ora a girare a vuoto inizio a chiamarla tra la folla sperando che mi risponda, ma niente.
Quando la vedo sento il mio petto più leggero, come se si fosse liberato di un enorme peso che prima non mi ero reso conto di avere. La trovo in un vicolo isolato e sta parlando con quei due ragazzi. Uno di loro ha un braccio intorno al suo collo mentre l'altro la sta mangiando con lo sguardo. Loro due sembrano molto presi da lei ma lei no, sembra quasi assente.

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Non odiarmi perché ti amo..[COMPLETO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora