Capitolo 77

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TYLER
La sento piangere ma le mie orecchie sono tappate, vedo la sua sagoma stretta al mio petto, ma i miei occhi vengono offuscati da...Lacrime? No, non le sento scendere, eppure tutto appare sfuocato, o forse è solo la mia immaginazione. Ma da quanto l'immaginazione fa così male?

9 ORE PRIMA

I fuochi d'artificio segnano l'inizio della sfilata. Un signore di mezza età col microfono in mano saluta tutti e annuncia l'inizio della sfilata, ma i miei occhi solo puntati sulla mia ragazza di fianco a me. La parte migliore è quando la luce dei fuochi d'artificio le illumina il viso rendendola ancora più bella, se può essere ancora più bella di com'è già. Sposta lo sguardo dai fuochi d'artificio a me, mi sorride. Nei suoi occhi vedo che c'è ancora tanto amore per me, non mi capacito ancora di come io le abbia detto certe cose la scorsa sera, essendo consapevole di ferirla. Basta litigi e cazzate varie, voglio fare sul serio. Per una volta nella mia vita voglio davvero impegnarmi in qualcosa e Camryn merita tutto il mio impegno. Voglio fare andare le cose bene tra di noi.
<<Che c'è?>> mi chiede. Scuoto la testa.
<<Niente>> in mezzo la folla sento la sua mano che cerca la mia. Gliela stringo, ci scambiamo una veloce occhiata e lei sorride. Amo questa ragazza e sono felice che dopo quello stupido litigio ora siamo qui mano nella mano a divertirci, insieme. Perché è questo che importa, stare insieme.
Iniziano a sfilare i primi yatch, anche se con tutta questa gente non si vede molto, eppure io solo abbastanza alto.
<<Qui si vede meglio>> ci avvisa lo zio di Cam facendoci segno di seguirlo. Prendo Lydia per mano e lo seguiamo. Riusciamo a trovare un piccolo spazio di fronte l'acqua con tutti gli yatch.
<<Non ci vedo>> si lamenta Lydia saltellando per cercare di vedere qualcosa. La prendo in braccio e me la carico sulle spalle.
<<Ve meglio?>>
<<Si>> ci sono yatch di diverse dimensioni, ma non credo sia la grandezza che valutano, bensì il tipo di decorazioni.
Per quanto siano belli ora l'unica cosa che voglio è stare da solo con Cam, lontano da tutto e tutti. Se non fosse per il fatto che con noi ci sono sua madre e gli altri, la prenderei e la porterei in un posto isolato, ma non mi sembra il caso, e poi vedere la sua espressione felice nel vedere questi stupidi yatch è impagabile. Si è posizionata più distante da me con sua madre e suo zio per vedere meglio lo spettacolo.
<<Non le togli mai gli occhi di dosso>> si mette di fianco a me Lois. So che si riferisce a Cam. Perché gliene dovrebbe importare?
<<Quindi?>>
<<È una cosa dolce>> dice tenendo gli occhi fissi sull'acqua.
<<Grazie>> rispondo in maniera secca. Non posso fare di meglio perché da quando ha iniziato con le domande molto personali al ristorante ho deciso di mantenere le distanze per evitare altre domande del genere. Amo sua nipote, ma non significa che devo voler bene anche a sua zia. Odio chi vuole per forza farsi i cazzi miei, è più forte di me. Questa cosa però non è valsa per Cam, con lei ho finito per innamorarmi.
Mi fa ancora strano pensarlo, io fidanzato. Certo che quando si è abituati a uno stile di vita che poi viene stravolto diventa difficile farla diventare una cosa naturale. Odiavo i cambiamenti, ma questo non mi dispiace per niente.
<<So cosa pensi di me>> continua lei.
<<Illuminami>>
<<Pensi che io sia solo la zia impicciona della tua ragazza>> ci ha centrato in pieno. Guarda Cam che sta parlando con suo zio, sembra molto più rilassata di prima.
<<Ma anche io credo di sapere qualcosa su di te>> guarda Lydia sopra le mie spalle. Alzo gli occhi e vedo che è troppo presa dalle luci, non ci sente neanche. Non mi piace il fatto che l'ha guardata prima di parlare.
<<Cosa intendi?>>
<<Sei il solito ragazzo con un passato difficile che non credeva nell'amore. Ne hai passate tante e sono sicura che ne sai una più del diavolo. E un'altra cosa, non credo che quella bambina sia solo una tua amichetta>> la guardo stupito. Lei mi guarda e alza le spalle. Sono sorpreso ma allo stesso tempo infastidito. Perché sa così tante cose di me? Mi infastidisce che lei mi abbia squadrato in questo modo, perché l'ha fatto? Sono davvero così semplice da capire? Però qualcosa mi dice che c'è ben altro sotto.
<<E tu che ne sai?>>
<<Perché ne ho conosciuto di ragazzi, e poi anche io non ho avuto un passato felice alle spalle>> si gira di nuovo verso Cam, come per assicurarsi che non ci possa sentire. Anche se con questa folla e la musica non capisco come stesso io riesca a sentirla, se non fossimo così vicini neanche io la sentirei.
<<Non sono mai stata una zia presente nella vita di Camryn. Quando lei era solo una bambina io frequentavo gli ultimi anni di college, non mi sono mai laureata perché rimasi incinta>> incinta?
<<Cam mi ha detto di avere solo un cugino>>
<<Ed è vero, non ebbi mai il bambino, abortii al terzo mese...>> dice con lo sguardo apparentemente serio, ma il labbro le inizia a tremare e gli occhi le diventano lucidi.
<<Abortii non per mia scelta, la situazione in quel periodo era... Difficile. Camryn non sa niente di questa storia>> Si asciuga una lacrima che le è ricaduta sulle guance. La mia mente formula mille cose da dire, eppure non riesco a dire nulla.
<<Mi dispiace>>
<<È per cosa? É tutto passato, l'ho superato anni fa, ero solo una ragazzina quando rimasi incinta, in più il padre non volle saperne nulla e se ne andò>>
<<Che pezzo di merda>> mi esce naturale e lei ride. Sentire questa storia mi ha fatto riaffiorare alcuni ricordi vecchi legati a mio padre. Non mi piace pensare a lui, non in questo momento. Ma mi è difficile non farlo dopo quello che mi ha raccontato Lois. Anche mio padre se n'è lavato le mani. Certo non è scappato, ma il fatto che rimanesse in casa con noi non era di certo meglio. Era in casa, eppure sembrava essere sempre assente.
<<Mi devi promettere che non dirai niente a Cam di questa storia. Lei sa che non mi sono laureata perché non volevo finire gli studi, non per la questione che rimasi incinta>>
<<Perché hai raccontato a me?>>
<<Perché mi ricordi un po' mio fratello>>
Il padre di Cam? Aggrotto le sopracciglia, lei si spiega meglio.
<<Per alcuni modi mi ricordo mio fratello, litigavamo molto, ma era il mio migliore amico, una roccia sulla quale aggrapparmi, potevo parlargli di tutto. Fu per questo che il fatto che ci abbia lasciato è stato un colpo duro per tutti, specialmente per lei>> si gira a fissare Cam.
<<Lo so, era legata al padre>>
<<É una ragazza forte, ma non sempre è così forte come vuole apparire, spesso dietro tutta quella forza si nasconde solo una ragazzina insicura. Per questo credo che tu sia perfetto per lei, sei una roccia alla quale lei si può aggrappare, l'aiuti molto>> Non sa che è il contrario. È lei che aiuta me, ed è stata la cosa più bella che mi potesse capitare nella vita. Sono io fortunato ad averla incontrata, è lei la mia roccia alla quale mi aggrappo quando sento di star annegando.
<<Adesso basta con le cose tristi, godiamoci la parata! >> mi prende per un braccio e mi trascina vicino Cam. Non avrei mai immaginato che dietro Lois, che appariva solo un'impicciona che amava farsi gli affari degli altri, si nascondesse una donna con così tante cicatrici, una donna che ha sofferto tanto in passato e che adesso ha trovato la forza per sorridere ancora. Il suo non è un sorriso falso, è un sorriso di gioia, vero. Questo significa che si è veramente buttata tutto alle spalle. É una donna forte e adesso ha il mio totale rispetto.
<<Hai uno yatch preferito?>> mi chiede Cam guardando gli yatch. Li ho solo visti solo di sfuggita, non stavo neanche seguendo veramente la parata, non è così interessante come immaginavo. Passo velocemente lo sguardo su ognuno di loro e scelgo il più grande e appariscente, praticamente da solo illumina tutto il porto con tutte le sue decorazioni. Glielo indico.
<<Quello>> lei segue il mio braccio e quando vede quello che ho scelto arriccia il naso. É uguale al madre quando fa così.
<<É lo stesso che ho scelto io>>
<<É il più appariscente, non credo che siamo gli unici a preferirlo>> alza le spalle. Mi spiace che non sappia quello che è successo realmente a sua zia. Vorrei dirglielo, ma ho promesso di non farlo, e quindi manterrò il segreto, al momento. Non sono molto bravo a nascondere le cose proprio a lei. Continuiamo a seguire la noiosissima parata, ma più che seguire io mi distraggo buttando sempre lo sguardo su Cam. Noto che sta leggermente tremando, posso vederle le spalle tese dal freddo, in effetti le temperature si sono abbassate di molto e lei si è vestita leggera. Mi tolgo la giacca e gliela poggio sulle spalle.
<<Stai tremando dal freddo>> mi rivolge un sorriso di gratitudine e poggia la testa sulla mia spalla. Forse pensava che io non me ne sarei accorto, ma mi accorgo di ogni cosa, io noto ogni piccolo dettaglio, specialmente se si tratta di lei.
Tutto finisce verso le dieci e mezza, più tardi del previsto. Quando quel signore che ha annunciato l'inizio della parata annuncia la fine dello spettacolo sono sollevato. Era una cosa carina, ma allo stesso tempo troppo noiosa. Non so come ho trovato la forza di non lamentarmi, forse perché vedere lo sguardo divertito di Cam mi ha fatto tappare la bocca. Vedere il divertimento nei suoi occhi mi ha fatto pensare che non valeva la pena fare il bastardo egoista lamentandomi per ogni cosa.
<<Tesoro, da quanto fai compere da Victoria's Secret?>> le chiede la madre indicando la scatola che Cam ha in mano.
<<Volevo provare qualcosa di diverso>> poi guarda verso di me e io le rivolgo uno sguardo contrariato, bella bugia. Era meglio se parlavo io al posto suo.
Tutti sembrano bersi la bugia e continuano il nostro giro. Quando ritorniamo a casa è notte fonda. Abbiamo passato tutta la serata a passeggiare per il porto, io mano nella mano con Cam, e sulle spalle Lydia.
<<É stata davvero una bella giornata>> mi dice mentre saliamo in macchina. Questa volta è lei a guidare, io non avendo la patente ho già guidato all'andata e abbiamo avuto fortuna che nessun poliziotto ci abbia fermato, ma ora abbiamo deciso di non correre rischi. Devo proprio rifare il test per quella dannata patente.
<<Pensavo che per colpa mia fosse rovinata la giornata>>
<<Perché?>> mi chiede all'inizio ma poi ci pensa su e quando capisce cosa intendo serra le labbra. Infila la cintura di sicurezza.
<<All'inizio era così, ero arrabbiata e delusa, ma dopo mi sono resa conto che non volevo sentirmi così>>
<<Che intendi?>> aspettiamo che la macchina dello zio parte, e noi li seguiamo a ruota, partiamo e ci immettiamo nella strada verso San Diego.
<<Sembra che stare con te mi abbia cambiato in un certo senso. Io sono sempre pacifica, non mi comporto così, non so neanche definire come>> iniziano a salirmi mille pensieri in testa sul fatto che forse la sto influenzando in maniera negativa.
<<Non pensavo fosse così. Vorresti dire che io ti ho cambiato in peggio?>>
<<Cosa? No. Assolutamente. Sto dicendo che stare con te mi ha fatto scoprire un lato di me che non immaginavo di avere. É una cosa buona>> il fatto che dopo aver detto questo si gira per sorridermi fa alleviare il peso che avevo al petto. L'ultima cosa che voglio è cacciare fuori il peggio di lei, o peggio ancora, farla diventare come me.
<<Anche tu mi hai cambiato. In meglio>>
<<Davvero? Non me n'ero accorta>> dice con un tono di ovvietà. Sorride continuando a mantenere lo sguardo sulla strada. Forse è meglio che sia lei a guidare, posso guardarla quanto mi pare e non badare alla strada.
<<Cosa ti fa essere così sicura di te?>>
<<Non sono sicura di me, però diciamoci la verità, sei cambiato molto dalla prima volta che ti ho incontrato>> è vero. Non è passato neanche un anno, eppure da quando l'ho conosciuta fino ad ora sono cambiato parecchio, e sono cambiate anche parecchie altre cose. É vero che lei mi ha cambiato in meglio, ma vorrei che avesse portato via molti tratti del mio carattere che sono ancora in me. Non sono ancora il ragazzo perfetto che vorrei essere per lei. Non so ancora gestire la rabbia, e molte cose mi mandano ancora in bestia, non sono ancora abituato ad aprirmi sul lato sentimentale e a esternare il mio affetto, ma sto facendo il possibile per cambiare e mi fa piacere che lei abbia captato alcuni miei cambiamenti. Sono però consapevole che molte cose non possono cambiare, perché fanno parte di me, parte del mio carattere che mi legano al mio passato, e cambiarle significherebbe rinnegare il passato e non lo farò, perché ho imparato molto dal passato e per quanto sia stato doloroso non posso far finta che non sia mai successo nulla perché alimenti non sarei l'uomo che sono oggi.
<<Vero>> confermo poggiando la testa sul finestrino, vedo il vetro che si appanna a ogni mio respiro, e pian piano prendo sonno.

Non odiarmi perché ti amo..[COMPLETO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora