Capitolo 13

23.7K 750 3
                                    

TYLER
La casa ormai è strapiena di gente, la maggior parte neanche la conosco.
Anche il giardino è pienissimo di ragazzi che fumano e bevono. Volevo che la festa fosse uno sballo e adesso che lo è, mi rendo conto che non me ne importa.
In realtà ho smesso di pensarci un po' di ore fa.
<< Le festa è uno sballo!>> mi gridano alcuni ragazzi entusiasti. Non ci bado neanche, ho la testa e i pensieri rivolti verso Camryn.
Cristo, avevo organizzato questa festa per levarmi dalla testa quel cazzo di bacio, visto che con Gemma non ci sono riuscito, era solo fottutamente irritante. Tra tutte le ragazze Chad mi doveva portare proprio lei, anzi, tra tutte proprio lei si doveva avvicinare a me?
Dovrei andare a cercarla ma so che il mio orgoglio non me lo permetterebbe.
Se non avesse desiderato venire a questa festa avrebbe detto di no punto, ora sono cazzi suoi. Io sono stato chiaro, non gli rifarò da babysitter.
Stringo così forte la bottiglia di birra che le dita mi diventano di bianche.
Però spero solo che stia bene. Se le succedesse qualcosa Grace mi ucciderebbe, so quanto ci tiene alle sue amiche e ora che ha trovato Camryn come amica non posso semplicemente trattarla come le altre ragazze. Potrò apparire stronzo ai suoi occhi, ma non immagina neanche che mi sto comportando fin troppo bene e che le riservo il trattamento migliore. Ovviamente solo perché è l'amica di mia cugina.
Sarà meglio per Chad che Camryn stia bene. Non gli ho mai messo una mano addosso ma se le succede qualcosa giuro su Dio che gli spacco la faccia. Potrei starmene qui a godermi la prima festa organizzata da me, ma non riesco a divertirmi e ora non ho neanche voglia di divertirmi, pensando che lei si trova qui da sola, perlopiù non conosce nessuno. Questi non sono i ragazzini perbene del college, qui c'è la razza peggiore del genere maschile. Cazzo. Metto da parte l'orgoglio e la vado a cercarla. Mi faccio strada a spintoni per vedere la sua faccia in mezzo a questa folla, ignorando anche alcune ragazze che mi si buttano addosso facendomi proposte alettanti. Ma in questo momento lei è la mia priorità.

CAMRYN
La casa è affollatissima, mi sorprende che sia passata solo qualche ora da quando ne eravamo pochi. Domani ho il corso di mattina presto. È anche lo stesso corso in comune con Tyler. Se lui vuole fare tardi a questa festa sapendo che domani ha lezione faccia pure, io voglio ritornare ai dormitori.
Non riesco a respirare qui. C'è troppa gente che spinge o si butta addosso ad altra gente.
Dopo aver dato un bel po' di spintoni mi ritrovo finalmente fuori al giardino. Qui almeno si respira un po' d'aria fresca. Mi ero quasi dimenticata come fosse respirare aria fresca a pieni polmoni. L'unico motivo del perché ero rimasta dentro casa era per la buona musica.
Il mio cuore fa una capriola quando vedo Tyler seduto sul muretto a fumare. Non si accorge di me, da un lato penso che sia meglio così, perché penso che se mi vedesse mi direbbe altre cose cattive. Non ho voglia di subirmi altre cattiverie da parte sua ma... è l'unica alla faccia familiare che vedo dopo troppo tempo passate a vedere facce sconosciute. Chad si è perso tra la folla ore fa e non l'ho più visto. Alla fine, cedo e lo chiamo. Ho bisogno di avere un dialogo con qualcuno che non sia me stessa nella mia mente.
<<Tyler!>> grido per farmi sentire da lui che sta lontano e per sovrastare il vociferare delle persone.
Lui alza la testa e si guarda un po' in torno per vedere chi lo ha chiamato. Si toglie la sigaretta dalla lebbra e quando incrocia il mio sguardo anche lui sembra sorpreso di vedermi, si alza e cammina a passo veloce verso di me.
<< Stai bene?>> mi chiede, e per la prima volta vedo nel suo sguardo qualcosa di nuovo. La preoccupazione. É un volto nuovo che non gli avevo mai visto indossare, almeno con me.
<< Diciamo di si>> rispondo incredula non capendo se da lì a poco inizierà a fare di nuovo lo stronzo con me o mi sorprenderà completamente.
<< Come diciamo? qualcuno ti ha fatto qualcosa?>> sposta lo sguardo su tutto il mio corpo come per vedere se fossi ferita da qualche parte.
<<Tyler, cos'è che ti preoccupa?>>.
Non ricevo nessuna risposta, si limita solo ad abbassare lo sguardo e a picchiettare la sigaretta facendo cadere un po' di cenere a terra. Poco fa avrei pagato per cercare un modo per tornare ai dormitori, questo pensiero è stato un chiodo fisso per tutta la sera, mentre ora che sto con lui quasi non ci penso più.
<<Sei venuta a cercarmi?>> dal suo tono sembra quasi voglia che io risponda di si.
Pensavo che volesse che gli stessi alla larga ora perché si comporta così? Io non voglio stargli alla larga però...No... Devo stargli alla larga perché un tipo come lui può portarmi solo brutte cose. Non devo pensare più cose del genere. Forse quando prima sono passata davanti un gruppo di ragazzi che stava fumando marijuana, il fumo deve essermi arrivato al cervello e per questo ho pensato a una cosa del genere.
<<Forse chiamerò qualcuno che mi venga a prendere>> è una bugia, ho il telefono all'un percento e se lo usassi si spegnerebbe, non ho tempo neanche per una chiamata altrimenti lo avrei fatto ore fa. Non avrei dovuto usare il telefono per girare tra i vari social. Lui fa un tiro dalla sua sigaretta.
<<E chi chiameresti a quest'ora?>> alza un po' lo sguardo e mi fissa cacciando il fumo dal naso. I suoi muscoli per qualche secondo si irrigidiscono dal freddo.
La temperatura si è abbassata e io sto morendo di freddo anche se indosso questa felpa abbastanza pesante addosso. Lui invece è qui fuori a maniche corte. Non voglio immaginare quanto freddo senta in questo momento.
<<Il mio ami->> inizio a parlare ma non finisco la frase che vengo interrotta.
<<Non chiamare nessuno, ti riaccompagno io>> rimango un po' spiazzata da quella risposta. Cerco di guardarlo negli occhi e vedere, oltre al suo solito volto d'indifferenza, l'ironia di quella proposta ma niente, è serio.
<<E la tua festa?>> È disposto a lasciare la festa che stesso lui hai organizzato per accompagnarmi in dormitorio? Questo ragazzo mi sorprende ogni giorno di più. Anche se so che lo fa perché altrimenti Grace lo ucciderebbe, dentro di me non riesco a non essere un po' felice che lui faccia questo per me. Almeno dimostra che tiene molto a sua cugina e che un tipo come lui può affezionarsi.
Guarda per qualche secondo la casa e poi fissa me accennando un sorriso, credo sia un sorriso, il fatto che alza leggermente gli angoli della bocca è sorridere giusto? Allora anche lui può sorridere.
Non sembra il Tyler che ho conosciuto una settimana fa. Non sembra neanche il Tyler di poche ore fa che era furibondo con me.
Non mi aveva neanche mai sorriso, se non solo con quel suo solito sorriso da prendere a schiaffi.
Non pensavo neanche che fosse capace di sorridere in quel modo. Mi incuriosisce sempre di più come persona e non so questa curiosità dove mi porterà.
<<Staranno bene anche senza di me>> fa un ultimo lungo tiro e poi butta il mozzicone di sigaretta a terra e lo schiaccia con la suola della scarpa.
Ci avviamo verso la sua macchina in silenzio.
Lui cammina a passo veloce davanti a me con le mani in tasca e io cerco di stare al suo passo. Cerco di concentrarmi sulla larghezza delle sue spalle, e non sulle sue vene che gli si sono gonfiate sulle braccia.
L'interno della macchina odora ancora di lui e mi ricorda il bacio di stamattina, di quando era vicinissimo a me. È successo stamattina ma sembra passato più tempo.
Sono ancora delusa e arrabbiata per le sue parole, ma non posso farci niente. Baciandolo sapevo bene o male come sarebbe finita con un ragazzo come Tyler.
Mi sono pestata i piedi da sola e se lui non vuole che dia conto a uno stupido bacio beh, non posso dargli torto. Anche perché neanche io voglio una storia da lui solo che...poteva essere più dolce e non così diretto con quelle parole.
Tyler come sempre subito parte dando gas alla macchina e facendo stridere le gomme sulla strada. Rimaniamo in silenzio.
Un silenzio che riesco a riempire solo con la voce dei miei pensieri, il che non è meglio. Non mi aspettavo nulla da lui... e allora perché sono così nervosa?
<<Puoi parlare, non ti mangio mica>> Tyler è il primo spezzare il silenzio tra di noi, quel silenzio che stava iniziando a darmi i nervi.
<<Non so cosa potrei dire, visto che se ti faccio qualche domanda ti arrabbi, anzi, se solo parlo ti arrabbi>> uso un tono irritato, perché è quello che provo adesso, irritazione. Lui mi guarda storto come per dire "ma che ti prende?"
Per quanto cerchi di convincermi che non è colpa sua se è uno stronzo e che non è colpa sua neanche se non vuole dare importanza a uno stupidissimo bacio, ma non posso non essere arrabbiata. Non posso controllare le mie emozioni, e adesso è questo che provo, rabbia.
Sono arrabbiata che mi abbai baciata e dopo lasciata come se non avesse provato nulla. Può anche negarlo ma io so che lui ha provato qualcosa. Il suo cuore batteva fortissimo come il mio. Prima ho dubitato di questo fattore ma adesso non più. Non può battergli il cuore così forte con ogni ragazza, deve per forza aver provato qualcosa. Anche se di minore intensità rispetto a me.
Un motivo in più del perché non può buttarmi così come se io fossi una cosa e non una persona che prova dei sentimenti.
Metto le braccia incrociate e accavallo le gambe mettendomi comoda sul sedile del passeggero. Questo sedile è più comodo dell'altra macchina.
<<Sei arrabbiata con me?>>
A quella domanda si gira qualche secondo per fissarmi, ma io non mi giro e non ricambio lo sguardo o scoppierei in lacrime per il nervosismo.
Perché io non piango mai per tristezza, piango quando sono arrabbiata o arrivo al limite. E ora sono proprio arrabbiata, forse più con me stessa che con lui.
Non so se faccia finta di non capire o veramente non capisce che sono arrabbiata per colpa sua. Io non capisco neanche questi suoi sbalzi d'umore, un giorno mi tratta male e poi si preoccupa per me.
Non gli rispondo e guardo davanti a me la strada isolata e buia, illuminata solo dai fanali della macchina di Tyler.
Non ho mai conosciuto un ragazzo come lui, che mi bacia e poi mi chiede di dimenticare tutto. Non è stato un errore quel bacio perché lo voleva anche lui questo mi rende ancora più confusa.
Tyler continua a fissarmi e anche se non mi giro a guardarlo con la coda dell'occhio sento i suoi occhi addosso a me.
Frena all'improvviso facendo stridere le gomme sull'asfalto e creando una nuvola di fumo intorno alla macchina.
Io mi mantengo alla maniglia per non cadere. Era meglio se mettevo la cintura di sicurezza. Trattengo il respiro per lo spavento.
<<Che cazzo ti prende?>> mi sbraita contro rigirandosi dalla mia parte. Siamo fermi nel bel mezzo della strada buia. Non c'è neanche un'anima viva.
Riprendo fiato e mi giro dalla sua parte sostenendo il suo sguardo.
<<Come fai a noi capirlo? Eppure, ti ritenevo un ragazzo sveglio. Prima mi baci e poi dici che devo far finta che niente sia successo. Non so tu come ti comporti con le ragazze ma con me non attacca>> gli rigetto tutta la rabbia che sento pregando di non crollare.
Ci ho provato a dire a me stessa che forse dovevo dimenticare quel bacio, e se lui non avesse detto quelle parole ci sarei riuscita, ma ora non ci riesco, non può fare così, non può dirmi di fare finta di niente. É successo neanche un giorno fa e lui poco dopo stava già facendo un party per divertirsi.
<<Insomma mi sento usata >> aggiungo e so che forse apparirò disperata ma devo dire quello che sento. Tyler sospira e poi sposta lo sguardo guardando davanti a sé la strada deserta.
Mantiene con una mano il volante, l'altra mano tatuata se la passa tra i capelli tirando le punte. Poi chiude gli occhi e si preme la radice del naso fra il pollice e l'indice.
<<È stato solo un bacio non fare la melodrammatica, non voglio che tu possa pensare che ci posso essere qualcosa tra noi due, perché non ci sarà mai nulla>> anche se lo dice in modo pacato il suo tono è così freddo e scostante che mi vengono le lacrime agli occhi ma le ricaccio indietro.
Restiamo in silenzio per un po' dove lui non incrocia il mio sguardo e io rifletto a quello che ha detto.
Pensa che io volessi qualcosa in più tra di noi? Assolutamente no. Ma io non glielo avrei mai detto così freddamente. Insomma, perché mi sento così male per quella risposta? In passato ho sofferto per colpa di un ragazzo che non ricambiava i miei sentimenti e non voglio risucceda. Mi ha distratto fin troppo dal mio obbiettivo principale, ossia andare al college e studiare senza distrazioni.
<<Riportami al dormitorio, non ho più voglia di parlare>> getto lo sguardo al lato del finestrino fissando gli alberi bui che mettono una certa ansia.
Adesso i fanali sono spenti e siamo circondati dal buio della notte.
Fuori i finestrini è tutto buio e sembra di essere in un altro mondo. Un mondo diverso da questo. Un mondo parallelo dove forse Tyler avrebbe accettato quel bacio e dove io non mi sarei sentita così. Spero davvero che esista questo mondo parallelo perché è sicuro che scapperei li. Non voglio arrivare ad essere la ragazza col cuore spezzato per colpa di uno stronzo che tratta tutti come pezze.
Sento il suo respiro pesante, probabilmente per sbollire la rabbia, non dice nulla e riparte. Per tutto il tragitto non incrocio neanche per un secondo il suo sguardo.
La sensazione di delusione non mi abbandona e mi logora dentro.
Arrivati davanti al dormitorio scendo subito dalla macchina e corro via, anche se sento Tyler da dietro che mi chiama non mi volto e continuo a correre.

Non odiarmi perché ti amo..[COMPLETO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora