Capitolo 45

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CAMRYN
<<Qualcuno potrebbe andare ad avvisare quella testa calda di Tyler di sbrigarsi? Manca solo lui>> Chad infila un'ultima valigia nel cofano prima di chiudere lo sportello con violenza, stamattina sembra essersi svegliato col piede storto quindi abbiamo deciso di non contraddire niente di ciò che avrebbe detto.
<<Vado io>> mi propongo.
<<Digli di sbrigarsi o lo vado a prendere io personalmente e non gli piacerà per niente>> Annuisco rabbrividendo per il tono che ha usato e rientro in casa avviandomi velocemente sulle scale verso la stanza di Tyler. La partenza per tornare in college era prevista per domenica pomeriggio ma alla fine abbiamo deciso di anticipare tutto, quindi ci ritroviamo a partire la mattina.
All'andata Tyler arrivò in ritardo ed era scontato che facesse ritardo anche quando saremo dovuti tornare a casa.
Arrivata davanti la sua porta busso e subito ricevo una risposta.
<<È aperto>> sento la voce di Tyler da dietro la porta. Spalanco la porta e poco dopo esce dal bagno con addosso solo i jeans e un asciugamano in testa.
<<Lo so, lo so. Sono in ritardo ma mi sono svegliato tardi>> mi guarda con aria di scuse mentre io sono ferma sulla soglia della porta a fissarlo con chissà quale stupida espressione in faccia.
Si strofina l'asciugamano in testa sui capelli umidi e dopo lo getta sul letto per poi rientrare in bagno. Tyler a torso nudo con i capelli umidi, è una visione così bella e perfetta che sono ancora ferma sulla soglia della porta e non ho ancora detto una parola.
Mi do un leggero pizzicotto sulla guancia e ritorno in me. Bentornata Camryn nel mondo reale.
<<Meglio che ti sbrighi, Chad si è svegliato di cattivo umore stamattina>>
<<È spesso di malumore la mattina. Non mi preoccupo>> poco dopo sento partire il rumore del phone.
<<Avresti dovuto sentire il suo tono, se fossi in te mi sbrigherei>> Tyler esce dal bagno e senza guardarmi si avvina al letto, afferra una maglia e se la infila. Addio visone di Tyler a torso nudo.
<<Mi piace come ti sta quella gonna>> dice senza guardarmi. Adesso che me ne rendo conto è la stessa gonna che indossai il primo giorno arrivata qui, ricordo mi disse anche che lo avrei torturato con indosso questa gonna e forse è stato questo a spingermi di indossarla stamattina.
<<Grazie>> abbasso la testa fissandomi le scarpe e una ciocca di capelli mi ricade sul viso. Me la sto per mettere dietro l'orecchio ma Tyler mi precede. Mi aggiusta la ciocca dietro l'orecchio e poi mi accarezza delicatamente la guancia. I miei ormoni sono in lotta tra loro in questo momento e quando mi guarda negli occhi sento un forte calore riempirmi il petto fino ad espandersi in ogni singola cellula del mio corpo. Sento che non c'è solo attrazione fisica c'è qualcos'altro sotto tutte queste emozioni, non sono le solite sensazioni da "attrazione fisica" c'è ben altro, e io ho paura che si tratti di quello che penso che sia. In questo caso spero proprio di sbagliarmi e che io stia confondendo le mie emozioni.
Tyler si allontana da me per riprendere il telefono che ha lasciato in bagno. In un momento del genere mancava solo come sottofondo Every Breath You Take dei The Police con un bacio finale stile film di Hollywood, ma quando mi rendo conto che sto vagando troppo con la mente blocco subito quei pensieri. Stupidi pensieri del cavolo che vagano per fatti loro senza il mio permesso.
<<Tyler>> Lo richiamo essendomi ricordata di una cosa, in realtà non me ne sono mai dimenticata è fissa nella mia mente da quando è successo. Lui dopo aver messo le ultime cose nella valigia la chiude e la posa sul letto.
<<Dimmi>>
<<Tu ci pensi mai? Riguardo quello che è successo l'altra volta>>
Tyler mi guarda inarcando un sopracciglio con le braccia sui fianchi. All'inizio sembra che non si ricordi e io sono invasa da una forte tristezza ma poi annuisce e io sento quel fastidio peso al petto dissiparsi nell'aria.
<<Si ci penso. Perché tu non lo fai?>>
<<Si. In continuazione, so che per te non era la prima volta ma...>>
<<Appunto, non era la prima volta l'ho fatto tante volte>>
Faccio un lungo respiro ignorando il fastidio al petto e alla bocca dello stomaco.
Grazie Tyler di aver specificato che è una cosa che fai con molte ragazze.
<<Si solo...niente lascia stare>>
<<Dimmi, non inizierai a fare la timida propria ora?>> mi incalza Tyler.
In realtà volevo solo sapere se ci pensasse tutto qui, non ho più niente da chiedergli, non dopo quello che ha detto.
È normale che mi senta più legata a lui dopo...quello? Forse perché è stato il primo, e anche se so che non è nulla di chissà cosa per me è sempre stata una mia prima volta e non me ne pento che sia capitato con lui. Ero consapevole in quel momento, Tyler non mi ha costretto a fare niente è stata una mia decisione e non me ne pento perché era una cosa che volevo.
<<Cam parla, c'è qualcosa che non va?>> lui fa un passo verso di me non staccandomi mai gli occhi di dosso. Veniamo interrotti dal mio telefono che inizia a squillare.
Senza staccare gli occhi da Tyler lo prendo e sposto lo sguardo da lui solo per leggere il nome sullo schermo.
<<È Chad>> Tyler sbuffa, si passa una mano tra i capelli e si gira allontanandosi da me.
Io premo il tasto verde che avvia la chiamata e avvicino il telefono all'orecchio.
<<Tyler è pronto, tra pochi minuti saremo da voi>>
<<Sarà meglio per entrambi>> afferma sempre con quel tono aggressivo per poi staccare la chiamata.
Tyler afferra la valigia e si guarda intorno per vedere se ha dimentica qualcosa.
<<Tutto preso>> afferma e mi supera avviandosi vicino la porta. Sembra irritato per il fatto che io non abbia continuato la frase di prima ma non saprei cosa dire. Ho paura però di convincermi del fatto che non siamo per niente legati, siamo sempre gli stessi e come ha già detto lui prima, non sono stata la prima per lui e non sarò l'ultima.
<<Mi dovresti prestare quel libro>> si ferma fuori la porta e si gira dalla mia parte.
<<Quello che mi hai comprato tu?>>Tyler annuisce e posa la valigia a terra.
<<Ero indeciso su che libro scegliere per il corso, ma alla fine ho deciso che leggerò anche io quel libro. Ma solo perché già lo conosco e mi scoccio di leggerne uno nuovo>>
<<Lo hai già letto?>>
<<Me lo leggeva mia madre, lo conosco a memoria ma è passato tanto tempo quindi meglio se lo rileggo>> lui conosce quel libro, quello stesso libro che criticò settimane fa in biblioteca, lui lo conosce a memoria. Glielo leggeva sua madre, sentirgli nominare sua madre mi mette una strana malinconia che nascondo con un finto sorriso.
<<Certo>>
<<Bene. Sei pronta per un viaggio di due ore?>>
<<Per niente>> Tyler ride e sentire la sua risata smuove qualcosa dentro di me ma io trattengo il respiro ed esco dalla stanza superandolo, scendo velocemente le scale avviandomi giù e lasciandolo al piano di sopra.
Io non posso essere innamorata di Tyler, non è amore quello che provo per lui è sicuramente forte attrazione fisica. Mi sto facendo paranoie inutili, quelle emozioni non sono quello che penso che siano, sicuramente il fatto di averlo visto a petto nudo mi avrà fatto passare un momento di debolezza, ma di sicuro non è amore. È debolezza non amore ripeto a me stessa. Lo ripeto anche quando saliamo in macchina e vengo avvolta dal suo profumo. Lo ripeto tante volte finché la frase inizia a non avere più senso.

Sono passati quattro giorni da quando siamo ritornati dalla casa al mare di Chad, e da quando è tornata anche la solita routine i giorni sembrano non passare mai. Ogni singolo giorno i secondi sembrano durare mesi e i minuti anni. Sono passati esattamente quattro giorni da quando penso che i miei sentimenti per Tyler siano cambiati e questo mi spaventa. Questi giorni li ho passati a tenermi occupata con tutto quello che trovavo da fare per non pensarci e per tenermi alla larga da Tyler. Ho paura che rivederlo possa dare conferma alle mie domande. Lunedì a lezione ho cercato di parlare con lui il meno possibile e martedì in biblioteca mi sono tenuta alla larga in più possibile, ma lui sembra non essersi accorto che lo sto ignorando. Inutile dire che ho cercato di non guardarlo neanche negli occhi perché avevo paura di vedere la risposta scritta in quel verde smeraldo. Ho scoperto che tenermi alla larga da lui non è così facile come immaginavo.
<<Se vuoi possiamo fare una pausa>> Albert si toglie gli occhiali per pulirli sulla maglietta prima di indossarli di nuovo.
Mi lascio ricadere sulla sedia e chiudo il libro di letteratura inglese. Mi passo una mano in faccia e mi porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
<<Si facciamo pausa, ho la testa che mi esplode>>
<<Tutta colpa del buon vecchio William Shakespeare>>
<<Non voglio neanche più sentirlo nominare. È da più di quattro ore che sento lo stesso nome e se lo sentirò ancora una volta giuro che butto il libro giù dalla finestra>>
Albert è un ottimo compagno di studio per questo ci siamo rivisti per studiare insieme visto che, anche se siamo molto in anticipo, vogliamo prepararci al meglio per gli esami.
<<Neanche io ho più voglia di sentire quel nome>>
Neanche tutte queste ore di studio mi hanno tenuto completamente la mente lontana da Tyler, certo non ci pensavo sempre, ma certi momenti la mia mente veniva invasa dai pensieri su di lui e mandarli via non è così semplice.
<<Andranno benissimo questi esami>>
<<Spero vivamente che tu abbia ragione>> Dico sbuffando. Albert chiude il suo libro e si lascia pure lui ricadere con la schiena sullo schienale della sedia, scrutandomi preoccupato.
<<Tutto bene Camryn? Sei preoccupata per qualcosa in particolare?>>
<<Sono solo stanca>> mento fingendo uno sbadiglio e fingendomi assonnata anche se sono solo le quattro del pomeriggio.
Albert sembra credere alle mie parole perché ridacchia e si alza prendendo il suo libro.
<<Ti lascio riposare. Abbiamo studiato abbastanza oggi, e gli esami non inizieranno prima di qualche settimana>>
<<Grazie Albert>> gli sorrido alzandomi e andandogli incontro per poi abbracciarlo.
<<Non devi ringraziarmi>> Albert mi sorride ed esce dalla stanza e quando chiude la porta alle sue spalle mi butto sul letto lasciandomi andare a un sospiro di frustrazione.
Sto bene con Albert, ma tutto quello studio mi stava andando alla testa e avevo bisogno di rimanere un po' sola con i miei pensieri anche se so che questo mi farà uscire pazza.
Prendo il telefono e metto la mia playlist preferita sdraiandomi sul letto.
Perché ho paura di quello che potrei provare per Tyler? Non potrebbe essere tutto più semplice? Dovrei essere felice di provare certe emozioni per qualcuno e non sentirmi spaventata e triste perché so che quella persona non ricambierà mai un sentimento del genere. Certe emozioni dovrebbero risvegliarti l'anima e non farti piangere il cuore.
Chiudo gli occhi e mi addormento con in sottofondo Mirror di Justin Timberlake che mi culla e mi fa cadere in un sonno senza sogni.

Non odiarmi perché ti amo..[COMPLETO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora