Capitolo 53

20.5K 635 15
                                    

     CAMRYN 

Mi siedo sul letto dove qualche ora fa stavo dormendo con Tyler. Sapevo che, anche se giorni fa mi aveva confessato che gli piaccio, non avesse smesso di sentirsi con altre ragazze, in fondo è fatto così non vuole una storia e io non voglio mettermi in mezzo alle sue conquiste.                                  << Cam, si può sapere che fine hai fatto?>> mi gratto la nuca e mi sdraio sul letto fissando il soffitto. Già la immagino, mentre si tortura i suoi capelli corti e cammina avanti e indietro per la stanza gesticolando preoccupata. <<Che fine hai fatto? Dove hai passato la notte?>> chiede esasperata, sembra mia madre. Vorrei che non si preoccupasse tanto per me perché so badare a me stessa. So che è la mia migliore amica ed è normale che si preoccupi, ma non voglio stia in perenne pensiero per me. <<Tranquilla sto bene>> <<Ora rispondi alla mia seconda domanda>> impiego qualche secondo a rispondere. Se dicessi che ho passato la notte con Tyler inizierebbe a farsi mille film mentali in testa e dopo bloccarla sarebbe impossibile. D'altronde mentire non gioverebbe a nulla e non saprei che scusa inventare. In fine decido di dirle la verità. <<Ho passato la notte da Tyler>> non risponde. Dall'altro lato del telefono c'è solo silenzio, tanto che stacco il telefono dall'orecchio per vedere se è caduta la linea. Non mi piace questo momento di silenzio. <<Pronto?>>   <<Beh, eri in viva voce>> dice dopo un po' sentendo la tensione nella sua voce. <<Con chi eri?>> domando e so che sta per arrivare l'ansia. Mi alzo dal letto e inizio a gironzolare per la stanza ansiosa di sapere la sua risposta. <<Sta Alex qui con me>> sento la sua voce in sottofondo, non capisco cosa stia dicendo ma il suo tono non sembra molto calmo. <<Grace!>> la richiamo.                <<Che ne potevo sapere che avessi passato la notte da lui>>
<<E che pensavi, dimmi?>> mi risiedo sul letto e pochi secondi dopo mi rialzo per camminare intorno alla stanza. Quando sono agitata mi è difficile stare ferma. <<Pensavo che...Non lo so, ma di sicuro non pensavo che avessi passato la notte da Tyler. Aspetta, avete solo dormito o...?>> immagino già la sua faccia e alzo gli occhi verso il soffitto. <<Grace insomma!>> lei ridacchia e sento la voce di Alex farsi più forte e più chiara. <<Camryn che significa che hai dormito con lui>> adesso è Alex che parla e quando usa io mio nome completo, con quel tono, significa che è arrabbiato. <<Non abbiamo fatto nulla di ciò che credi>> parlo io prima che lui inizi a tempestarmi di domande. <<Ci mancherebbe solo che andassi a letto con...Quello>> dice con un filo di disgusto. Sento Grace in sottofondo che lo richiama. <<Ehi! È mio cugino>> Non abbiamo fatto nulla e lui non mi ha costretto a fare nulla, se fosse stato un altro ragazzo dubito che si sarebbe limitato solo a dormire con me. Tyler è stato gentile tutta la sera e non è giusto che Alex lo veda come uno che ha approfittato di me, come se ogni volta che io stia con lui potesse molestarmi. <<Alex si era fatto tardi, abbiamo avuto un contrattempo e mi sono addormentata qui>> <<Si è fatto tardi per andare a fare dei servizi?>> è questo che gli ha raccontato Grace? Gli ha detto che dovevamo andare a fare dei servizi? Poteva inventare una migliore. <<Passami Grace>> dico e la sento che cerca di staccare il telefono di mano ad Alex. Sento una seria di rumori che non capisco da cosa siano dovuti, e infine riesce a prendere il telefono. <<Tu stai bene?>> <<Si>> dico sbuffando. 
<<Quando vieni dovrai raccontarmi tutto. Non voglio che tralasci nessun dettaglio>> usa una voce ammaliante e io la richiamo per l'ennesima volta. <<Mi spiace spezzare i tuoi sogni, ma non è successo nulla>>     <<Si, certo>> ecco che inizia a farsi i film in testa e adesso non mi darà più ascolto, quindi non insisto. 
<<Quando torni?>
 <<Non lo so>> 
<<Puoi anche rimanere lì tutto il giorno>> ecco che riusa quella vocina, prima che possa dire altro le stacco il telefono in faccia. Mi siedo sul letto e poso il telefono sul comodino. Subito dopo sento la porta che si apre e Tyler compare fermandosi sulla soglia.           
 <<Va tutto bene?>>                                              <<Stavo parlando con Grace>
<<Si, lo so>>
<<Hai origliato?>> rimane fermo a guardarmi in silenzio e dal suo sguardo capisco che è così. Non sono arrabbiata con lui, ma il fatto che abbia origliato mi dà un pizzico di fastidio, poteva anche trattarsi di una telefonata privata.
<<Diciamo che le pareti sono molto sottili>> si giustifica.
<<Non è una scusa>>
<<Sei arrabbiata?>> si avvicina a me lentamente come se potessi morderlo, e se potessi veramente farlo giuro che lo farei. Forse non mi va proprio a genio che lui si senta con altre, anche se ha strappato il bigliettino di fronte a me non significa che non l'abbia già memorizzato sul telefono, in più c'era disegnato anche uno stupidissimo cuore. Non sei la sua ragazza Cam, ripeto a me stessa e assumo un'aria più tranquilla. <<No>>
 <<Non volevo origliare>>
<<Tranquillo>> fingo un sorriso e lui si posiziona di fronte a me posandomi una mano sulla spalla.
<<Andiamo. Ti riaccompagno in dormitorio>> io annuisco e mi alzo dal letto avviandomi vicino la porta.
<<Cam. Ricordati di rimetterti i tuoi vestiti>> mi squadra da capo a piedi, gli sorrido ed esco dalla stanza. Sicuramente avrete presente quell'orribile sensazione di indecisione. Quando vi si mettono davanti due scelte e anche valutando aspetti positivi e negativi di ogni scelta si continua ad essere indecisi. Questa sensazione è stata, ed è tutt'ora, molto presente nella mia vita, ma questo da quando ne ho memoria, come quando non sapevo che figurine dei Pokemon scegliere, perché sì, da piccola a scuola nella ricreazione scambiavo figurine di Pokemon coi miei amici, non avevo molte amiche femmine. Adesso mi sembra di essere ritornata a qualche anno fa, solo che adesso non si tratta di figurine.
Fisso la cheesecake alla fragola indecisa se mangiarla, visto che non è la prima fetta ma bensì la quarta.
Sicuramente se la mangio dopo me ne pentirò dei chili presi, ma è anche vero che a me non è mai fregato un cavolo di quanti chili prendessi visto che in vita mia non sono mai stata ossessionata dal peso. Quando smetto di riflettere la cheesecake è quasi finita.
<<Pensi che solo perché sia una cheesecake alla fragola non ti faccia ingrassare?>>
<<Ci sono le fragole. Le fragole sono nutrienti quindi non potrei mai ingrassare>>
<<Che bel ragionamento>> annuisco e vedo spuntare un sorriso sulle labbra del mio migliore amico.
<<Non avrai mica il ciclo?>> gli lancio un'occhiata fulminea e ritorno a concentrarmi su quello che avanza della cheesecake finché il piatto non diventa pulito.
<<Che ti importa>> rispondo troppo brusca e lui sospira, quel sospiro mi sa tanto di "sei obbligato a sopportarla visto che ora è nel suo periodo"
<<Sì. Hai il ciclo>>
<<Perché dobbiamo parlarne?>>
<<Parliamo sempre tranquillamente di queste cose. Da quando questo argomento è diventato tabù?>>
Non ho mai avuto problemi a parlare di certi argomenti con Alex. Si può dire che "il discorsetto sul sesso e sulle precauzioni" me l'abbia fatto lui invece dei miei genitori. Quando anni fa mi veniva il ciclo Alex mi portava sempre in qualche ristorante o pub per farmi ingozzare di cibo, ed era una di quelle poche volte in cui non mi criticava sul fatto che mangiassi troppo, perché ero giustificata. Finivo sempre per avere la nausea ma restava il fatto che il mese dopo quando mi ritornava il ciclo ritornavo a mangiare pur sapendo che il mio stomaco ne avrebbe risentito.
<<Devi vederti con Grace?>>
<<Si. Tra mezz'ora dovrebbe venire>> alza il polso e guarda di sfuggita l'orologio. Stamattina io e Alex ci siamo dedicati allo studio. Dato che lui nella tarda mattinata ha un appuntamento con Grace gli ho proposto se potevo fargli compagnia ad aspettarla, era anche una scusa per non rimanere sola in stanza, mi sarei annoiata a morte.
<<Quindi tu e lei...?>>
<<Si>>
<<È una cosa seria?>>
<<Certo che è una cosa seria>> Sono sorpresa e sono anche felice per lui. Spero che la loro storia vada a gonfie vele, sembrano molto felici insieme e sotto, sotto ho sempre fatto il tifo per Alex anche se era una cosa sbagliata, ma non ci vedevo proprio Grace a stare con uno come Mike. Mi chiedo come siano durati quegli anni come coppia. Auguro solo il meglio ad entrambi, almeno Alex ha trovato qualcuno che ricambi i suoi sentimenti, ammetto che lo invidio un po' ma sono lo stesso felice per lui.
<<E tu e quel tipo?>>
<<Tyler? Noi siamo amici>> fisso il piatto e giocherello con la forchetta. Suona così strano dirlo, come se la parola Tyler e "noi siamo solo amici" non suonasse bene.
<<Avete dormito insieme>> mi fa notare con un leggero tono infastidito.
<<Anche io e te in passato abbiamo dormito insieme>>
<<Sei come una sorella per me e sono sicuro che lui non ti veda come una sorella, quindi ripeto la domanda. Cosa siete?>>
<<Niente>>
<<Ma tu vorresti che voi foste qualcosa giusto?>> non posso dirgli di si, eppure mi ritrovo ad annuire e anche se mi aspettavo una ramanzina sento la sua mano che si posa sulla mia, rimane qualche secondo in silenzio.
<<Non mi piace quel tipo e sono sicuro che neanche io gli piaccio...>>
<<Puoi stare tranquillo non vuole nulla da me>> lo interrompo prima che lui possa continuare.
<<Non ho finito di parlare. Stavo dicendo che probabilmente odia anche me, però non perdere le speranze. Chissà forse un giorno potrebbe anche nascere qualcosa, ricorda che è pur sempre umano e non è immune all'amore, e per quanto lui voglia evitarlo prima o poi proverà quel sentimento che lui lo voglia o no>>
Non mi aspettavo quella reazione, e non mi aspettavo quelle parole, vorrei abbracciarlo e scoppiare in lacrime per le sue parole stupende che mi hanno toccato il cuore. È il migliore amico migliore che uno possa desiderare, è un fratello, una spalla su cui piangere, e la persona migliore che conosca. Gli stringo la mano e gli sorrido grata. Non conoscevo questo suo lato saggio, probabilmente neanche lui, sono felice di averlo scoperto.
Guardo i capelli rossi del mio migliore amico illuminati dal sole e la mia mente viene catapultata a un ricordo di alcuni anni fa. C'era un ragazzo che ci provava insistentemente con me, non si arrendeva a lasciarmi stare ed era davvero opprimente. Alex per farlo finire si finse il mio ragazzo, per essere convincente fingemmo pure un bacio. Ecco fin dove si spinge per proteggermi e vedermi felice. È una persona meravigliosa e non so che farei senza di lui.
<<Anche se non ti dovessi mettere con lui ci sono altri ragazzi che pagherebbero per stare con te, ne sono sicuro>> ironizza e io e lui scoppiamo in una risata dolce e spensierata. Sono questi piccoli momenti che amo e che vorrei non finissero mai.
<<Disturbo qualcosa?>> smetto di ridere quando riconosco quella voce. Il ragazzo alto e castano sorride a me e il mio migliore amico in maniera cortese. I miei occhi non riescono a guardare nient'altro che non sia la sua medicazione sopra il naso e quando ricordo come si sia ferito ho un tuffo al cuore. Fatico a guardarlo negli occhi.
<<Ciao Neil>> dico con un filo di voce sorpresa di vederlo. Questa settimana l'ho visto solo di sfuggita nei corridoi del campus e a lezione si assenta spesso, quindi lo vedo poco quanto niente.
<<Possiamo parlare?>> mi chiede Neil, guardo Alex e lui prende il telefono.
<<Io devo andare. Grace mi sta chiamando>> si alza e mi posa una mano sulla spalla.
<<Mandami un messaggio se hai bisogno di qualcosa>> dice prima di andarsene. Neil si siede di fronte a me, al posto di Alex, e per qualche secondo rimaniamo in silenzio. Io mi guardo intorno, fisso gli alberi gli uccelli, le nuvole, le persone, ma non ho il coraggio di guardarlo in faccia perché mi sento responsabile della sua ferita sul naso.
<<La mia medicazione ti mette a disagio? Tranquilla non mi fa più male ma il dottore ha detto che devo tenerla per almeno altri due giorni>> inizia a parlare, e in questo momento non so perché ma vorrei essere altrove o forse vorrei non essere in compagnia sua.
<<Dopo l'incidente della biblioteca alcuni giorni dopo io e Tyler ci siamo visti per parlare>> sposto lo sguardo su di lui e questa volta neanche la medicazione sul naso mi distrae da quello che ha appena detto.
<<Che vi siete detti?>> non so perché ma mi ritrovo a guardarlo attentamente in faccia per vedere se abbia qualche altra ferita ma a quanto pare no, e mi sorprendo di come non si siano picchiati visto la loro rivalità.
<<Lui mi ha esplicitamente detto che devo stare alla larga da te>>
<<Cosa?>>
<<Non vuole che io mi avvicini a te e pensa...Mi ha anche minacciato>>
<<Minacciato?>> non credo a quello che sto sentendo. Quando pochi secondi fa quando mi ha detto che voleva parlare con me l'ultima cosa che pensavo mi dicesse è questa.
<<Mi avrebbe fatto a pezzi se mi fossi riavvicinato a te>>
<<Io non ne sapevo niente>>
<<Come potevi saperlo visto che mi ha detto di non dirti nulla, ma io non mi sono fatto intimidire>>
Stringo le mani in due pugni dalla rabbia. Mi sento così in colpa che sia stato minacciato per colpa mia.
<<Mi spiace Neil, mi sento tremendamente in colpa, ma ti assicuro che non ne sapevo nulla di tutto questo>>
<<Non è colpa tua. Ricordi cosa ti dissi? Da tipi del genere ne puoi solo rimanere ferita>>
Come ha osato Tyler minacciarlo e vietargli di avvicinarsi a me, non può farlo, non glielo permetterò. Non ha il permesso di decidere quale persona abbia il diritto o meno di starmi vicino.
Sono rossa dalla rabbia e se lo avessi qui davanti non so se mi tratterrei dal dargli uno schiaffo.
<<Noi siamo comunque amici vero?>> mi chiede e io annuisco.
<<Certo che siamo amici. Tyler non avrebbe dovuto minacciarti>>
<<Ma lo ha fatto>> si lamenta e io sospiro frustata dalla notizia avuta, mi lascio ricadere sullo schienale della sedia e mi passo una mano tra i capelli.
<<Volevo solo che lo sapessi, così forse capirai che persona è>>
<<Hai fatto bene a dirmelo>>
<<Per non parlare che ho sentito delle voci, da fonti sicure, che sia andato a letto con una certa Gemma nell'ultimo periodo, e non ci sarebbe nulla di male se non fosse che è una prostituta>> per un secondo credo, anzi spero, di aver capito male ma quando vedo la sua faccia e leggo la serietà il mio cuore aumenta i battiti o forse rallentano, non lo so, sono confusa ingoiare è diventato più difficile, come se avessi un peso in gola. Il mio petto sembra che sia stato distrutto dal mio cuore che non riesce a smettere di battere. Intorno a me tutto scompare e l'unica cosa che fa rumore è quella frase, quella dannata frase "È andato a letto con una certa Gemma". In passato ci avevo pensato, ma era pur sempre una piccola supposizione. Ma ora mi sento schiacciata da questa nuova notizia. Vengo risvegliata da Neil che si alza facendo stridere la sedia per terra. <<Vuoi essere accompagnata in dormitorio?>> dice come se la conversazione di prima non ci fosse mai stata, e vorrei fosse così.  <<No grazie. Voglio camminare e schiarirmi le idee>> lui annuisce deluso del mio rifiuto e dopo avermi salutato, se ne va. Rimango qualche minuto ancora seduta per poi alzarmi e avviarmi a piedi fino alla mia stanza. Come ha potuto? Sospettavo di lui e Gemma eppure fa male, fa male e non posso farci nulla. Perché ha minacciato Neil? Per gelosia? Geloso di cosa, di me? Non credo proprio perché dovrebbe essere geloso di me? Ma non so proprio perché l'abbia fatto. Ho così tanti pensieri e domande per la mente. Quando arrivo in camera mi rendo conto che camminare non mi ha per niente aiutato a schiarire le idee, semmai ho le idee più confuse di prima.

-Instagram : rycabooks

Non odiarmi perché ti amo..[COMPLETO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora