CAMRYN
Sono nella mia cameretta a colorare questo libro di disegni che papà mi ha regalato visto che oggi compio sei anni. Voglio molto bene al mio papà e mi piace quando mi chiama principessa prendendomi in braccio facendomi volare. Finito di colorare il coniglietto chiamo il mio papà per mostrargli il mio lavoro << PAPÀ!>> grido per farmi sentire ma non ricevo nessuna risposta, allora esco dalla cameretta e vado in cucina ma sento che sta discutendo con mamma.
<<Cavolo Josh questo lavoro ti ucciderà lo vuoi capire cazzo?>> la mamma non dice mai le parolacce, ciò significa che è davvero arrabbiata.
<<Capisci che lo facciamo anche per dare un futuro a nostra figlia? riflettici>>
Io non capisco cosa stiamo dicendo ed entro in cucina, quando mi vedono smettono subito di litigare. Mamma ha gli occhi lucidi e si gira di spalle per asciugarsi gli occhi.
<<Papà, papà guarda! Il coniglietto l'ho finito>> mi metto sulle punte e alzo il libro per fargli vedere il mio lavoro. << Principessa, ma è bellissimo>> mi prende in braccio e mi alza come piace a me.
<<Ti piace quando il papà ti fa volare eh?>> mi sorride.
<<Si>> grido dalla felicità sperando che non mi faccia più scendere dalle sue braccia. Anche mia mamma, vedendo la scena, ci sorride. Adesso sembra più calma, come se non fosse successo nulla pochi minuti fa.
Mi sveglio da quel vecchio ricordo e quando apro gli occhi non so minimamente dove mi trovo. Ho leggermente male alla testa e non ricordo nulla della sera prima.
Mi alzo e quasi cado a terra visto che a stento riesco a stare in equilibrio. È una sensazione nuova per me, una sensazione che già odio. Per ritrovarmi così mi sarò sicuramente ubriacata, la domanda è perché?
La camera è vuota e silenziosa e io non so di chi sia questa stanza. Vado in bagno e mi sciacquo la faccia con l'acqua fredda. Forse sto ancora sognando, ma la sensazione dell'acqua fredda in faccia è troppo reale, per non parlare dei mal di testa.
Mi fisso allo specchio e noto che sono uno straccio. I miei capelli sono rovinatissimi e il mascara è tutto sbavato come il rossetto. Inizio a toccarmi le labbra e improvvisamente riaffiorano i ricordi. Ho baciato Tyler!
Divento rossissima ripensando a quello che ho detto e dal modo in cui mi sono comportata, in più stavo per rispondere alla domanda che mi aveva posto in macchina. Ma adesso che ci penso non so neanche che fine abbia fatto, dopo il bacio non mi ricordo più nulla.
Ieri mi sembrava una buona idea baciarlo, ora non più. Conoscendolo sarà andato via e ora non so come tornare ai dormitori.
Mi sistemo velocemente, anche se il mio aspetto non cambia molto, esco dal bagno e mi siedo sul letto per riprendere fiato e per pensare a un modo per tornare al dormitorio.
Prendo il cellulare e cerco di chiamare Alex ma il telefono è così scarico che neanche si accende. Ieri non l'ho neanche messo sotto carica convinta che sarei rimasta in camera e che avrei avuto tutta la sera per lasciarlo caricare.
Un filo di panico mi assale e mi chiedo come farò a tornare ai dormitori. Non voglio chiedere il passaggio a uno sconosciuto, ripensando a quello che stava per succedermi dando solo da parlare a uno sconosciuto, piuttosto che chiedere un passaggio preferisco ritornare a piedi.
Mi alzo ed esco dalla stanza ma quando apro la porta mi ritrovo davanti, appoggiato alla parete, Tyler seduto a terra che dorme.
Pensavo che se ne fosse andato e non capisco il perché sia rimasto a dormire qui fuori quando aveva altre camere dove poteva andare.
<<Tyler, sveglia>> lo chiamo scuotendolo un paio di volte finché non apre lentamente gli occhi e sbadiglia. Mi guarda un po' confuso come se non si ricordasse di me, poi strizza gli occhi e farfuglia qualcosa, ma io non lo capisco, forse crede di star ancora sognando?.
<<Che cosa ci fai qui seduto a terra a dormire?>> gli chiedo a bassa voce e mi piego sulle ginocchia per guardarlo negli occhi.
<<La serratura non si chiudeva e se qualcuno fosse entrato durante la notte e ti avesse fatto qualcosa io avrei avuto i sensi di colpa per sempre>> ha la voce assonnata e dalle occhiaie sembra che non abbia dormito per niente.
<< Sei rimasto qui per assicurarti che nessuno entrasse?>> Sono sorpresa e il mio tono di voce non lo nasconde. Non è da Tyler agire così.
Insomma sembra sempre strafottente verso tutto e tutti, però ora si è preoccupato. Mi fa piacere che si sia preoccupato di me, anche se lo ha fatto per salvaguardare i suoi sensi di colpa.
<< Non farti strane idee, l'ho fatto solo perché non volevo averti sulla coscienza>> abbassa la testa e si passa una mano tra i capelli. É conciato male quasi quanto me.
Non ammetterebbe nemmeno a se stesso che l'ha fatto perché infondo un po' si preoccupa.
<<Hai l'aria di chi avrebbe bisogno di farsi un bella dormita>> cerco di sdrammatizzare ma lui sembra non gradire e io mi zittisco subito. Ammetto che tutto questo è colpa mia e il suo malumore questa volta è giustificato.
<<Se tu non fossi stata così irresponsabile avrei potuto veramente farmi una bella dormita>> stringe i pugni sulle ginocchia e si stiracchia.
Io mi alzo in piedi e pochi secondi dopo lo fa anche lui ritrovandoci uno difronte all'altro, noto che anche se ho gli stivali col tacco lui è sempre pochi centimetri più alto di me. Sono troppo bassa io, o lui è troppo alto?
<<Beh, non sarebbe successo se tu non mi avessi cacciato dopo aver visto quella scenetta con la tua ragazza>> rispondo irritata ricordando che metà della colpa è anche sua. Lui mi ha mandato via quando poteva semplicemente appendere quella bionda e stare con me, visto che è stato lui a portarmi qui.
<<Non è la mia ragazza, io non ho una ragazza, me la porto solo a letto>> lo dice come se fosse la cosa più naturale del mondo. É orribile pensare che lui usi le ragazze solo per portarsele a letto, e che le ragazze siano così consenzienti. Si, è davvero un bel ragazzo e quell'aria fredda e i suoi tatuaggi attirano l'attenzione e la curiosità, ma non come faccia a raggiungere sempre il suo scopo. Poi però ripenso al nostro bacio e decido di non parlare. Forse capisco cosa provano le donne a stargli vicino. Non parlo solo della bellezza, ma sembra possedere una calamita che ti attrae a sé e non puoi sottrarti. Mi chiedo se lui si renda davvero conto dell'effetto che ha sulle altre persone o faccia finta di nulla.
Tyler si avvia giù per le scale e io lo seguo. Al piano di sotto troviamo gente che dorme a terra e lattine ovunque. Adesso che mi guardo intorno la casa non è poi così grande come sembrava ieri, saranno state tutte quelle persone a farla sembrare una casa enorme.
Mi avvio in cucina assetata e vedendo ancora un poco di punch me lo verso in un bicchiere, quando sto per portarmelo alla bocca Tyler me lo toglie da mano e lo riposa sul tavolo.
<<Non bere mai del Punch alle feste, questa roba è merda>> dice poggiando il bicchiere sul tavolo e non smettendo mai di fissarmi negli occhi.
Per un lunghissimo secondo rimane a fissarmi ancora negli occhi, poi sposta lo sguardo e se ne va. Ora capisco perché ieri il punch faceva così schifo.
Quando entriamo in macchina lui subito parte senza neanche darmi il tempo di mettere la cintura di sicurezza. Mi gira leggermente la testa e sono costretta a poggiare la testa sul finestrino.
<<Alex sarà preoccupatissimo per me>> non voglio immaginare come potrebbe reagire sapendo che mi sono ubriacata e che non ho passato la serata in camera come gli avevo detto, penserà che la mia è stata una bugia per andare a un'altra festa con Tyler che Alex proprio non sopporta.
Potrei anche non dirgli niente, ma l'aspetto e il mio odore di alcol parlano più delle parole.
<<Chi è? il tuo ragazzo?>>
<<Diciamo che è come un fratello maggiore per me, e non sarà felicissimo di sapere che mi sono ubriacata, mi ammazzerà>> mi porto le mani in faccia vergognandomi di me stessa. In una sera ho buttato all'aria tutto quello che mi ero promessa di non fare una volta venuta al college. Anche Alex sarà deluso e arrabbiato. Non lo biasimo non mi sono mai comportata così, non mi riconosco neanche io.
<< Ti porto nel mio appartamento>> lo dice così a bassa voce che gli chiedo di ripetere.
<< Vieni al mio appartamento. Ti darai una ripulita e tornerai al dormitorio in tempo>> continua lui <<sono le 6 del mattino e nessuno la domenica mattina si sveglia a quest'ora, soprattutto dopo la festa di ieri Grace e Alex scommetto che si sveglieranno tardissimo>> l'idea non mi sembra tanto male, peccato che io non abbia dei vestiti di ricambio.
<<Per i vestiti?>> voglio levarmi di dosso questo completo, in più la camicia è da buttare. Peccato, mi piaceva parecchio.
<< Te li procuro io>> Si gira lanciandomi un sorrisetto, non riesco ad interpretare il motivo di quel sorriso, so solo che è diverso dal suo solito sorriso che ti farebbe venir voglia di prenderlo a schiaffi. Non so cosa gli passi per la testa e non so se posso fidarmi.
Il tragitto tra quella casa e il suo appartamento è molto breve. É un edificio da cinque piani, sembra anche abbastanza carino, almeno da fuori.
Entriamo nell'edificio e saliamo al 2ºpiano, prendiamo l'ascensore che si apre con in Tin molto carino. Il silenzio in ascensore è imbarazzante e io mi chiedo se anche lui stia ancora pensando al nostro bacio. Se ci sta pensando significa che, per quanto breve sia stato, anche lui ha sentito le stesse cose che ho sentito io. Se non sta pensando al bacio significa che per lui non avrà significato nulla e che forse non gli è neanche piaciuto. Non che per me significasse qualcosa, insomma ero pur sempre ubriaca. E soprattutto ho paura di scoprire se il fatto che lui ci pensi o meno mi faccia piacere.
Arrivati davanti alla porta Tyler caccia una carta magnetica che fa scorrere vicino alla maniglia. La porta fa uno scatto prima di aprirsi. C'è anche una serratura, quindi può anche essere aperta con una chiave.
Mi fa strada e accende la luca mentre si toglie la sua giacca scoprendo le sue braccia muscolose e tatuate.
Sono troppo incuriosita da quei tatuaggi, e per quanto lui dica che solo semplici tatuaggi io so che nascondono dei profondi segreti. Sposta lo sguardo dalla mia parte e io distolgo lo sguardo sulle sue braccia e mi concentro sull'appartamento.
È molto bello e piuttosto ampio per una sola persona. Ha due divani al centro della stanza uno difronte all'altro e alla parete difronte una Tv enorme e in mezzo ai due divani un tavolino in legno. Deve essersi trasferito qui da poco perché ogni mobile e ogni oggetto è tirato a lucido e dubito che Tyler faccia i servizi. Non ce lo vedo a lavare per terra. Forse non ci passa molto tempo e quindi è semplicemente poco vissuta.
<< Allora quello è il bagno dove troverai asciugamani e tutto quello che ti serve>> mi indica una porta alla destra semichiusa.
<<E con i vestiti?>> non penserà mica di prestarmi i suoi? Non che l'idea mi disgusti, però Grace e Alex mi farebbero fin troppe domande, quindi meglio evitare.
<<Te li procurerò io, tranquilla>> senza perdere altro tempo mi chiudo in bagno e mi butto sotto la doccia.
L'acqua che scorre sul mio corpo sembra che faccia scorrere via pure tutta la tensione e aiuta a rilassarmi. Il giramento di testa ormai è scomparso e mi sento molto meglio.
Mentre mi insapono sento la porta dell'ingresso che si chiude e questo mi fa capire che Tyler è appena andato via, ma non provo quella sensazione di paura che mi rimanga sola e non torni più come stamattina, visto che questo è il suo appartamento e che prima o poi dovrà ritornare da me.
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Non odiarmi perché ti amo..[COMPLETO]
Romance> Camryn è la tipica ragazza intraprendente e determinata sopra ogni cosa. È pronta ad affrontare il suo grande obbiettivo , il College. Camryn sembra una ragazza felice e sicura di se, ma un evento passato l'ha segnata dai suoi 16 anni. È convint...