Capitolo 20

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CAMRYN
Mi asciugo una lacrima mentre sorseggio quello che credo sia la quinta bottiglia di birra. Sto ridendo per...non ricordo neanche cosa mi ha fatto ridere.
Ricordo solo che stavamo parlando io e Chad ma poi lui ha detto qualcosa che mi ha fatto piangere dalle risate. É arrivato alla settima bottiglia di birra, non contando quelle che si è bevuto prima di venire qui.
Tyler sta appoggiato a gambe incrociate sul bancone della cucina. Non ha bevuto molto se non due bottiglie, credo più per la rabbia che per la sete. Non ha detto una parola per tutto il tempo, se non borbottare qualcosa di incomprensibile.
Avvicino la bottiglia alle labbra ma mi accorgo che è finita. Mi avvicino alla cassa piena di birre per prenderne un'altra ma Tyler mi blocca la mano. La sua mano stretta intorno al mio polso mi riporta per un secondo con i piedi per terra.
<<Per stasera va bene così >> gli faccio la linguaccia e mi stacco dalla sua presa.
<<Domani starai di merda lo sai questo?>> mi sussurra vicino all'orecchio come se mi avesse detto un segreto che Chad non puoi sentire. Non lo sentirebbe a prescindere, è troppo ubriaco e incapace di capire qualsiasi cosa gli si dica.
<<Shh>> gli poggio un dito sulle labbra zittendolo. Che belle labbra che ha.
<<Tutto questo è colpa tua>> allungo le braccia per mostrargli tutte le bottiglie di birra sparse per il tavolo. Ricevo solo uno sguardo confuso. Naturalmente non capisce quello che voglio dire. Forse non lo capisco benissimo neanche io in questo momento.
So solo che ho deciso di accettare la proposta di Chad per colpa sua. L'ho fatto solo per fargli un dispetto, ma poi la cosa mi è sfuggita di mano e ho davvero iniziato a divertirmi con Chad scoprendo che è un ragazzo molto simpatico. Avevo bisogno di svagarmi un po', anche se solo per poco.
<<Tu stai delirando>> il suo tono non lascia trasparire nulla. Perché il suo tono è così piatto come le sue emozioni?
Però dal suo sguardo capisco che è arrabbiato, come sempre. Chad si alza facendo stridere la sedia sul pavimento. Esce dalla cucina e va in bagno lasciando me e Tyler soli.
Io non voglio rimanere in stanza da sola con lui. Non voglio che dica nient'altro, ha già detto abbastanza. Mi alzo per uscire dalla cucina ma scivolo su una lattina e cado a terra. Che botta, dopo questa caduta il sedere mi farà male per tutta la sera.
<<E ti pareva!>> borbotta, ma corre ad aiutarmi. Mi porge la mano e una volta alzata mi aggrappo al suo bicipite muscoloso.
<<Guardati. Non ti reggi neanche in piedi>> non è l'alcol ma sono io impacciata.
Impacciata, che nome buffo, mi viene da ridere ripensando a quella parola. Ma chi l'ha inventata?
Tyler tiene una mano stretta sul mio fianco per non farmi cadere.
<<Tu hai dei problemi di bipolarismo>> gli sussurro nell'orecchio, poi ci soffio dentro e lui ritrae di scatto la testa per il mio gesto inaspettato. Inizio a ridere per via della sua faccia buffa.
<<Tu invece hai problemi con l'alcol>> mi risponde sbuffando. Mi accompagna in salone dove mi fa sedere sul divano.
<<Tu rimani qui. E dico sul serio>> mi ordina usando un tono minaccioso ma io guardo altrove. Quando sono ubriaca Tyler potrebbe anche urlarmi contro e io non proverei comunque nulla. Ma quando una persona è ubriaca non sa di esserlo, ma se io lo so, allora non sono ubriaca? Non ci sto capendo nulla.
Mi tolgo le scarpe e mi metto comoda sul divano. Lui va in cucina e poco dopo ritorna con un bicchiere d'acqua e un'aspirina.
<<Ricordi? Se la prendi ti sentirai meglio>> mi porge il bicchiere e io non esito come feci alla festa. L'ultima volta mi hanno davvero aiutato e, tralasciando qualche leggero mal di testa, la mattina seguente mi sentivo molto bene.
<<Io dove dormo?>> chiede Chad uscendo dal bagno.
<<Sul divano.>> risponde secco Tyler indicandogli il divano dietro di lui senza neanche girarsi.
Io mi sdraio e sento gli occhi farsi pesanti, finché non sento più la voce di nessuno e tutto intorno sembra scomparire.
Quando mi sveglio mi trovo in braccio a Tyler. Cerco di dire qualcosa ma il sonno me lo impedisce. Penso che tutto questo sia solo un sogno ma poi realizzo che è reale.
<<Ti eri addormentata sul divano, ora ti porta in camera, sul mio letto starai più comoda>> mi dice mentre ci dirigiamo in camera sua.
Io allungo le mani intorno al suo collo caldo e mi stringo di più a lui sentendo il suo profumo.
Una volta arrivati davanti la porta, avendo le mani occupate con me in braccio, la apre con un calcio.
<< Non dovevi disturbarti>> cerco di dire ma la voce è impastata dal sonno e non so se mi abbia capito o dalla mia bocca siano usciti degli strani versi.
Lui non mi risponde e mi poggia lentamente sul letto. Anche il letto è caldo e molto comodo. Mi guardo qualche secondo intorno e da quel che riesco a vedere la stanza è molto spoglia, non ha quasi niente. Nessun poster, nessuna mensola, solo un piccolo armadio. Allora è davvero poco vissuto questo appartamento.
<<Domattina avrai sicuramente mal di testa. Cerca almeno di riposare, okay?>> quando chiudo gli occhi sento la sua mano che mi accarezza il viso, scosta alcune ciocche di capelli che mi sono cadute sulla faccia e me le porta dietro l'orecchio. Dormirà con me? Spero di sì.
Io allungo la mano e afferro la sua. Riapro gli occhi e gli sorrido. Il suo sguardo rilassato quando incontra i miei occhi ritorna subito freddo e distaccato.
Ritira la mano dalla mia presa e si alza dirigendosi verso la porta. Perché fa così?
<< Aspetta>> lo chiamo facendolo girare. Rimane fermo sulla soglia della porta aspettando che io dica qualcos'altro.
<<Non te ne andare. Puoi anche dormire qui se vuoi>> Non so perché l'ho detto. Ci stavo pensando da qualche minuto e la mia bocca ha detto quelle parole prima che il mio cervello valutasse se fosse davvero una buona idea.
Rimane fermo sulla soglia della porta a valutare se restare o andare via.
Guarda dietro di sé per vedere se Chad si è svegliato e finalmente si avvicina a me.
Quando penso che abbia accettato la mia proposta si abbassa dandomi un bacio sulla fronte.
<< Dormi Cam. Sei solo ubriaca. Non me l'avresti mai chiesto da sobria>> mi sussurra con le labbra ancora sulla mia fronte.
Il silenzio che segue dopo è straziante. Sento i battiti di Tyler e il suo respiro mischiato col mio respiro pesante.
Poi si stacca ed esce dalla porta lasciandomi lì. Rimango qualche secondo a fissare la porta e a pensare che in neanche un mese che lo conosco ho già perso il conto di quante volte è riuscito a ferirmi.

Non odiarmi perché ti amo..[COMPLETO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora