Capitolo 52

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TYLER
Apro gli occhi e subito me ne pento perché la luce del sole ha invaso la mia stanza. Chiudo di nuovo gli occhi e sbadiglio. Provo ad alzarmi ma vengo bloccato da un peso sopra di me. Abbasso lo sguardo e vedo Cam che sonnecchia sul mio petto.
Come ho fatto a dimenticarmi che stanotte ho dormito con lei?
Non la sveglio, rimango a guardarla dormire. È bellissima quando dorme soprattutto adesso che indossa la mia maglia che le arriva fino alle gambe e i miei pantaloncini.
Sembra così indifesa in questo momento. Se qualcuno la vedesse in questo momento potrebbe pensare che è una ragazza fragile e debole, ma in realtà questa stessa ragazza, che adesso ha un viso angelico, nasconde un bel caratterino. Le accarezzo dolcemente la testa e lei mugola qualcosa e poco dopo apre lentamente gli occhi. Mi sento quasi in colpa ad averla svegliata. Mi guarda con gli occhi stanchi.
<<Buongiorno>> le sussurro e lei rimane a guardarmi socchiudendo gli occhi in due fessure.
<<B-Buongiorno>>Balbetta con la voce impastata dal sonno. Sbadiglia e riappoggia la testa sul mio petto.
<<Pensavo che una volta svegliata non ti avrei trovato qui>> ammette e questo mi fa capire del perché prima abbia fatto quella faccia. Non si aspettava di trovarmi qui, pensava che me ne sarei andato prima che si svegliasse. Probabilmente se pure mi fossi svegliato molto prima di lei non sarei riuscito ad andarmene, sto benissimo così. Ora sono sicuro che esiste il paradiso, perché in questo momento ne sto avendo un piccolo assaggio.
<<A prima mattina non ho la forza neanche di aprire gli occhi, quando avrei avuto il tempo, e soprattutto la forza, di andarmene?>>
Lei alza le spalle e pochi secondi dopo ritorna a dormire, lo capisco perché il suo respiro diventa più pesante, e anche lei.
<<Ti sei sul serio riaddormentata?>> lei mugola uno "sta zitto" e io poso la testa sul cuscino sorridendo. Ho davvero dormito con una ragazza? Io? Tyler Kade che dorme con una ragazza? Non ci credo neanche ora che è appena successo. Ammetto che non mi dispiace che lei sia la prima con cui ho dormito, anzi è grazie a lei se stasera ho chiuso occhio. Non facevo una dormita del genere da non so quante tempo. Mi ero sempre detto che non avrei mai dormito con nessuna ragazza, mai e poi mai, per aver dormito con Cam mi rendo conto di quanto la situazione si stia ribaltando e mi stia sfuggendo di mano. Devo essere davvero preso molto da lei per averle permesso di dormire con me.
Le infilo una mano dentro la maglietta e le accarezzo la schiena liscia e nuda.
Forse potrei abituarmi a trovarmi così più spesso, non nego che più di una volta ho pensato a come sarebbe stato dormire con una ragazza e come sarebbe stato al risveglio, ammetto che non si avvicina minimamente a quello che avevo pensato. È di gran lunga meglio. Forse è lei che rende tutto migliore o forse non è mai stata una cosa brutta ma non me ne pento neanche un po' di aver scelto di dormire con lei. Non mi pento neanche delle cose che le ho detto ieri, ero molto sincero. Sembrava che per la prima volta una cosa nella mia vita andasse per il verso giusto. Mentre ballavo con lei e la guardavo negli occhi ho pensato che non avrei potuto desiderare di meglio in quel momento. Qualche mese fa non mi sarei neanche lontanamente immaginato di ritrovarmi così con lei. Sicuramente se uno mi avesse detto che mi sarei risvegliato con una bellissima ragazza senza neanche esserci andato a letto gli avrei riso in faccia, ma sono felice che la serata di ieri si sia conclusa in questo modo. In realtà ieri non sentivo neanche il bisogno di portarmela a letto, come sarebbe capitato con un'altra ragazza, mi bastava stare con lei, stringerle la mano e ballare.
<<Sono fottuto>> sussurro alzando la testa e sbattendola sul cuscino senza svegliarla. Sono fottuto perché lei mi sta mandando in palla il cervello, riesce a farmi dire parole che neanche se mi sforzassi riuscirei a dirle, ma con lei mi esce così naturale, mi escono dal cuore ed è questa la cosa peggiore, perché fino a qualche settimana fa non sapevo neanche di averne uno, ma a quanto pare lei lo ha scovato.
C'è troppo silenzio e i miei pensieri mi stanno facendo pensare cose che ho paura a quale conclusione potrebbero portarmi. La guardo dormire per un po' finché non decido di svegliarla, non per cattiveria, ma perché ho voglia di parlare con lei. É troppo silenziosa questa stanza, c'è bisogno della sua voce che colma queste quattro pareti.
<<Sveglia signorina>> la scuoto un po' e lei fa dei versi contrariati scrollando la mia mano dalla sua spalla. Si gira di lato e tira le coperte fin sopra il naso.
<<Sono le tre del pomeriggio>> mento perché so che questo la farà svegliare. Non mi sbaglio, Cam apre gli occhi e si alza dal mio petto. Guarda l'orario e quando capisce che ho detto una bugia tira uno sbuffo. Mi incenerisce con lo sguardo, anche se gli occhi assonnati non le fanno riuscire al meglio lo sguardo arrabbiato.
<<Idiota>> bofonchia sbadigliando.
<Cretina>> rispondo con un tono che sicuramente la farà irritare ma è questo che voglio, rido e lei mi fa la linguaccia e mi mostra il dito medio.
<<Che sono questi gestacci?>> continuo a prenderla in giro.
<<Per me il sonno è sacro e se non vuoi ritrovarti con una mano rotta non disturbarmi mentre dormo>> non riesco a prenderla sul serio, il suo tono e il suo sguardo assonnato mi fanno scoppiare dal ridere. Si siede sul letto vicino a me e io rimango sdraiato a guardarla. Lei quasi scompare dentro la mia maglietta larga, ma le sta benissimo. Ricordo che oggi non abbiamo nessuna lezione, quindi posso stare anche tutta la mattina nel letto a prenderla in giro, in fondo è una cosa che amo fare e che mi riesce anche bene.
<<Che hai da guardare?>> si lamenta.
<<Di mattina sei insopportabile>> dico con un sorriso passandomi una mano in faccia. Sento che mi dà uno schiaffo sul petto e questo mi fa sussultare. Non pensavo mi colpisse mentre ero distratto.
<<Perché mi hai picchiato?>>
<<E questo lo chiami picchiare? Non pendermi in giro>>
<<Signorina Camryn ti denuncio per molestie...>> si siede a cavalcioni su di me e preme le sue mani sul mio petto. Cazzo.
<<Per molestie sessuali>> aggiungo. Se non stessi sotto le coperte probabilmente sentirebbe l'effetto che mi fa nel vederla di prima mattina seduta su di me con la mia maglia larga e i miei pantaloncini da Basket. Non gioco neanche a basket, ma se non avessi comprato questi pantaloncini, a quest'ora non potrei bearmi di questa bellissima visione.
<<Sei mai stato in prigione>>
<<Perché questa domanda?>>
<<Boh. Stavamo parlando di denunce e mi chiedevo se fossi mai stato arrestato>> Sono mai stato arrestato? Ricordo di no, ma mi sono svegliato due o tre volte in centrale di polizia per atti di vandalismo o per risse in luogo pubblico, ma credo che lei voglia sapere se sono mai stato dietro le sbarre.
<<No, non sono mai stato arrestato>>
<<Mi sorprendo che non ti sia mai capitato>>
<<Per chi mi hai preso? Non sono mica un mostro. E tu?>> si sistema sopra di me e io tiro un lungo sospiro, perché deve muoversi sopra di me? So che non l'ha fatto apposta, ma se solo sapesse che effetto mi fa sono sicuro che non si muoverebbe più. E i pensieri che mi stanno passando adesso per la mente non mi aiutano di certo.
<<Mi stai chiedendo se sono mai stata arrestata?>> sgrana gli occhi sorpresa per quella domanda.
<<Visto che ti piace picchiare la gente mi sorprendo che non ti sia mai capitato di finire in prigione per atti di bullismo>>
Cerco di imitare la sua vocina e lei apre la bocca sorpresa, si porta una mano al petto fingendosi offesa. Alza gli occhi al cielo e porta le mani sui fianchi.
<<Ti credi di essere sexy e attraente a comportarti così?>>
<<Non me lo credo, lo sono>>
<<Si, si>>
<<È questo che ti piace di me, il mio lato da duro>> mi sembra di vederla cambiare umore, assume uno sguardo più...Serio?
<<Cosa ti fa crede che tu mi piaccia?>> la sua voce trema e sembra insicura a pronunciare quelle parole. Ho detto qualcosa di male? Le porto due mani sui fianchi. Non contento infilo le mani sotto la maglia e glieli poggio sui fianchi caldi.
<<A tutte le ragazze piacciono i tipi come me e sai perché?>>
Lei nega con la testa e io mi alzo avvicinandomi al suo orecchio.
<<Perché solo noi riusciamo a farvi sentire così...>> le sussurro aumentando la pressione intorno ai suoi fianchi. Sento che si tira il fiato e io allungo la mano fin dietro la sua schiena. Scendo con la mano fino a fondoschiena e mi fermo un po' prima di toccarle il sedere giusto per stuzzicarla. Sto cercando di darle fastidio ma sto infastidendo solo me stesso. L'effetto che io le starò facendo, lei me lo sta facendo tre volte in più.
<<Solo noi sappiamo dove baciarvi>> abbasso la testa e le stampo un piccolo bacio un po' più sopra del seno. Alzo la testa e vedo che ha le guance rosse e respira a fatica. Mi sporgo in avanti e le bacio dolcemente il collo. Abbasso lentamente la mano e le strizzo una natica sentendola tirare un dolce lamento che è un incrocio tra un sospiro di sorprese per il mio gesto e un sospiro di piacere. Avevo detto a me stesso che avrei dovuto smettere di stuzzicarla, ma come faccio a trattenermi dal toccarla?
<<Sei un idiota>> sussurra con aria divertita mentre passa una mano tra i miei capelli. Poggio l'altra mano sotto il suo sedere e la spingo di più vicino a me, smetto di baciare il collo e alzo la testa per guardarla. <<Un idiota carino però>> rimaniamo in silenzio ma questa volta non mi dispiace perché c'è lei che mi tiene lontano dai brutti pensieri del passato.
<<Grace si starà chiedendo dove ho passato la notte>> spezza quel silenzio parlando all'improvviso.
<<Tu in questo momento stai pensando a Grace che forse sarà preoccupata per te?>> alza le spalle e stringe le labbra, è straordinaria questa ragazza mi sorprende ogni giorno di più. Non so come faccia perché in questo momento ho tanti pensieri in testa e di sicuro non riguardano Grace o un'altra persona che non sia la ragazza che si trova seduta sopra di me.
Posa le mani sul mio petto e ci disegna dei cerchi con le dita. Sorride mentre passa le dita sopra il tatuaggio della scritta in giapponese.
<<Mi piace tanto questo tatuaggio>> mi fa piacere che le piaccia perché è parte di me.
<<Se non sbaglio hai anche un'altra scritta dietro la schiena, ma non mi hai mai voluto dire il suo significato>>
<<Vuoi saperlo?>> lei annuisce e io decido di colmare la sua curiosità.
<<È semplicemente il mio nome scritto in giapponese>>
<<Tutto qui?>>
<<Che ti aspettavi?>> lei alza le spalle e sospira probabilmente delusa dalla mia risposta.
<<Immaginavo qualcosa di più profondo>> scuoto la testa e, non so come, mi vieni un'idea.
<<Vuoi farti un tatuaggio?>>
<<Tatuaggio? Cosa, no!>>
<<Hai paura?>>
<<N-no ma non saprei che farmi, ci devo almeno riflettere perché voglio che il mio primo tatuaggio abbia un grande significato>> poggio la testa sul suo petto ridendo per quanto sia totalmente negata a nascondere la sua paura di fare un tatuaggio.
<<Ho un'idea>>
<<Ossia?>> alzo la testa dal suo petto.
<<Tra una settimana ho prenotato da un mio amico per farmi fare un nuovo tatuaggio. Cerca di sceglierne uno prima di quel giorno, così una volta scelto verrai con me>>
Non mi sembra del tutto sicura di accettare la mia proposta, quindi decido di spronarla un po'. Probabilmente è una cosa sbagliata, ma voglio che si faccia un tatuaggio con me.
<<Se hai paura puoi anche non fartelo>> la stuzzico e lei mi dà uno pizzicotto sul braccio.
<<Non ho paura>>
<<Dimostramelo>> la incalzo.
<<Accetto la tua proposta>> le porgo la mano e lei la stringe consolidando il nostro accordo. Le rivolgo un sorriso dal "ti ho convinto alla fine" e lei alza gli occhi al cielo.
<<Ti odio>> si lamenta e io le do uno schiocco in testa.
<<Tranquilla che l'odio è reciproco>> fa un verso di stupore e si sposta da sopra di me per scendere dal letto ed uscire dalla stanza.
Il mio corpo sembra più freddo senza di lei. Sbuffo e mi sgranchisco le gambe prima di alzarmi dal letto ed uscire dalla stanza. La trovo in cucina seduta sul tavolo a sfogliare il mio vecchio libro che ora è suo. Merda.
<<Hai...Sottolineato?>> mi mostra una pagina dove ho sottolineato alcune frasi.
<<Mi spiace, so che avrei dovuto chiederti il permesso prima di scrivere sul tuo libro>>
<<Non mi dà fastidio>> risponde continuando a legge le frasi che ho sottolineato.
In genere non è una cosa che faccio, ma l'altro giorno mentre leggevo ho trovato delle frasi che mi piacevano particolarmente e mi sono ritrovato a sottolinearle. Non so perché, mi è uscito naturale.
<<Hai sottolineato delle bellissime frasi>> sfoglia il libro fermandosi sulle pagine da me sottolineate.
Mi avvicino e glielo tolgo da mano chiudendolo. Mi guarda contrariata e io, da stronzo quale sono, le rivolgo un sorriso e lei grida dall'esasperazione.
<<Sembri Lydia quando non l'accontento. Fa i capricci, e lei è una bambina.>>
<<Dai, fammi leggere>> si lamenta e si sporge per togliermi il libro da mano ma io alzo il braccio e lei per quanto cerchi di sfilarmelo di mano non ci riesce e sbuffa irritata.
Mi avvicino al frigo e lo poso sopra perché so che non ci arriverà mai. Mi giro solo per vedere il suo sguardo. È rossa dalla rabbia e ha le braccia incrociate al petto.
<<Non farei i capricci>>
<<Questa volta ti picchio davvero>> mi minaccia.
Fingo di prendere un telefono, fingo di comporre un numero e avvicino il finto telefono all'orecchio.
<<Polizia...Sono stato minacciato di violenza>> la guardo e lei si morde il labbro per non darmi la soddisfazione di ridere. La guardo e annuisco come se dall'altra parte del telefono ci fosse davvero qualcuno a parlami.
<<Portate rinforzi perché è molto pericolosa>> dico per poi chiudere la chiamata.
Rimaniamo in silenzio e alla fine lei non si trattiene e scoppia a ridere.
<<Sei...>> inizia a dire.
<<Sono affascinate lo so>> finisco la sua frase ma so benissimo che non voleva continuarla così.
<<Sei un cretino>> alzo le spalle e mi avvicino alla macchinetta del caffè. Riempio due tazzine e quando mi volto vedo che non c'è più. Esco dalla cucina e la vedo seduta sul divano a fare zapping tra i canali. Le poso una tazzina sul tavolino davanti a lei e mi siedo sul divano di fronte. Sembra sentirsi molto a suo agio, il che mi fa molto piacere. Ha uno sguardo così rilassato come se vivesse qui da anni. Sicuramente un'altra ragazza si sarebbe fatta intimidire da me...Sicuramente non avrei neanche mai permesso a una ragazza di venire qui senza averci combinato nulla.
<<Posso usare il tuo telefono per fare una chiamata? Il mio è scarico>>
<<Sta in una tasca dei jeans in stanza, se cerchi lo trovi>> lei annuisce alzandosi per dirigersi in camera e quando mi volto sorrido soddisfatto pensando per l'ennesima volta che è stato un grande affare comprare quel pantaloncino. Le fa un culo bellissimo.
Prendo il telecomando e giro su alcuni programmi finché su un canale non stanno trasmettendo il film Deadpool. Poso il telecomando sul tavolino e guardo il film.
Poco dopo sento i passi di Cam ma non mi giro finché non si posiziona di fianco a me. Ha in mano il mio telefono e...Un bigliettino.
<<Cos'è?>> chiedo prendendo il telecomando e abbassando il volume.
<<Dovrei chiederlo io a te>> me lo passa. Leggo scritto un numero di telefono con una nota musicale. È il numero che mi diede Zoey, quella barista. Pensavo di averlo buttato, ma a quanto pare non è così.
<<L'hai trovato nella tasca dei jeans vero?>> lei annuisce.
<<Non importa chi te lo abbia dato, tanto non stiamo insieme non è problema mio con chi ti senti o no>> dice con un velo di tristezza per poi comporre un numero e avvicina il telefono all'orecchio. Si allontana dirigendosi di nuovo in camera.
<<Cam>> la richiamo e lei si ferma un po' prima di entrare in camera.
<<Solo perché tu lo sappia, non l'avrei mai chiamata>> strappo il bigliettino e lo butto dietro di me. Non so perché, ma avevo bisogno che lei sapesse che non ho nessun interesse nel contattarla. Non ho bisogno di quel numero di telefono, non mi piaceva neanche la barista. Perché anche in quel momento io pensavo solo a lei. Ero andata in quel bar solo per levarmela dalla testa.
Lei guarda i pezzetti di carta a terra e poi sposta lo sguardo su di me.
<<Pronto, sono io Cam...>> mi dà le spalle ed entra in camera scomparendo dalla mia vista.

Non odiarmi perché ti amo..[COMPLETO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora