Capitolo 35

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TYLER
Il giorno dopo sono di nuovo in ritardo per l'appuntamento in biblioteca quindi adesso mi ritrovo a correre per arrivare lì il prima possibile. Non avrei dovuto addormentarmi sul divano per più di tre ore senza mettere una sveglia, in più mi sento ancora stordito visto che non ho neanche avuto il tempo di risvegliarmi lavandomi la faccia con acqua fredda.
Ricontrollo l'orario e mi arrendo al fatto che Cam si arrabbierà tantissimo con me.
Prima non me ne importava se si arrabbiasse o meno, ma adesso a quanto pare sì.
Una volta arrivato la trovo seduta su un bancone che parla con un ragazzo girato di spalle.
<<Sono arrivato>> grido per farmi sentire e attirare l'attenzione. Con chi sta parlando? Il primo a girarsi è il ragazzo che ,per la seconda volta, scopro essere Neil.
Quindi la mia domanda è...Cosa cazzo ci fa lui qui?
Mi rivolge un falso sorriso amichevole e incrocia le braccia al petto avvicinandosi e posizionandosi di fronte a me.
<<Tyler, sei in ritardo lo sai?>> Mi richiama Cam scendendo dal bancone.
<<Che ci fa Neil qui?>> Ignoro la sua domanda rispondendole con un'altra domanda.
Non distacco mai gli occhi da Neil e non mi giro neanche per un secondo dalla parte di Cam. Odio la sua presenza.
<<Io sono qui. Potresti chiederlo a me>> commenta l'idiota continuando a sorridermi in quel modo irritante, ma io non rispondo, mi volto e afferro Cam per il braccio.
<<Dobbiamo parlare>> le sussurro in tono minaccioso. Lei mi scruta come per capire del perché quel tono così acido ma io sbatto le palpebre e la tiro dietro di me.
<<Parlate con calma, io vi aspetterò qui>> ci grida in tono ironico Neil mentre ci allontaniamo. Ora mi giro e gli spacco la faccia, penso, ma faccio un respiro profondo e mi avvio dietro uno scaffale più lontano possibile da lui, così non ci potrà sentire. Forse era meglio se rimanevo nel mio appartamento a dormire, già non avevo intenzione di venire, figuriamoci di vedere quella faccia di cazzo.
<<Perché lui si trova qui? Sai che non lo sopporto, neanche lui sopporta me>>
Parto così sparato che non le lascio il tempo di spiegarmi nulla. Non posso farci niente, a meno che non mi dia una buona motivazione del perché lui sia qui non accetterò mai questa cosa.
<<Allora, ieri quando si è seduto vicino a me prima che arrivassi tu, mi ha fatto una proposta>>
Proposta? Ah, quella misteriosa proposta.
Alza gli occhi al cielo, sospira e poi continua a parlare. Deve essere difficile dare spiegazioni a un tipo come me che la interrompe ogni secondo.
<<Si sentiva in colpa per quello che aveva fatto, quindi mi ha chiesto se ci potesse aiutare qui in biblioteca. Questo è tutto>>
<<E tu hai detto di sì?>> mi passandomi una mano tra i capelli e tiro le punte. È una sorta di anti-stress per quando sono nervoso.
Lei annuisce e incrocia braccia assumendo un aria irritata e gonfiando il petto.
Non riuscirò a sopportarlo per tre settimane qui in biblioteca senza rompergli la faccia.
<<Neil è un ragazzo tranquillo. So che fece quel commento su di me, ma si è già scusato. Anche tu dovresti scusarti con lui per come ti stai comportando>>
Io non chiederò scusa a un cazzo di nessuno, specialmente a Neil. Mi fa quasi ridere il fatto che lei lo stia difendendo, davvero gli basta una parola per perdonare la gente?
<<Non chiederò scusa a nessuno, ha cattive intenzioni con te si vede lontano un miglio>>
Mi guarda come se avessi detto una cosa che non esiste né in cielo né in terra.
<<Sul serio? Allora perché si sarebbe scusato?>>
Davvero non ha capito che quel ragazzo non vuole solo la sua simpatia? Davvero a lei bastano delle scuse per far passare uno stronzo per un santo? La facevo più intelligente di così.
<<Sei così ingenua? Lo ha fatto per entrare nelle tue grazie e tu gli stai dando modo di farlo>>
<<Io non gli sto dando modo di fare un bel niente Tyler. Vuole solo darci una mano ed essere gentile, chi sono io per dirgli di no?>>
A questo punto capisco che non vuole sentir ragione e io non so più che dire.
Alzo le mani in segno di resa e subito dopo me le infilo in tasca.
<<Se farà lo stronzo, non venire a piangere da me>>
Sembra quasi ferita da quelle parole e forse è proprio questo quello che volevo, ferirla, visto che lei mi ha fatto arrabbiare invitandolo qui. Si lascia ricadere le braccia sui fianchi e rimane a fissarmi mentre mi allontano. So che vorrebbe dire qualcosa ma non sa cosa perché in fondo, sa che ho ragione.
Passo tutto il pomeriggio a pulire il piano di sopra della biblioteca mentre Cam e Neil si occupano del piano di sotto.
Prima avrei voluto andare via, ma non ce l'ho fatta a lasciarla da sola con Neil, so che lui ha cattive intenzioni con lei, lasciarli soli andrebbe solo a suo vantaggio. Per quanto io sia arrabbiato non la lascerei mai sola con lui sapendo che potrebbe farle del male. In biblioteca si ritroverebbero praticamente solo loro due e se dovesse davvero succedere qualcosa nessuno sentirebbe nulla. Il solo pensiero mi mette i brividi.
Rimango in silenzio tutto il tempo sentendo solo le loro voci dal piano di sotto, mentre io mi sforzo di non scendere giù e intromettermi tra di loro.
Da un lato preferisco starmene al posto mio e tenermi lontano da Neil, dall'altro non sopporto che lei stia giù con lui e non stia qui con me.
<<Tutto bene?>> Cam compare da dietro uno scaffale, stringe uno straccio in mano e se lo passa tra le mani a disagio.
Abbassa lo sguardo e si avvicina lentamente.
Io smetto di pulire e mi avvicino anche io a lei finché non ci troviamo uno di fronte all'altro.
Ho mentito prima, non è vero che la lascerei sola se Neil facesse lo stronzo con lei, non ci riuscirei neanche se lo volessi. Vorrei dire esattamente così, e vorrei che lei sapesse che può, anzi, deve contare su di me per qualsiasi cosa.
<<Senti, io...>> inizia a dire ma viene interrotta.
<<Cam, ti ho trovata>> Sbuca Neil con il suo solito sorriso da idiota. Cam? quando ha preso tutta questa confidenza da chiamarla così? Lei si volta dalla parte di Neil dandomi le spalle.
<<Potresti lasciarci un attimo da soli? Vorrei parlare qualche minuto con Tyler>>
Non credo che lasciarci da soli sia una buona idea e Cam lo sa, perché sposta lo sguardo da Neil a me fissandomi con un'aria preoccupata.
Vorrei dirgli di andarsene a fanculo e che non ho niente di cui parlare con lui, ma sono anche curioso di sapere cos'ha da dirmi.
Mi avvicino a Cam e le poggio una mano sulla sua spalla tesa.
<<Tranquilla, andrà tutto bene>> dico per tranquillizzarla e sembra funzionare.
Meglio così, sapere che lei non è preoccupata mi allevia di un peso.
Annuisce e si allontana fino ad avviarsi vicino le scale per poi fermarsi e gettare lo sguardo su di me.
<<Io sto al piano di sotto>> informa più a me che a Neil per poi scendere e scomparire dalla nostra vista.
<<Di cosa vuoi parlarmi?>>
Gli dico guardandolo disgustato.
Ma Neil non se ne accorge dello sguardo che gli ho rivolto, si sta guardando intorno.
Mi appoggio allo scaffale incrociando le braccia al petto e incrociando le gambe.
<<Senti, perché non la finiamo con tutto questo>>
Gesticola Neil spostando la mano dalla mia parte e poi dalla sua.
<<Potremo essere buoni amici>> aggiunge.
Tossisco per reprimere una risata amara dovuta a quella frase. Decido però di non interromperlo perché sono curioso di sapere dove vuole arrivare.
<<Fallo anche per Camryn, sarebbe più felice se io e te andassimo d'accordo, giusto?>>
Mi rivolge un sorriso di sfida e imita il mio gesto incrociando anche lui le braccia al petto.
<<Io non devo fare niente per nessuno>> rispondo scocciato alzando la testa e poggiandola sullo scaffale per guardare il soffitto che in questo momento è più interessante di lui.
Sento che si avvicina a me lentamente. Abbasso la testa guardandolo dritto negli occhi.
<<Io non ti odio Tyler. Neanche dopo quello successo in passato>> serro la mascella ma non dico niente e lui continua a parlare. Odio quando vogliono riportare a galla cose passate.
<<Però vogliamo entrambi la stessa cosa>> accenna un sorriso ma che subito fa sparire dalla sua faccia tornando serio.
<<Cosa potrei volere che vuoi anche tu?>> adesso ha tutta la mia curiosità ed attenzione.
<<Camryn>> A quel punto la sua espressione seria si tramuta in uno sguardo divertito e provocatorio.
Meglio che da qui in poi stia attento a quello che vorrà dire.
<<Quindi tu la vuoi?>> chiedo.
<<Perché tu no?>> ridacchia come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Andiamo, chi non la vorrebbe? É bellissima, simpatica e....
<<Ammettiamolo è così sexy>> aggiunge lui con uno sguardo d sognatore.
Non mi ero reso conto di stare stringendo le mani in due pugni, fin quando il dolore alla mano ferita non torna a farsi sentire.
<<Idiota>> sibilo abbassando lo sguardo e fissandomi le dita bianche.
Li conosco i tipi come Neil, e conosco lui, lo dice per provocarmi, ma non ci riuscirà, non mi farà perdere le staffe.
<<Insomma hai visto che culo che ha? Ho fantasticato tutto il pomeriggio su ciò che potrei farle. Potrei fa->> ok, fanculo l'autocontrollo. Lo afferro per il bavero e lo spingo su un bancone dietro di noi non lasciandolo mai andare. Non voglio sentire le sue fantasie fatte su Cam, la mia Camryn, anche se non so da quando la reputi mia, ma resta il fatto che non deve permettersi di parlare così di lei, specialmente non di fronte a me.
<<Smettila. Di. Parlare>> parlo a un millimetro dalla sua faccia e cerco di scandire ogni singola parola per far sì che il messaggio gli arrivi ben chiaro.
<<E dai Tyler ammettilo, muori dalla voglia di fartela. Non ti biasimo, me la farei anche io. Facciamo così, quando hai finito con lei dille di passare da me>>
Ridacchia leccandosi le labbra divertito e io sento che mi sta per venire il volta stomaco, ma la rabbia ha la meglio, carico la mano e gli sferro un pugno facendo schizzare il suo sangue su tutto il bancone di legno.
<<Tyler!>>
Qualcuno grida il mio nome, ma sono accecato dalla rabbia, alzo il braccio per sferrargli un altro pugno ma qualcuno mi trattiene il braccio.
Mi giro e noto che a bloccarmi il braccio è stata Cam.
<<Ti prego fermati>> mi supplica. Poi però guarda il sangue e i suoi occhi diventano rossi.
<<Guarda che hai fatto>> mi indica il bancone ricoperto con macchie di sangue e le mie nocche sporche di sangue. Ha un'aria spaventata, ha paura di me?
Io lascio il bavero di Neil e mi allontano fissandomi le nocche e spostando lo sguardo da Neil a Cam.
<<Non è come sembra, ascolta...>> mi avvicino ma lei arretra di un passo spaventata. Mi odio. Odio avere questa rabbia dentro di me. Ho così tanta rabbia da smaltire che sono una fottuta bomba pronta a d esplodere in qualsiasi momento e ferite chiunque mi stia vicino. Quando perdo il controllo dico e faccio cose che non farei né direi mai quando sono calmo, ma è più forte di me e questa rabbia riesce a prende il sopravvento su tutte le altre emozioni, su di me ha sempre la meglio e mi trasforma in tutto quello che non vorrei essere, un mostro.
Neil si alza dal bancone e sputa il sangue per terra passandosi una mano sul naso sanguinante.
<<Sai già come potrebbe finire questa storia. Vuoi che finisca come l'ultima volta?>>
<<L'ultima volta? Cos'è successo l'ultima volta?>> Cam ci guarda aspettando delle spiegazioni, spiegazioni che vorrei non arrivassero mai.
<<Diglielo Tyler>> ringhia Neil alzando un braccio.
<<Tyler>> mi richiama lei ma le esce quasi come una supplica. Si posiziona di fronte a me e mi fissa con gli occhi rossi, anche se non ha versato nessuna lacrima. Forse si sta trattenendo per non piangere? L'ho ferita, ancora. Non mi piace farle del male, eppure a quanto pare riesco a fare solo quello.
Tiro un sospiro e abbasso lo sguardo per non guardare i suoi occhi rossi e lucidi. Odio tirare in mezzo cose del passato, specialmente se è qualcosa di cui mi pento.
<<Qualche anno fa tornai con Chad da una festa ed eravamo davvero molto ubriachi, ci ritrovammo in mezzo a una rissa con altri due ragazzi fuori un locale. Avevamo già avuto dei vecchi litigi con questi ragazzi perché non facevano altro che provocarci. Io riuscii a stendere uno dei due, mentre l'altro ragazzo se la diede a gambe quando arrivò la polizia. Io e Chad scappammo e quel ragazzo che picchiai fu arrestato>>
Alzo la testa e noto la confusione nello sguardo di Cam che probabilmente non avrà ancora capito.
<<Non è tutta la storia>> urla Neil arrabbiato.
<<Quando arrivò la polizia quel ragazzo mi chiese aiuto per scappare...Ma io lo ignorai. Invece di aiutarlo gli diedi un calcio in pancia e me ne scappai. Lui finì arrestato mentre io e Chad riuscimmo a scappare>>
<<Ero io quel ragazzo!>> grida arrabbiato Neil facendo riecheggiare la sua voce in tutta la biblioteca. Si alza e si avvicina a noi minaccioso, io sposto Cam dietro di me.
<<Sono stato sbattuto dentro per giorni, per colpa tua!>> mi punta un dito al petto.
<<Per questo voi vi conoscevate già>> interviene lei, ma sembra che parli più a sé stessa che a noi.
<<Già. Andavamo anche alla stessa scuola. Eri mio amico>> dice riferendosi a me in tono sdegnoso.
<<Io non sono mai stato tuo amico. Tu adoravi vedermi perdere le staffe, adoravi stuzzicarmi per farmi infuriare>>
<<Balle Kade, tutte balle>> sputa quelle parole con più rabbia di quanto pensavo sapesse provare.
Lei si sposta da dietro di me e avanza di un passo verso Neil.
<<Neil ti prego va via. Mi spiace per quello che è successo, ma non voglio che qui nessun altro si faccia male>>
Neil cerca di avvicinarsi a lei ma io mi rimetto in mezzo. Non voglio che la tocchi con un solo dito.
<<Meglio se vai via>> gli dico in tono minaccioso. Neil sputa del sangue a terra vicino i miei piedi e mi rivolge un ultimo sguardo prima di andarsene, ma si ferma vicino le scale.
<<Non ce l'ho con te Camryn, però sta attenta a Tyler. Da tipi come lui puoi rimane solo ferita>>
<<Sparisci!>> gli grido e Neil se ne va. Tra di noi cala il silenzio che viene spezzato solo dalla porta d'ingresso della biblioteca che viene aperta e poi richiusa.
<<Vado a prendere degli stracci>> dice a bassa voce con un tono rassegnato. Vorrei bloccarla e dirle...non so cosa potrei dirle, quello che ho fatto in passato non ha scuse, ho fatto molte cazzate che vorrei cancellare anche se prima d'ora non ci pensavo molto, ma vedere il suo sguardo deluso mi fa venire voglia di cancellare tutto quello che ho fatto prima di incontrarla, per non darle ulteriori delusioni.
Pochi minuti dopo riappare con in mano due stracci.
Me ne lancia uno senza neanche guardarmi e inizia a pulire in silenzio sul bancone le macchie di sangue.
I primi secondi li passo a rigirarmi lo straccio tra le mani non riuscendo ad alzare lo sguardo verso di lei dalla vergogna.
Perché per la prima volta è questo quello che provo, vergogna.
Vergogna per lo stronzo che sono ai suoi occhi e per le stronzate che faccio in continuazione.
<<Cam ti prego, dì qualcosa>>
Anche se sembra una supplica mi esce quasi un tono autoritario.
Smette di pulire e si gira dalla mia parte mettendosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Rimane in silenzio a guardarmi aspettando che continui a parlare ma non so davvero cosa dirle.
Dopo alcuni secondi di silenzio alza le spalle come per dire "Allora cosa vuoi?"
Mi avvicino e la supero per sedermi sul bancone dietro di lei.
L'afferro per i fianchi e la faccio girare dalla mia parte, oppone per qualche secondo resistenza ma stringo la presa sui suoi fianchi e lei si rilassa.
Abbassa lo sguardo fissando le mie nocche sporche di sangue poggiate sui suoi fianchi.
<<Mi spiace>> sussurro senza mai staccare gli occhi da lei anche se lei non mi sta guardando.
Continua ad avere lo sguardo basso.
<<Cam>> la richiamo e lei finalmente alza lo sguardo incontrando i miei occhi.
<<Ti dispiace?>> ripete lei ma in tono più duro.
<<Perché hai picchiato Neil a sangue? O perché lo hai fatto arrestare?>> ecco che ritorna il suo tono rassegnato che più che rassegnato è triste anzi no peggio, deluso. Ecco perché odio che ritornino le cose passate, una persona fa tanto per dimenticare i propri errori e poi quando uno ne riparla sembrano ritornare i sensi di colpa. Vorrei che le cose passate rimanessero nel passato.
<<Per tutto Cam. Per essere...>>
Rimango qualche secondo a fissarla negli occhi pensando come finire la frase.
Mi sto scusando per essere come?
Ci sarebbero un sacco di cose che dovrei farmi perdonare sul mio conto.
Tolgo una mano dal suo fianco e me la porto al petto.
<<Per essere...così>>
Mi sento davvero di scusarmi per essere così un disastro ai suoi occhi. Il suo sguardo si addolcisce e abbozza un sorriso anche se è un sorriso triste.
Riporto la mano sul fianco, abbasso la testa e la tiro a me per poggiare la testa sul suo petto. All'inizio è un po' tesa, ma poi sospira e mi accarezza la testa.
Ispiro il suo dolce profumo e allungo le braccia per stringerla di più a me.
<<È stato orribile vedere come hai ridotto Neil>>
<<Non avresti dovuto vederlo>> non mi avrebbe dovuto vedere perdere le staffe in quel modo.
Rimaniamo qualche secondo in silenzio mentre lei continua ad accarezzarmi i capelli. Io con la testa poggiata sul suo petto mi godo i battiti del suo cuore che sono veloci è irregolari, proprio come i miei.

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Non odiarmi perché ti amo..[COMPLETO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora