CAMRYN
Mi costringo a guardarmi allo specchio notando di essere davvero uno straccio, come immaginavo. La mia faccia ha perso il suo colorito roseo e mi fa leggermente male la testa. Ripenso all'accaduto di prima e rabbrividisco.
<<Tutto bene?>> Tyler dopo aver bussato entra nel bagno del suo appartamento e si appoggia alla parete. Sarà la quarta volta che mi chiede come sto da quando sono arrivata qui, mi fa piacere che si preoccupi così tanto per me. Annuisco e apro il rubinetto del lavandino per buttarmi in faccia dell'acqua fresca.
Dopo essermi lavata la faccia ed essermi data una sistemata, quel che potevo fare, esco dal bagno e trovo Tyler seduto sul divano a fissarmi con i gomiti sulle gambe.
<<Siediti>> mi indica il divano di fronte a lui e io faccio quello che mi dice, mi vado a sedere. Non so cosa aspettarmi.
<<Adesso che ti sei ripresa, beh puoi anche non rispondermi, ma sai che non posso non chiedertelo...Chi era quell'uomo fuori la centrale di polizia?>>
Vorrei non cacciare quella storia, vorrei dimenticare l'accaduto di prima ma sapevo che i demoni del passato sarebbero ritornati, prima o poi. Vengono fuori sempre nei momenti sbagliati.
<<Ti raccontai in che ambito lavorava mio padre, aveva molti amici ma naturalmente aveva anche molti nemici, lui è uno di quelli>> sospira e si passa una mano tra i capelli, come se avesse già intuito che la situazione non è delle migliori.
<<Una sera di sette anni fa quest'uomo si presentò a casa mia, mio padre non era in casa e io ero sola con mia madre. Iniziò a cercarlo in tutte le stanze di casa mia mettendo tutto a soqquadro, disse che mio padre gli doveva dei soldi e che se non glieli avesse restituiti avrebbe ferito sia me che mia madre>> mettere insieme i fatti non è semplice visto che è successo anni fa, i miei ricordi sono un po' confusi, in più mi sforzai di dimenticare tutto l'accaduto. Adesso che sto raccontando mi accorgo che quelle scene sembrano ancora fresche nella mia mente e che anche dopo tutti gli sforzi io non li abbia mai abbandonati del tutto.
<<Ricordo che cacciò un coltello e ci minacciò, ma in quel momento arrivò mio padre che lo mandò via lasciandogli un taglio sul collo>>
<<Si è risolto tutto quindi?>> chiede Tyler e per quanto io volessi che la storia si fermasse qui sfortunatamente ha un seguito.
<<Pensavo che tutto si fosse risolto ma alcuni mesi dopo quell'uomo si ripresentò a casa, più di preciso nella mia stanza. Mi svegliai e vidi quest'uomo ai piedi del mio letto che mi sorrideva con un sorriso amaro>> lo stesso sorriso che mi ha rivolto fuori dalla centrale di polizia. Mi chiedo solo come mi abbia riconosciuto, lui è sempre lo stesso, forse solo un po' invecchiato, ma io sono cresciuta e lui non mi vede da sette anni.
<<Pensavo fosse un sogno, ma poi si avvicinò e mi puntò un coltello vicino la guancia e mi coprì la bocca con la mano, non mi voleva uccidere, ma se mio padre non avesse dato tutti i soldi che lui voleva sarebbe stato costretto a farmi fuori. Lasciò un avvertimenti a mio padre, mi lasciò un taglio sul collo come per essere alla pari, poi se ne scappò dalla finestra.>>
Tyler mi fissa il collo e io gli spiego che fortunatamente era un taglio leggero e non si vede neanche più il segno di quel taglio.
<<Adesso è stato arrestato, quindi sei al sicuro>> viene a sedersi vicino a me, mi accarezza la schiena dolcemente, quel gesto mi regala un attimo di serenità.
<<Tyler, quelli come lui sono uomini pericolosi, riuscirà a scappare da lì, lo farà e mi verrà a cercare>> rabbrividisco alla sola idea e chiudo gli occhi per cancellare quella scena.
<<Allora ci sarò io a proteggerti>>
<<Non puoi esserci ogni secondo>> Tyler apre la bocca per dire qualcosa ma poi non dice nulla perché sa che è la pura verità, lui non può esserci ogni secondo della mia vita. Non c'era nulla che lui possa dire in questo momento...Non c'era nulla che lui possa dire per farmi dimenticare quel brutto ricordo.
<<Quando mi raccontasti di tuo padre non mi accennasti neanche di quest'uomo, perché?>>
<<Non c'era motivo di farlo. Non pensavo l'avrei più rivisto>> rispondo, ma più che altro è un pensiero che ho espresso ad alta voce, perché sul serio dopo tutti questi anni non mi aspettavo di rivederlo.
<<Ma adesso è dove deve stare, in carcere giusto?>> annuisce poco convinto e mi fissa preoccupato. Sembra che vedermi in quello stato di prima, per quanto sapesse esattamente come comportarsi, lo abbia turbato. Mi fa piacere che si preoccupi per me ma non mi piace che mi guardi così, come se a momenti potessi impazzire.
Tiro un sospiro e mi giro a guardarlo, non voglio più parlare di quell'uomo, ho passato anni a dimenticarlo e adesso non voglio che quella storia ritorni a galla, voglio seppellirla e dimenticarla come feci anni fa. Se ci sono riuscita sette anni fa posso farlo anche ora.
<<Ti prendo un bicchiere d'acqua>> si alza dal divano e apre il frigo dove prende una bottiglia d'acqua fresca e riempie un bicchiere.
<<Che tatuaggio vorresti farti?>> chiedo. Lui rimette il tappo sopra la bottiglia e mi guarda pensieroso. Per fortuna capisce che voglio cambiare argomento e decide di assecondarmi, grazie al cielo.
<<Ho qualcosa di mente, solo non so ancora dove farmelo>>
<<Dipende cosa devi tatuarti>> Tyler prende il bicchiere e si avvicina a me porgendomelo e sedendosi vicino a me. Ne bevo un sorso e lo poso sul tavolino di fronte a noi.
<<Una scritta>>
<<Che scritta?>>
<<Niente domande. Voglio sia una sorpresa>> incrocio le braccia al petto e faccio il labbruccio. Alex e mia madre non resistono quando faccio così.
<<Sai che non mi convincerai con quello sguardo>> a quanto pare con lui non funziona, avrei dovuto immaginarlo.
<<Okay piccola Cam, te lo dirò>> preme con un dito sulla punta del mio naso come se fosse un pulsante. Adoro quando mi chiama piccola Cam.
<<Voglio tatuarmi la scritta Occasion. Non in maniera semplice, voglio che man mano la scritta vada a sfumare fino a che le ultime due parole siano quasi trasparenti>>
<<Perché?>>
<<In passato mi si sono presentate davanti varie opportunità che da perfetto idiota quale sono ho preferito ignorare o rifiutare, col tempo ho capito che avevo fatto un grande sbaglio a lasciarmi scappare certe occasioni>> esamino il suo addome e penso che il tatuaggio starebbe proprio bene sul lato destro del petto ed è sicuramente uno dei significati più belli dei suoi tatuaggi.
<<Allora dovresti non lasciarti scappare più nessun opportunità>> gli sorrido ma Tyler mi fissa le labbra e poco dopo si sporge e mi bacia. Credo mi abbia preso alla lettera quando ho detto che non deve lasciarsi scappare nessuna opportunità. Il mio corpo va a fuoco a quel contatto.
Mi sdraio sotto di lui e il bacio diventa più spinto. Ne voglio di più, ho bisogno di più contatto con lui e non è una voglia passeggera, ho proprio la necessità di sentire la mia pelle a contatto con la sua. Mi ha già toccato settimane fa alla casa al mare di Chad e so già cosa si prova con la sua pelle al contatto con la mia, ma li era diverso e io ero insicura, ora non mi basta, ora sono più sicura di ciò che voglio.
Tyler stacca le labbra dalle mie ma subito dopo si abbassa a succhiare la pelle sul mio collo. Dio, ogni fibra è ogni cellula del mio corpo sta vibrano. Afferra l'estremità della mia maglia e me la sfila lanciandola via. Gli tolgo anche io la maglia godendomi il pieno contatto con i suoi addominali e il suo fisico perfetto.
<<Cazzo, sei così sexy>> mi dice mentre mi lascia piccoli baci sul collo e sopra il seno. Tyler abbassa i fianchi per annullare la distanza tra noi. Allungo una mano e gli accarezzo i capelli mentre con l'altra inizio a sbottonargli il pantalone. Non sto cercando di distrarmi dall'accaduto di prima, sento che è una cosa che voglio davvero e questa volta ne sono sicura. Basta scappare, questa volta desidero fare quello che voglio senza temere nulla. Mi blocca e stacca le labbra dal mio collo.
<<Sono io che lo voglio, ne sono sicura>> dico posandogli una mano sulla guancia e con l'altra gli scosto un ciuffo di capelli dagli occhi.
<<Non voglio fare l'amore con te adesso>>
<<Non vuoi adesso...O non vuoi proprio?>> perché mi sento una stupida? Mi sento in imbarazzo, i miei ormoni erano impazziti e volevo farlo senza neanche sapere se lui lo volesse. Ero davvero sicura che anche lui lo volesse, forse per qualche minuto ho peccato di presunzione.
Tyler mi afferra la mano posandola sul cavallo dei suoi pantaloni e qualcosa di duro mi riempie la mano. Mi gira la testa.
<<Io lo voglio davvero, cavolo se lo voglio, è dalla prima volta che ti ho visto che sogno di farlo con te, ma non adesso>> si piega leggermente sulle braccia e mi lascia un leggero bacio sulla fronte. Mi da conforto che abbia reagito così e soprattutto che non abbia usato termini volgari ma abbia detto fare l'amore, non mi sento più in imbarazzo come prima, ma la delusione mi rimane appiccicata come colla.
Si alza da sopra di me e afferra la sua maglia da terra, ma prima di indossarla la fissa. Non riesco a non buttare lo sguardo sul rigonfiamento nei suoi pantaloni.
<<Ammetto che per un po' ho perso totalmente il controllo del mio corpo>> ridacchia rimettendosi la maglia. Lo voleva anche lui, solo non adesso ed è questo che mi dà un po' di confronto.
<<Mi capita spesso quando ti sono vicino>> ammette afferrando la mia maglia da terra.
<<Rimetti la maglia o lì sotto non smetterà di essere così. Sono sicuro che al mio amico non gli farà piacere farmi un tatuaggio mentre sono nel pieno di un'erezione>> mi fa l'occhiolino e io arrossisco come una scema mentre mi rimetto la maglia. Si preme la mano sul rigonfiamento dei pantaloni e impreca a bassa voce.
<<Vuoi una mano?>> lo prendo in giro continuando ad avere lo sguardo sulla sua mano posata lì.
<<Dici qualcos'altro e giuro che per te non finirà bene>> gli faccio la linguaccia e lui sorride. Prende l'occorrente ed usciamo dal suo appartamento. Preferirei rimanere lì con lui, ma abbiamo un appuntamento, e da un lato vorrei proprio disdicesse.
<<Come andiamo lì senza macchina?>>
<<Ti ricordo che esistono i mezzi pubblici>>
<<E che ne farai della tua bellissima macchina?>> Tyler si ferma davanti l'ascensore e preme il pulsante che lo richiama.
<<Starà ferma per un po'>> risponde dispiaciuto per non poter guidarla la sua amata macchina.
<<Fino ad allora userai sempre mezzi pubblici?>>
<<Useremo, ricordati che neanche tu hai la macchina, signorina>> mi ricorda e in quel momento arriva l'ascensore, con unTin si aprono le porte.
<<Io ho amici che hanno la macchina e potranno sempre darmi un passaggio>> entriamo nell'ascensore e io premo il pulsante per arrivare il piano terra.
<<Già. Dovresti proprio prenderti una macchina tutta tua sai?>>
<<Lo so>> sbuffo e con la coda dell'occhio lo vedo trattenere una risata. Riderei anche io, ma non riesco a non pensare a quello successo poco fa, poi però le mie labbra si incurvano in quello che è un semplice sorriso ebete.
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Non odiarmi perché ti amo..[COMPLETO]
Romance> Camryn è la tipica ragazza intraprendente e determinata sopra ogni cosa. È pronta ad affrontare il suo grande obbiettivo , il College. Camryn sembra una ragazza felice e sicura di se, ma un evento passato l'ha segnata dai suoi 16 anni. È convint...