Capitolo 72

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CAMRYN
Mi risveglio sul pavimento freddo della mia camera, sbadiglio e mi metto seduta, me ne pento perché sembra che io abbia sbattuto la testa da qualche parte, mi fa male. Grace è sdraiata di fianco a me con in mano una bottiglia di vodka vuota, sta dormendo e da come russa deve essere stata davvero una serata stancante quella di ieri. Cos'è successo ieri sera? Vedo anche due bicchierini ai piedi del letto di Grace. Mi fa così male la testa che chiudo gli occhi. Scuoto Grace che fa dei versi ma non si sveglia e ricomincia a russare. La lascerò dormire, almeno per adesso. Mi alzo e barcollo fino al letto per poi sedermi.
Faccio mente locale di ciò che è successo ieri. Sono tornata dall'appuntamento con Tyler e una volta in stanza io e Grace abbiamo iniziato a bere, parecchio. Perché abbiamo bevuto? Per molti motivi, ma non me ne vieni in mente neanche uno.
La porta si apre e sbuca Tyler che abbassa di scatto la testa verso Grace, poi verso di me.
<<La porta era chiusa a chiave>> mi informa.
<<Come hai fatto ad aprirla allora?>> mi mostra una forcina, mi ero dimenticata che lui sapesse aprire una porta chiusa a chiave. Annuisco e cerco di aggiustarmi i capelli passandoci una mano in mezzo, ma è tutto inutile, ci penserò dopo. Porto una mano in fronte per fermare i mal di testa, ma è tutto inutile.
<<Ma che è successo qui?>>
<<Mi sa che ieri sera abbiamo un po' bevuto io e Grace>>
<<Questo lo vedo, ma perché?>> mi sgrida, perché mi sgrida? Perché alza la voce? Mi fa male la testa, ora voglio solo silenzio.
<<Svegliati Grace>> la scuote e lei finalmente si sveglia. Apre gli occhi e fissa Tyler, sorride e sbadiglia.
<<Buongiorno cugino>> quando si rende conto della situazione spalanca gli occhi e si alza di scatto rischiando di cadere sopra la bottiglia vuota di vodka.
<<Tyler>> dice rendendosi davvero conto che lui è qui, ed è molto arrabbiato. Incrocia le braccia al petto e ci guarda accigliato.
<<Prima che tu inizi a parlare ci terrei a farti sapere che non è come sembra>> si affretta a dire Grace venendomi vicino. Ha la voce impastata dal sonno e per un secondo spero lei non dica più nulla, perché rischierebbe di peggiorare le cose.
<<Ad davvero? Perché io penso che Camryn e tu abbiate bevuto per puro divertimento>> fa un passo verso di noi e colpisce un bicchierino vuoto. Lo guarda male e lo calpesta fracassandolo in mille pezzi. Odio quando usa il mio nome completo.
<<Okay, è esattamente come sembra>> Grace si gira verso di me in cerca d'aiuto. Anche se mi gira la testa faccio un passo in avanti, Grace ne approfitta per posizionarsi dietro di me usandomi come riparo.
<<Posso dire qualcosa in mia difesa?>> inizio ma Grace mi spinge indietro, di nuovo, e parla lei al posto mio.
<<Ma chi sei per dirle cosa fare? Non sei suo padre>> gli grida contro. Bella mossa, davvero ottima mossa. Mi porto una mano in fronte. Forse lasciarla parlare non è stata una buona idea.
<<Sono il suo ragazzo, mi preoccupo per lei ed è normale che io sia arrabbiato>> gli grida lui di rimando. Bella mossa Tyler, penso sedendomi sul letto e decidendo che ormai è diventata una discussione tra loro due, io non voglio mettermi in mezzo.
<<Ha diciannove anni, non cinque, se vuole bere lo fa quanto le pare e piace. E la stessa cosa vale per me>> continua a gridare lei. Sono sicura che le loro grida saranno arrivate fino ai dormitori maschili. Ho paura che a momenti possa arrivare il responsabile dei dormitori e cacciarci tutti via.
<<Sono tuo cugino e scusami tanto se mi preoccupo per te, non è colpa mia se ti voglio bene>> poteva essere una cosa carina, se solo fosse stata detta con un tono più calmo. Lei non sembra sapere come rispondere. Rimane a guardarlo cercando di elaborare una risposta. Mi sembra di vedere gli ingranaggi nella sua mente girare per capire cosa rispondere.
<<Beh... Anche io ti voglio bene. Ma preferivi che ci ubriacassimo in qualche pub e che arrivassimo a strusciarci addosso a qualche estraneo>> Tyler sembra pensarci e quella visione gli regala uno sguardo disgustato. Almeno adesso lei ha addolcito i toni. Mi chiedo come non sia ancora corso nessuno qui a lamentarsi delle urla.
<<Preferivo che non vi ubriacaste proprio>>
<<Ma è successo, e poi non siamo molto ubriache vero?>> si gira dalla mia parte e l'attenzione si concentra su di me.
Annuisco poco convincente e Tyler sbuffa. Ho la nausea.
<<Ero venuto solo a dirti che ti ho riportato la macchina>> dice rivolgendosi a me.
<<Io vado un attimo in bagno, voi non ammazzatevi nel mentre eh?>> ci informa Grace barcollando fino al bagno. Credo sia un modo gentile per avvertirci che andrà a vomitare. Guardo Tyler che mi stava già guardando con uno sguardo truce, abbasso la testa non sapendo cosa dire, spero solo che tutto ciò che ha detto Grace gli sia bastato. Io probabilmente non avrei saputo dire di meglio. Lui cammina per la stanza e si ferma vicino all'armadio, alle mie spalle.
C'è silenzio in stanza, silenzio finché non posa il palmo della mano sull'anta facendo rumore. Sento i suoi passi e me lo ritrovo di fronte a me.
<<Perché non mi ascolti mai?>> non sta urlando, è calmo. Si inginocchia e mi fa alzare la faccia per guardarlo negli occhi. Non posso dirgli della questione Grace-Mike.
<<Tyler è stato un bicchierino>> mento. Lui si gira allunga la mano e prende la bottiglia di vodka, vuota.
<<Allora dimmi che questa bottiglia era già metà vuota e che non ve la siete scolata tutta>> guardo la bottiglia e poi lui. Potrei dirgli di no e mentire, ma non lo faccio. Non riesco a mentirgli, in più sono ancora un po' ubriaca e l'alcol nel mio corpo non mi fa ragionare lucidamente. Già da sobria quando parlo combino casini, adesso che sono brilla meglio che io non aggiunga altro.
Lui chiude gli occhi e sospira.
<<Sto bene>> dico ed è la verità, tralasciando il mal di testa sto davvero bene. Pensavo che al mio risveglio mi sarei sentita molto peggio.
<<Sei ubriaca>>
<<Brilla>> lo correggo e lui alza gli occhi al cielo. Gli prendo le mani e gliele stringo.
<<Non urlare che mi fa male la testa>>
<<Non sto urlando>> risponde confuso. So che non sta urlando più, ma la sua voce ora sembra così squillante. Scendo dal letto e mi metto anch'io in ginocchio per terra di fronte a lui. Grace è ancora chiusa in bagno e non sentendo nessun rumore, o si sarà addormentata per terra o starà perdendo tempo per lasciarci parlare. <<Io mi preoccupo per te, tutto qui. Non reagisco così perché voglio decidere ogni tua azione, sei libera di fare quello che vuoi>> <<Lo so, ma non puoi arrabbiarti se bevo>>
<<Non è colpa mia, non sono abituato a ragazze come te>> cosa? Fisso i suoi occhi verdi.
<<Come me?>>
<<Ragazze che non mi ascoltano, tu fai sempre di testa tua, non mi ascolti mai>>
<<Non puoi sempre avere il controllo su tutto. Soprattutto non su di me>> <<Non voglio avere il controllo su di te>> ammette. Entrambi ci alziamo in piedi e in quel preciso momento esce Grace dal bagno con una scopa in mano. Io e Tyler la guardiamo.
<<Che c'è? Qualcuno deve pur pulire questi pezzi di vetro>> dice iniziando a spazzare i resti del bicchierino di prima.
<<Ero solo venuto per portarti le chiavi della macchina, ma ora sarà meglio che io vada. Vi consiglio di riposare, anche se non siete ubriaca non siete neanche sobrie>> inizia ad incamminarsi vicino la porta, ma io lo blocco. Mi è venuta in mente una cosa che dovevo dirgli e che mi è venuta in mente ieri sera. Probabilmente quando avevamo appena finito la bottiglia.
<<Aspetta Tyler, volevo parlarti di una cosa>>
<<E ne parleremo, ma non adesso. Riposa e quando ti sarai svegliata potremo parlare>> si sporge e mi bacia, saluta Grace e se ne va.
<<Tu ricordi qualcosa di questa notte?>>
Mi chiede Grace buttando il vetro nella spazzatura.
<<Non perfettamente. Tu?>> le do una mano con le pulizie, prendo la bottiglia di vodka e la butto nella spazzatura, insieme all'altro bicchierino ancora intatto.
<<Solo di aver messaggio Alex e di avergli confessato del mio appuntamento con Mike>> prende il telefono e mi fa vedere il messaggio. Lei cosa? Lui dalle risposte non sembra tanto entusiasta della notizia. "appuntamento? Quale appuntamento? Davvero Cam lo sapeva e non mi ha detto niente? Dobbiamo parlare"
Ora siamo davvero nei guai. Non voglio pensarci ora, mi butto sul letto cercando di prendere sonno, ma l'immagine nella mia mente degli occhi infuriati di Alex mi tiene sveglia.

Non odiarmi perché ti amo..[COMPLETO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora