Capitolo 47

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CAMRYN
Apro lo zaino e vi frugo dentro alla ricerca del telefono, una volta trovato leggo qualche messaggio ricevuto da mia madre in cui mi chiede se va tutto bene. Dopo aver risposto chiudo il telefono e lo metto in tasca. Prendo i libri e li poso nello zaino per poi chiuderlo.
<<Arrivederci Camryn>> mi saluta Albert passandomi vicino, io ricambio il saluto con un sorriso. Albert si è iscritto a questo corso da poco e ammetto che mi piace la sua compagnia, visto che all'inizio non conoscevo proprio nessuno e mi sentivo un pesce fuor d'acqua.
Mi avvio fuori dall'aula ma vengo bloccata prima di raggiungere la porta.
<<Signorina Clark, possiamo parlare un attimo?>> mi chiede il professore mentre mette in ordine alcuni fogli sparsi sulla cattedra.
<<Certo. Qualcosa non va?>>
Mi aggiusto lo zaino in spalla e mi avvicino a lui, deve essersi accorto che non ho prestato molta attenzione alla lezione visto che non faceva altro che richiamarmi per farmi prestare attenzione, ma la mia mente vagava altrove, i miei pensieri erano proiettati a Tyler, su quello che abbiamo fatto l'altra volta e su come i miei sentimenti verso i suoi confronti stiano cambiando. Sta accadendo quello che non volevo accadesse, mi sta distraendo di nuovo dal mio obbiettivo anche se non è qui presente.
<<Lo chiedo io a te. Qualcosa non va? Sembra che oggi non fossi molto interessata alla lezione>> prende dei fogli e li ripone dentro a un libro per poi richiuderlo e metterlo nella sua valigetta. Sapevo che mi avrebbe fatto questa domanda.
<<Sei un'alunna molto intelligente, direi la migliore a questo corso, in genere presti sempre massima attenzione alle mie spiegazioni. Ma oggi eri in un altro mondo>> continua il professore appoggiandosi alla scrivania e incrociando la braccia al petto.
<<Diciamo che Shakespeare non è un argomento che mi interessa particolarmente>>
<<Sai che è argomento d'esame?>> annuisco e lui sospira.
<<Credo che il problema non sia Shakespeare, ma qualcos'altro>>
Abbasso lo sguardo e cerco di nascondere l'insicurezza nei miei occhi come se guardandolo negli occhi lui potesse vedere che sto mentendo.
<<Va tutto bene, davvero>>
<<Ti svelo un segreto. Anche se mi sono laureato in lingua e letteratura straniera ho studiato per molti anni psicologia, se hai bisogno di sfogarti puoi venire nel mio ufficio e possiamo parlare>>
So benissimo che non mi sfogherei mai con un professore, ma per non sembrare maleducata annuisco.
<<Sul serio, va tutto bene>>
<<Meglio così>> si gira e continua a sistemare le scartoffie sulla scrivania.
<<Grazie professor Allen>>
<<È il mio lavoro giusto?>> mi sorride e io esco dall'aula. Forse è meglio continuare a tenermi alla larga da Tyler e dai pensieri su di lui visto che mi portano solo a distrarmi e non è quello che voglio. Per quanto sia difficile devo continuare a ignorarlo. Forse questo mi aiuterà a fare mente locale sulle mie emozioni.
Impiego meno di dieci minuti ad arrivare al mio dormitorio e quando arrivo davanti la porta sento delle voci arrivare dall'interno della stanza e dal tono non mi sembrano siano calme.
Senza pensarci apro subito la porta e trovo Mike appoggiato alla scrivania con le mani nei capelli, Alex seduto sul letto con i gomiti poggiati sulle ginocchia e Grace con il viso rigato di lacrime.
Tutti alzano lo sguardo dalla mia parte e io mi blocco sulla soglia della porta a fissarli.
<<Forse non è un buon momento>> dico a bassa voce facendo alcuni passi indietro e richiudendo la porta.
<<No Camryn rimani>> mi scongiura Grace correndo verso di me e afferrandomi una mano. So che gli hanno detto la verità, deve essere così altrimenti non mi spiegherei questa situazione. È orribile vederla ridotta così e anche se so che ha sbagliato non mi sento di lasciarla affrontare tutto questo da sola, quindi le rivolgo un sorriso per darle forza ed entro in stanza.
<<Lei lo sapeva?>> chiede Mike fissandomi. Non mi sembra molto sconvolto della notizia, forse è solo bravo a nascondere la rabbia.
<<Si. Lo sapeva>>
<<L'unico che non lo sapeva ero io? Io dovevo essere il primo a saperlo>> alza di poco la voce e i suoi occhi iniziano a riempirsi di lacrime.
Vederlo così mi fa provare pena per lui, in fondo è un bravo ragazzo e so che la ama e che non si merita tutto questo.
<<Mi spiace. Non meriti una come me. Meriti una che ti ami davvero>> piange Grace asciugandosi una lacrima.
<<Ma io amavo te, anzi, ti amo ancora e volevo che fossi tu quella che mi meritava>> adesso anche Mike sta piangendo e dopo questa dichiarazione Alex alza lo sguardo verso di loro e a me manca il fiato. Quelle parole hanno smosso qualcosa nel mio stomaco. Mike è davvero innamorato di Grace e anche se non lo conosco bene mi fa male vedere un ragazzo innamorato con il cuore spezzato. Anche se in una situazione diversa, pure io in questo momento sto lottando contro i miei sentimenti.
Grace scoppia in lacrime e io l'abbraccio facendola sfogare sulla mia spalla. Alex corre a consolarla ma Mike si mette in mezzo.
<<È colpa tua. È solo colpa tua se lei non mi ama più>>
<<In realtà...>> dice Alex ma Grace si stacca di poco dal mio petto per parlare.
<<Non è colpa sua. Era da un po' che i miei sentimenti erano cambiati. Quando ho incontrato Alex ho provato cose che non provavo da tempo>> dice tutto d'un fiato per poi ritornare a piangere sul mio petto. Io le accarezzo la testa e continuo a desiderare di non trovarmi in quest'assurda situazione. Odio vedere il mio migliore amico con le spalle al muro e odio vedere la mia migliore amica ridotta così.
<<Sono una persona orribile>> mi sussurra Grace per far sì che solo io possa sentire quello che ha detto.
<<No Grace, non lo sei>> anche dopo quello che ha fatto non riesco a considerarla una persona orribile. Si può sbagliare nella vita, ma questo ci aiuta solo a capire i nostri errori a non ricommetterli. Si fanno errori soprattutto se in mezzo ci sono i sentimenti.
<<Si, lo sono>> singhiozza e io sospiro poggiando il mento sulla sua testa. Se ci fosse un modo per toglierle tutto il dolore che sta provando adesso lo farei. Mi sento impotente nel vedere la mia amica in questo stato, e non poter fare nulla.
Non mi sembra di aver sentito quello che si stavano dicendo ma di sicuro Alex deve aver detto qualcosa di sbagliato a Mike visto che ora si ritrova sdraiato sul letto con l'ex ragazzo di Grace che gli sta sferrando un pugno. Ero così presa a consolarla che ho perso per qualche secondo di vista loro due.
Grace si stacca da me e corre vicino a loro.
<<Vi prego ragazzi non peggiorate le cose>>
Loro non l'ascoltano e Mike cerca di colpire di nuovo Alex ma per fortuna riesce a bloccargli i polsi e a non farlo muovere. Non pensavo che Mike esplodesse così all'improvviso visto che prima mi sembrava calmo.
<<Santo cielo, ma perché voi ragazzi risolvete tutto con le mani>> dico alzando gli occhi al cielo e sbuffando. Mike si stacca da dosso ad Alex e si allontana di qualche passo. Mi sono davvero stancata di vedere tutte queste risse in così poco tempo.
<<Mi hai deluso Grace. Non mi immaginavo di essere deluso così da te>> dice asciugandosi una lacrima.
<<Mi spiace, non te lo meriti>> piagnucola avvicinandosi ma Mike indietreggia con uno sguardo quasi disgustato.
<<Non voglio le tue scuse!>> grida facendola sussultare. Alex si alza e si massaggia la mascella ferita avvicinandosi a me. Credo che sia arrivato il momento di porre fine a questa scenetta.
<<Mike, vattene subito>> intervengo in tono autoritario non sbattendo ciglio neanche quando Mike mi fissa con uno sguardo da psicopatico.
<<No Cam, lui ha ragione. Ho sbagliato e merito di sentirmi così>> si mette un mezzo Grace.
<È una cavolata>> rispondo quasi irritata che possa pensare una cosa del genere.
<<Sarà meglio che tu ora vada via>> dice Alex facendo alcuni passi verso Mike. La tensione in questa stanza è palpabile e per l'ennesima volta mi chiedo come faccia a ritrovarmi sempre in queste situazioni del cavolo. Quando sono uscita dall'aula il mio primo pensiero è stato che una volta in stanza avrei potuto farmi una bella dormita, ma a quanto pare i miei piani non vanno mai come voglio io.
Rimaniamo per qualche secondo tutti in silenzio finché non sento il respiro di Mike che diventa più pesante, come se stesse per arrabbiarsi e trattenesse a stento la rabbia.
Io assisto a tutta la scena come se la vedessi alla tv. Mike butta lo sguardo sulla scrivania e poco dopo afferra la statuetta della Statua della Libertà che Grace aveva messo lì sopra da un paio di settimane, è stato un regalo della sua famiglia che era appena tornata da un viaggio a New York.
<<Mi spiace ma non accetto tutto questo>> stringe la statuetta e quando capisco quello che vuole fare sgrano gli occhi. A quanto pare pure Alex lo capisce visto che dice qualcosa a bassa voce e si avvicina a lui ma è troppo tardi che Mike lancia la statuetta dalla parte di Alex, solo che lui la schiva e quindi la statuetta punta verso di me.
<<No!>> dice Alex avanzando verso di me.
Mi abbasso leggermente, chiudo gli occhi e mi copro la faccia con le braccia. Non sento il contatto della statuetta sulla mia pelle e quando apro gli occhi mi ritrovo davanti un paio di spalle larghe che mi fanno da scudo.
<<Cosa cazzo sta succedendo qui?!>> sbraita una voce familiare. Mi tremano le mani e le gambe e non è per lo spavento di quello che poteva succedermi, ma perché riconosco quella voce.
Come...Quando...Cosa ci fa qui?
Non mi ero resa conto di essere in ginocchio finché Tyler mi porge una mano e mi aiuta ad alzarmi. Prima che io mi vada a schiantare contro i suoi occhi abbasso lo sguardo e mi lascio aiutare da lui non staccando gli occhi dal pavimento. Questa situazione era già critica, adesso che c'è anche lui è a dir poco critica. I miei piani di tenermi ancora lontana da lui sono appena crollati.
<<Posso sapere che cazzo succede qui?>> Tyler ha la statuetta stretta in mano e io capisco che è stato lui a salvarmi. Grace ha smesso di piangere perché il suo sguardo è fisso sulla statuetta in mano a Tyler e ha gli occhi colmi di terrore.
Quando la lascia andare la statuetta cade a terra spaccandosi in mille pezzi. Si avvicina a Mike e lo afferra per il colletto sbattendolo contro il muro.
<<Sei tu il figlio di puttana che hai lanciato quella statuetta addosso a Cam? Potevi ferirla lo sai?>> grida a millimetro dalla sua faccia ma Mike ha lo sguardo vuoto, come se non realizzasse quello che ha appena fatto.
Alex si avvicina a me e mi abbraccia.
<<Stai bene vero?>> mi dice anche se sa benissimo che non mi ha neanche sfiorato, ma vuole comunque accertarsi che io stia bene. Annuisco.
<<Non era lei il suo obbiettivo...Ero io>> ammette Alex non staccandosi mai da vicino a me.
<<E perché ti voleva colpire con quello?>> chiede Tyler indicando a terra i resti di quello che rimane della statuetta ormai ridotta a un cumulo di schegge.
Nessuno risponde, rimaniamo in silenzio perché ci sarebbe troppo da raccontare, e anche se ci fosse tempo per farlo decido di rimanere in silenzio. Devono essere loro a dirgli tutto non io, questa storia non mi riguarda. Chissà perché anche se non mi riguarda poco fa stavo per essere ferita gravemente.
Tyler guarda per qualche secondo Grace che sembra sconvolta e sbatte più forte Mike vicino al muro.
<<Vattene via. Sparisci e non avvicinarti mai più a Grace>> Mike annuisce e quando Tyler lo lascia lui scappa via. Gli è bastato guardare per qualche secondo Grace per capire che l'ha fatta soffrire.
Si gira verso Grace per abbracciarla forte, ma l'abbraccio dura poco perché subito dopo lei corre da me e mi abbraccia piangendo.
<<Mi spiace Camryn. Per colpa mia potevi farti del male>>
<<Non è colpa tua, ma di Mike>> le dico non per farla sentire meglio ma perché lo penso davvero, non la ritengo responsabile di quello che è successo prima, il suo è stato un gesto disperato e ammetto che non mi sarei mai aspettata che arrivasse a tanto, ma forse il suo forte amore nei confronti di Grace lo avrà portato a spingersi a tanto.
<<Potevi farti davvero del male>>
<<Ma non è successo>>
Alex si avvicina a Tyler e fa una cosa davvero inaspettata...Lo abbraccia.
<<Grazie di averla salvata>> lo ringrazia dandogli della pacche dietro la schiena. Tyler all'inizio è rigido ma poi anche lui ricambia l'abbraccio dandogli altre pacche sulla schiena. Anche se per tutto il tempo sembra un pezzo di legno.
<<Ora va a consolare la tua ragazza>> gli dice sciogliendosi da quell'abbraccio.
<<Non è la mia ragazza>> cerca di giustificarsi Alex ma lui ormai l'ha già capito.
<<Si certo come no. Pensi che io sia stupido? Ho capito cos'è successo>> lo spinge verso Grace e subito dopo guarda me, ma io subito getto lo sguardo verso di loro.
<<Devo parlarti>> mi dice avanzando verso di me e quando mi supera mi afferra per un polso.
<<Ve la rubo qualche ora>> avvisa prima di spingermi fuori dalla porta e Grace corre verso di me.
<<Grace Cam, grazie di essermi stata vicino>>
Le sorrido e Tyler mi spinge fuori la porta senza darmi il tempo di rispondere. Ha detto che deve parlarmi e ho paura che abbia capito che lo sto ignorando, se è così non saprò che scusa inventare. Prima ero preoccupata per la questione di Mike e Grace e ora sono preoccupata per quello che potrebbe dirmi Tyler, avrò un po' di pace questa giornata?
Lui non dice niente finché non arriviamo davanti la sua macchina parcheggiata.
<<Di cosa volevo parlarmi?>> dico fermandomi vicino lo sportello senza aprirlo.
<<Sali e poi parlo>>
<<No. Dimmelo ora>>
<<Ti prego non costringermi a farti salire con la forza>> alla fine cedo a salgo in macchina.
<<Pensi che non l'abbia capito?>> dice pochi secondi dopo che siamo partiti. Io non rispondo e continuo a guardare la strada.
<<Perché mi stai ignorando?>> lo sapevo. Sapevo che mi avrebbe fatto questa domanda da quando ho pensato che ignorarlo avrebbe potuto aiutarmi a sopprimere i sentimenti che sto iniziando a provare verso di lui, pensavo che ignorarlo sarebbe servito, ma per quanto io abbia cercato di scappare da lui alla fine lui è venuto da me. Ero pronta a questa conversazione, sapevo che prima o poi se ne sarebbe accorto, forse non mi aspettavo così presto, ma sapevo che prima o poi se ne sarebbe reso conto, è troppo sveglio, eppure non ho mai pensato mai a cosa avrei potuto dire, forse non sono mai stata realmente pronta per questa conversazione e continuavo a sperare che non se ne accorgesse mai.
<<Ti sbagli>> giro la testa verso il finestrino e continuo a ripetermi che sono la più schifosa bugiarda di tutti i tempi. Non sono mai stata brava a mentire ma non ho mai neanche fatto così schifo. È una pessima risposta e me ne rendo conto, ne sono consapevole.
<<No. Sono sicuro di quella che dico, tu mi stai ignorando. Se ho fatto qualcosa di male dimmelo>> "non hai fatto nulla di male, sono io che sono troppo codarda da ammettere a me stessa che ti sto guardando in maniera diversa" vorrei dirgli così, ma preferisco stare in silenzio. Forse se mi butto giù dall'auto eviterò questa conversazione? Ma che cosa sto pensando? Forse se lo guardo negli occhi lui mi crederà. Sarà difficile ma è l'unico modo per fare in modo che mi creda.
<<Io invece sono sicura di quello che dico, non ti sto ignorando>> dopo quasi una settimana che ho evitato di farlo mi giro e lo guardo negli occhi, quegli occhi verdi attraverso la quale riesco a leggere le rispose a tutte le domande che mi sto ponendo da troppo. In genere, se posso farlo, cerco di negare le cose che non voglio accettare o che mi sono difficile da accettare, ma adesso che la verità è scritta nei suoi occhi non posso negarlo, non posso negarlo e non voglio negarlo.
<<Se lo dici tu. Allora va tutto bene? Non ho fatto niente di male? >> Tyler stacca gli occhi da me e li punta verso la strada. Quando stacca quel contatto visivo ricomincio a respirare, non mi ero resa conto di star trattenendo il fiato ma a quanto pare con Tyler mi capita spesso. Mi mordo il labbro inferiore e guardo fuori dal finestrino ignorando i nodi che sento allo stomaco, adesso che ho avuto tutte conferme alle mie domande sono sicura che dormire la notte sarà ancora più complicato del solito.
<<No, non hai fatto niente di male>> cerco di nascondere la mia voce che trema perché adesso avrei tanta voglia di piangere. Piangere e gridare dall'esasperazione, so che adesso le cose saranno più complicate e la cosa che odio è che non ho scelto io di complicarmele, le cose nella mia vita si complicano da sole senza che io faccia niente ed è questa la cosa peggiore...Non avere il controllo sulle cose che accadono. Non posso dirgli che in realtà lo stavo ignorando, perché poi dovrei dirgli la verità e mentirgli non servirebbe perché sono sicura che tanto leggerebbe tutto nei miei occhi. Quindi ho preferito non accennargli proprio che lo stavo ignorando come una stupida, quando avrei dovuto capire prima che non basta ignorare una persona per porre fine a ciò che si prova. Vorrei non essermi innamorata di Tyler, vorrei essermi innamorata di una persona che potesse ricambiare i miei sentimenti senza farmi del male, e vorrei non sentirmi così.
Ma la mia situazione ora è questa, e a dirla tutta è una situazione di merda.

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Non odiarmi perché ti amo..[COMPLETO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora