Capitolo 68

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TYLER
Cerco di mettermi seduto comodo su questo divano del cazzo ma mi è difficile, specialmente per il fatto che questa ragazza rossa mi si è appiccicata addosso dall'inizio della serata e non vuole scrollarsi. Guardo lo sguardo compiaciuto di fronte a me di loro due e il desiderio di ucciderli appare lucido nella mia mente. Sono seduti sul divano di fronte a me a provarci con delle ragazze.
Mi alzo in piedi e Russell mi blocca.
<<Dove vuoi andare?>>
<<Non sono cazzi tuoi>> lui ride. Apre lo zaino di fianco a lui e caccia il CD, me lo mostra sorridendo soddisfatto sapendo che così mi ha in pugno. Dio, quanto vorrei rompergli tutti i denti. Sbuffo e mi risiedo rassegnato che non riuscirò a respirare un po' d'aria pulita. La ragazza poggia la testa sulla mia spalla e io mi spingo più in là.
Fisso lo zaino di fianco a Russell ripensando al mio errore. Solo adesso mi pento di quello che ho fatto. Cosa mi diceva la testa anni fa? Perché sono andato a letto proprio con la ragazza di Colton? Potevo avere chiunque, eppure sono andato a letto con lei. Okay, l'ho fatto perché sapevo fosse una ragazza quasi irraggiungibile, era più una sfida per dimostrare a me stesso che potevo farmi chiunque volessi. Ero proprio un coglione, lo sono ancora, ma adesso non farei gli stessi sbagli. Ora sono innamorato di Cam e non riesco a pensare a nessun'altra ragazza che non sia lei. So di averla ferita quando l'ho lasciata sola in biblioteca, ma era la cosa più giusta da fare per non farle sapere la verità, per non farle sapere dello schifo in cui mi trovo. Sei stato un coglione ad averla lasciata sola stasera mi sgrida il mio subconscio ma io non gli do ascolto perché so di stare agendo in questo modo per proteggerla. La sto proteggendo soprattutto dalla verità. Sa molte cose sul mio conto, e sa delle cazzate che ho fatto in passato, eppure ho ancora paura che se sapesse una cosa in più potesse cambiare idea sul mio conto e allontanarsi da me. É una cosa che mi terrorizza, sono così innamorato di lei che pensare una cosa del genere mi fa stare di merda, più di quanto già stia di merda per la situazione in cui mi trovo. Pensavo che quest'assurda storia fosse finita anni fa, invece il destino mi ha giocato un brutto scherzo.
Russell riceve una chiamata e dopo aver annuito un paio di volte guarda Martin, che a sua volta annuisce come se avesse capito. Entrambi si alzano all'unisono dal divano scostando bruscamente le ragazze che gli erano appiccicate.
<<Abbiamo un impegno, torneremo tra un po', non muoverti>> dice Martin serio. Prima di andarsene prende lo zaino ed entrambi scompaiono tra la folla. Guardo la gente intorno a me che si diverte, mentre io sono costretto a rimanere qui inchiodato non sapendo ancora quei due che hanno in serbo per me. La ragazza di prima, per nulla bella e interessante come Cam, posa la testa sulla mia spalla, di nuovo, e io mi scoccio anche di respingerla. Questa ragazza è un "regalo" di quei due stronzi. Mi hanno trovato questa ragazza pensando che a me facesse piacere, ma non sanno che sono innamorato di un'altra ragazza. La guardo e penso che anni fa me la sarei portata a letto anche solo per passare il tempo, mentre ora non ho neanche pensieri sconci su di lei, come cambiano le cose per una ragazza. Pensare a Cam mi fa sorridere, e non sorridevo da ore ormai.
Mi passo una mano fra i capelli e quando alzo lo sguardo i miei occhi si imbattono sulla ragazza che amo. Dopo quasi un'eternità mi sembra di essere ritornato a respirare, senza neanche essere uscito fuori da questa casa super affollata. Ha uno strano sguardo, gli occhi le diventano lucidi. Posa il telefono in tasca e scappa via. Non so cosa sia successo, né perché lei sia qui, ma lei è qui e io non posso lasciarla scappare.
Fanculo, penso, non me ne frega nulla se quei due coglioni si incazzeranno perché non li ho ascoltati. Mi alzo e seguo la ragazza che amo con il cuore in gola che mi batte a mille.

CAMRYN
Guardo dall'ingresso dell'enorme casa il salone che è pieno di gente, ho ununico pensiero fisso in mente da un po'...Dov'è Tyler?
<<Dobbiamo dividerci>> dice Chad alzando di poco la voce per farsisentire al di sopra della musica. Guardo prima lui poi la casa di fronte a noi.
<<Non credo sia una buona idea>> rispondo alzando anche io la voce.
<<Se ci dividessimo avremo una probabilità più alta di trovarlo>>non vorrei dividermi da Chad, ma il suo ragionamento è giusto, quindi accetto.Questa casa è gigantesca, da dove dovrei iniziare?
<<Va bene, dividiamoci>>
<<Io partirò dal giardino e dal piano di sopra, tu concentrati sul pianoterra>> annuisco ma Chad mi afferra prima che io entri in casa.
<<Appena lo trovi mandami subito un messaggio>>
<<Okay>> mi lascia andare ed io mi fiondo in casa. Subito vengospintonata da alcuni ragazzi ubriachi. In neanche dieci minuti ho ricevutotantissime proposte scomode, o mi sono state offerte strane bevande, che io horifiutato. Subito noto che non è una festa come le altre. Qui sembrano tuttifuori di testa. Forse sarà solo una mia impressione, ma non mi sembra perniente una delle feste alle quale in passato ho partecipato. Mi faccio largo aspintoni e quando vedo un ragazzo che gli somiglia mi batte forte il cuore, ma quandorealizzo che non è lui l'ansia ritorna a farmi compagnia. Sto per entrare incucina, ma da lontano vedo i due ragazzi di oggi che stanno salendo le scale.Faccio dietro front e li seguo. Forse mi condurranno da Tyler. Non ci penso duevolte e salgo le scale senza farmi vedere, cosa molto facile visto che miconfondo facilmente tra la folla. Questa casa è così piena di gente che anchele scale non sono da meno. Li seguo al piano di sopra e vedo che entrano in unastanza chiudendo subito la porta alle loro spalle. Mi avvicino alla porta enoto che non è chiusa a chiave, che fortuna. La apro leggermente e sbircio. Lastanza è poco illuminata, ma riesco a distinguere le sagome. Non sono da soli,c'è anche una terza persona. Non è Tyler, ma una ragazza. Non riesco a sentirele loro parole per colpa della musica, ma non ho intenzione di sporgermi oltreo rischierei di essere vista. A un certo punto il ragazzo più alto apre il suozaino e caccia delle bustine trasparenti. Qualcosa mi dice di filmare tutto. Prendoil telefono e lo punto verso di loro facendo partire il video per registraretutto. I due ragazzi passano quelle bustine alla ragazza e lei, dopo averleprese ed essersele messe in tasca, sgancia un bel po' di banconote. Quando vedoche la ragazza sta per uscire chiudo il video e scappo via. Entro nella primastanza libera e chiudo la porta alle mie spalle senza neanche essermi resaconto che fossi in bagno. Riprendo fiato e mi siedo sul bordo della vasca dabagno per rivedere il video. Stavano vendendo della droga. Quella era veradroga, mi sembra di essere in un cavolo di film. La mia non era soloun'impressione, qui molti sono veramente drogati. Assistito a quella scena èstato però un bene, posso usare questo video a mio vantaggio. Rimetto il telefonoin tasca ed esco dal bagno. Devo ancora trovare Tyler. Scendo al piano terra egiro tra la folla finché non lo vedo. Sento la tensione scivolarmi via, maimprovvisamente il mio cuore smette di battere. È seduto vicino a una ragazzache gli sta praticamente addosso e ha la testa poggiata sulla sua spalla. Luisembra non importarsene, ma neanche se la leva di dosso. La guarda e sorride,mi sento male. Come se avesse percepito la mia presenza, alza lo sguardo versodi me. La sua figura diventa sfuocata per colpa dalle lacrime. Metto iltelefono in tasca e corro via spingendo la gente. Io ero preoccupata per luimentre in realtà si stava divertendo. Arrivo al giardino dietro casa e riprendofiato lasciando che una lacrima mi righi il viso ma l'asciugo subito. Mi giro evedo che mi ha seguita.
<<Cam, che succede?>> dice venendomi vicino. Incrocio le braccia alpetto. Quando vede i miei occhi rossi diventa serio.
<<Perché stai piangendo?>> si avvicina per mettermi una mano sullaguancia ma io faccio un passo indietro. Questo gesto sembra che lo ferisca.
<<Che succede? E perché sei qui?>>
<<Ero preoccupata per te, ma a quanto pare non serve perché ti stavidivertendo>> sembra confuso. Non si aspettava di vedermi qui, ma neancheio non mi aspettavo di trovarlo con quella ragazza.
<<Io non mi stavo divertendo. E poi preoccupata per me? Perché dovrestiesserlo?>>
<<Sono qui con Chad, mi ha detto tutto>> mi sembra di vederlosbiancare, ma per ora sono così arrabbiata che non me ne importa. Si porta lemani tra i capelli e sbuffa.
<<Non volevo te lo dicesse>> sembra teso.
<<Almeno lui l'ha fatto>> rispondo fredda.
<<Se sai tutto sai anche che cazzata ho fatto ad inseguirti. Quei due mistanno praticamente appiccicati e stando ora qui con te ho disobbedito a unloro ordine>>
<<Beh, che devo dirti? Torna dentro casa con quella ragazza, chiamo Chade gli dico che sei un caso perso e che possiamo tornare a casa>> mi pentodelle mie parole solo quando vedo la sua faccia. Lo sguardo che gli si dipingesul volto mi fa pentire amaramente delle mie parole.
<<Caso perso>> ripete le mie parole a bassa voce, guarda un puntofisso nel vuoto. Non avrei mai voluto dire così, la rabbia mi ha fatto direquelle parole. Mi avvicino ma lui fa un passo indietro e alza le mani.
<<Sai cosa? Fa come cazzo vuoi>> ringhia freddo, mi sembra diessere tornata ai primi giorni in cui ci siamo conosciuti. No, no, no nonvoglio che finisca così.
<<Forse sei corsa a questa conclusione perché mi avrai visto sorridere,ma sai cosa? Io sorridevo perché stavo pensando a te cazzo! É stato l'unicofottuto momento in cui ho sorriso oggi ed è capitato solo perché stavo pensandoa te, perché ti amo. Ma tu puoi pensarla come vuoi>> grida. Mi sento unastupida, solo perché non siamo fidanzati non significa che lui non mi ami amodo suo. Mi guarda deluso prima di girarsi e attraversare a lunghi passi ilgiardino. Mi sento come se il terreno si fosse aperto sotto i miei piedi e iovi fossi crollata dentro. Trovo la forza nelle gambe e inizio a correre. Quandosono vicina a lui lo chiamo, lui si gira e io gli getto le braccia intorno alcollo.
<<Ti prego non te ne andare>> gli supplico con le lacrime agliocchi. Lui ricambia l'abbraccio e ispira il mio odore. Mi avvolge con le suebraccia e mi accarezza la schiena dolcemente. Mi sento così sollevata. Avevopaura che mi rifiutasse.
<<Non volevo dire quelle cose>> piagnucolo e non me ne frega sesembrerò una bambina, questa volta ha avuto tutte le ragioni del mondo perurlarmi contro. Non dovevo correre a quella conclusione affretta, lui mi ama eama solo me punto.
<<Tranquilla, è tutt'okay>>
<<No, ti ho ferito con quelle parole>> lui sospira. Poggio lafronte sulla sua spalla e lui stacca una mano dalla mia schiena e mi accarezzai capelli. Con il pollice mi asciuga gli angoli bagnati degli occhi.
<<Mi hanno detto cose peggiori>> scherza guardandomi in faccia. Nonha più quello sguardo freddo di prima.
<<Amo solo te, non potrei mai divertirmi con un'altra ragazza perché laverità è che l'unica ragazza che voglio sei solo tu>>
<<Ti amo anche io>> si sporge e mi bacia. Come se si fossericordato qualcosa si stacca da me e porta una mano alla fronte.
<<Davo ancora fare un favore per loro>> dice agitato, odio vederlocosì, tutta colpa di quei due.
<<Che favore?>>
<<Non lo so. Proprio poco fa erano andati non so dove lasciandomi solo,ma non so di cosa si tratti>> i ricordi di prima mi arrivano subito allamente, il video. Prendo il telefono e mostro il video a Tyler. Rimane insilenzio per tutta la durata del video e quando finisce sembra abbastanzanervoso, e con abbastanza intendo parecchio.
<<Credo che spaccino droga, anzi ne sono più che sicura. Non credo chequella nelle buste fosse farina>> lui mi guarda e sembra avere un'idea.Glielo leggo in faccia.
<<Cam, non devi assolutamente cancellare questo video. Possiamo usarlo anostro vantaggio, così anche io avrò un'arma per ricattarli. Dubito che lorovogliano finire in prigione>> mi brillano gli occhi. La mia è stataun'ottima idea.
<<Si, possiamo farlo>> lui poggia le mani sui miei fianchi e misolleva in aria entusiasta.
<<Dio, quanto amo questa ragazza>> dice riportando i con i piediper terra e baciandomi con ardore. Ispiro il suo buonissimo odore, se primatutto mi sembrava monotono e di colore nero, ora è tutto tornato a colori. SoloTyler riesce a mettere colore nella mia vita, solo lui riesce a stravolgere lemie emozioni in un attimo con un semplice sguardo o una parola. Tutto intorno anoi, le persone, la festa e la musica sembra azzerarsi, ora ci simo solo io elui.
Quando le nostre labbra si staccano, mi prende per mano e ritorniamo in casa,mi fa strada tra la folla a spintoni e arriviamo dov'era seduto prima. Laragazza non c'è più, per fortuna, ma al suo posto troviamo seduti Russell eMartin.
Entrambi guardano male Tyler.
<<Non ti avevamo detto di rimanere qui? Anzi sai cosa? Non importa. É orache tu faccia quel lavoretto per noi>>
<<Intendi vendere la vostra droga?>> loro sgranano gli occhi, nonsi aspettavano una risposta del genere, ma non sembrano preoccupati chequalcuno possa aver sentito le sue parole. A quanto pare in questo posto tuttisanno che loro spacciano droga.
<<E se pure fosse? Che vorresti fare? Opporti? Sai che non sei nellaposizione per farlo>>
<<Posso ricattarvi>> entrambi ridono. Tyler serra la mascella.Stringo la presa nella sua mano e lui mi guarda, sembra calmarsi.
<<Non hai prove, non puoi ricattarci. Noi le prove la abbiamo>> ilragazzo più basso caccia un CD da uno zaino, lo stesso che contiene la droga.Deve essere il CD che contiene il video in cui Tyler...Preferisco non continuare.
<<Ho un video che riprende entrambi mentre vendete la vostramerce>>
Entrambi cambiano sguardo, diventano seri e minacciosi. Non se l'aspettavano.
<<Menti>> risponde il più alto. Entrambi si sforzano di mantenereun atteggiamento calmo, ma non sono bravi a fingere.
<<Invece no>> prende il mio telefono e fa partire il video girandoil telefono dalla loro parte.
<<Quindi, se entrambi non volete beccarvi una denuncia, e di conseguenzafinire dietro le sbarre, vi consiglio di lasciarmi in pace>>
<<Esatto>> dico io, so che il mio intervento non era necessario, mavolevo aggiungere qualcosa. Tra di noi cala il silenzio. Anche se c'è ancora lamusica e il vociferare della gente, in mezzo a noi sembra ci sia silenzio. Nessunoparla. Entrambi all'improvviso guardano dietro di noi. Nei loro volti si stampauno sguardo di sfida. Ho un brutto presentimento.
<<Colton, amico nostro abbiamo una notizia da darti>> mi giro e miritrovo un ragazzo alto quasi due metri che avanza verso di noi minaccioso. Imiei battiti aumentano. Spero che non sia davvero lui quel Colton.
<<Che volete? >> chiede irritato. Guardo Tyler che intanto è fermodi fianco a me a fissarlo incredulo. Non lo stanno per fare davvero.
<<Quel coglione si è portato a letto la tua ragazza>> indicanoentrambi Tyler. No, non ci credo. Io guardo Tyler, lui guarda Colton, che losta incenerendo con lo sguardo. Mi sembra che tutto intorno a me sia statomesso in pausa, come se fossimo gli unici che si stanno muovendo. Qualcuno devepoi aver premuto il tasto d'avvio perché tutto ricomincia a muoversi,specialmente quando Colton sferra un gancio a Tyler facendolo cadere a terra.Gli si fionda addosso e nel farlo spintona anche me, facendomi cadereviolentemente a terra. Sbatto con il sedere per terra avvertendo subito unforte dolore in quella parte. Uno dei due fratelli ne approfitta per rubarmi iltelefono, cerco di tenermelo stretto, ma me lo strappano dalle mani edeliminano il video. Non posso vederlo ma è la cosa più ovvia che possano fare.Il video è perso... Le prove solo perse. Vedo il nostro piano bruciarmidavanti gli occhi.
<<Buona fortuna>> dice il più alto ridendo, butta il telefono perterra e si gira per andare via seguito da suo fratello. Mi giro verso Tyler chesta ancora litigando con Colton colpendolo ripetutamente in faccia. Intorno aloro si è formata una folla di gente che incita entrambi a continuare ilcombattimento. Tyler gli sferra un pugno che riesce a ferirgli il labbro, malui non è messo meglio, il suo viso è una maschera di sangue.
<<Smettetela!>> grido, ma le grida e le incitazioni degli altrisovrastano la mia voce. Quando entrambi si alzano da terra io ne approfitto permettermi in mezzo prima che uno dei due faccia un'altra mossa. Mi posiziono traloro due che appena mi vedono abbassano le mani per evitare di ferirmi.
<<Smettetela, ora!>> adesso ho l'attenzione di tutti, soprattuttodi loro due.
Alcuni fanno dei versi contrariati non essendo d'accordo che ho interrottoquesto spettacolo.
<<Non volevo portarmi al letto Victoria, insomma volevo, ma ti giuro cheme ne sono pentito>> sulla faccia di Colton la rabbia svanisce e un puntodi domanda sembra sbucargli sul volto.
<<Victoria? Victoria non è mai stata la mia ragazza, me la portavo solo aletto, quella ragazza la dava praticamente a tutti>> Cosa? Aspetta cosa?
<<Cosa?>> dice Tyler sbigottito.
Il vociferare si ferma quando in tutta la casa risuonano delle sirene. Sento ilrumore delle ruote delle auto della polizia che si fermano davanti la casa.All'improvviso la casa diventa un via vai di gente che corre avanti e indietroper scappare via, chi corre nel giardino, sul retro della casa, e chi cerca discappare dalle finestre. In pochi secondi questa casa si svuota del tutto.Questa casa sarà piena di droga e non vorrei essere nei panni di quelli chebeccherà la polizia con la droga in tasca. Però...Trovandoci qui siamo anche noisospettati.
<<Non era la tua ragazza?>> chiede Tyler non curandosi minimamentedella gente che sta cercando di riprendere la propria roba per scappare via.Alcuni di loro, per la fretta, inciampano per terra.
<<Certo che no. Non so perché avesse la nomina della mia ragazza, ma disicuro non lo è mai stata>>
<<Allora perché mi hai tirato un pugno?>> indica il naso pieno di sangue.Vorrei dire che sono abituata a vederlo così, ma vedere quel sangue colarglidal naso mi fa sempre accartocciare lo stomaco. Tutta questa faccenda è stataun terribile equivoco. La cosa è comica e assurda allo stesso tempo. Per tantianni Tyler è stato minacciato per una questione inesistente.
<<Perché io ho davvero una ragazza, Madison. Pensavo si riferissero alei>> il fatto che Tyler non sia veramente andato a letto con una ragazzafidanzata mi mette per un secondo l'anima in pace, e sembra che provi pure luila stessa cosa, ma questa sensazione di pace dura poco perché due agenti dipolizia si piazzano di fronte a noi. Non li avevo neanche visti arrivare,troppo presa dalla discussione di loro due. Si piazzano minacciosi di fronte anoi guardandoci attraverso i loro occhiali neri specchiati. Spero che non cichiedano di seguirli in centrale o cose del genere. La casa è diventatapraticamente vuota, l'unica cosa che è rimasta sono i resti di questa festa,bottiglie, lattine e bicchieri sparsi per terra. Mi sale l'ansia e lo sguardodei due poliziotti, e il loro silenzio non mi piace. Guardo Tyler e lui, comese avesse capito, si avvicina a me per stringermi la mano. Quel contattofamiliare mi fa tornare con i piedi per terra.
<<Andrà tutto bene>> mi sussurra, vorrei credere alle sue parole, eall'inizio lo faccio, finché uno dei due poliziotti non inizia a parlare.
<<Seguitemi in centrale...Tutti quanti>> trattengo il fiato e lapresa di Tyler si fa più stretta, ma io non avverto più niente. Non mi piace iltono che ha usato. Io non lascio mai la sua mano. Prima di uscire di casa miafferra per un braccio.
<<Cam, so che sarai spaventata, ma ti prometto che andrà tutto bene,siamo puliti non abbiamo nulla da nascondere>>
Quelle parole mi fanno tornare a ragionare. Ero così in ansia che il miocervello aveva smesso di funzionare. Perché dovrei essere in ansia? In fondonon ho nulla da nascondere.
<<Sappi che ci sono io con te, qualsiasi cosa dovesse succedere non tilascerò mai, ti amo>> conclude dandomi un piccolo bacio sulle labbra emacchiandomi di sangue il naso. Mi asciugo con il palmo della mano e penso,deve darsi una ripulita, non sopporto vederlo conciato così.
<<Forza venite>> ci grida il poliziotto e noi usciamo dalla casa.Entriamo in una delle vetture della polizia e partiamo. In quella casa holasciato le mie ansie di prima e ora ne sono arrivate di nuove. Non pensavoproprio che la serata si sarebbe conclusa in questa maniera. La vita èimprevedibile, dallo stare a una festa come abbiamo fatto a ritrovarci in unveicolo della polizia? Proprio noi che non abbiamo fatto nulla, in quella casail novanta per cento della gente era drogata o possedeva droga, ma il destinoha voluto che beccassero proprio noi, e devo ammettere che il destino certe volteè proprio bastardo.
Affrontiamo il viaggio in silenzio, io guardo fuori dal finestrino, Tyler eColton si asciugano il sangue e le ferite con dei fazzoletti che gli hanno datoi poliziotti. Anche se non servono a pulire tutto il sangue. Arrivati davantila centrale di polizia scendiamo dalla macchina e dalla seconda vettura esconoMartin e Russell, sono stati presi anche loro, per fortuna. Entriamo tutti ecinque in centrale dove ci fanno accomodare in stanze separate. Tyler, Colton eme in una stanza, Martin è Russell in un'altra. Il cuore mi batte a mille e nonposso fare altro che guardarmi intorno, non riesco a rimanere ferma sullasedia. Loro due, al contrario, sembrano sapere cosa sta per succedere, dubitosia la prima volta che si trovino in una situazione del genere.
Dopo alcuni minuti che ci avevano lasciati soli entra uno dei due poliziotticon uno zaino in mano, quello di Russell e Martin. Si siede dietro il bancone,che è posizionato di fronte a noi, e ha l'aria davvero seria.
<<Sapete di chi è questo zaino?>>
<<Dei due ragazzi che avete arrestato prima>> risponde Coltoninfastidito per essersi trovato in una situazione del genere. Il poliziottosospira e posa lo zaino sul bancone.
<<Sapete che quei due ragazzi vendevano droga a quella festa?>>
<<Si, ma l'abbiamo scoperto stasera. Avevo filmato il momento in cuivendevano una parte della droga, ma sono riusciti a prendere il mio telefono ea eliminare il video>> rispondo perché non voglio rimanere in silenzio,non voglio che veniamo accusati per un crimine che non abbiamo commesso. Quindimeglio mettere subito in chiaro le cose.
<<È che ci facevate a quella festa? Sapevate che era un drogaparty?>> scuotiamo tutti e tre la testa. Il poliziotto inarca unsopracciglio, probabilmente non crede alle nostre parole.
<<Che ci facevate a quella festa allora?>>
<<Ero solo di passaggio>> risponde secco Colton, poi sbuffa. Ilpoliziotto ignora il suo comportamento e sposta lo guardo in direzione di Tyleraspettato una risposta.
<<Sono stato minacciato da quei due idioti, avevano un video che nonvolevo venisse diffuso>>
<<Questo?>> dice il poliziotto cacciando il CD dallo zaino. Luiannuisce.
<<Io e il mio collega l'abbiamo visionato prima in modalità veloce. È unvecchio film degli anni 90, non c'è nessun video scandaloso. Quei due ragazzidevono averti mentito>> afferma. Io e Colton guardiamo Tyler che ha latesta bassa e il suo sguardo mi fa rabbrividire. Ha la mascella serrata e lemani chiuse in due pugni, le nocche gli sono diventate bianche. Fa respiriprofondi. Era tutta una bugia. Quel CD non conteneva nulla, gli hanno mentitoper fargli fare il lavoro sporco a lui.
<<E lei signorina, cosa ci faceva alla festa?>> cerco di uscire dalmio stato di trance.
<<Pura casualità>> il poliziotto annuisce, ma non capisco se micrede o meno. Si alza e si aggiusta la giacca.
<<Dovete sapere che quei due ragazzi spacciavano droga da diversi anni eaverli arresati è stato un colpo di fortuna. Vi abbiamo portati qui perchéeravate i soli rimasti in quella casa e dovevamo accertarci che non foste lorocomplici. Ora rimanete qui>> ci ordina prima di uscire dalla stanza. Mialzo e mi inginocchio di fronte Tyler che non ha ancora alzato la testa daquando ha saputo del CD.
Ha poggiato i gomiti sulle ginocchia e si è portato le mani tra i capelli.Sembra sconvolto. Chi non avrebbe la sua stessa reazione scoprendo che per annidei soldi sono stati buttati per un video inesistente. A questo punto sonoconvinta che il video non sia mai esistito, è stata tutta una scusa per rubarglisoldi. Che brutti vermi schifosi.
<<Tyler... >> lo richiamo ma non risponde, sembra così immerso neisuoi pensieri che sembra non sentirmi neanche. La porta si apre e io mi rimettoin piedi pensando che sia il poliziotto, ma quando vedo che è Chad faccio unsospiro di sollievo.
<<Chad che fine avevi fatto?>> gli chiedo avvicinandomi a lui perabbracciarlo. Dopo che ci siamo divisi all'ingresso di quella casa non l'ho piùrivisto.
<<Ero al piano di sopra a cercare Tyler e quando ho visto tutta la massadi ragazzi che scappava li ho seguiti pensando di incontravi, ma poi vi hovisti salire nella macchina della polizia così vi ho seguito con la miamacchina>>
<<Che fortuna che tu sia qui>>
<<Che succede?>> chiede guardando Colton poi me, e infine Tyler. Éancora con le mani fra i capelli. Posso quasi vedere la rabbia che gli ribollenel corpo per essere stato ingannato. Vorrei davvero fare qualcosa, ma nonposso, è questa la sensazione peggiore di tutte, vedere la persona che amosoffrire e non poter fare nulla per farla sentire meglio.
<<Dopo ti spiego>> sussurro a Chad che annuisce capendo che ora nonè un buon momento per parlare. Quando sentiamo dei passi provenire fuori dallastanza Chad sgattaiola di corsa fuori. Il poliziotto entra e ci mostra lo zainopieno di droga spiegandoci che Martin e Russell sono stati definitivamentearrestati per spaccio e, a quanto pare, anche uso di droga. E, cosa migliore,credono al fatto che siamo innocenti e quindi liberi di andare via.
<<Quei ragazzi resteranno dietro le sbarre per un po'. All'inizio hannotentato di scappare capendo che per loro questa faccenda non terminerà nelmigliore dei modi, rispetto ad altri ragazzi che potrebbero cavarsela>>
<<Altri ragazzi?>> oso chiedere.
<<Era una grande festa e loro non erano gli unici a spacciare droga. Perfortuna i miei colleghi sono riusciti ad acchiappare altri ragazzi che hannotentato di fuggire durante la festa. Ora potete anche andare, siete puliti,avevo solo bisogno di farvi qualche domanda. A quanto pare la vostra presenza aquella festa era davvero pura casualità >> annuncia alzandosi ed uscendo.Colton subito si alza ed esce anche lui, impaziente di lasciare quel posto. Ioe Tyler rimaniamo soli. Chissà cosa starà pensando, la sua mente è la sua prigionee lo capisco, so cosa si prova ad essere prigionieri della propria mente edelle proprio idee. Chad entra nella stanza con aria serena, ma quando vede lamia faccia preoccupata diventa serio. Cerco di chiedergli aiuto con lo sguardo,perché in questo momento non so davvero come comportarmi.
<<Tyler amico, il poliziotto vi ha lasciato andare, siete innocenti.Venite, vi riaccompagno a casa>> ci avverte cacciando le chiavi dellamacchina dalla tasca e facendole ruotare intorno all'indice.
<<Era tutta una bugia>> sussurra Tyler. Chad si ferma e mi fissapreoccupato.
<<Cosa?>> dico avvicinandomi a lui.
<<Per tutti questi anni... Mi hanno mentito>> stringe i capelli trale mani e il suo respiro diventa più pesante ogni secondo che passa. Questavolta sono io a fissare Chad preoccupata. Lui fa un passo avanti cercando dirianimare il suo amico.
<<Amico, stai bene?>> chiede facendo un altro passo verso di noi.
Tyler si alza di botto facendomi fare un passo indietro. Prende la sedia doveprima era seduto e la scaraventa dall'altro lato della stanza creando un forterumore. Io e Chad guardiamo la sedia, che poco fa era vicino a me, scaraventatadall'altro lato della stanza.
<<Quei figli di puttana!>> grida Tyler avvicinandosi alla mia sediae dandole un calcio facendola rotolare fino al muro.
Guardo Chad non sapendo cosa fare, per com'è arrabbiato ho paura che se miavvicinarsi potrebbe ferirmi, ma non fisicamente, ho paura che possa dirmiqualcosa di davvero crudele. Ora è fermo in mezzo la stanza, i suoi muscolisono tutti tesi e il rumore del suo respiro pesante riempie la stanzasilenziosa. Nessuno osa dire una parola, poi però Chad si fa coraggio.
<<Tyler... Calma... Hanno avuto quello che si meritavano. Ora sono dietrole sbarre. Non è una buona idea fare una scenata qui>> parla in manierapacata, si avvicina lentamente a Tyler che è accecato dalla rabbia. Cerca ditoccargli un braccio ma Tyler ritrae di scatto il braccio.
<<Non toccarmi!>> gli ordina allontanandosi. Chad mi guarda ancorapiù preoccupato di prima, questo mi fa capire che non l'ha mai visto così.
<<Parlo io con lui. Tu aspettaci vicino la macchina>> dico a Chadin modo che Tyler non mi possa sentire. Lui guarda Tyler e poi guarda me, non èsicuro che la mia sia una buona idea e sinceramente neanche io sono sicura diquello che sto facendo.
<<Sicura?>> annuisco, lui, anche se un po' insicuro, mi ascolta edesce dalla stanza. Se non ascolta il suo amico dovrà per forza ascoltare me, ofarò in modo che mi ascolti. Mi faccio forza e inizio ad avvicinarmi lentamentea lui prima che rompa un'altra sedia. Non voglio che passi la notte qui peressersi comportato come un fuorilegge. Mi chiedo come non sia venuto nessuno acontrollare la fonte del rumore di prima, ma spero che questo colpo di fortunaduri ancora. Dopo tutto un pizzico di fortuna la meritiamo.
<<Tyler ascoltami>>
<<Non voglio sentirti>> ringhia e poggia le mani sul banconed'acciaio.
<<Sei arrabbiato e nei hai tutte le ragioni, ma ti prego non rialzare imuri tra me e te, non chiuderti nella rabbia>> si gira e mi guarda, isuoi occhi sono iniettati di sangue. Il sangue che gli è rimasto in volto e icapelli spettinati gli danno un'aria da cattivo ragazzo, è bellissimo, ma nonmi piace assolutamente vederlo in queste condizioni.
<<Questo non sei tu>> guardo le sedie scaraventate per terra, luifa una risata amara.
<<Io sono esattamente così. Io mi arrabbio e spacco tutto. Sonocome quel coglione violento di mio padre, e anche se lo nego sto agendoesattamente come lui>> si appoggia con la schiena al bancone e incrociale braccia al petto.
<<No, non sei come tuo padre, e non voglio che tu la pensi così. Questa èsolo rabbia per un torto ingiusto che ti hanno fatto>> indico il casinoche ha combinato. Lui scuote la testa e si morde il labbro arrabbiato. É fuoridi sé. No, peggio...Sta rialzano i muri, quei muri contro la quale ho lottatotanto per abbatterli. Non mi importa se forse mi respingerà, gli prendo lafaccia tra le mie mani e lo costringo a guardarmi. Lui butta gli occhi da ogniparte per non incontrare i miei occhi.
<<Guardami...Cazzo guardami!>> gli ordino e lui mi guarda negliocchi. Sembra che vedermi dritto negli occhi lo abbia leggermente calmato, eanche se non completamente, almeno adesso ho la sua attenzione.
<<Ti prego, non lasciare che la rabbia ti trasformi in un animale cherompe ogni cosa, tu non sei così, forse un tempo, ma ora sei cambiato>>il suo respiro si regolarizza e la mascella contratta si rilassa.
<<Tu ci sei sempre stato per me quando ero nei guai o perdevo ilcontrollo. Lascia che ora ci sia io con te, non respingermi, perché anche se lofarai io non me ne andrò, starò sempre qui con te. Puoi anche urlarmi contro diandarmene, ma sappi che non ho intenzione di muovermi da qui senza dite>>
<<Perché lo fai?>> chiede con aria stanca.
<<Perché ti amo>> I suoi occhi si addolciscono, è tornato il mioTyler. Quello di cui mi sono follemente innamorata. Lui mi afferra per ifianchi e mi bacia. Mi bacia con ardore e sento che il bacio sia riuscito ascacciare tutta la rabbia nel suo corpo. Mi fa sedere sul bancone e siposiziona tra le mie gambe senza smettere di baciarmi.
<<Promettimi che non te ne andrai mai, anche se sbaglio, anche se sono undisastro, non lasciarmi mai>> mi supplica posando la fronte sulla mia.Entrambi chiudiamo gli occhi e rimaniamo qualche secondo in silenzio.
<<Non ti lascerò mai. Te lo prometto>>
<<Diventa la mia ragazza>>
<<Cosa?>> apro gli occhi di scatto e allontano la fronte dalla suaper guardarlo dritto negli occhi.
<<Diventa la mia ragazza, diventiamo una coppia>>
<<Tu hai detto che odi etichettare... >>
<<Non me ne frega niente di quello che ho detto. Voglio che tu sia la miaragazza. Voglio che usciamo la sera a cena insieme e che la gente sappia che tuappartieni solo a me. Voglio fare tutte quelle cose che fanno le coppie e anchese non so cosa facciano le coppie so che mi insegnerai tu tutto>> sorridoperché penso ancora che le sue parole siano dovute al fatto che è ancorasconvolto per la notizia di prima. Starà sicuramente blaterando parole a caso.
<<Non c'è bisogno che la gente sappia che io sono tua, io lo sono ebasta>> decido di assecondarlo, mi porta una ciocca di capelli dietrol'orecchio e poggia le mani ai lati dei miei fianchi
<<Si, ma io voglio che tutti sappiano che io e te stiamo insieme,voglio che ci guardino e siano invidiosi di noi>> rido e lui sorride manon ride insieme a me...Oddio è serio. Mi sta davvero proponendo una cosa delgenere adesso? Ma in fondo non esiste un vero momento, o luogo, adatto.
<<Sono serio. Voglio fare tutto ciò che fa un bravo ragazzo. Voglioportati fuori a cena, festeggiare San Valentino con te, e fare altre cosestupide e sdolcinate che piacciono a voi ragazze>>
<<Se non ti piacciono non sei costretto a farle>> sorridoavvicinandomi alla sua faccia e facendo scontrare i nostri nasi.
<<Se ti renderà felice farò tutto ciò che vuoi. Allora...Vuoi essere lamia ragazza?>>
<<Si>> mi abbasso leggermente e ci baciamo. Le ansie di prima sonostate completamente spazzate dalla sensazione di felicità che mi avvolge in undolce abbraccio.
Scendo da bancone e finalmente usciamo da quella stanza, e da quella dannatacentrale di polizia, con Tyler che mi tiene per mano. Se siamo riusciti asuperare anche questa disavventura sono sicura che supereremo tutto, insieme. Ognimomento difficile che ho passato in questo periodo diventava meno buio conTyler al mio fianco. Un sorriso, una carezza o una sua parola di confrontohanno sempre avuto un grande impatto su di me riuscendo magicamente a calmarmi.Io ci sarò sempre per lui e lui ci sarà sempre per me, ora sono la sua ragazzae lui è il mio ragazzo e niente potrà dividerci perché il nostro amore è piùforte dei problemi che cercano di separarci...E ora più che mai, i suoi murisono solo vecchi ricordi.

Non odiarmi perché ti amo..[COMPLETO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora