Capitolo 75

13.3K 375 20
                                    

CAMRYN
Quando finiamo di mangiare, prima di mangiare il dolce, facciamo una pausa. Lydia ha preso sonno appena abbiamo finito di mangiare il tacchino e per non svegliarla mia madre l'ha portata in camera sua per lasciarla riposare. Riceverà i nostri regali domani al suo risveglio. Alcuni parlano tra di loro mentre mia madre, con l'aiuto di mia nonna, iniziano a sistemare un po' la cucina. Anche se mi sono offerta di darle una mano lei ha rifiutato, ma solo perché vuole che stia con Tyler.
Mia zia posa sul tavolo di fronte a me un mazzo di carte.
<<Sei pronta?>> si siede di fronte a me iniziando a mischiare le carte nei modi più teatrali possibili.
<<Ormai è una tradizione di famiglia. Nella pausa prima del dolce giochiamo sempre a carte>> spiego a Tyler che sembra incuriosito.
<<Posso giocare?>> chiede. Io guardo mia zia e lei ne sembra entusiasta. Mi fa piacere che voglia giocare con noi, partecipando così alla nostra tradizione.
<<Sai giocare a poker?>>
<<Certo>>
<<Perfetto, allora tieniti pronto>> continua a mischiare le carte per poi passarcele man mano. Posiziona le altre carte coperte sul bancone e distribuisce le Fish a ognuno di noi.
<<Sappi che mia zia è una tipa molto competitiva>>gli bisbiglio per informarlo di ciò che gli aspetta, e subito lei mi zittisce dicendomi, come ogni anno, che anche nel gioco di carte ci vuole concentrazione. Tyler sembra cogliere il mio avvertimento e per tutto il tempo della partita rimane in silenzio. La fortuna questa volta non è stata proprio dalla mia parte, ho avuto carte penose e dopo pochi giri decido di tirarmi fuori e lasciar giocare solo loro due. Non avevo mai visto mia zia così in difficoltà nel poker come ora. Tyler si rivela davvero bravo riuscendo a metterla alle strette diverse volte.
<<Sappi che non ho mai perso una partita di poker in tutta la mia vita>> lo informa ma Tyler non batte ciglio, non sembra essere preoccupato, al contrario, ha un'aria molto divertita. Io li lascio giocare e ne approfitto per andare in cucina e parlare con mia mamma. Sta sistemando alcune cose sparse sulla tavola.
<<Che cosa hai raccontato agli altri di Lydia?>> nessuno fa domande al riguardo perché lei mi ha assicurato che alcuni giorni fa ha inventato una scusa per giustificare la presenza di Lydia a Natale.
<<In realtà non ho inventato nessuna scusa>> subito mi allarmo.
<<Hai detto loro la verità?>> lei scuote la testa.
<<No. Ma non ho avuto neanche bisogno di inventare una scusa. Mi hanno detto che si sarebbero fatti semplicemente gli affari loro, anche zia Lois>> deve essere un miracolo di Natale che anche mia zia abbia deciso di farsi gli affari suoi, visto che non fa altro che fare domande su domande.
<<Grazie mamma>>
<<E di che? Se tu mi hai chiesto di mantenere il segreto lo farò>> l'abbraccio ringraziandola di essere la mamma migliore del mondo. Non sono stata sempre una figlia semplice a cui badare, eppure lei ce l'ha fatta a tirarmi su, con le sue sole forze. Anche se delle volte discutiamo le voglio molto bene, e anche se non lo dirò mai ad alta voce, lei è il tipo di donna che un giorno vorrò diventare. Mi stacco dall'abbraccio quando sento la risata divertita di mia zia dal salone. Quando esco dalla cucina vedo che Tyler ha puntato tutte le Fish a sua disposizione.
<<Sei sicuro di voler puntare tutto?>>
<<Sicurissimo>> ormai tutti i perenti si sono fermati nel fare ciò che prima stavano facendo per guardare la partita. Avrò visto male, ma per un secondo ho visto mia zia esitare, non si aspettava una mossa del genere, avendo giocato con me conosce le mie mosse a memoria, infatti, io non avrei mai fatto una mossa del genere.
<<Bleffi>>
<<Io non ne sarei così sicuro>> dice Tyler per poi scoprire le carte e mostrare di aver fatto scala reale. 10-J-Q-K-A tutti in una volta sola. Si poggia allo schienale della sedia e incrocia le braccia con aria soddisfatta. Mi trattengo dal ridere vedendo la faccia impagabile di mia zia che guarda le sue carte ancora scioccata di essere stata battuta. Il mio ragazzo dai mille talenti nascosti.
<<Non ci credo!>> si alza dalla sedia e butta le sue carte sulla tavola. Noto che aveva delle buone carte ma cavolo...Scala reale. Neanche lei è mai riuscita a vincere così.
<<Dove hai imparato a giocare a carte?>> gli chiedo.
<<Sono autodidatta tesoro>> potrebbe essere più straordinario di così? Non credo proprio. Mia madre annuncia che è il momento di mangiare il dolce e tutti riprendiamo i nostri posti intorno alla tavola. La cena continua senza intoppi, tralasciando le occhiatacce di mia zia a Tyler, conoscendola non le passerà più la collera per questa sconfitta.
Quando arriva il momento dello scambio dei regali mi sento particolarmente in ansia. Non dovrei esserlo, è una cosa che si fa a Natale giusto? Ci si scambiano regali. Eppure, adesso sento un filo di ansia che mi assale. Chissà cosa mi avrà regalato Tyler, penso, e subito l'ansia aumenta. Ecco perché ero in ansia. Perché dovrei essere in ansia per il regalo di Tyler? Forse ho paura che non mi piacerà? No, non è per questo. Forse è...Per il fatto che non ho nessun regalo per lui. In meno di due minuti tutti iniziano a scambiarsi i regali tra di loro mentre io vorrei solo scappare via dalla vergogna. Come ho fatto a non pensare a un regalo per Tyler? Mi porto le mani al viso imbarazzata di me stessa.
<<Va tutto bene?>>mi chiede togliendomi le mani dalla faccia, annuisco cercando di essere più calma possibile.
Tyler Mi porge una scatolina rossa con un fiocco rosa. Tutti i miei parenti si girano incuriositi per vedere il contenuto della scatola. La apro e vi trovo una collana con il pendente di un cuore.
<<Che regalo carino>> non so chi l'abbia detto ma sono d'accordo con quest'affermazione.
<<Strofinaci il pollice sopra>> mi spiega lui e io lo faccio. Il cuore cambia colore. Prima era verde ora è diventato blu elettrico.
<<Ogni colore indica uno stato d'animo>>
<<Il blu che significa?>>
<<Calma. Significa che in questo momento sei calma>> guardo la collana. Non credo che sia molto affidabile come cosa, dato che in questo momento di sicuro non sono calma. Non voglio immaginare che faccia farà non ricevendo nessun regalo da parte mia, quanto vorrei sotterrarmi. Lo scambio dei regali continua e scopro che mia nonna ha regalato a Tyler una felpa bianca, non l'ho mai visto con indosso una felpa, ma a quel ragazzo sta bene tutto. Io ricevo vestiti e qualche libro, come ogni anno. Tutti hanno ricevuto dei regali ma Tyler non riceverà nessun regalo da me. Non posso non pensarci, quale brava ragazza dimentica di prendere un regalo al proprio ragazzo? Poteva succedere solo a me. Ho avuto la mente impegnata con altre cose e pensare ai regali non è rientrato tra quelle cose.
<<Tu che regalo hai fatto al tuo fidanzatino? >> chiede mia zia. Ecco, ora voglio ufficialmente sotterrarmi, scomparire, scappare via da qui e andare il più lontano possibile.
<<Me lo mostrerà dopo, ma mi ha assicurato che sarà una gran bella sorpresa>> parla Tyler facendola tacere. Non gli ho mai detto nulla del genere. Gli mimo un grazie per avermi salvato da quella situazione.
<<É ora della messa di mezzanotte>>annuncia mia madre alzandosi dalla tavola, seguita subito dopo da tutti quanti. Vengo assalita da un senso di tranquillità che mi fa rilassare le spalle tese. Con tutti loro fuori da questa casa potrò evitare domande imbarazzanti e concedermi un po' di pace.
<<Voi venite?>> mi chiede mia madre iniziando a girare intorno la tavola per raccogliere tutte le posate, aiutata da mia zia e dalle mie due nonne. Non chiedo neanche il parere di Tyler per rifiutare la sua proposta. Non verrebbe mai in chiesa con me e i miei parenti a sentire la messa, ha sempre annoiato anche me.
<<Noi rimaniamo qui>>
<<Bene, allora sparecchierete voi mentre noi siamo fuori>> annuisco.
<<Fate i bravi mentre noi siamo fuori mi raccomando>> dice, naturalmente, mia zia facendomi l'occhiolino. Tutti prendono i cappotti e poco dopo rimaniamo solo io e Tyler, e Lydia, ma lei è in camera che dorme.
Iniziamo a sparecchiare portando tutte le posate, i bicchieri e il resto in cucina.
<<Perché hai detto una bugia?>> gli chiedo passandogli una teglia dove prima c'era il tacchino.
<<Pensi che io non l'abbia capito che non avevi nessun regalo per me?>> ecco che risalgono i sensi di colpa. Mi maledico, ancora, per essermene dimenticata.
<<Ti voglio spiegare...>> inizio a dire ma lui mi zittisce.
<<No, non dirlo neanche. Non voglio nessun regalo>> posa la teglia sul tavolo e si avvicina a me.
<<Il mio regalo è stato passare il Natale con te e Lydia>> riesce a strapparmi un sorriso, ma mi sento davvero uno schifo.
<<Pensi davvero che io abbia bisogno che tu mi faccia un regalo per capire se mi ami? So che mi ami e non ho di certo bisogno di regali. E non osare sentirti in colpa>>
<<Ti amo>> gli dico. Lui mi sorride.
<<Anche io piccola>> mi abbraccia, facendomi sentire davvero piccola fra le sue braccia. Avvolgo le mie braccia intorno ai suoi fianchi e sento il battito del suo cuore. Chi avrebbe mai detto che dietro un ragazzo dall'aspetto duro e dal carattere ribelle si nasconde un poeta. Probabilmente se me l'avessero fatto vedere qualche mese fa non avrei creduto ai miei occhi. Ha così tanti lati nascosti, ma che sto scoprendo man mano. Lui vuole farsi vedere forte e scontroso con tutti, ma Tyler è anche questo. Sa dare tanto amore, certo con difficoltà e gli ci vuole tempo, ma sta di fatto che mi fa sentire amata, anche solo quando mi guarda. Tyler è tante piccole sfumature, e io di sicuro amo ognuna di esse. Ci sono tante parti del suo carattere, che sono certa di non conoscere, ma che conoscerò col tempo.
Continuiamo a sparecchiare e nel mentre parliamo della cena che si è appena conclusa.
<<Tua zia è simpatica>>
<<Beh, dovevi vedere come si comportava con mio padre. Erano cane e gatto, ma si volevano un bene dell'anima>> ripensare al fatto che anni fa a Natale ogni scusa era buona per discutere mi fa sorridere ma, al contempo, ho un tuffo al cuore. No Camryn, non sei ancora abituata a ritornare su certi ricordi senza farti del male.
<<I tuoi parenti non ne parlano>>
<<Di mio padre?>> lui annuisce. Dopo aver lavato un altro piatto glielo passo e lui con il panno lo asciuga. Siamo una bella squadra, in meno di mezz'ora siamo già a metà lavoro.
<<Perché dovrebbero parlarne? Ci renderebbe solo tutti tristi e riaprirebbe la ferita>> Una ferita che non si è mai chiusa.
<<Hai ragione>>
<<Io ho sempre ragione>> scherzo per cambiare tema del nostro dialogo, stavo iniziando a rattristirmi, e non voglio.
<<Non esagerare>> prende la schiuma sul lavandino e me la butta in faccia. Non chiudo gli occhi in tempo che la schiuma mi finisce negli occhi.
<<Brucia>> dico cercando di togliermi la schiuma dagli occhi, ma avendo le mani piene di sapone non ci riesco. Mi aiuta lui, che avendo le mani pulite, mi toglie il sapone.
<<Grazie mille>> sono sarcastica e lui lo capisce perché si preme il dorso della mano sulla bocca per non ridere.
<<La prossima volta non dire certe cazzate>>
<<Addirittura?>>
<<Io ho sempre ragione. Ma fammi il favore>> dice e io mi fingo offesa.
<<Sei crudele. E comunque devo andarmi a togliere questi stivali e mettermi delle pantofole comode. Tanto nessuno ha apprezzato il mio outfit>> Mi giro per uscire dalla cucina, visto che abbiamo finito di sparecchiare e pulire tutto, e subito vengo affiancata da Tyler che mi dà uno schiaffo sul sedere.
<<Io l'ho apprezzato>> mi sussurra riferendosi a ciò che ho detto prima, anche se non c'è nessuno il fatto che lo sussurri fa diventare la cosa ancora più sexy. Mi giro e gli lascio un leggero bacio sulle labbra. Saliamo le scale e ci dirigiamo in camera mia, cercando di non fare troppo rumore e svegliare Lydia che riposa nella camera di mia madre. Tyler si va a sedere sul letto.
Io mi tolgo gli stivali e li butto in un angolo della mia camera. Prendo da sotto il letto le mie pantofole e quando le infilo provo un forte sollievo. E pensare che li avevo scelti per evitare il dolore dei tacchi, scelta inutile.
<<Ti è piaciuto il mio regalo?>> afferro la collana che ho al collo. Ebbi già una collana da lui, qualche mese fa a forma di teschio, sono consapevole del fatto che io non la indossi spesso, ma è una collana particolare che non si abbina molto al modo in cui vesto, però la tengo sempre sul mio comodino e quando la guardo mi salgono alla mente i ricordi di quella sera, ne sono molto affezionata, è stato il suo primo regalo per me.
<<É bellissimo>> gli sorrido. Ogni suo regalo è bello, proprio perché è un pensiero fatto da lui. Improvvisamente si alza e si avvicina con un'aria strana.
<<Cam>> inizia a dire. Mi prende le mani.
<<Dimmi>> non so interpretare il suo sguardo. É preoccupato? Triste? Angosciato? Ansioso? Non sembra però qualcosa di positivo.
<<Avrei un altro regalo per te>> corrugo la fronte. Un altro? Due regali? E io neanche uno, perfetto. Ho apprezzato il suo discorso di prima sui regali però...Qualcosa volevo farglielo anche io.
Mette le mani in tasca e caccia una scatolina blu. La mia mente viene assalita da immagini in cui io, vestita di bianco percorro la navata di una chiesa. Ma perché subito corro a conclusioni affrettate? Non è neanche da me fare pensieri del genere così spesso, ma a quanto pare con Tyler è diverso. Il mio cuore batte forte e mi martella il petto, specialmente quando vedo i suoi occhi speranzosi. Quelle scene nella mia mente scompaiono appena apre la scatolina. C'è una chiave. Non mi è nuova. <<É la chiave del tuo appartamento>> dico con l'aria che mi manca, ma non per la felicità. Lui annuisce.
<<So che dovevamo parlarne, insomma non sono neanche il tipo che fa certe cose, ma mi sono reso conto che voglio che tu ti trasferisca da me>> vorrei parlare ma i miei occhi sono bloccati su quella dannata chiave, dove solo ora noto un portachiavi con su scritto Home Sweet Home. Mi manca il fiato.
Non dico nulla e lui continua a parlare.
<<Prima che tu dica qualcosa voglio che tu sappia una cosa>> mi prende le mani e mi trascina vicino al letto dove ci sediamo.
<<Io non ho mai pensato che quella fosse casa mia, per me era solo un appartamento che perlopiù odiavo. Ma già la prima volta che mettesti piedi lì iniziai a capire che con te non era poi così male. Quando sei lì con me non odio quel dannato appartamento perché tu gli dai vita. Se tu accettassi di venire da me inizierei a considerarla casa mia, solo perché sei tu casa mia>> No, perché dice così? Sento lo stomaco in subbuglio. Mi guarda speranzoso in una mia risposta positiva, ma non l'avrà. Gli occhi mi si riempiono di lacrime.
<<Perché piangi? Non vuoi?>> scuoto la testa. I suoi occhi pieni di gioia e di speranza si spengono. Chiude la scatolina.
<<Non puoi farmi una proposta così su due piedi>>
<<Su due piedi? Cam ne abbiamo già un po' parlato>>
<<Si, e io ti dissi che ancora non sapevo darti una risposta>>
<<Ma non mi dicesti di no>> Non rispondo. Mi asciugo gli occhi. Perché sto piangendo? Perché le lacrime scendono quando non dovrebbero scendere, nei momenti meno opportuni. Lui si passa una mano tra i capelli e ispira forte.
<<Va bene, ho capito>> dice, ma il suo tono non mi piace per niente. Posa le mani ai lati del letto e non mi guarda più in faccia.
<<Ascolta...>> lui alza la mano ma non si gira a guardarmi.
<<Zitta Camryn>> quelle due parole servono a zittirmi subito.
<<Perché ti arrabbi? Cosa aspettavi, che ti avrei detto di sì?>>
<<Si, perché io ti amo e voglio che tu stia con me, pensavo che anche tu amandomi avresti accettato>>
<<Ma ti amo, però è presto>>
<<Queste stronzate valle a raccontare ad un altro>> si alza dal letto di scatto. Trovo la forza e mi alzo avvicinandomi a lui. É arrabbiato e non dovrei avvicinarmi, ma voglio farlo. Non voglio che sia arrabbiato con me.
Gli metto una mano sulla spalla e lui la scrolla via, la respinge come se fosse una mano estranea. Quel gesto mi ferisce molto, mi procura una fitta al petto orrenda.
<<Sai cosa Camryn?>> inizi a dire alzando il tono. Si gira a guardarmi e tutto quello che vedo nei suoi occhi è rabbia e freddezza. Vorrei tapparmi le orecchie perché so che quello che dirà mi farà male, ma non ho la forza di farlo, non ho neanche ancora messo a fuoco tutto quello che sta succedendo. Com'è possibile che cinque minuti fa stavamo ridendo mentre ora mi sta urlando contro?
<<Io non faccio queste stronzate. Non chiedo a nessuna di venire da me, tu eri l'unica che volevo. Sono sempre freddo, spesso per evitare che succedano queste puttanate, ma alla fine è stato inutile, perché l'unica persona con cui io mi sia lasciato andare mi sta buttando via>>
<<Non ti sto buttando via>>
<<Vaffanculo Camryn!>> quelle parole scuotono qualcosa in me, rabbia? Forse riesco a reagire ancora, non sono del tutto anestetizzata. Sento la rabbia che inizia a salire.                                            <<Io ti odio quanto fai così, vaffanculo tu!>> mi avvicino, ma per tirarmi indietro la sua mano si incastra nella mia collana, e la spezza.
Mi tocco il collo e quando abbasso lo sguardo vedo la collana sul pavimento e il cuore rotto in mille pezzi. Lui guarda la collana, poi me. Per un secondo sembra che si voglia quasi scusare, per qualche secondo mi sembra di vedergli abbassare lo scudo e pentirsi, ma i suoi occhi ritornano immediatamente freddi. Continuo a toccarmi il collo dove prima c'era la collana. Guardo Tyler e l'unica cosa che riesco a dire è un mi dispiace, non so per cosa mi stia scusando, per essere un disastro? Per aver rovinato le sue aspettative? Forse lui non l'avrà neanche sentito le mie parole, perché mi guarda un'ultima volta prima di aprire la porta ed uscire. Non fa semplicemente male, è un dolore ben più profondo. Lo sento fin dentro lo stomaco che mi lacera dentro. Respirare non aiuta, non posso controllare le lacrime, i miei occhi se ne riempiono subito, non posso far altro che farle cadere, per poi vederle lasciare il segno del loro passaggio sulla maglia, le righe di mascara scivolano già dalle mie guance. Vorrei gridare ma non servirebbe, ogni parte di me sta gridando, e a quanto pare nessuno sente, neanche io. L'unica cosa che sento gridare è questo silenzio che mi sta consumando lentamente senza avere pietà di me. Mi ha ferito, anzi no, mi fa reso come questa collana, mi ha rotto in mille pezzi e ha lasciato i pezzi sul pavimento di questa stanza.

Non odiarmi perché ti amo..[COMPLETO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora