Non può essere

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Il medico mi visita e poi mi dice ciò che non avrei mai voluto sentirmi dire: "mi dispiace, il bambino non ce l'ha fatta, ha avuto un aborto spontaneo la terremo sotto controllo per qualche giorno"
"No non può essere"
"Mi dispiace"
Iniziano a scendermi le lacrime, vorrei andarmene, correre via, ma c'è un'infermiera che mi trattiene e mi dice di seguirla, non voglio sentire nulla in questo momento, non me ne importa di niente, mi ero affezionata già e questa notizia mi addolora profondamente.
Mi sento mancare.

Mi risveglio non so quanto tempo più tardi su un lettino dell'ospedale con Nicolò affianco che mi accarezza la fronte.
Tiene gli occhi bassi e appena incrocio il suo sguardo noto che ha gli occhi lucidi, evidentemente devono averlo detto anche a lui.
"Ehi piccola, è tutto ok"
"No Nicolò non è tutto ok, mi sento inutile, non sono nemmeno riuscita a tenere un bambino dentro di me"
"Lol non è colpa tua"
Mi prende una mano e la bacia.
"Si che lo è, Nicolò non capisci"
"Mi dispiace piccola, ci riproveremo"
Chiudo gli occhi e spero che quando mi sveglierò questo incubo sia finito.

Mi sveglio sentendo delle voci, non voglio vedere nessuno, quindi fingo di dormire ancora.
"Nicolò mi dispiace davvero tanto per voi" riconosco la voce di Marina.
"Già, dispiace anche a me" le risponde Nicolò con la voce spezzata "sarebbe stato bello mettere su famiglia con lei"
"Dai su, lo so quanto ci tenevate entrambi, avrete altre occasioni" stavolta la voce è di Dylan.
"Ehi non puoi farti vedere così da lei, sii forte" è Arturo.
Allora ci sono tutti.
Sono stati carini a venire, ma non ho voglia, non ho voglia di fingere che non sia niente.
"Nicolò vai a riposarti, ci stiamo noi qui, tranquillo, hai bisogno di dormire" gli dice Umberto.
"No figurati, non ci riuscirei comunque"
Che stupida che sono, almeno ora mi rendo conto che anche Nicolò ci teneva a questo bambino, ora che non lo abbiamo più.
Faccio finta di svegliarmi e tutti iniziano a chiedermi come mi sento, se sto bene e mi dicono che sono dispiaciuti, già non ne posso più.
Tutti tranne Nicolò, Nicolò mi fissa con i suoi occhioni dolci senza dire una parola.
Mi sento davvero in colpa per non aver creduto in lui.

Destiny - Tony EffeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora