Gelosia

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Lo raggiungo fuori.
"Nicolò mi spieghi che cazzo hai fatto?"
"Nulla, figurati, sono così contento di vedere la mia ragazza strusciarsi ad un estraneo che non vorrebbe altro se non portarsela a letto!"
"Ma smettila a fare il ragazzino! Non ho fatto nulla di male se non divertirmi e non mi ero nemmeno accorta che c'era un ragazzo dietro di me! Quanti film mentali che ti fai mamma mia!"
"Perfetto, continua a divertirti che io non mi diverto per niente a guardarti circondata da ragazzi!"
"Sai una cosa? Fai quello che cazzo ti pare, sto solo perdendo tempo"
"Ok, ti lascio libera di limonarti chi ti pare"
"Che cosa? Non voglio limonare con nessuno! Vorrei semplicemente che il mio ragazzo venisse a ballare con me piuttosto che lamentarsi perché siamo venuti in un locale e io ballo!"
"Va bene, prego, fai quello che ti pare!"
Ci rinuncio e torno dentro.
Facesse quello che vuole.
Ormai mi ha rovinato la serata e non torno a casa solo per non dargliela vinta.
Mi siedo sui divanetti con Dylan Umberto e Arturo che mi offrono da fumare.
"Che è successo con Nicolò?" Mi chiede Arturo
"Niente... è stupido e testardo e sta diventando anche super geloso, a volte non lo sopporto!"
"È fatto così... sei fortunata che l'ho fermato perché avrebbe fatto a botte con tutti quelli che ti si sono avvicinati stasera" mi risponde Dylan
"Si ma cazzo esagera! Ho insistito tanto per farlo venire a ballare con me, se gli avesse dato così fastidio sarebbe potuto venire"
"Quando si tratta di te ormai non ragiona più" mi dice Umberto
"Si ma cazzo è troppo possessivo, non capisce che lo amo e non le farei mai certe cose?"
"Secondo me dovresti andare da lui..." forse Dylan ha ragione, ma sono troppo orgogliosa per dargliela vinta, fondamentalmente è quello che vorrebbe lui.
"Non se ne parla, gliela darei vinta! Deve capire che non può comportarsi sempre così"
"Non lo capirà mai"
Purtroppo.
Passiamo altro tempo a parlare e poi ci raggiungono Luke e Marina.
"Dov'è Nicolò?" Mi chiede Luke
"A casa..."
"Eh?"
"Già... lascia perdere"
"No dimmi" mi risponde Marina.
Gli raccontiamo tutto.
"Ma è stupido!" "Si Mari, esatto!"
"Ma dai ma ci parlo io per dirgli che non stavi facendo niente di male, ma che gli è preso su, lo sa che lo ami!"
"È un bambino, ormai ci ho rinunciato a farlo ragionare!"
"Dai non ci pensare"
Rimaniamo ancora un po' e poi torniamo a casa.

Destiny - Tony EffeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora