Capitolo 9

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Chloe

<<N-noi non possiamo.. Sono fidanzata>> dico con il fiatone.

<<A quanto pare il tuo ragazzo non ti soddisfa abbastanza>> dice fiero di se.

<<Ma cosa dici.. Invece sì>> replico.

<<Entrambi sappiamo che non è così.. Però se vuoi che stia al gioco va bene, farò finta di crederti>> afferma scherzosamente.

Dio quanto è odioso!

<<Questo bacio per me non è significato nulla. Non so che abbia in mente tu ma non pensare che sarò una delle tante ragazze che ti porti a letto, perché credimi che ti sbagli di grosso>>, alzo il tono della voce e cerco di essere il più seria possibile, ma quando si mette a ridere ogni insicurezza prevale la rabbia.
Di nuovo.

<<Si può sapere perché ridi?>> chiedo infastidita.

Lui si avvicina e mi posa entrambe le mani sui miei fianchi. Fa sfiorare di nuovo i nostri corpi ed io, pur volendo, non riesco a fermarlo.

<<Non c'è bisogno che ti porto a letto, sarai tu a pregarmi di farlo con te>> sussurra sopra le mie labbra.

Presa dal momento gli tiro uno schiaffo.

<<Che cazzo fai? Ti è dato di balta il cervello per caso?>> mi urla contro.

Per un momento ho paura che mi possa far del male o che magari possa picchiarmi, ma non mi importa. Forse ora a capito con chi ha a che fare.

<<Non ti azzardare mai più e ripeto mai più a dirmi una cosa del genere, non sono come tutte quelle puttane che ti scopi ok?>> gli urlo contro e lo lascio lì senza aggiungere altro.

Rientro in casa e vado in cerca di Lea e Carol. Vago tra la folla e finalmente le vedo.

<<Chloe ma dove sei stata? Ci hai fatto preoccupare>> mi chiede Carol venendomi incontro.

<<Tranquille ero semplicemente in giardino>> rispondo rivolgendogli un finto sorriso.

<<E Samuel dov'è? Perché non è con te??>> mi chiede Lea.

<<Samuel ha preferito tornare al dormitorio, non stava bene>>, abbasso lo sguardo.

<<Chloe per favore puoi spiegarci quello che è successo>> mi chiede Lea.

Faccio un sospiro ed inizio a parlare.

<<Lui e Dylan hanno deciso di fare a botte, proprio qui dentro>> dico con aria scocciata.

<<Che cosa? A botte?>> dicono all'unisono.

<<Già>> rivelo.

Mi guardano e io guardo loro.
Carol posa lo sguardo su Lea e quest'ultima fa lo stesso, si guardano e poi tornano a guardare me.

<<Come a fare a botte, non capisco.. Samuel non è il tipo che prende a botte la gente>> dice confusa ed esterrefatta Lea.

<<Evidentemente non lo conoscete abbastanza.. Pensate che ha iniziato proprio lui la rissa>> confesso.

Spalancano entrambe gli occhi e chiedono: <<Samuel??>>.

<<Sì>> rispondo.

<<Be' ovviamente però tutto è partito da Dylan, gli ha dato dello sfigato ed è per questo che gli è saltato addosso>> concludo.

Posano entrambe i bicchiere vuoti ormai sul tavolino e tornano a guardarmi.

<<Adesso come sta??>> mi domanda Carol.

<<Sta bene, gli è un po' uscito il sangue dal naso ma sta bene. Diciamo che è più incazzato che altro>> annuncio.

<<Capisco>>, annuisce senza aggiungere altro.

Sono agitata e mi sto toccando le mani di continuo, le rigiro e le rigiro.
Senza volerlo qualcosa mi porta a guardare verso la porta ed eccolo lì.. In tutto il suo splendore. Il ragazzo che mi ha appena baciato. È girato di lato, non mi vede per fortuna, sennò sarebbe davvero imbarazzante.

Inizialmente mi spunta un piccolo sorriso sulle labbra ma quest'ultimo scompare quando vedo la solita ragazza di prima andargli incontro e baciarlo. Bacia quelle labbra che poco prima baciavano le mie.
Lui non si stacca e continua a baciarla, è qualcosa di disgustoso.
Le loro lingue si muovono, lui fa scendere le sue mani sopra i glutei dalla ragazza dai capelli rossi e lei gli posa una mano sulla camicia.

D'un tratto vedo che apre gli occhi e continuando a baciarla, incrocia il mio sguardo. Sbianco.

Forse si sarà sentito osservato. Penso.

Ha una faccia divertita, si vede che prova gusto a vedermi rosicare.
Aspetta.. a vedermi rosicare ho detto? Penso.
Io non rosico.

<<Chloe tutto ok?>> dice Lea tirandomi una piccola gomitata sul fianco sinistro.

<<Si sì scusami, è tutto ok>> sorrido.

No che non è tutto ok.

<<Bene>> sospira Lea.

<<Io direi di andarcene, questa festa non è la stessa senza Samuel e poi non mi va più di rimanere qui>> conclude sempre lei.

<<Già, meglio andarcene>> dico io.

Carol si limita ad annuire e ci avviamo verso la porta. Mi ritrovo ancora questi due davanti, hanno smesso di baciarsi ma lei è ancora appiccicata a Dylan e ovviamente lui ricambia questo contatto, tenendola stretta a se per il sedere. Decido di non degnarli nemmeno di uno sguardo ed esco, seguita da Carol e Lea.

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