Capitolo 15

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Chloe

Sento alleviarsi il dolore dentro di me, causato dalla lite con Lea, ma non del tutto.
Scomparirà solo una volta dopo averci chiarito, sperando di esserne ancora in tempo.

Dicono che non è mai troppo tardi per ricominciare, ma mi chiedo se anche in questo caso sia così.

Con un braccio mi tiene stretta a se e con l'altro mi accarezza dolcemente la testa.
Non riesco a staccarmi, ho bisogno di questo contatto. Di un abbraccio che, pur essendo falso da parte sua, mi faccia sentire al sicuro.

Dopo un po' mi stacco. Lui fa scendere entrambe le mani sui miei fianchi e d'istinto seguo con gli occhi il suo gesto.

Successivamente lo guardo negli occhi, ma subito dopo il mio sguardo si concentra sulle sue labbra carnose. Lui fa altrettanto e porta una sua mano sopra la mia guancia.

Questo contatto mi rende instabile.
Sento una forte battaglia irradiarsi in me.
La mia mente mi dice di stargli il più lontana possibile, ma il mio istinto mi spinge a fare altro. Cose che una ragazza, felicemente fidanzata, non dovrebbe pensare.

<<Non piangere ok? Non so cosa è successo m..>>, senza fargli terminare la frase, mi avvento su di lui e lo bacio.

Posiziono le mie mani intorno al suo collo e lui mi stringe a se per i fianchi. Fa scendere una mano sul retro di una mia coscia e d'istinto avvolgo entrambe le gambe intorno al suo bacino. Lui indietreggia fino ad arrivare al bordo del letto e perdendo l'equilibrio, caschiamo entrambi su quest'ultimo.

Non so cosa sto facendo.
Non riesco nemmeno a darmi una ragione per la quale io lo stia baciando di nuovo.
Mi sento in colpa per Noah, ma non riesco a smettere. Non voglio smettere.

Mi fa stendere sotto di lui e spinge il suo bacino contro il mio. Sento la sua erezione tra le mie gambe, ma non mi stupisco.
Anche con Noah avevo momenti simili, malgrado non avessimo ancora fatto nulla.
Qui l'unica cosa che cambia sono le emozioni che provo. È eccitante tutto questo.
Anche con Noah lo era, ma non così.
Sicuramente mi trasmetteva piacere ma qui si parla di tutt'altra storia.
Sarà che ne ha sfiorate talmente tante che ormai sa come toccare una donna.

Senza perdere tempo mi toglie la maglietta e faccio lo stesso pure io con la sua.
Poco dopo ritorna a baciarmi ed io nel mentre affondo le mie mani tra i suoi capelli.

<<Cazzo>>, si stacca un attimo dalle mie labbra per guardare il suo bacino.

Porto pure io lo sguardo lì e intravedo la sua erezione. Cazzo. Sembra grosso.
Sorrido al pensiero di riuscirgli a fare questo effetto, ma senza aggiungere niente lo bacio. Eccitato, mi accarezza brutalmente i fianchi e piano piano scende, fino ad arrivare al seno.
Presa dal piacere mi faccio scappare un gemito, e quando si stacca il suo sguardo si posa sul mio corpo, seminudo.

<<Sei bellissima>> sussurra guardandomi dritta negli occhi.

Non lo pensa davvero e lo so, ne sono convinta, ma mi piace pensare che forse, almeno un po', gli piaccia qualcosa di me.

Smette di torturarmi il seno e ritorna a guardarmi. Non riesco a dire nemmeno una parola, sono completamente persa dal suo tocco e dal suo sguardo intimidatorio.
La mia pancia inizia ad alzarsi e abbassarsi in modo irregolare e proprio in quel momento mi accorgo che il mio respiro è affannoso.

Per tranquillizzarmi mi sorride e mi lascia un bacio all'altezza dello stomaco.
Strano che mi abbia lasciato addosso il reggiseno, credevo me lo levasse.

Fa calare le sue mani sopra i miei fianchi e lascia una scia di baci sopra la mia pancia. Quando si trova all'inizio dei pantaloni mi guarda. Gli sorrido per fargli capire che ha via libera e così inizia a sbottonare un bottone.

Continua a fissarmi, sento i suoi occhi penetrare i miei. Senza nemmeno accorgermene, infila due dita dentro i miei pantaloni e subito sussulto.

<<È come avevo immaginato vero?>>, mi guarda negli occhi bloccandosi un attimo.

Sicuramente si starà riferendo alla questione "vergine o non vergine".

Mi limito ad annuire e lo vedo sorridere.
Toglie la mano e risale fino a farmi ritrovare la sua faccia ad un millimetro dalla mia.

<<Perché ti fermi?>> chiedo.

<<Non voglio che tu faccia qualcosa che per adesso sono più che sicuro che tu non voglia fare e inoltre, abbiamo tutto il tempo di questo mondo>> risponde sorprendendomi.

Annuisco, ancora confusa, e lui si stende affianco a me. Sbaglio o ha rinunciato a del sesso? Per cosa poi? Per una vergine.

Ma ora che sto riprendendo lucidità sono contenta che si sia fermato. Non so nemmeno io che cosa mi sia preso. So solo che adesso sono in un mare di guai.

Mi alzo dal letto per vestirmi, e senza fiatare gli do le spalle per rimettermi la maglietta.
Sento lo sguardo di Dylan bruciarmi sulla schiena, ma lascio perdere.
Subito dopo si alza e si rimette la maglietta pure lui. Viene verso di me e mi stringe da dietro.

Intimorita e imbarazzata mi giro verso di lui e poi dico: <<Senti ascolta, non so bene che cosa sia successo. Non riesco a spiegarmelo. È stato un'errore. Noi non possiamo essere qualcosa>>. Sembro più seria che mai e non è da me. Cioè si, sono seria in generale, ma con gli sconosciuti tendo ad essere sempre carina.

<<Noi?>> ripete staccandosi di colpo.

<<Perché dici così? Io e te non siamo nulla. Forse hai frainteso la situazione. Un "noi", proprio come dici te, non lo creerò con nessuna. Non mi interessano le storie d'amore, non fanno per me. L'unico contatto che posso avere con una ragazza è solo di tipo fisico, non sentimentale come, evidentemente, piace a te>> replica senza pensarci due volte.

<<Ehi calmati, è solo una parola>> gli ricordo.

<<Non dirla più>> mi avverte.

<<Cosa? Stai scherzando spero?>>.

Sul serio si sta incazzando per una parola?

<<No>> risponde in tono secco.

<<Se vuoi divertirti bene, ma se credi che avrai una relazione con me scordatelo>>, prende il suo telefono, che aveva lasciato poco prima sul letto, e se ne va sbattendo la porta.
Questo è matto.

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