Capitolo 46

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Chloe

Finito il corso di economia e vedendo ormai tutti alzarsi, mi piego in avanti sulla sedia per inserire i libri nello zaino.

Oggi non ho partecipato molto a lezione. Di solito sono attiva, dico sempre la mia, partecipo spesso durante le lezioni, in particolare in quelle di Mr. Smith.

Adoro come spiega e non mi annoio mai con lui. Ascoltarlo mi tranquillizza molto e devo dire che è un ottimo professore.
Si vede che ama il suo lavoro e questa è una cosa molto positiva.

Credo si sia accorto del mio comportamento strano che ho assunto stamani. Di fatto prima,  quando ha rivolto una domanda alla classe e non ha ricevuto una mia risposta, mi ha guardato in modo strano.

Molte volte mi sono sentita gli occhi di Mr. Smith addosso, ma ho sempre cercato di tenere lo sguardo basso sulla pagina del libro, senza mai incrociare il suo sguardo.

Samuel si è accorto del mio cambio di umore una volta dopo aver terminato la discussione con lui. Durante la lezione mi ha sorriso almeno dieci volte, ricambiavo sempre ma non era un sorriso vero.

Tutti i ragazzi iniziano ad uscire e una volta finito di riporre tutti i libri al loro posto, mi alzo anche io avviandomi così verso l'uscita.

<<Signorina Johnson ha due minuti da dedicarmi?>> chiede Mr. Smith attirando la mia attenzione.

<<Certo>> rispondo.

Prima di lasciarlo andare senza un minimo di considerazione, mi giro verso Samuel e gli faccio segno di uscire tranquillamente senza di me.

<<Ti aspetto fuori>> annuncia ed io annuisco.

<<Mi dica pure, c'è qualche problema?>> domando con aria un po' preoccupata.

<<Be' signorina questa domanda credo che debba fargliela io a lei. Oggi non l'ho vista per niente interessata alla lezione e mi sono alquanto stupito visto che per adesso è una delle migliori qui dentro>> risponde posando i suoi libri nella cartella marrone fatta in pelle.

<<Mi scusi, ha ragione, non ricapiterà più>> dico scusandomi.

<<Signorina Johnson lei non deve chiedere scusa a me, perché non sono io il motivo che la porta in questo college. Lei è qui per dare il massimo di se stessa, per mettersi alla prova e per studiare. Ha molte potenzialità ed è un peccato che non stia sfruttando come deve questa opportunità che le ha dato la vita. Non voglio vantarmi, ma davanti a se ha un uomo che ha molti anni di carriera alle spalle. Certo, non tantissimi dal momento che sono pur sempre giovane, ma abbastanza a tal punto per essere all'altezza di insegnare in una scuola di un'elevata importanza. Non tutti i giovani come lei hanno la fortuna di entrare in un college, sia per questioni economiche sia per questioni studentesche, ma lei a quanto pare non è rientrata in entrambe di queste problematiche, quindi si ritenga fortunata a stare in un college di questo livello e si impegni. Non so cosa le sia successo, ma qualsiasi cosa sia, la metta in secondo piano, perché si ricordi che se vuole andare lontano deve studiare e meritarsi, a fine studi ovviamente, quel diploma che ogni alunno di questa scuola desidera avere. Perciò che siano problemi familiari o d'amore non mi interessa, sappia solo che non tollero che lo studio venga messo al secondo posto. Non vengo qui per passare il tempo, sono in questo college per insegnare ed esigo essere ascoltato da tutti voi. Voglio il massimo da tutti i miei studenti, per di più se hanno molte potenzialità come le ha lei. Perciò, detto questo, non voglio che si ripeti più una cosa del genere, anche perché se ricapiterà, sarò costretto a chiamare i suoi genitori>> confessa serio.

Non so se essere felice in questo momento o meno. Mi fa piacere che veda in me molte potenzialità però, ora che ci penso, nessun professore prima d'ora mi ha mai rimproverata così. Addirittura minacciandomi di chiamare i miei genitori, o meglio dire, mia madre.

Sono sempre stata una ragazza attenta alle lezioni, prestavo attenzione a quello che diceva il professore o la professoressa, prendevo appunti e quando capitava partecipavo pure, rispondendo a delle domande che l'insegnante poneva alla classe.

<<Non ce ne sarà bisogno, mi impegnerò e cercherò di dare il massimo.>>

Non so se sto cercando di convincere lui o se sto cercando di convincere me stessa, ma le parole mi escono così.. Così spontaneamente.

<<Bene signorina, le credo e mi fido di lei, spero che non mi deluderà. Detto questo può ritirarsi, io con lei ho finito>> rivela rivolgendomi un sorriso compiaciuto.

<<Vedrà prof che non la deluderò, a presto>> lo rassicuro prima ancora di ritirarmi.

Non appena esco dall'aula mi ritrovo Dylan e Samuel davanti a me.

E loro due che ci fanno insieme? 

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