Nothing more

Capitolo 7

Chloe

<<Be'.. Dimmi un po' Chloe. Ti sta piacendo la festa per adesso?>> mi chiede improvvisamente Samuel.

<<Oh si.. Diciamo che non sono una tipa da feste, però devo dire che per adesso mi sto divertendo>> gli rispondo.

Non è poi così male andare ad una festa, certo.. Per una come me che non ama molto le discoteche o comunque i luoghi affollati e pieni di persone ubriache, è logico che non riesce a divertirsi come magari fanno tutti gli altri coetanei, però per adesso è divertente.

<<Guarda un po' chi si vede>>, mi giro di scatto e vedo Dylan.

<<Be'? Ti stai divertendo Chloe?>> mi guarda con aria maliziosa.

Sicuramente è ubriaco, si vede dai suoi occhi. Ho notato, per quel poco che li ho visti, che hanno un colore verde mischiato al grigio, ma adesso li vedo spenti. Non brillano più come prima, o meglio dire brillano.... Ma per colpa dell'alcol. Intorno alla pupilla vedo anche una scia rossa, segno che non si è limitato soltanto a bere, ma anche a farsi.

Anche stando in questo stato, il suo fascino non lo perde comunque.

Continuo a fissarlo, non riesco a smettere, non capisco il perché. Se avessi bevuto avrei dato colpa all'alcol, ma non è così.

<<Be'? Ti ho fatto una domanda, ti stai divertendo Chloe?>> ripete con un ghigno in faccia. Mi sto divertendo? No, ma si.

<<Sì, abbastanza>> rispondo abbassando lo sguardo.

Improvvisamente mi sento cingere un fianco. Guardo la mano posata sul quest'ultimo e poi mi giro di scatto per vedere la persona con la quale sto avendo questo contatto.
Noto subito che è Samuel.

<<Che vuoi da lei Walker?>> ringhia assumendo quasi con un'aria protettiva.

Vedendo quel contatto l'espressione di Dylan cambia, da maliziosa che era diventa serio.
Si dondola sui talloni e stringe i denti facendo vedere meglio la sua mascella. Si infila una mano in tasca e con l'altra stringe forte il bicchiere che tiene tra le mani.

<<Io? Assolutamente niente, ero venuto ad accertarmi che i miei invitati si stessero divertendo, tutto qua>> dice con aria disinvolta.

<<Bene ora che hai visto che stiamo bene, perché non vai dal tuo gruppetto di amici e ci lasci in pace?>> continua a ribattere Samuel mettendosi davanti a me.

<<È casa mia, faccio il cazzo che voglio e di certo non prendo ordini da uno sfigato come te>> dice Dylan con aria incazzata.

Se continuano così non finirà bene.

<<A chi cazzo hai dato dello sfigato eh>> Samuel si avventa su di lui prendendolo per il colletto della camicia.

Dylan fa cadere il bicchiere, ancora pieno di liquore, per terra e ovviamente non può far altro che ridursi in mille pezzi.
Presa dal panico urlo, ma la musica è troppo alta e nessuno sente le mie grida.

<<Ragazzi basta vi prego>> continuo, ma la mia voce è come se non esistesse per loro.

Samuel cerca di tirare un cazzotto a Dylan ma per fortuna quest'ultimo si ritrae in modo da schivarlo. Facendo quella mossa Dylan perde l'equilibrio e cascano entrambi a terra.
Samuel è sopra di lui e gli sta tirando un cazzotto dopo l'altro, in tutto ciò continuo ad urlare ma per loro non esisto.
Dylan ribalta la situazione ritrovandosi sopra Samuel, gli tira un pugno così forte che gli fa uscire una goccia di sangue dal naso.
Per fortuna, proprio in quel momento, due ragazzi si avventano su Dylan, prendendolo da dietro. I due si staccano ed io vado diretta verso il mio amico, aiutandolo poi a rialzarsi.

<<Ehi stai bene?>> chiedo preoccupata.

Sei una demente Chloe!
Come puoi fargli una domanda del genere dopo una rissa e un pungono preso in faccia?
Mi rimprovera la mia vocina.

Samuel guarda ancora con aria minacciosa Dylan, come se volesse pestarlo più di quanto già non avesse fatto.

Successivamente posa lo sguardo su di me e mi dice <<si piccola sto bene>>.

So benissimo che non è così..

<<Fa vedere>> dico togliendo leggermente la goccia di sangue che gli fuoriesce dal naso.

<<Andiamocene>>, mi blocca la mano, afferra il mio polso e mi impedisce di continuare.

Mi limito ad annuire, ma prima ancora di andarmene con lui guardo Dylan.

È incazzato, ha gli occhi iniettati di sangue, stringe entrambi i pugni e mi guarda.
Non so perché ma per un breve tempo il suo sguardo mi supplica di restare. È una cosa stupida ora che ci penso, non so perché abbia pensato questa cosa visto che mi odia.
Però ve lo giuro ragazzi.
C'è qualcosa in lui che mi dice di rimanere.

<<Allora?>> mi incalza Samuel riportandomi alla realtà. Mi volto verso di lui e lo prendo per mano, poi insieme usciamo da quella fottuta casa.