Capitolo 48

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Chloe

È da più di tre ore che sto scrivendo pagine e pagine di tesina.

Alla fine ho deciso di farla su orgoglio e pregiudizio. È il secondo romanzo più travolgente e più bello che io abbia mai letto.

La loro storia mi ha travolto l'anima e mi ha lasciato un segno indelebile. La chimica che accompagna per tutto il romanzo i due protagonisti, ovvero Elizabeth e Darcy, è qualcosa di indescrivibile.

Sto scrivendo tutto ciò che mi passa per la testa: riflessioni, pensieri e persino citazioni tratte dal romanzo.

Mi calma scrivere, ma questi momenti di tranquillità da quando sono in questo college durano ben poco.

Infatti, senza nemmeno farlo apposta sento bussare alla porta.

Chi sarà a quest'ora?

Non sto aspettando nessuno.

Lea..

Nell'attimo in cui mi immagino lei, corro immediatamente verso la porta e la apro, ma con mio dispiacere noto che non è Lea, è Dylan.

<<Mi fai entrare perfavore?>> chiede guardandomi con aria preoccupata.

<<Se sei venuto qui per farmi la predica sulle parole di stamani sappi che puoi anche andartene. Se, invece, non è così allora parla, perché ho da fare e non ho tempo da perdere>> mi affretto a dire.

Lui, con il suo scolpito viso e le labbra perfette, mi guarda dritta negli occhi.

Sembra sorpreso visto il suo sguardo.

<<Mi dispiace, ok? Solo che non sopporto il tuo amico e non capisco perché si debba comportare così. Ti sta sempre appiccicato, cerca di avere un contatto con te, ti abbraccia, ti accarezza, ti riempie di baci.. Dio.. è così, così.. fastidioso. Mi fa proprio imbestialire questo suo comportamento>> ammette avvicinandosi pericolosamente a me.

<<Se non ti vanno bene i miei amici questo non è un problema mio. Se permetti me li scelgo io, e se questo è tutto allora puoi anche andartene>> replico tranquillamente senza indietreggiare.

Sono davvero stanca di questa situazione, non si può mai stare tranquilli con questi due assieme.

<<Stai scherzando, vero?>> domanda sgranando gli occhi.

<<No, non sto scherzando. Ti ripeto, se non ti stanno bene le persone che frequento quella è la porta>>, la indico con la mano.

<<Chloe qui non si tratta di un fatto personale, prima che arrivassi tu io quello nemmeno lo consideravo. Non ci si parlava, ci si beccava soltanto a qualche festa o in un bar, ma solo perché Tyler è suo fratello. Ogni volta che lo vedevo io ignoravo lui e lui ignorava me, ma non perché c'era stato qualche inconveniente tra di noi, semplicemente io lo consideravo uno sfigato senza palle e sopratutto non volevo che mi vedessero insieme a lui, tutto qua. Credo sempre di essergli stato sul cazzo ma a me non importa, perché come già ti ho detto a me degli sfigati non interessa>> spiega lui.

<<Da quanto sei arrivata tu, lui è completamente uscito fuori di testa. Ha iniziato ad essere gentile con te, a fare il carino, il generoso e tutte quelle stronzate che piacciono a voi ragazze>> sbotta avvicinandosi sempre di più fino a fare sfiorare i nostri nasi.

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