Capitolo 58

7.1K 163 7
                                    

Chloe

Una mano ruvida ma dal tocco delicato inizia ad accarezzarmi il volto con un movimento dolce e raffinato.

Questo gesto inaspettato mi fa aprire gli occhi e al mio risveglio trovo Dylan.

È seduto sul bordo del letto e la sua mano mi ravvia lentamente una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Ricordandomi di avere solo una maglietta addosso, scatto in piedi e me la tiro giù il più possibile.

Stanotte avevo caldo.

Mi sono girata nel letto più e più volte, ho provato a dormire sopra le coperte ma non passava, e così mi sono tolta i pantaloncini del pigiama.

<<Che ci fai qui?>> chiedo imbarazzata.

Lui, accorgendosi del mio imbarazzo, assume una faccia divertita e dice: <<Avevo voglia di passare del tempo con te.>>

È proprio quello che desideravo sentirgli dire.

Prima ancora di rispondergli, la mia attenzione ricade sul letto di Lea già bello e rifatto.

<<Che fine ha fatto Lea? Ieri sera ricordo che ha dormito qui>> chiedo indicando il suo letto.

<<Ehm.. È a lezione>> ammette grattandosi il retro della testa.

Oh mamma, ma oggi è lunedì!

<<Oddio devo correre a lezione, perché non mi sono svegliata? Cavolo. Avevo anche caricato la sveglia come ogni mattina e non capisco per quale diavolo di motivo non abbia suonato.>>

Senza perdere tempo mi affretto ad andare verso l'armadio, ma quando sento la risata di Dylan mi giro verso di lui.

<<Guarda che è inutile, ormai è tardi. Tra qualche oretta finiscono, perciò credo che per oggi sia meglio saltarle tutte>> rivela.

<<Cosa? Ma no tu non capisci, devo per forza andare! Non voglio deludere Mr. Smith. È stato chiaro con me, non tollera che io mi deconcentri e che metta lo studio in secondo piano, perciò fammi andare>> dico agitandomi.

Lui si avvicina e fa incastrare i nostri sguardi.
Posa le mani sui miei fianchi e dice: <<Tu non andrai proprio da nessuna parte. Se Mr. Smith ti chiederà come mai stamani non eri a lezione puoi benissimo dirgli che non stavi bene. Da quando sei qui non hai saltato nemmeno una lezione, sia con lui che con gli altri professori, perciò stai tranquilla.>>

Per rassicurarmi mi accarezza la guancia e mi arrendo. È impossibile contraddirlo.

So che se solo opponessi resistenza lui mi obbligherebbe a restare qui.

<<E va bene.>>

È testardo, forse anche più di me, ma in fondo ha ragione, non penso che succeda nulla se per una volta salto un'intera giornata di lezioni.

<<Vado in bagno e torno, aspettami qui>> gli ordino prima ancora di voltarmi su me stessa.

<<E chi si muove>> rivela lui prima ancora di chiudermi in bagno.

Nothing moreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora