Capitolo 33

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Chloe

Dopo cinquanta minuti la lezione finisce, e devo ammettere che l'ho trovata molto interessante.

Oggi con la professoressa di letteratura abbiamo parlato finalmente di uno dei romanzi che più amo, ovvero Romeo e Giulietta.

Dicendola tutta devo dire che questa passione l'ho presa da mio padre.
Sin da piccola mi piaceva leggere, e mia mamma mi ha sempre detto che papà amava leggere romanzi, soprattutto quelli d'amore.

Ed è proprio così che i miei genitori si sono conosciuti.
Mia madre si ricorda ancora quando entrò per la prima volta nella biblioteca dell'università che stava frequentando. Nell'immediato vide un giovane dall'aria misteriosa con un libro in mano e una penna tra i denti. Per lei fu subito amore a prima vista.

Prima ancora di uscire dalla classe sento qualcuno tirarmi per un braccio, e indietreggiando, mi giro e vedo Dylan.

<<Dylan che vuoi?>> domando scocciata.

<<Be' pensavo di farmi perdonare con un pranzo assieme? Che ne dici?>>, mi rivolge un piccolo sorriso e con ansia sempre aspettare una mia risposta.

<<E va bene, ma accetto solo perché ho fame>>, lui ride e annuisce.

Insieme ci avviamo all'uscita del college e una volta entrati in macchina partiamo.

Dopo qualche minuto ci troviamo davanti ad un ristorante.

Scendo di macchina e Dylan fa lo stesso, mi guarda e mi sorride. Sta andando troppo bene quest'uscita. Strano che non abbia ancora fatto una battuta di merda su di me.

Entrando dentro, subito andiamo a sederci ad un tavolino e aspettiamo che qualcuno ci venga a servire.

Poco dopo un ragazzo alto, biondo, con occhi color mare si avvicina a noi per prendere le ordinazioni.

<<Cosa posso offrirti??>> chiede sorridendomi.

<<Prendiamo due panini con doppia porzione di patatine fritte>> interviene Dylan.

Il ragazzo inizia scrivere e successivamente chiede: <<da bere invece?>>.

Continua a fissare me senza dare peso a Dylan.

<<Coca cola grazie>> interviene di nuovo Dylan.

Il tono di voce cambia d'un tratto e da mezzo irritato che sembrava, ora sembra proprio su tutte le furie.

<<Bene perfetto arrivano subito>>, il cameriere mi sorride e infine se ne va.

<<Ma guarda te questo>> dice in sottofondo Mr brontolone.

<<Calmati, è stato gentile>> gli faccio notare.

<<Calmarmi? Hai visto come ti guardava?>> dice alzando il tono della voce.

Mi giro intorno e sorrido ad una coppia che si è appena girata verso di noi per capire cosa stesse succedendo.

Odio essere al centro dell'attenzione e ancora di più le scenate in pubblico.

<<Puoi cercare di contenerti? Ci stanno guardando tutti..>> gli faccio notare.

<<E allora non dirmi di calmarmi quando sono incazzato, perché mi fai incazzare ancora di più>>, sbuffa e poi dal nervoso inizia a battere il piede sul pavimento. 

<<Avrei dovuto tirargli un pugno dritto in quella cazzo di faccia che si ritrova>>, dalla noia prende il telefono dai suoi pantaloni e guarda l'ora.

<<Assolutamente no, non mi piace la violenza e non mi piace quando alzi le mani>> mi precipito a dire.

Lui sbuffa e mi guarda.
Dopo qualche secondo sembra addolcirsi e poco dopo si rilassa.

<<Mi.. Mi dispiace Chloe, dico davvero. Non volevo rovinare questa uscita>> dice all'improvviso.

Lo guardo sorpresa e una tenerezza assurda sembra assalirlo.

<<Non l'hai rovinata, cerca solo di non farlo ripetere, ok?>>.

<<Ci proverò, promesso.>>

Mi sorride sinceramente, ma quel sorriso meraviglioso scompare quando il cameriere viene a servirci.

Dylan lo squadra con gli occhi e lui se ne accorge. Si guardano intensamente, ma poi se ne va senza dire una parola.

<<Per caso sei geloso?>> gli chiedo curiosa.

Scoppia a ridere ed subito mi pento di averglielo domandato.

<<Cosa?>> chiede a sua volta.

<<Io geloso? Ma stai scherzando spero>>.

Quella frase mi rende instabile e una fitta al petto mi trafigge.

<<Non so nemmeno cosa significhi essere geloso di qualcuno, non lo sono mai stato>> precisa lui.

<<Ok>>.

È l'unica parola che riesco a dire.

Finito di mangiare usciamo dal locale e, dopo aver litigato su chi pagasse il pranzo, in silenzio ritorniamo al college.

Una volta arrivati scendo dalla macchina seguita da Dylan.

<<Be' allora ci vediamo domani>>, venendo verso di me, mi cinge i fianchi con entrambe le mani e poi incrocia il mio sguardo.

<<Si>>, gli rivolgo un piccolo sorriso e subito dopo posa le sue labbra sopra le mie.

Approfondisce il bacio ed io a quel punto mi limito ad avvolgerli le braccia intorno al collo.

La lieve tristezza che mi trafigge l'anima sembra dissolversi.

È così fottutamente bello provare queste emozioni con un solo tocco. Non mi era mai capitato prima, nemmeno con Noah. La persona che consideravo l'amore della mia vita, l'uomo giusto per me e per i miei figli.

Noah..

Devo chiarire le cose con lui il prima possibile, non solo per la nostra amicizia ma anche per avere un minimo di coscienza apposto.

Mi stacco contro voglia dalle labbra di Dylan e gli sorrido.

<<Io vado adesso>>.

<<Ci sentiamo dopo>> replica lui dandomi un bacio sulla fronte.

<<Sì, a dopo>>.

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