Chloe
Un rumore frustante di nocche che picchiettano fortemente la porta, mi sveglia e sento delle urla di un uomo provenire dal piano di sotto. <<Lei dov'è?>> lo sento dire a voce abbastanza alta, <<vattene, non deve vederti>> urla mia madre. Scendo dal letto e mi avvicino alla porta per ascoltare meglio. Una volta aperta decido di avviarmi verso le scale, ma prima di scenderle ascolto la conversazione di mamma e di quest'uomo.
<<Per favore, non te lo chiederò un'altra volta. Vattene>> dice a denti stretti mamma, <<ha bisogno di me quella ragazza, ed io ho bisogno di lei>> dice l'uomo, <<be' mio caro, mi spiace, ma te ne sei reso troppo tardi. Adesso lei è grande, non ha bisogno di te. Non ci sei stato per diciotto anni, credi sul serio che ti accetti nella sua vita dopo tutto questo tempo?>> risponde mia madre e l'uomo sembra non ribattere. Sono così curiosa di sapere chi è che mi sporgo leggermente in avanti, verso la ringhiera, per vedere il volto dell'uomo a me sconosciuto.
Mi faccio coraggio e scendo. Appena mi ritrovo davanti ai due adulti noto che si stanno guardando in cagnesco. L'uomo è girato di spalle e non riesco a vederlo, ma noto che è molto più alto di mia mamma.
<<È pur sempre mia figlia cazzo>> avanza di un passo verso mia madre ed io rimango a bocca aperta. La donna che mi ha cresciuto avverte la mia presenza e quando mi vede lì, pietrificata sulle scale, scoppia a piangere.
<<Chloe vattene in camera>> mi ordina mia madre e l'uomo si gira. Gli si illuminano gli occhi quando mi vede e noto che li ha del mio stesso colore. <<Figlia mia>> gli si inclina la voce e nei suoi occhi leggo la felicità, la gioia e la serenità nel vedermi.
No, non può essere.
Lui non deve tornare, non può tornare.<<Chloe calmati>> sento le mani di mia madre addosso e scatto a sedere sul letto. Sto sudando completamente, le mani tremano, il caldo avvampa sempre di più dentro di me, le lacrime scorrono sul viso e i muscoli sono rigidi. <<Chloe hai fatto un brutto sogno?>> chiede accarezzandomi una guancia ed io annuisco. Perché cavolo... Perché ho sognato lui? Stavo così bene, e per fortuna non ci stavo più pensando a mio padre. Non capisco perché l'abbia sognato stanotte, perché sia riapparso così all'improvviso. Mi fa piacere sognarlo, finché sono sogni belli, ma le più volte sognarlo mi fa male. Mi fa male perché ho la certezza di non poterlo avere mai più nella mia vita, di non poterlo abbracciare, di non poter parlare con lui, di non potermi sfogare insieme a lui parlandogli dei miei problemi. Ho la certezza di non averlo al mio matrimonio, non sarà lui purtroppo la persona che mi accompagnerà all'altare, sarà mia mamma invece. Sono contenta di avere almeno lei nella mia vita, senza di lei molto probabilmente non sarei qui. Ho avuto tanti problemi in passato, mi sono sentita sola molte volte, ho sofferto di bullismo e sono stata davvero male. Mi ricordo ancora quando il mio compagno di scuola, un giorno venne da me e mi chiede se mia madre facesse la prostituta. Mi sentii morire in quel momento... Molto probabilmente mi fece questa domanda perché non aveva mai visto mio padre, anche se ciò non gli permetteva di domandarmi una cosa così privata. Del tutto falsa poi.
Dare della puttana ad una persona molto più grande di te, è una cosa irrispettosa e l'ho odiato.
Litigai con quel ragazzo quel giorno... E da lì, cominciò l'inferno. Tutti giorni andavo a scuola malvolentieri, nonostante l'amassi. Passare per i corridoi e vedere che tutti ridevano di me solo perché non avevo un padre, faceva male, mi distruggevano ogni giorno. Però grazie al loro ho imparato a rialzarmi, a non arrendermi subito e a fregarmene dei giudizi delle altre persone. Tuttora sono molto insicura, infatti molte volte tendo a coprire il mio corpo perché ho paura di essere giudicata, ho paura che le persone mi diano della puttana come hanno dato i miei compagni di classe, a mia madre. Però ora che ci penso ha ragione Lea, non potremmo mai piacere a tutti. Ci sarà sempre quella persona che ci distruggerà i nostri sogni, che ci abbatterà e che ci vuole far mollare tutto, ma con me hanno sbagliato mira. Se adesso studio in uno dei college più importanti dell'america è solo grazie a mia madre, e di conseguenza devo tutto a quella donna. <<Cos'hai sognato amore?>> chiede preoccupata, <<ho sognato papà>> rispondo abbassando lo sguardo. Lei stacca le sue mani da me, le incrocia ed io la seguo con lo sguardo. Quando alzo la testa per guardarla noto che è in imbarazzo. Sta giocherellando con le sue mani in modo nervoso, e capisco che c'è qualcosa che non va.
<<Chloe.. Io ti devo parlare di una cosa..>> dice mia madre qualche secondo dopo. Ed ecco che ci risiamo. Quando assume questo tono forte e allo stesso tempo deciso e ansioso, non promette nulla di buono. Annuisco e le prendo le mani, lei mi guarda e le sorrido, per farle capire che da ora in avanti ha lei la parola.
<<Ecco vedi... Qualche settimana fa mi sono sentita male. Tu eri in classe suppongo, e qui con me c'era la madre di Noah. Ero tranquillamente seduta sul divano, quando sento ad un tratto squillarmi il cellulare. Quando lo presi vidi che è un numero sconosciuto e a quel punto decisi di non rispondere. Sai benissimo come sono fatta, non mi piace rispondere a chiamate di numeri sconosciuti, mi spaventano molto e preferisco non avere problemi. Questa persona continuava chiamare, e la mamma di Noah mi spronava ad accettare la chiamata, ma io non ci riuscivo. Dopo più o meno dieci chiamate, mi arriva un messaggio>> si ferma e sospira. Prende il suo telefono dalla tasca posteriore dei pantaloni e inizia a guardarlo. Dopo qualche minuto mi guarda e mi da il telefono tra le mie mani. Lo afferro e vedo svariati messaggi ricevuti da un numero non salvato.
Ciao Catherine, è tanto tempo che non ci sentiamo. Ho una forte urgenza di parlarti e spero che me ne darai la possibilità. Immagino che in questo momento sarai sorpresa di ricevere mie notizie, soprattutto dopo tutti questi anni, ma se lo sto facendo è per una buona causa, ovvero nostra figlia.
Contiene il primo messaggio. Iniziano a tremarmi le mani ma continuo ad andare avanti.
Mi sono reso conto di aver sbagliato e so che è troppo tardi, ma in questi anni non ho mai smesso di pensare a te e a nostra figlia. Mi sono comportato da persona immatura e ti chiedo scusa per questo. Non ci sono scuse che giustifichino quello che ho fatto, ma spero che capirai le mie infantili ragioni. Sono pronto a prendermi le mie responsabilità e voglio contribuire alle spese di mia figlia, ma prima ho la necessità di vedere per prima te e poi lei. Non continuerò a stressarti, spero solo che mi darai la possibilità di rimediare ai miei errori.
Aspetto una tua risposta.
Ti auguro una buona giornata.
Christopher.
Continente il secondo messaggio.
Mi scende una lacrima e guardo mia madre negli occhi. <<È papà?>> le chiedo con voce spezzata e lei annuisce. Scoppio in un pianto isterico e mia madre mi abbraccia. Cerca di accarezzarmi la schiena per tranquillizzarmi, ma stavolta non ci riesce.
Vi prego ditemi che è solo un brutto sogno, che non sta per succedere ciò che credo.
Il ritorno di mio padre, dopo tutti questi anni sarebbe davvero un colpo basso. Non capisco... Perché ripresentarsi così dopo diciotto anni? Aveva tutta una vita per tornare da me e non l'ha fatto. Perché proprio adesso? Che cos'è cambiato?

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Nothing more
ChickLitCOMPLETA ッ ⚠️⚠️ A BREVE IN REVISIONE ⚠️⚠️ Due anime completamente opposte,lei il sole lui la luna. La nostra protagonista è Chloe Johnson, una ragazza dalle mille aspettative. Dopo ben 4 anni di sacrifici si trova in un college per continuare i suo...