Capitolo 93

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Dylan

Anche oggi Chloe non si è presentata a lezione. Non so più che fare, non riesco più a stare senza di lei. Sono stato uno stronzo a comportarmi in quel modo e mi odio per averlo fatto, ma adesso ho imparato la lezione e sono pronto a fare di tutto pur di farmi perdonare. L'ora di pranzo si avvicina, ma io decido di uscire di classe ancor prima del suono della campanella. <<Signor Walker si può sapere dove sta andando?>> la professoressa mi urla appena vede che mi avvicino alla porta, gli e la sbatto in faccia e non le rispondo. In questo momento lo studio è l'ultimo dei miei pensieri, anzi più o meno... Adesso devo studiarmi un piano per farmi perdonare da Chloe, ma prima ho bisogno di vederla. Mentre esco dall'edificio vado a sbattere contro qualcosa, o meglio dire contro qualcuno. <<Oh scusami..>> dice la ragazza e ora che la guardo bene noto che è Lea. <<Oh ehm, non preoccuparti.. Novità..?>> chiedo speranzoso e lei mi sorride, <<è tornata, va da lei su..>> mi fa l'occhiolino e il mio cuore inizia a battere forte. A battere forte? Che cazzo gli sta prendendo adesso?
<<C-come è tornata?>> dico incredulo, <<eh si>> mi sorride divertita. Non ci posso credere, devo correre immediatamente da lei e darle spiegazioni. <<E dov'è? Dove sta?>> dico avanzando di un passo, <<calmati o ti farai venire un'infarto. È nel dormitorio, la stanza la sai già e..>> scappo via avviandomi verso il dormitorio. <<Prego eh>> urla Lea con tono divertito. La ringrazierò più tardi, ora la mia priorità è Chloe. Entro nel dormitorio e vado immediatamente davanti la sua stanza. Quando mi ritrovo davanti la porta A25, l'ansia inizia a farsi sentire e le mani iniziano a sudarmi. Busso, ma nessuno mi apre. Busso di nuovo e dopo qualche secondo la porta si apre, mostrandomi una Chloe assonnata. Ha un'aria serena e tranquilla, ma quando mi vede il suo sguardo si incupisce e quel piccolo sorriso accogliente, si spegne. <<Che ci fai tu qui?>> dice ancora mezza addormentata. Cerco di trattenere una risata per la sua voce ancora assonnata. Devo dire che quando è appena sveglia ha una voce strana, è simile alla mia quando sono ubriaco. <<Ho bisogno di parlarti, posso entrare?>> chiedo infilando entrambe le mani nelle tasche dei jeans, <<a dire il vero stavo dormendo e sono..>> la blocco, <<ti prego, è importante>> le dico disperatamente, <<e va bene entra>> dice roteando gli occhi. Si scosta al lato della porta per farmi entrare e la chiude. <<Come mai sei qui?>> chiede stropicciandosi gli occhi. Già.. Perché sono qui? Perché la amo no? Cioè è per questo giusto? Si, è per questo. Penso.
<<Chloe mi manchi e..>> mi blocca, <<Dylan ti prego, non sono dell'umore per parlare di questo. Hai fatto la tua scelta e va bene così>> si siede sul letto di Lea ed io sul suo, <<no no, io..>> cerco di dire ma mi blocca di nuovo, <<Dylan no. Non puoi affrontare questo argomento, non più. Sei stato ben chiaro e mi hai aperto gli occhi, io adesso non ce l'ho con te, ma preferisco starti lontana>> si porta una ciocca di capelli dietro l'orecchio e mi guarda. Lei non può starmi lontano, non deve. Non sta parlando sul serio e glielo si legge in faccia che ha bisogno di me, proprio come io ho bisogno di lei. <<Chloe ho bisogno di chiarire le cose, dammi questa occasione>> dico ma lei scuote la testa. <<No Dylan, non posso. Scusami. Tu adesso dici così e magari le pensi davvero queste cose, però sono più che sicura che se iniziamo a parlare di questo argomento, finiremo per litigare. Per urlarci in faccia le peggior cose e io non ce la faccio più a stare male di continuo, a causa tua. Mi hai distrutto, e se era questo il tuo intento complimenti... Perché ci sei riuscito, ma adesso non capisco davvero quale sia il tuo gioco. Mi hai usato per sfizio, bene... E adesso? Cosa vuoi fare?>> dice calma. Voglio solo vivermela, la vita è troppo breve per sprecarne anche solo un secondo. Non ho bisogno di nient'altro che di lei. <<Se ti prometto che non mi arrabbierò, qualunque cosa tu mi dica, mi prometti che parliamo di noi?>> chiedo speranzoso in una risposta positiva e lei annuisce. Faccio un sospiro di sollievo quando la vedo annuire ed inizio a parlare. <<A me dispiace davvero tanto. Non sono un tipo romantico, quindi non so come farmi perdonare in un modo gentile, ma io non ce la faccio più a stare senza di te. Quando sei uscita dalla porta di casa mia mi sono sentito morire, credevo di averti persa per sempre. Sono stato malissimo i giorni seguenti. Ho fatto un sacco di incubi e solo ora mi sono reso conto della cazzata che ho fatto. Credevo fosse facile dimenticarti, ma non è stato così. Ho chiesto di te a tutti e mi sono preso anche un pugno in faccia>> stringo la mano e la racchiudo in un pugno, ripensando a quella scena. Avrei dovuto pestarlo di botte. <<Cosa? Come? Fa vedere>> scatta in piedi e viene verso di me. Essendo seduto al bordo del letto di Chloe, allargo le gambe e lei ci si mette in mezzo. Con il pollice caldo mi sfiora il labbro ferito e guarda con attenzione la piccola ferita. <<Chi te l'ha fatto?>> chiede guardandomi negli occhi, <<Samuel>> non perdo tempo e dico subito il suo nome. Deve pagarla cara quello stronzo. Se non posso arrivarci io con le mani devo pur sempre fargliela pagare attraverso Chloe. So per certo che adesso lei è arrabbiata con lui, e ne sono felice. Spero solo che si accorga di chi sia veramente Samuel Richardson, se non lo capirà ora lo capita più avanti. <<L'hai picchiato pure tu?>> chiede secca e io nego con la testa, <<avrei dovuto, ma non l'ho fatto. Per te.>> Confesso.
<<Per me?>> chiede aggrottando la fronte ed io annuisco, <<so che non ti piace la violenza e per di più sapevo che se solo ci fosse quella minima possibilità di perdonarmi, tu non me l'avresti data dopo aver saputo una cosa del genere. Giusto? O mi sbaglio?>> chiedo, <<non ti sbagli>> confessa.
<<Mi dispiace davvero tanto>> dice qualche secondo dopo fissando attentamente il mio labbro, <<non fa niente piccola, non è la prima volta che le prendo>> l'attiro verso di me e monta a cavalcioni sulle mie gambe. <<Dylan no, ti supplico fammi alzare>> cerca di divincolarsi, ma la stringo sempre di più a me <<ti prego>> mi guarda con un'aria innocente e inizia a tremare. Ha forse paura di me? <<Ehi tranquilla, ti lascio..>> tolgo le mani dal suo corpo e lei si alza. <<Dylan perfavore esci..>> dice abbassando lo sguardo, <<ehi ma devo ancora finire di parlarti>> cerco di dire ma mi blocca prima che possa continuare a dire altro. <<Lo so, ma preferisco che te ne vada. Ho bisogno di tempo e mi devi lasciar spazio>> non mi guarda nemmeno lontanamente e indica la porta. Mi alzo e mi avvicino a lei. Le alzo delicatamente il viso e la costringo a guardarmi. <<È davvero questo che vuoi?>> le chiedo guardandola intensamente. Spero che mi dica di no. Io alle pause non ci ho mai creduto, di solito le usano certe persone per mettere fine ad una relazione, ma non credo proprio che si prendono davvero quel tempo per pensare. Di solito è un modo gentile per dire <<voglio rompere con te e basta>>. Non ho mai creduto al contrario. <<Si>> dice secca. Mi stacco da lei e abbasso lo sguardo. <<D'accordo>> esco dalla stanza e sbatto la porta. Come può chiedermi di darle spazio? Non ci sono mai riuscito figuriamoci se ci riesco ora che so di perderla. Non so se ci riuscirò. Ci proverò, questo è poco ma sicuro, ma non prometto niente. Farò di tutto pur di farmi perdonare, non mi arrenderò mai. Non ho mai avuto un obiettivo in vita mia, in particolare dedicato ad una persona, ma ora come ora posso dire che il mio obiettivo è Chloe. 

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