Capitolo 86

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Chloe

Mi sveglio sentendomi accarezzare delicatamente una guancia, apro gli occhi e vedo mamma. Le sorrido e lei ricambia.
<<Amore sono le nove e venti, che ne dici di alzarti?>> mia mamma mi sorride e mi scuote leggermente, annuisco e mi siedo sul letto.
<<Guarda cosa ti ho portato, cornetti alla nutella e succo di arancia, proprio come piace a te>> Afferra il vassoio che ha posato sul comodino affianco al letto, e me lo porge sulle mie gambe, coperte dal piumone. Prendo il vassoio e le sorrido.
<<Grazie mamma>> abbasso la testa e osservo con attenzione il vassoio. Mi sono appena svegliata e il mio pensiero va a Dylan. Mi chiedo cosa starà facendo in questo momento, sì è già sveglio oppure se sta ancora dormendo.
Oggi è lunedì e dovrebbe andare a lezione, ma non ne sono tanto sicura che ci andrà.
Basta Chloe basta! Ti stai facendo solo del male così. Mi rimprovera la mia vocina.
Il palmo della mano di mia madre si posa sulla mia guancia. <<Amore che hai? Perché non mangi?>> chiede preoccupata, <<sto male mamma, sto male>> scoppio a piangere e lei vedendomi in quello stato, si fionda su di me e mi abbraccia. Inizio a tremare, e non so bene il motivo. Se è colpa del freddo oppure no, ma di una cosa ne sono più che certa. Sono distrutta, Dylan mi ha distrutto. <<Vuoi spiegarmi che cos'è successo?>> mia madre si stacca da me e mi guarda negli occhi. Io annuisco e le faccio segno di togliermi il vassoio tra le gambe. Lei esegue quest'azione e lo appoggia sul comodino.
Si siede difronte a me, a gambe in crociate e mi invita a parlare.
<<I-Io e Dylan ci siamo.. Ci siamo lasciati>> abbasso lo sguardo, <<immaginavo c'entrasse questo ragazzo>> sospira, <<che ha fatto questa volta?>> chiede subito dopo. Non sono sicura di star facendo la cosa giusta ma non voglio più mentirle. <<Andava tutto così bene e poi.. Non capisco nemmeno io cosa sia successo>> mi guardo le mani ed inizio a giocare nervosamente con quest'ultime.
<<Dopo la prima rottura mi sono sentita morire. Lo sentii parlare con un suo amico, e gli disse che mi voleva solo per portarmi a letto: e che una volta dopo aver ottenuto il suo scopo, mi avrebbe lasciata. Stetti malissimo, ma mai come adesso>> alzo lo sguardo per guardare la reazione di mia madre. Appena incrocio il suo sguardo noto che è paonazza, è tutta rossa e dalla faccia percepisco che è incazzata. <<E ora che ha fatto?>> chiede poco dopo, <<aspetta mamma, ora ci arrivo>> le rispondo. Se devo raccontarle tutto devo farlo per filo e per segno, non a pezzi.
<<Quando sentii quelle parole decisi di evitarlo e di chiudere definitamente con lui..>> mia mamma mi blocca, <<e tu ci sei riuscita vero?>> dice speranzosa, ma io nego. Si incupisce e si infila entrambe le mani nei capelli, in segno di disperazione. <<Non è colpa mia mamma, cioè si, ma non ci posso fare nulla se mi sono innamorata di una persona così..>> mi blocca di nuovo, <<be' complimenti figlia mia, ti sei scelta proprio una bella persona al tuo fianco>> risponde fredda e acida.
Come si permette? È mia madre e capisco che sia arrabbiata e delusa dal mio comportamento, ma tutti sbagliamo no?
<<Posso dire la stessa cosa di te allora>> ribatto acida ma subito me ne pento. Due lacrime si formano all'estremità dei suoi occhi, ma non sembra intenzionata a farle uscire. <<Scusa mamma>> le afferro le mani, <<tranquilla è tutto apposto, hai ragione. Ti avevo detto che sarei stata dalla tua parte e invece ti sto andando contro, mi dispiace e me lo sono meritata. Scusa.>> distoglie lo sguardo ma subito ritorna a guardarmi.
<<Scusami tu, non dovevo dire quelle cose>> dichiaro dispiaciuta, <<tranquilla è tutto apposto. Continua a raccontarmi>> mi sorride e mi incita a parlare, agitando le nostre mani unite.
Annuisco e riprendo a parlare.
<<Come ti ho già detto quando sentii quelle parole decisi di evitarlo e di chiudere definitamente con lui, ma non ci riuscii perché quando seppe che io sapevo tutto lui iniziò a starmi vicino, anche più del dovuto. Continuava a girarmi intorno e alla fine mi ha convinto a tornare insieme a lui. Mi ha iniziato a dire un sacco di cose dolci, cose che nemmeno Noah mi ha mai detto. Avevo bisogno di sentirmi dire quelle cose e non ci potevo credere che proprio lui me le stava dicendo. La cosa che adesso mi fa rabbia è che mi sembrava sincero mentre mi diceva tutte quelle cose dolci, quando invece a quanto pare non è così>> abbasso di nuovo lo sguardo.
Parlarne è molto più difficile di quanto immaginavo. <<Avete..>> inizia a dire, <<si>> rispondo subito, <<oh mamma>> impreca.
<<Non ci credo, dimmi che è uno scherzo Chloe>> gli iniziano a venire di nuovo le lacrime a gli occhi, <<no, non lo è>> rispondo immediatamente. Lei sospira e si toca nervosamente la fronte.
<<Sei incinta?>> domanda mia mamma di botto, <<cosa? Sei impazzita? No>> dico allarmata. Oddio no, come può pensare una cosa del genere!!.
I muscoli della sua faccia iniziano a rilassarsi ed io continuo il mio discorso. <<Una volta dopo aver perso la verginità andava tutto bene e mi sono tranquillizzata. Più passa il tempo più mi convincevo che era stato sincero con me Dylan, fino a ieri. Tu non lo sai ma lui non ha più una madre, lo ha abbandonato quando era piccolo>> mi fermo per prendere aria, <<be' chissà come mai>> ironizza mia mamma ridendo nervosamente, <<mamma!!>> sgrano gli occhi. Nonostante tutto, tutt'ora odio quando qualcuno parla male di lui in sua assenza. <<Ieri gli ha scritto e questo avvenimento lo ha fatto agitare molto, a tal punto da lasciami. Ha iniziato a dirmi che siamo troppo diversi, che non è il ragazzo giusto per me e poi mi ha detto che non mi ama e che non l'ha mai fatto. Ero solo un gioco, uno sfizio, nulla di serio>> mi scendono altre lacrime, <<credevo fosse tutto perfetto. Credevo che fosse quello giusto mamma, l'ho amato con tutta me stessa e non capisco cosa e dove abbia sbagliato>> scoppio a piangere e mi abbraccia.
<<Non hai sbagliato niente amore mio, ha sbagliato il destino a farti incontrare una persona del genere>> mi accarezza la testa per cercare di tranquillizzarmi. E mi ritrovo li, come una bambina di tre anni, a piangere su mia mamma. Credevo che questi problemi esistessero solo durante l'adolescenza, ma a quanto pare mi sbagliavo.

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