Capitolo 16

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Chloe

Finalmente, dopo giorni di stress, inizia la settimana di college
.
Oggi è lunedì e ciò vuol dire che inizieranno le lezioni. Sono molto entusiasta e non vedo l'ora di entrare in classe.

Mi alzo dal letto e vado verso l'armadio per prendere i vestiti. Mi guardo un attimo allo specchio e vedo che ho delle occhiaie assurde, a causa di Dylan ovviamente.

Stanotte non ho chiuso occhio. Ho ripensato a tutto quello che è successo e non faccio altro che odiarmi per ogni singola cosa che ho fatto. Noah non merita di essere trattato così, non merita tutto ciò. È un ragazzo stupendo, non mi ha mai fatto mancare niente in questi tre anni di fidanzamento.
Mi è stato sempre accanto, sopratutto quando stavo male per mio padre e non si merita che lo tratti così.

Stavolta devo davvero allontanarmi da lui, devo semplicemente essergli indifferente, far finta che non l'abbia mai visto ne conosciuto: sarà difficile, ma nulla di impossibile.

Esco e vado in bagno, mi faccio una doccia per scacciare via i brutti pensieri e poi ritorno in camera.

Vado verso lo specchio e mi sistemo i capelli, mi trucco come sempre e mi giro verso il mio letto per prendere i libri e metterli nello zainetto. Facendo questo movimenti mi volto istintivamente verso il letto di Lea.
Stanotte non è tornata..

Non so ancora perché mi abbia trattato in quel modo. Capisco che si preoccupi per me, ma addirittura darmi della poco di buono e della doppia faccia, anche no.

Esco dalla stanza e la chiudo a chiave.
Dopo qualche minuto mi ritrovo davanti ad un'edificio, apro la porta e attraverso un piccolo corridoio. Proseguendo a diritto vedo Samuel e altri gruppetti di ragazze e ragazzi. Lui è solo e sta concentrando tutta la sua attenzione sul cellulare, quel bel iPhone 8.

<<Ehi>> sussurro per non farmi sentire dagli altri.

<<Ehi>>, mi sorride e si infila il telefono in tasca.

<<È qui che avremo la nostra prima lezione oppure no?>> chiedo indicando la porta dietro di lui.

<<Si sì>> annuisce.

<<Bene>> annuisco a mia volta.

Mi giro intorno per vedere facce nuove, sorrido a qualcuno ma il mio sorriso scompare quando vedo arrivare Dylan e il suo gruppetto.
Sembra quella solita scena dei film dove tutte le ragazze, guardandoli a bocca aperta, parlano tra di loro mentre sfilano per tutto il corridoio.

Vuole sembrare il solito bad boy della scuola, ma comportandosi così sta solo facendo il cretino, nulla di più. Mi passa davanti e mi guarda, io mi giro dall'altra parte e guardo Samuel. Guardandolo noto che fissa Dylan in modo disgustoso e minaccioso, segno che ancora non gli sia passata la storia di sabato sera, ma be'... Come biasimarlo.
Fossi stata al suo posto molto probabilmente pure io mi sarei incazzata così tanto.

Dopo nemmeno cinque minuti arriva un uomo alto e dall'apparenza giovane, Avrà forse quarant'anni, i suoi occhi sono celesti, quasi misti al verde, i capelli sono scuri e il sorriso è smagliante.
Trasmette serenità a primo impatto.

<<Buongiorno ragazzi>> dice sorridendo a tutti.

<<Buona lezione>>, apre la porta ed entra.

Ogni alunno lo segue e io faccio altrettanto, seguita da Samuel.
Appena trovò un posto libero, mi ci siedo e quest'ultimo si siede affianco a me.

<<Senti prima che inizi la lezione ti volevo dire una cosa..>> sospiro e poi, facendomi coraggio dico: <<mi spieghi almeno tuperché Lea mi ha trattata a quella maniera ieri?>>.

Lui abbassa lo sguardo e prende un quaderno su cui, una volta iniziata la lezione, dovrà prendere appunti.

<<Ecco vedi.. non entrerò nel dettaglio perché sono cose sue private e di conseguenza credo che è meglio che sia lei stessa a dirti certe cose, ma ti posso assicurare che non c'è l'ha davvero con te>> confessa e a quel punto mi ritrovo davvero in una situazione di estrema confusione.

Se non ce l'ha davvero con me allora perché ha reagito così?

<<Ieri sera l'ho sentita, ci siamo scritti e mi ha detto che ha dormito nella stanza di Carol solo perché non sapeva come comportarsi con te, inoltre, mi ha detto che gli dispiaceva di essersi comportata in quella maniera e che, giustamente, non aveva il coraggio di guardarti negli occhi a causa del suo comportamento scorretto e fuori luogo.
Ovviamente anche lei si è accorta di aver esagerato con le parole e sopratutto a dirti certe cose che possiamo dichiarare... Mh non so, forti?>> mi guarda negli occhi e annuisco.

<<Non vere più che altro>> lo correggo.

<<Ecco appunto>>.

<<E adesso dove sono Lea e Carol?>> domando.

<<Oh Chloe.. loro non seguiranno il nostro corso. Entrambe desiderano laurearsi in letteratura ed io e te in economia quindi non seguiremo i soliti corsi>> spiega, ed io mi limito ad annuire.

Prendo pure io un quaderno e una penna per scrivere, faccio un bel respiro e successivamente focalizzo la mia attenzione sul professore.

<<Bene ragazzi, ascoltatemi bene perché ripeterò queste cose solo una volta. Sappiate che questo sarà uno dei corsi, se non l'unico, più importante che seguirete dentro questo college>> afferma lui,

<<Mi presento, sono il professore Christopher Smith e sarò il vostro docente per tutto l'anno scolastico. Voglio.. Anzi no, esigo il massimo rispetto ma sopratutto il massimo impegno da parte di ognuno di voi>>.

Sto ascoltando ogni singola parola di questo uomo, e più parla più mi tranquillizza, lo so può sembrare strano... E non so perché riesce a farmi questo effetto, ma credo sia un buon segno.

È un uomo alla mano, o almeno così sembra visto il suo comportamento sprint, per di più è giovane e ha un bel fisico. Non è il solito professore noioso, che non smette mai di parlare, lui è diverso. Spiega in un modo così chiaro che è impossibile annoiarsi.
Almeno per me è così, poi per gli altri non lo so.

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