Capitolo 20

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Chloe

Oggi è martedì e stanotte non ho chiuso occhio. L'ho fatto giusto per 20 minuti ma poi mi sono svegliata. Ho pensato a ciò che è successo a Lea e non sono più riuscita a riaddormentarmi.

Rabbrividisco solo al pensiero di ciò che le ha fatto Dylan. Io mi chiedo: come si può essere così crudeli da rovinare la vita di una ragazza al suo primo anno di liceo?

Ho fatto bene ad allontanarmi da lui.
Per nulla al mondo vorrei essere al posto di Lea. Mi immagino quanti brutti quarti d'ora avrà passato per colpa di quel deficiente, il dolore che avrà provato dentro se stessa e la vergogna... L'ammiro per aver proseguito gli studi nonostante le voci, nonostante gli insulti, ma sopratutto l'ammiro perché nonostante vedesse la faccia del ragazzo che l'ha ridotta così, ogni santissimo giorno a scuola, lei si è fatta forza ed è andata avanti.

Mi alzo e, come ogni mattina, prendo i miei vestiti. Vado in bagno per lavarmi e successivamente ritorno in camera. Inizio subito a sistemarmi i capelli, mi trucco ed in fine mi vesto per poi uscire dalla stanza e avviarmi verso l'edificio dove si terrà il secondo giorno di lezione.

Arrivata lì, proprio come ieri mattina, vedo Samuel. Vado incontro a lui e noto che, subito, a pochi passi di distanza mi riconosce e mi sorride.

<<Ciao>> sussurra dandomi un bacio sulla guancia.

<<Ehi>> ricambio e gli rivolgo un sorriso dolce.

<<Allora... Sei pronta per il tuo secondo giorno di lezione?>> mi sorride.

<<Sì dai, diciamo di sì>> rispondo.

Sarei rimasta a dormire molto volentieri visto la nottata di stanotte, ma è giusto così.
Voglio fare meno assenze possibili.

<<Che hai? Ti vedo un po' spenta>> confessa. Nel suo timbro di voce noto che c'è una lieve preoccupazione, ma subito lo tranquillizzo dicendo: <<tranquillo sto bene. Solo che stanotte non ho chiuso occhio... Sai, Lea mi ha raccontato tutto e sono abbastanza dispiaciuta per ciò che le è successo.>>

Abbasso lo sguardo e per un momento mi sento in colpa di aver fatto ricordare a quella povera ragazza quei brutti ricordi.

<<Già, ma stai tranquilla, adesso lei sta bene, è passato tutto quindi non stare così>>, mi sorride in modo compiaciuto e nel mentre mi limito ad annuire non sapendo cos'altro dire.

Dopo poco arriva una professoressa, mai vista prima, dovrebbe essere quella di storia. Iniziano ad entrare tutti in aula, ed io e Samuel facciamo lo stesso, ci sediamo e iniziamo la lezione.

All'incirca dopo venti minuti dall'inizio della lezione, la porta da cui sono entrata, si apre e vedo entrare Dylan e i suoi amici. La professoressa interrompe la sua spiegazione e dice: <<Signor Walker gli pare l'ora di arrivare a lezione?>>.

A lui sembra non importarsene di ciò che gli sta dicendo la prof, infatti, va a sedersi senza dire niente insieme al suo gruppetto.

<<Le ho fatto una domanda signor Walker, gradirei una risposta>> ripete la donna.

Dylan sbuffa ma finalmente si decide a parlare.

<<Mi scusi>> dice con aria stanca.

<<Bene, adesso veda di seguire. Ah e.. Tyler, Logan vale la stessa cosa per voi>>, i due annuiscono e la prof inizia di nuovo a spiegare.

Dylan, per non so quale motivo, si gira nella mia direzione e i nostri sguardi si incontrano.
Immediatamente interrompo quel momento intenso e ritorno a concentrarmi solo ed esclusivamente sulla spiegazione della Professoressa.

Nel mentre sento lo sguardo di Samuel addosso. Credo si sia accorto che io e Dylan ci stavamo guardando, ma non vedendolo aggiungere parola, continuo a seguire la spiegazione e lui fa lo stesso.

Grazie al cielo.

Terminate le lezioni, io e Samuel andiamo al solito bar, dove sicuramente ci saremo incontrati con Lea e Carol.

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