Capitolo 98

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Chloe

Le lezioni sono ormai finite da un pezzo e adesso mi sto avviando verso gli spogliatoi. Dopo la sfuriata di stamani mattina con Dylan, mi ha mandato un messaggio e si è scusato per il suo comportamento. Non gli ho risposto, e gli ho solamente a visualizzato il messaggio senza far altro. Ero e sono ancora arrabbiata con lui e la voglia di parlargli equivale a meno di zero, ma nonostante tutto apprezzo il gesto che ha compiuto. So quanto sia difficile per lui chiedere scusa, visto che non l'ha mai fatto con altre persone, ma deve imparare che con un semplice <<scusa>> certe cose non si dimenticano. Appena arrivo a destinazione trovo Dylan. Tra le mani tiene il suo enorme telefono e digita qualcosa. Appena mi vede mi sorride leggermente ed io ricambio. <<Ciao>> dice timido, <<ciao>> dico secca, <<cominciamo?>> chiedo subito dopo e lui annuisce. Sarà una lunga giornata..
<<Allora io pulisco quello delle femmine e tu quello dei maschi d'accordo?>> propongo e annuisce di nuovo. Vedo che è di poche parole oggi.. Vabbè meglio così. Penso.
Entriamo entrambi nel lungo corridoio e quando arriviamo alla fine io giro a destra, dove si trova quello delle ragazze e Dylan a sinistra, dov'è situato lo spogliatoio dei ragazzi.
Una volta dentro mi faccio una bella coda alta e inizio a pulire. Parto nel pulire il pavimento e poi passo a gli specchi che sono situati in bagno.
Dopo due orette ho finito e lo spogliatoio è in ottime condizioni.
In questo momento sono imbattuta e non so cosa fare. Da una parte vorrei andare a vedere se Dylan ha già sistemato tutto, ma dall'altra parte non voglio. Insomma.. È già tanto che io abbia accattato questa punizione condivisa.
Dopo qualche secondo mi faccio coraggio e mi avvio nello spogliatoio maschile.
Apro la porta e la figura che ho davanti mi fa spuntare un sorriso divertito.
Dylan sta cercando di scegliere il detersivo per pulire in terra e sembra confuso. Ha una serie di detersivi davanti a se ed ognuno di questi ha una funzione diversa. C'è quello da dare in terra, quello per le panche di legno, situate al centro dello spogliatoio e quello per i vetri e specchi. Appena mi vede si ricompone subito. <<Ehm ti serve una mano?>> chiedo chiudendo la porta alle mie spalle.
<<Chi io? No no, ho quasi finito. Va pure>> inizia a pulire una panca con il detersivo per gli specchi. Cerco di trattenere una risata <<ehm guarda che quello serve per i vetri>> indico il detersivo, lui lo guarda e sospira. Si siede sulla panca e si arrende. <<Basta ci rinuncio. Pulire non fa per me. Sono due ore che cerco di combinare qualcosa ma non riesco a fare niente. Non me ne intendo.. Non è che mi potresti aiutare?>> dice in tono lamentoso, <<si ma mi aiuterai anche tu eh, non farò tutto io>> lo avverto e lui si alza di scatto, <<super pronto>> dice con tono convinto. Non so se sta convincendo me oppure se stesso, ma mi fa ridere questo suo lato.
Mi avvicino a lui e prendo uno strofinaccio insieme al prodotto specifico per pulire gli specchi. Gli e lo porgo e lui mi guarda confuso <<vai in bagno e pulisci gli specchi, io nel mentre pulisco per terra. Mi raccomando, quando torni stai attendo a dove cammini perché rischi di scivolare e di farti male>> lo avverto e lui annuisce. Lo vedo scomparire verso la porta del bagno e a quel punto inizio a lavorare. Dopo venti minuti finisco e stanca come sono, mi siedo un attimo sulla panca.
<<Ehi Chloe, ho pulito gli specchi..>> sono le ultime parole che sento dire da Dylan, prima di vederlo col culo per terra. <<Porca..>> si morde una mano per evitare di proseguire con la sua parolaccia e successivamente assume una faccia dolorante. Scoppio a ridere e mi si formano delle lacrime all'estremità dei miei occhi. <<Non c'è da ridere, c'è da piangere>> dice con un tono lamentoso, ma io non riesco a smettere. <<Oh stronza aiutami invece di ridere>> mi porge una mano ed io mi alzo in piedi, mi avvicino a lui e cerco di calmarmi. <<Allora? Dai smettila di ridere stronza>> ride pure lui e a quel punto gli afferro la mano. Cerco di tirarlo e lui si alza di poco da terra. In quel momento mi ritorna in mente la sua caduta e allora riprendo a ridere, gli lascio la mano e lui ricade a terra. <<Stronza, questa me la paghi>> impreca a denti stretti. Mi afferra per il polso e mi tira a se. Cado sopra di lui e a quel punto smetto di ridere. <<Perché hai smesso? Sei così bella quando ridi>> mi accarezza una guancia ed io arrossisco. <<Ehm.. Direi di continuare>> mi alzo da sopra di lui e metto apposto gli oggetti che ho utilizzato poco prima. <<Adesso cosa faccio?>> chiede alzandosi e avvicinandosi lentamente verso di me, <<niente, riposati>> prendo uno strofinaccio pulito e il prodotto da usare per le panche in legno,<<adesso pulisco le panche e vedo di togliere la polvere che è situata in cima, tu vatti a sedere da qualche parte e non ti muovere o ti farai di nuovo male>> lo avverto e lui annuisce. Si siede su una sedia che si trova in un angolo dello spogliatoio, e nel mentre io inizio a pulire. Dopo una mezz'ora ho quasi finito, mi manca di pulire la parte superiore dell'ultima panca e poi ho finito del tutto. Sono molto stanca e mi gira leggermente la testa, ma mi faccio forza e monto sopra la panca per pulire la parte superiore. Una volta finito faccio un sospiro. <<Chloe hai finito?>> mi spavento quando sento la voce di Dylan e perdo l'equilibrio. Dylan mi prende a mo di sposa ed io gli avvolgo le braccia intorno al collo. <<Tutto ok?>> chiede preoccupato ed io annuisco, <<grazie>> dico infine. Scuote la testa e mi rivolge un sorriso <<non c'è di che. La prossima volta stai più attenta, potevi farti davvero male>> si preoccupa, <<lo so>> rispondo e mi divincolo un po', sperando che mi appoggi a terra. <<Potresti farmi scendere per favore?>> chiedo e lui assume una faccia pensierosa, <<mh vediamo.. No>> sorride divertito ed io roteo gli occhi, <<va bene allora vorrà dire che lo farò da sola>> mi divincolo ancora più e mi muovo per cercare di liberarmi dalla sua presa, ma non ci riesco. <<Ho la presa ben salda, non puoi liberarti>> mi guarda dritto negli occhi, <<dai ti prego.. Fammi scendere>> chiedo un po' irritata, <<ti ho già detto di no>> ribatte, <<Dylan mi stai facendo incazzare, fammi scendere cavolo>> alzo leggermente il tono della voce, <<e va bene calmati>> mi fa scendere e mi sistemo la maglietta stropicciata. Vado a posare la roba che ho usato e la rimetto li dov'era. <<Che facciamo ora?>> chiede posizionandosi dietro di me, <<niente>> mi giro per guardarlo in faccia, <<sono quasi le sei, abbiamo finito. Passami quello che lo metto apposto, così possiamo andare >> indico il detersivo per terra. Lui si avvicina, lo prende e me lo porge.
Lo afferro e lo metto apposto. Mi giro di nuovo verso di lui e le lo ritrovo a pochi centimetri dal mio volto.
Vi prego ditemi di no..

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