Nothing more

Capitolo 72

Chloe

Sentendo qualcosa muovere sotto di me, apro gli occhi e vedo Dylan intento ad afferrare il telefono, posizionato al centro del comodino.

Ma non li avevamo lasciati fuori in balcone?

<<Ehi>> mi stropiccio gli occhi e lui si gira di scatto nella mia direzione.

<<Ehi, scusami.. Ti ho svegliata?>> chiede con un po' di timore.

<<Sì, ma tranquillo. Che ore sono?>> domando staccandomi da lui.

<<È proprio quello che stavo cercando di scoprire>> ammette e prende il suo telefono per vedere l'orario.

<<Sono le dieci e mezza>> risponde una volta dopo aver visto il blocco schermo.

Sospira e si alza, mettendosi a sedere sul letto.
Mentre gli osservo la schiena nuda i miei pensieri ricadono alla notte scorsa.

Io che venivo gemendo il suo nome, i suoi gemiti che ricadevano sulle mie labbra, le sue mani sopra il mio corpo, i baci dati alla rinfusa, la passione che univa i nostri corpi, ma sopratutto l'amore che non faceva altro che aumentare ad ogni spinta che dava dentro di me.

Si infila di nuovo i boxer e il mio sguardo scende sul suo culo perfetto.

Che sto dicendo? Da quando penso queste cose?

Mi meraviglio di me stessa, ma vabbè, saranno gli ormoni ancora in gioco.

Dylan prende il preservativo con all'interno il suo liquido, posizionato sul comodino, per poi andarlo a buttare. Esce dalla stanza ed io mi metto a sedere sul letto. Mi stropiccio gli occhi, ancora assonnati, e successivamente prendo il telefono, situato sul lato destro del letto, nonché sul comodino della parte in cui ho dormito.

Eppure sono più che sicura di averlo lasciati fuori.

Accendo il telefono e non trovo niente di nuovo, nessuna chiamata, nessun messaggio.

Meglio cosi. Penso.

Dylan torna in stanza e mi sorride.

<<Come hai dormito stanotte?>> domanda venendo verso il letto.

<<Direi perfettamente>>, gli rivolgo un sorriso e lui sorride.

<<Stai bene?>>.

<<Sì>>, sospiro e gli sorrido.

Lui si avvicina verso di me e mi lascia un bacio a stampo sulle labbra.

Ci stacchiamo e mi guarda dritto negli occhi.
Ogni volta che i suoi occhi incrociano i miei, mi imbarazzo e arrossisco.

<<Là sotto come va?>>, lancia uno sguardo al mio inguine, coperto dal lenzuolo, ed io lo guardo male.

<<È una strana sensazione, è come se fosse...>> cerco di dire ma non trovo il termine adatto.

<<Un po' indolenzita?>> prova a dire Dylan.

<<Sì, proprio cosi>> ammetto.