Capitolo 85

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Chloe

Dopo ore e ore ho preso finalmente una decisione, voglio staccare completamente il cervello e tornarmene a San Diego per qualche giorno. Molto probabilmente non è il rimedio migliore per affrontare questa situazione, ma non trovo altre strade. In questo momento ho solo bisogno di ritornare nella mia vecchia casa, cercare di chiarire le cose con mamma e passare del tempo con lei. È l'unica cosa che voglio, e ne ho davvero bisogno. Quando ero piccola, ogni volta che stavo male, lei c'era sempre ed era lì pronta ad aiutarmi, riusciva sempre a farmi sorridere e nonostante gli altri e bassi è una mamma straordinaria.
Sono in piedi difronte al letto e sto preparando la mia solita borsa di sempre, mettendoci il minimo indispensabile. Lea entra in stanza e appena mi vede assume una faccia strana. <<Chloe scusami se c'ho messo così tanto ma ho..>> si blocca appena mi vede già pronta e sistemata per uscire. Ho un Outfit pessimo e me ne rendo conto, indosso una felpa larga e un pantaloni di una tuta. Le scarpe sono sempre le stesse e sono completamente struccata. <<Che stai facendo? Dove stai andando?>> posa i due caffè sulla scrivania e si gira per incrociare il mio sguardo. Mi giro anche io nella sua direzione e mi siedo sul letto.
<<Andrò da mia madre per qualche giorno>> confesso, <<cosa? Perché? Per quanti giorni? E le lezioni? Come ti giustificherai? Cosa dirò a gli altri?>> inizia a tartassarmi di domande ed io sospiro, <<Lea calmati ti prego>> alzo il palmo della mano e lei smette di parlare.
<<Non so ancora per quanti giorni, potrebbero essere due come cinque, dipende da quando mi sentirò di tornare. Non ho la minima voglia di vedere Dylan e per la questione delle lezioni tranquilla, so che avevo detto di non volerne più saltare ma non ho altra scelta. Mi giustificherò in qualche modo, magari proverò a dire che sono stata malata o che non stavo bene>> dichiaro mezza infastidita, <<capisco.. E con cosa andrai?>> chiede curiosa iniziando a bere il caffè, <<con il pullman>> dico e lei sgrana gli occhi, <<cosa? Ma ci metterai almeno tre ore così!>> dichiara, <<lo so ma non ho altre vie d'uscita. Quando tornerò da San Diego, vedrò di andare a vedere qualche macchina così almeno non avrò più problemi di questo tipo e finalmente potrò essere del tutto indipendente>> mi alzo dal letto e prendo la borsa. Lea prende l'altro caffè e me lo porge.
<<Tieni, l'ho preso per te>> mi sorride e lo afferro, <<grazie, mi ci vorrà proprio>> dico scherzando. Inizio a berlo e quando lo finisco ripongo il bicchierino nel cestino. <<Lea allora io vado>> la guardo, <<senti ma sei sicura? Possiamo trovare un'altro modo sennò, non devi per forza partire>> mi guarda con aria dispiaciuta e si avvicina a me, <<lo so, ma preferisco così. Sono più che sicura di questa mia scelta e ne ho bisogno. In questo momento l'unica cosa che voglio è staccare completamente la spina del cervello e passare del tempo con mamma>> lei mi sorride e annuisce. La guardo e gli rivolgo un piccolo sorriso. <<Ti chiedo un favore. Pensaci tu a dirlo a gli altri ok? E se Dylan o qualcun altro dei sui amici vi chiederà di me, per favore non ditegli niente. Inventatevi quello che vi pare ma non ditegli niente, non voglio che sappiano di me ok? Non ne hanno il diritto. Da come si è comportato non credo proprio che Dylan venga a chiedervi qualcosa, visto che non gliene frega proprio niente di me, ma se in tal caso si comportasse diversamente sapete già cosa fare>> confesso secca, <<ma certo non preoccuparti. Dopo dovrei fare una videochiamata via Skype con gli altri e tranquilla gli spiegherò tutto, gli dirò per di più che non devono dire niente a Dylan o qualsiasi altra persona>> afferma convinta Lea, <<esatto. Soprattutto dillo a Samuel, essendo il fratello di Tyler non vorrei che gli andasse a dire le mie cose privato>> gli spiego, <<tranquilla non dirà niente. Sappiamo benissimo com'è Samuel, non direbbe niente a nessuno. E comunque se può farti stare ancora di più serena insisterò sopratutto con lui>> ride divertita Lea e io la seguo. È bello sapere di poter contare su una persona così. <<Grazie>> le faccio un piccolo sorriso, <<di nulla, voglio solo che tu stia bene>> ricambia il sorriso e mi abbraccia. Credo che lei sia la persona che mi mancherà più di tutti. So che passerà solo qualche giorno e che poi la rivedrò, ma mi mancherà ugualmente. <<Ok tesoro, allora ci vediamo. Mandami un messaggio appena arrivi ok?>> Lea mi accarezza lentamente una guancia ed io annuisco. Prendo le mie cose ed esco dalla stanza. Mi avvio verso la fermata dell'autobus e dopo venti minuti arriva. È arrivato con dieci minuti di anticipo e ne sono veramente contenta, almeno potrò arrivare a casa ancor prima dell'orario stabilito. Non mi sono portata niente da vestire visto che ho ancora dei vestiti nell'armadio di camera mia. Il pullman parte ed io non posso far altro che infilarmi le mie amate cuffie. Per tutto il viaggio ho ascoltato la musica, tenendo il volume al massimo.
Dopo quasi tre ore arrivo a destinazione. Mia mamma non sa di questa visita improvvisa, non ho ancora avuto tempo di avvertirla. Dopo quello che è successo con lei è sorto il problema di Dylan e non ho avuto tempo di scriverle o di chiamarla. Spero solo di non disturbarla e di non trovarla troppo arrabbiata con me per il mio comportamento assunto due giorni fa.
Dopo quasi tre ore di viaggio arrivo a destinazione e per fortuna la fermata dell'autobus è proprio vicina alla casa di mia madre. Inizio a camminare e qualche minuto dopo mi ritrovo davanti la mia solita e piccola villetta. Mi soffermo un attimo davanti casa mia e la fisso con attenzione. Devo dire che mi è proprio mancato questo posto e finalmente posso dire che mi sento a casa. Mi avvio verso la porta e successivamente faccio un bel respiro profondo, per poi suonare il campanello.
Mia madre apre la porta e appena mi vede assume una faccia sorpresa.
<<Ciao mamma>> inizio a dire, <<amore cosa ci fai qui?>> gli iniziano a venire gli occhi lucidi, <<posso entrare?>> incrocio le braccia al petto per colpa del freddo e lei si sposta su un lato, per farmi entrare in casa. Chiude la porta e ritorna a guardarmi. <<Come mai questa splendida visita?>> si avvicina a me e cerco di trattenere le lacrime, <<non farmi domande mamma, abbracciami soltanto>> mi fiondo su di lei, abbandonandomi completamente ad una bellissima sensazione di protezione. Lei mi stringe forte, facendomi sentire al sicuro da tutto e da tutti. Sono più che certa che ha avvertito una strana sensazione me, ovviamente una sensazione negativa, ma sono davvero contenta che stia rispettando la mia decisione di non farmi domande.
Quando mi stacco dall'abbraccio lei mi guarda e io non posso fare altro che rassicurarla con un piccolo sorriso finto. Per tutta la serata non mi ha chiesto niente sul mio arrivo inaspettato, e le sono davvero grata per questo. A cena abbiamo parlato delle solite cose, ci siamo un po' aggiornate sulle ultime settimane. Mi ha raccontato che in questi giorni è stata molto in contatto con la madre di Noah e che si è divertita molto. Io invece gli ho confessato che mi trovo molto bene con i professori, specialmente con quello di economia e di letteratura, anche se il Mr. Smith nell'ultimo periodo ha assunto un comportamento molto scorretto nei miei confronti. Però anche se si è comportato male, devo pur sempre ammettere che è un ottimo professore e adoro come spiega.
Successivamente sul tardi serata abbiamo guardato un film, proprio come ai vecchi tempi e poi me ne sono andata a dormire.

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