Nothing more

Capitolo 34

Chloe

Mi sveglio e come prima cosa apro il telefono per vedere se Noah mi ha scritto.
Purtroppo però rimango delusa come ogni mattina.

Da quando se n'è andato non s'è fatto più risentire. Gli ho mandato vari messaggi, l'ho chiamato almeno una ventina di volte, ma niente... Non ho mai ricevuto una risposta.
Mi vergogno un sacco per quello che ho fatto.

Sin da piccola ogni volta che vedevo Beautiful, una telenovela che ormai trasmettano da anni in Tv, rimanevo scioccata da quante corna si facevano a vicenda, in particolare vedendo Brooke con Ridge, con Eric, con Bill.
Insomma.. un giro continuo di uomini, e ogni volta che lo vedevo dicevo sempre a mia mamma che non sarei mai stata una di loro, e invece eccomi qua.

Mi sento uno schifo ogni volta che ci penso.

Noah non si merita tutto questo, mi è sempre stato vicino, mi ha sempre sostenuto in tutto, è sempre stato lì pronto ad aiutarmi e ad appoggiarmi su ogni mia decisione.

Diciamo che era il ragazzo perfetto.
Spesso discutevamo, ma solo perché certe volte lo trovavo infantile, poi subito dopo facevamo pace. Mi ha sempre rispettata, non mi ha mai fatto mancare niente e soprattutto non mi ha mai alzato le mani e quella per me è la cosa più importante.

È completamente il contrario di Dylan, e non mi capacito di come una Chloe Johnson abbia potuto innamorarsi proprio di un ragazzo considerato completamente l'opposto di lei.

A Dylan piace bere alcol, io è già tanto se bevo la coca-cola, lui fuma, io odio il fumo, è amante delle feste, io invece mi accontento di una serata con Pop-corn e film, a lui non piace studiare, io invece amo farlo.
Siamo due poli opposti e non capisco come una persona del genere possa piacermi così tanto. 

<<A cosa pensi signorina?>> chiede con voce ancora impastata dal sonno Lea.

<<Oh buongiorno, scusami non mi ero accorta che eri sveglia. Comunque a niente di importante, stavo solo pensando a Noah>>, confesso sorridendole debolmente.

<<È successo qualcosa tra voi due?>> domanda ulteriormente.

Cavolo è vero lei non sa niente.

<<Oh no no, solite discussioni tra fidanzati tranquilla. Capita spesso tra me e lui visto che non andiamo sempre d'accordo su tutto, ma tranquilla che passerà>>, cerco di sembrare il più tranquilla possibile e mi sbrigo a cambiare argomento.

<<Oh be' ti capisco, i maschi sono tutti uguali, certe volte sono peggio di noi donne>>, inizia a ridere e per non dare nell'occhio rido anche io.

<<Eh be', direi di sì>>.

Con calma mi alzo dal letto e, prendendo i vestiti che avevo posizionato la sera prima sulla sedia della scrivania, entro in bagno.

Finito tutto il mio lavoro, saluto Lea e arrivo a lezione con qualche minuto di anticipo.
Non appena mi fermo sulla porta noto che ancora non c'è Samuel. È strano, è quasi sempre il primo ad arrivare.

<<Buongiorno ragazzi>>, il professore di economia compare alle mie spalle e subito mi metto da parte per lasciargli spazio.