Capitolo 44

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Chloe

Dylan se ne è andato da ormai qualche minuto e nonostante la felicità che porto dentro di me da quando ha confessato di amarmi, non smetto di pensare al volto di Lea quando mi ha visto insieme a lui.

Non voglio rovinare il rapporto che ho con lei, siamo compagne di stanza e anche volendo, non potremmo ignorarci per sempre.

Presa dall'istinto chiamo Carol sperando in una sua risposta.

<<Pronto Chloe>>, la sua dolce voce è musica per le mie orecchie.

<<Carol ho bisogno di te, puoi venire in camera mia e di Lea?>> le chiedo con ansia aspettando una risposta positiva.

<<Si certo, ma è successo qualcosa?>> domanda a sua volta lei preoccupata.

<<Ti spiego tutto appena arrivi>> rispondo.

<<Va bene, dammi solo dieci minuti e scendo da voi, ok?>>.

<<Grazie mille, a dopo>>, stacco la chiamata e per cercare di placare la mia ansia, mi siedo sul letto in cerca di qualcosa da fare mentre aspetto il suo arrivo.

Una delle cose che più riesce a calmarmi è la lettura, ma non prestare attenzione alle 1000 parole che leggerei.

Avere Carol al piano di sopra mi rende più tranquilla. Devo dire che sono stata molto fortunata ad averla nel solito dormitorio, ho bisogno di sfogarmi con qualcuno, e in questo momento lei è l'unica persona su cui posso contare.

Spero soltanto che non se la prenda troppo pure lei. Non ce la farei a chiudere il rapporto con tutti.

Per adesso il college non si è rivolto nei migliori dei modi, mi aspettavo di meglio.

Le lezioni per fortuna vanno bene, i professori spiegano in modo adeguato e comprensibile, ma per il resto sembra tutto una dannata fiction.

Dopo qualche minuto sento bussare alla porta e subito mi precipito ad aprirla.

<<Vieni entra>>.

Carol mi rivolge un sorriso smagliante e successivamente una volta entrata, chiudo la porta alle mie spalle.

<<Dimmi tutto, ho cercato di fare il più presto possibile>> confessa sedendosi sul letto di Lea.

Ma cos'è un vizio?
Come uno entra in questa stanza va sempre a finire che si siede o sul mio letto o su quello di Lea senza chiedere il permesso.

È buffo vedere che qui qualsiasi persona faccia quel che gli pare, ma a tratti è pure irritante.

<<Andrò dritta al punto..>> inizio a dire titubante.

<<Ho una storia con Dylan>> ammetto.

Lei sbianca appena sente pronunciare quel nome.

<<Con chi?>> chiede alzandosi dal letto e guardandomi allibita.

Io rimango in silenzio e distolgo lo sguardo.

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