Capitolo 38

8.2K 201 6
                                    

Chloe

Dopo circa un'oretta di macchina arriviamo in un posto stupendo. Intorno a me ci sono solo alberi, tanto verde e un sacco di natura meravigliosa e curata.

Ma dove siamo, in campagna? Penso.

<<Prima di scendere metti questa>> mi ordina lui porgendomi una bandana.

<<Ehm.. ok>> replico titubante.

La prendo tra le mani e posandola sui miei occhi cerco in qualche modo di legarmela intorno alla testa. Girando istintivamente le spalle e la schiena verso di lui, ma sopratutto vedendo la mia incapacità nel mettermela, prende le due estremità della bandana e mi aiuta a fare un piccolo nodo.

Successivamente sento aprirsi una porta e subito dopo richiuderla. Dylan viene da me e mi aiuta a scendere di macchina. Poso le mie mani sopra le sue braccia e mi stringo forte a lui per evitare probabili cadute.

Con cautela inizia a camminare e nel mentre mi tiene stretta a se per i fianchi.

<<Ok siamo arrivati, ma resta ferma qui>> ammette.

Lo sento sorridere e poco dopo allontanarsi di qualche passo.

Nel mentre quel che cattura la mia attenzione è il rumore di un paio di chiavi che girano dentro una serratura.

Poco dopo mi sento prendere di nuovo per i fianchi e così avanzo mettendo le mani avanti, per cercare di sbattere contro qualcosa.

Una volta dentro sento chiudersi la porta alle mie spalle e il rumore di un paio di chiavi che ricadono su una superficie.

<<Adesso puoi aprire gli occhi>> sussurra al mio orecchio.

<<Lo farei se non avessi questa bandana sui miei occhi>> rivelo gesticolando nervosamente.

<<Oh scusami, hai ragione>> replica lui ridacchiando.

Due mani mi sfilano la bandana e rimango incantata da quello che sto vedendo.

<<E questa casa?>>, avanzo di un passo e cerco di ammirarne ogni singolo dettaglio.

<<Ti piace?>> mi chiede.

<<È meravigliosa>> rispondo.

<<Ma di chi è?>>.

<<Mia, o meglio dire, di mio padre>> risponde togliendosi il giubbotto e lanciandolo sul divano.

<<È stupenda>> ripeto girandomi almeno dieci volte su me stessa.

È tutta fatta in legno ed è decorata con quadri antichi, ma allo stesso tempo moderni.
Subito a destra c'è la cucina e invece a sinistra possiamo trovare il salotto. Davanti abbiamo una rampa di scale, a forma di chiocciola e suppongo che portino nelle camere da letto.

Cavolo.. è la casa che vorrebbero tutti..
È piccola si, ma è stupenda..

<<Perché mi hai portata qui?>> chiedo poco dopo avvicinandomi a lui.

Quest'ultimo si avvicina a me e mi posa le mani sui fianchi. D'istinto gli avvolgo le braccia intorno al collo e lo vedo sorridere.

<<Volevo stare da solo con te, e poi be', dovevamo o no festeggiare la tua rottura con Noah?>>.

A quelle parole mi rabbuio e abbasso lo sguardo.

<<Ehi dai, sto scherzando.. guardami>>, posa due dita sotto il mio mento e fa incastrare il mio sguardo con il suo.

<<Sono davvero felice che tu e lui avete chiuso, non ce la facevo più a vedervi assieme, mi faceva impazzire l'idea di sapere che aveva il controllo su di te. Cazzo, solo al pensiero di altre mani su questo corpo meraviglioso io.. io..>>, cerca di dire ma non sembra trovare le parole giuste.

<<Smatto>> aggiunge concludendo il suo discorso.

<<E so che sono uno stronzo dicendoti queste cose, potrai dire che non ho un cuore, che non ho un minimo di sensibilità, ma non me ne frega un cazzo. Avresti ragione se solo pensassi questo di me, ma non posso farci niente. Sono così e mi piace esserlo. Mi dispiace che tu stia male per lui, lo conosci da anni e so che ha un'importanza molto elevata nella tua vita, però cazzo, non immagini quanto sono felice di sapere che adesso sei solo per me>>.

Con tanto di lentezza avvicina il suo corpo al mio. Il mio seno è a contatto con il suo petto. La distanza tra le nostre labbra si accorcia sempre di più e il respiro sembra mancare.

<<Sei roba mia Chloe e da qui in avanti lo sarai sempre>>, mi guarda in modo intenso e dice queste parole in un sussurro.

Sento una scarica di scosse provenienti dal mio basso ventre. L'aria sta iniziando ad essere pesante, il mio cuore accelera quando Dylan avvicina i nostri volti. Esplodo, invece, quando le sue labbra vengono a contatto con le mie.

Nothing moreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora