Capitolo 27

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Chloe

Ha bisogno di me? Dylan ha bisogno di me?

No è impossibile.
Dylan Walker non ha bisogno di nessuno.

Scuoto la testa.

<<Ah si? Adesso tu avresti bisogno di me? E sentiamo, perché? Per portarmi a letto? Per sputtanarmi davanti a tutto il campus?>>, mi avvicino a lui e con un sussulto dico: <<Per trattarmi come hai fatto con Lea?>>.

Lui sbianca e si limita a fissarmi.

<<C'ho preso vero? Vuoi trattarmi come hai trattato tutte quante, per poi farmi passare da puttana e deficiente davanti a migliaia di adolescenti>>, lo fulmino con lo sguardo e poi lo guardo con aria schifata.

Come posso credergli?
Vorrei tanto credere a ogni parola che mi dice, ma non posso. Come cavolo faccio a credere ad una persona se se ogni volta che mi avvicino, lui mi allontana.

Delle volte, quando passiamo il tempo insieme tende ad essere dolce e premuroso, poi d'un tratto si rivela stronzo e menefreghista.

Come faccio a stare bene, anche solo essendogli amica, con una persona così? Che cambia sempre umore.

<<Chloe non è così>> rivela.

I suoi occhi diventano lucidi. Voglio pensare che sia l'alcol e non l'emozione.

Mi fa male vederlo così. Nonostante il suo carattere scorretto, le sue parole offensive, i suoi atteggiamenti che mi tormentano notte e giorno.. Insomma, nonostante tutto, io non ce la faccio a vederlo così.

<<Credimi ti prego..>>, si avvicina e mi prende entrambe le mani.

Guardo quest'ultime incrociarsi con quelle di Dylan. Le sue mani fredde e ruvide vengono a contatto con le mie, calde e lisce.
Le accarezza in modo leggero.

<<So che ti risulta difficile credere ad uno come me, ma ti giuro che posso.. Non so, migliorare? Potrei diventare come Noah e magari prendere il suo posto>>.

Le sue parole richiamano la mia attenzione e rimango di stucco.

<<Dylan sei ancora sotto l'effetto dell'alcol e non sono pronta ad un'altra delle tue belle, ma false, frasi >> replico scocciata.

<<Sono lucido Chloe, credimi davvero. Senti dammi solo una possibilità per dimostrarti che davvero tengo a te..>>, mi guarda negli occhi e poi gli ricordo che lui non tiene a nessuno.

<<Non tieni a nessuno tu>>.

<<È quello che credevo, fin quando non ti ho visto con Noah..>> ammette.

<<Non ti darò una risposta adesso, perché ho la testa piena di idee confuse.. E poi..>>, mi interrompe e dice: <<Ho capito e tranquilla che non ti metterò pressione, ma permettimi di starti vicino, ti prego>>.

Mi guarda dritto negli occhi e per un momento sembra essere sincero.

<<Va bene>>.

<<Davvero?>> chiede incredulo.

<<Sì>> annuisco e lui mi prende dai fianchi.
Mi alza da terra e subito rimango di stucco.

<<Ma che fai?>> inizio a ridere.

Dopo un po' mi riposiziona a terra, mantenendomi ancora stretta a lui.
Avvolgo le braccia attorno al suo collo e lo guardo.

<<Non lo so nemmeno io, ma almeno ti ho fatta ridere e non piangere>> confessa.

<<È vero>>.

<<Non so bene cosa siamo, ma sono sicuro che saremo qualcosa di bellissimo>> annuncia guardandomi dritto negli occhi.

Dice parole così dolci che quasi mi sembra di sognare. E se dietro a tutta questa oscurità ci fosse una luce accecante?

Appena posa le sue soffici labbra sulle mie sento una scarica elettrica lungo la spina dorsale e un vortice di sensazioni strane all'altezza dello stomaco.

Ho sempre creduto nel principe azzurro, nelle favole e nel vero amore. Con Noah non era così, non sentivo ciò che sento con Dylan.. È qualcosa di diverso, di reale e di concreto.

Mi chiede l'accesso con la lingua e io glielo concedo. È un bacio lento ma allo stesso tempo voglioso. Credo di non aver mai baciato nessuno con questo impeto.

Mi prende per i fianchi e mi alza dal pavimento. D'istinto avvolgo le mie gambe intorno al suo bacino e lui inizia a camminare verso le scale.

Dopo poco ci ritroviamo in camera sua e senza perdere tempo, mi adagia sul materasso per poi mettersi sopra di me.

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