Capitolo 89

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Dylan

Ho deciso. Andrò a San Diego solo per lei.
Non credo di parlargli, ne tantomeno di farmi vedere, ma ho bisogno di vederla.
Sono le sette del mattino e più o meno mi ci vorranno due ore per arrivare. Poco mi importa, per lei ne farei anche dieci ore di macchina, una dopo l'altra senza sosta.
Durante il viaggio la musica mi accompagna e i ricordi di una Chloe, seduta qui, proprio in questa auto, al posto dell'accompagnatore; mi ritornano in mente. Odiava i generi di musica che ascoltavo, dicevano che erano troppo vecchi e fastidiosi. Forse ha ragione, ma la musica di oggi giorno non mi piace per niente.
Dopo due ore e mezzo finalmente sono arrivati. Per strada mi sono fatto più di venti minuti di traffico, ma poco importa. L'importante adesso è che sono arrivati a destinazione.
Lea mi ha dato la via della casa di Chloe, e in questo momento mi ritrovo proprio qui davanti. È una villetta molto carica, dall'esterno sembra arredata molto bene e anche il giardino è molto spazioso.
So di aver detto che non mi volevo far vedere, ma ne ho bisogno. Non me ne frega un cazzo di sembrare incoerente con ciò che dico, ora come ora il mio desiderio è quella di incontrarla.
Faccio un bel respiro e mi faccio coraggio. Suono il campanello e mi compongo, assumendo una posizione dritta.
Sicuramente ad aprirmi sarà la madre, visto che lei molto probabilmente starà dormendo.
La porta si apre e la figura che mi appare davanti non è di certo della donna mora che piombò quella volta in camera di Chloe, mentre stavamo facendo le nostre cose.
Noah rimane sorpreso della mia visita e ora che lo guardo bene è solo in boxer.
<<Che ci fai qui?>> chiede infastidito. Ah adesso sarebbe lui quello infastidito? Dovrei esserlo io visto che è a casa della mia ragazza, be' ormai ex, con addosso solo degli stupidi boxer.
<<Lei dov'è?>> dico a denti stretti, <<non qui mi spiace, adesso sei pregato di andartene>> cerca di richiudere la porta ma io la blocco, infilandoci un piede dentro. Apro la porta di scatto, facendo arretrare di qualche passo Noah. Non si aspettava questa reazione e me ne sto rendendo conto dalla faccia che sta facendo. Mi faccio strada ed entro in casa. A destra c'è subito la cucina, dove vedo una tavola già apparecchiata per fare colazione, e alla mia sinistra c'è il salotto dove vedo una Chloe, girata di spalle, mentre si sta allacciando il reggiseno.
No, non può essere.
Si gira e appena mi vede sbianca.
Si copre il corpo con la maglietta bianca che prende da terra.
<<Cosa ci fai tu qui?>> chiede paonazza, <<ero venuto qua per riprenderti, ma a quanto pare eri già di buona compagnia>> dico con disprezzo guardando Noah.
<<Devi andartene>> si avvicina verso di me e mi invita ad uscire, <<credevo che mi amassi>> la tiro verso di me e faccio incrociare i nostri sguardi.
<<Ci hai creduto troppo, mi dispiace. Il mio presente adesso è Noah, e spero che sia anche il mio futuro. Amo lui adesso, e l'ho sempre amato. Ti ho usato per cercare di dimenticarlo. I chilometri che ci separavano mi facevano stare male e ho cercato in te quello che poteva darmi benissimo lui.
Non ti amo, non ti ho mai amato e mai lo farò.>>

Mi sveglio di soprassalto e mi ritrovo con le lacrime a gli angoli degli occhi. Ho il fiatone, il respiro irregolare, i muscoli tesi e il corpo semi bagnato, a causa del sudore.
Perché la sogno in continuazione? Perché ho questa grande paura di perderla?. All'inizio era solo un'attrazione fisica. Amavo il suo corpo, quelle curve fatte al punto giusto. Merda. Era perfetta. Penso. E adesso, perché non riesco a togliermela dalla testa? Andiamo, non può essere così difficile. Se sono riuscito a dimenticare Meryl, perché non devo smettere di pensare a lei?
Ti ricordo che quando ti sei scopato Meryl non eri ancora del tutto innamorato, era solo una cotta la tua. Ti piaceva il suo corpo, ma non c'era amore tra voi due. Anche se tu ti ostini a dire il contrario. Mi corregge il mio subconscio.
Il mio intendo all'inizio era portarmela a letto, poi questo desiderio svanì, a causa del suo atteggiamento da persona acida e perfetta. All'inizio pensavo che fosse come quelle ragazze perfettine, che hanno tutto sotto controllo, che sono viziate fino al midollo e che sono le chicche dei professori. Ma conoscendola ho capito che è ben diversa da come me la immaginavo. Col tempo darle fastidio era molto piacevole. Volevo sempre cercare un modo per farla arrabbiare, a tal punto di minacciarmi. Amavo ogni volta che quegli occhi color mare mi guardavano intensamente. Col tempo ho capito che non era più una semplice distrazione, era qualcosa di più, ma non riuscivo ad ammetterlo a me stesso. Non volevo più saperne niente dell'amore, fin quando non è arrivata lei.
Perché cazzo non riesco a smettere di amarla? 
Ero convinto che l'amore si potesse comandare, ma a quanto pare non è così.
Smetto di pensare ed inizio a vestirmi per andare al college.
Spero che questa mattina ci sia Chloe, ho bisogno di vederla. Mi manca..
Dopo un quarto d'ora esco di casa e salgo in macchina per poi avviarmi verso il college.
Appena entro vedo subito Tyler e Logan che mi stanno aspettando. <<Ehi bro, come va?>> chiede Logan e proprio in quel momento mi ritorna in mente il sogno di due notti fa. <<Bene>> rispondo secco e distolgo lo sguardo. <<Con la biondina come va?>> chiede di nuovo Logan. Dio santo, pure qui devono ricordarmela. <<L'ho scaricata>> confesso. Sgranano gli occhi.  <<Cosa?>> chiedono all'unisono, <<già>> distolgo di nuovo lo sguardo. Loro si guardano e si tirano un'occhiata di sfuggita. Li osservo attentamente ma deciso di non chiederne il motivo. <<Ehi ma aspetta bro, stai bene? Che hai fatto al labbro>> chiede aggrottando la fronte Tyler. Cazzo..
<<Ho sbattuto contro il comodino vicino al letto ieri sera e mi sono spaccato il labbro, è tutto apposto. Non mi fa male>> mento. Quel bastardo di Samuel può solo ringraziare Chloe, sennò a quest'ora sarebbe in ospedale. Lui annuisce ma non sembra tanto convinto.
<<Che è successo con la biondina?>> continua a chiedere Logan, <<niente, mi ero stancato>> mento di nuovo. Non potrò mai stancarmi di lei. È una droga per me e mi ha già creato dipendenza. <<Stai bene?>> chiede subito dopo ed io annuisco. <<Senti, noi non ti avevamo mai visto così preso da una ragazza.. Se possiamo fare qualcosa..>> lo blocco prima che possa continuare a dire qualcosa. <<Non sapete niente di me ok? Imparate a farvi i cazzi vostri. Non era niente per me, vedete di mettervelo in testa cazzo>> li sorpasso dando una spallata ad entrambi ed entro in classe. Mr. mongoloide entra in classe, ma con lui non c'è Chloe. Si siede al suo solito posto e poi si gira nella mia direzione. Mi guarda in cagnesco ed io faccio altrettanto. L'unica gioia di oggi è che non vedrò Mr. Smith a lezione, non lo sopporto quello lì e non riesco a tollerare la sua presenza. Averlo tre volte alla settimana è davvero un incubo. Le lezioni iniziano e ogni ora cambiamo professore. Il suono della campanella, dell'ultima ora suona ed io ne sono  felice. Tutti escono dalla classe e io faccio lo stesso. <<Ehi amico aspetta, non volevamo farti incazzare. Scusaci per prima>> dice Tyler mettendomi un braccio sopra la spalla, <<fa niente>> gli scosto la mano e me ne vado.
Appena esco dall'edificio vedo l'amica di Chloe e di Lea seduta su un muretto, si dovrebbe chiamare Carol se non sbaglio, e così decido di andare subito da lei. <<Ehi>> mi avvicino e lei mi guarda male, <<che vuoi?>> risponde acuta, <<calmati. Voglio sapere dov'è Chloe. Sono due giorni che non viene a lezione e mi sto preoccupando>> dico gentilmente, <<ah e quindi adesso ti stai preoccupando eh... Mh, però quando gli hai detto di non amarla, li non ti sei preoccupato giusto?>> mi guarda male ed io sbuffo. <<Mi fai pena Dylan, spero che tu possa rendertene conto di quello che hai perso. Ti auguro di soffrire, proprio come hai fatto soffrire Chloe, anzi peggio. Tu non la meriti, è mai l'hai meritata. Spero che abbia capito che razza di mostro sei. Non meriti nulla, ti devi solo vergognare per averla trattata così. Sei solo un maschilista del cazzo>> dice le ultime parole con schifo.
Mr. mongoloide viene nella nostra direzione e mette un braccio intorno al collo della ragazza. <<Che sta succedendo qui?>> chiede guardando entrambi, <<niente Samu andiamo. Non ho più niente da dire a questo qui>> gli risponde Carol guardandomi dalla testa ai piedi.
Se ne vanno e mi lasciano lì, da solo. A chiedermi dove cazzo possa essersi rifugiata la mia Chloe. Perché è ancora mia giusto? Si è ancora mia, lo è sempre stata e lo sarà fino al mio ultimo respiro.

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